Pryp”jat’ (AKA Chernobyl)

Pryp"jat' (AKA Chernobyl)

Pryp"jat' (AKA Chernobyl)

Quando dico che esiste un rischio altissimo che la guerra in Ukraina (che gli USA stanno rendendo sempre piu’ probabile per convenienze geopolitiche ) scateni problemi di tipo nucleare o si combatta con armi nucleari , ricevo molto scetticismo.

Cosi’ ho deciso di mostrare una cosa.

Pryp"jat' (AKA Chernobyl)

Replico la mappa con la carta politica, per comodita’:

Pryp"jat' (AKA Chernobyl)

Cosa succede? Succede che in caso di attacco russo, ci sarebbero due direttive dell’invasione, se lo scopo e’ di raggiungere la capitale Kiev: una da nord, passando per la Bielorussia, e uno da est. Il problema e’ che la Russia sostiene che il fiume Dniepr sia un “confine naturale”: il problema e’ che Kiev (la capitale) si trova proprio sul confine, e potete immaginare quanto sia saggio lasciare la capitale sul confine.

La mappa che ho messo sopra mostra la conformazione paludosa che il fiume ha , almeno sino ad arrivare a Chernobyl, la vecchia centrale che necessita di una cupola d’acciaio per non disperdere ancora radiazioni.

allora, osservando le mappe non ci vuole molto a capire da dove passerevvero le due direttive dell’invasione. La prima passerebbe attraverso la parte a nord-est: questo perche’ subito dopo Chernobyl il fiume e’ piu’ semplice da guadare, mentre a sud di Kyev si inspessisce a diventa difficile.

La direttrice che arriva da nord non puo’ avvicinarsi troppo alla polonia, alla Romania e alle altre nazioni NATO. Di conseguenza costeggerebbe il fiume: essendo truppe tattiche, la palude potrebbe persino aiutarli.

In pratica, e’ certo che ci saranno combattimenti attorno a Chernobyl.

E non saranno combattimenti qualsiasi: stiamo parlando della strada che conduce a Kiev, cioe’ della citta’ che gli UKraini difenderanno con le unghie e coi denti.

In soldoni: la foresta di Chernobyl si trova su due delle tre direttrici obbligatorie del possibile assalto russo , e sara’ per forza di cose investita dalle battaglie piu’ feroci, quelle fatte per difendere Kiev.

Un’altra panzana attribuita al  Kremlino su cui si accoccolano molti esperti e’ che “la Russia considera il fiume Dnepr come il suo confine naturale”. Ora, i russi hanno tanti difetti, ma non sono fessi. Guardate bene la mappa sopra: il fiume fa uno scarto verso oriente, finche’ non inverte e per puntare verso occidente.

Questa “punta”, questa sporgenza, per i russi sarebbe un incubo strategico. Se invadessero l’ Ukraina sino a fare del Dnepr un confine naturale tra Russia e Ukraina, nn attacco don una direttrice verso sud potrebbe tagliare fuori una fetta importantissima di territorio, sino ad isolare la Krimea. Nessun generale russo sara’ mai cosi’ stupido da considerare il Dnepr come “un confine naturale”. E’ naturale, ma difficilmente sarebbe un confine.

Del resto, avendo il Dniepr come confine naturale lascierebbero agli ukraini una zona esposta verso il mare. Nemmeno qui sono tanto stupidi.

La verita’ e’ che , a voler essere sensati, i Russi mireranno ad arrivare sino alla Moldavia, per farne uno stato cuscinetto che la separa dalla Romania, cioe’ dalla NATO.

Lo so, e’ buffo: quando nel 2004  scrissi “Altri Robot” avevo immaginato una cosa del genere (una guerra in Moldavia), e il protagonista era proprio Putin, che era diventazo Zar e aveva lasciato in eredita’ il potere. Ma la guerra  l’avevo messa 80 anni nel futuro.

A quanto pare, ero stato ottimista: sta succedendo ORA.

E se succede ORA, Chernobyl e Pryp”jat’ sono un problema. Si tratta di una zona paludosa, poco adatta ai movimenti di carri. Si tratta di fare una guerra di fanteria con sporadici ma violentissimi interventi di artiglieria, e bombardamenti aerei sulle truppe.

Gia’ “artiglieria” e “bombardamenti sulle truppe” significa che esiste il rischio che si incendi un tratto di foresta che e’ radioattivo dal 1996. Tutto quello che brucia diventa nube radioattiva, insomma.

Due, immaginate di essere il comandante di un reggimento. Dovete costituire un pericolo per i russi, ma non volete venire bombardati. Allora che fate? Andate a Pryp”jat’.

I russi non vorranno infognarsi in un cavolo di combattimento urbano in una zona semideserta ma piena di edifici. Ma non vorranno nemmeno bombardare, almeno per i primi periodi.

