President Musk.

President Musk.

President Musk.

Sta facendo il giro dei giornali la vicenda di Elon Musk che possiede gia’ il pacchetto piu’ grande dell’azionariato di Twitter (in teoria dovrebbe esserne il CEO, o nominarne uno) e tutti che gli chiedono cosa intenda farne. Ma lui, ciccia.

Secondo me procedere in questo modo e’ sbagliato. La maniera migliore di procedere in questo tipo di cose e’ di astrarre, osservare la struttura delle cose come le conosciamo, e poi costruire una narrativa che ci sta. Perche’ cosi’, alla fine si ottiene che male che vada, al posto di Musk ci dovete mettere qualcuno che occupi “la stessa casella logica”.

Allora, partiamo da cio’ che sappiamo:

  • Trump e’ Repubblicano. E un personaggio controverso.
  • I social network lo hanno espulso.
  • Questo e’ il principale ostacolo di una sua eventuale nuova campagna.

Ora, immaginiamo di essere un repubblicano, e di essere personaggi controversi. E immaginiamo di voler correre alle prossime presidenziali. Qual’e’ il principale ostacolo che vediamo di fronte a noi?

Sono i social network, ovviamente. Occorre, anche soltanto per impostare una campagna decente, avere la certezza che ad un certo momento della campagna non si verra’ espulsi dai social network , altrimenti si rischia di investire un sacco di lavoro e soldi, per vedersi sfumare l’obiettivo di fronte agli occhi.

Ora, supponiamo di essere Elon Musk. Siete evidentemente repubblicani, per quanto appariate progressisti agli occhi di alcuni, le vostre idee vi collocano dentro il recinto del Tea Party, se non della Alt-Right.

Volete correre liberamente alle prossime elezioni, con un social che non vi censuri. Avete i soldi. Nessun’azienda riuscira’ MAI a censurare o espellere quello che e’il loro CEO, o che almeno ha la possibilita’ di sfiduciare il CEO e metterne un’altro al suo posto.

Le azioni di Twitter sono economiche. L’azionariato e’ abbastanza frammentato da consentire una scalata col solo 9%. Che fate?


Ovviamente Occam detesterebbe questo modo di procedere. Ma sia chiaro, il ragionamento ha valore perche’ si applica ad OGNI repubblicano che voglia correre come presidente: prima dovrebbe conquistare la certezza che la “cancel culture” non si abbatta su di lui. Nessun repubblicano e’ al sicuro.

Per esempio:

l’idea che occupare il parlamento sia fico e’ condivisa dal cento per cento dei Centri Sociali