Il problema e’ che se si vuole raggiungere Kiev quella zona va ripulita, altrimenti si rischia di avere il vostro reggimento alle spalle. Un saliente. A 300/400 Km da casa. No buono.

Quando parliamo di Pryp”jat’ parliamo di una zona che DEVE essere ripulita (dal punto di vista russo) per evitare un saliente durante la presa di Kiev. Ma e’ una zona paludosa, difficilmente ripulibile , e i reggimenti ukraini eviterebbero l’artiglieria mettendosi vicino alla centrale.

E se adesso vi mettete nei panni di un russo che attacca, con un cordone ombelicale lungo (cioe’ lontano dalle sue retrovie). Siete al comando di un reggimento e  se vi chiedete da dove passare non sceglierete mai una palude lontana da ogni strada e coperta di alberi, ove sarete bersaglio dell’artiglieria e morirete sulle mine.

Andrete dalle parti di Chernobyl, perche’ ovviamente li’ ci sono strade costruite dal progetto internazionale per la cupola del reattore (e difficilmente saranno minate) , e potete pensare che l’artiglieria non colpira’ proprio li’. Certo ci saranno gli Ukraini, ma per evitare salienti successivi DOVETE proprio ripulire quella zona.

Possiamo stare tranquilli che Chernobyl (Pryp”jat’) sara’ coinvolta negli scontri.

In ogni caso, quindi, quella guerra sara’ in qualche modo nucleare.

Adesso pero’ mettetevi nei panni di Putin. Ha promesso una vittoria rapida, ma il grosso e il meglio delle forze armate ukraine si sono nascoste nelle foreste paludose a nord di Kiev, per poterla difendere e insidiare in seguito ad una eventuale presa.

La guerra nelle paludi e’ fetente, nelle paludi boscose ancora peggio, e potrebbe durare anni. Ripulire un territorio del genere non e’ semplice, specialmente se e’ minato. I russi lo hanno imparato nel sangue durante le guerre in Finlandia.

Ma siete costretti a prendere quelle paludi perche’ se si ammassano li’ i fanti ukraini minacciano la vostra presa di Kiev.

Ma vi costera’ una montagna di morti. Ma voi non vi potete permettere una montagna di morti. Che fate?

Dovete piegare l’ Ukraina, e in fretta. Ma sapete bene che non si piegheranno facilmente.


In tutta questa storia cala il problema delle ondate migratorie. Un attacco russo da Est e da Sud produrrebbe un’ondata migratoria. Se osservate il dniepr, capite bene che milioni di persone punteranno verso nord. Ma, se osservate bene il Dniepr, noterete che i profughi che oggi vivono nel nordest possono solo sbarcare in Bielorussia. Non possono certo attraversare in massa delle paludi ove si combatte, (peraltro abbastanza radioattive) e .hanno una sola scelta: il confine bielorusso.

Se polacchi , ungheresi e cechi riescono a chiudere i confini (e ormai sono esperti), la fiumana finisce in Bielorussia.

Che significa?

Significa che a Putin serve una vittoria lampo.

Che non puo’ avere su terreni paludosi.


La guerra sara’ nucleare, e se putin dovesse vincere prendera’ non solo il Dnepr, ma l’intera Ukraina del sud (sino alla Moldavia, da usare come paese cuscinetto) e lasciera’ (per evitare di impantanarsi in una palude radioattiva) un’ Ukraina piccolissima, per avere un altro stato cuscinetto verso la Polonia. Forse addirittura uno staterello fantoccio.

Ma anche senza cercare di immaginare la geopolitica del “dopo”, il problema e’ che IN OGNI CASO sul confine tra Ukraina e Bielorussia c’e’ Chernobyl (Pryp”jat’), e che quella zona piena di paludi e’ a nord di Kiev, e va ripulita dai russi.

Questo significa bombardamenti e ferocissimi combattimenti tutto attorno alla centrale.

Chi dice che la Russia non si prenderebbe certo la responsabilita’ di un disastro simile dimentica che l’approccio di Putin e’ propagandistico: dal suo punto di vista, puo’ sempre far saltare quel che resta della centrale, e accusare l’occidente. L’occidente accuserebbe lui, e tutto andrebbe in caciara.

La zona tornerebbe troppo radioattiva, i soldati Ukraini se ne andrebbero, e il risultato sarebbe di averla “ripulita”.

Se vi va un altro disastro di Chernobyl, non avete che da rimanere a guardare mentre gli americani gestiscono la vicenda con la loro proverbiale competenza in questioni internazionali.

Questa:

Pryp"jat' (AKA Chernobyl)
Pryp"jat' (AKA Chernobyl)

Onestamente, spero di sbagliare. Ma questa e’ la pazzia cui stiamo andando incontro.

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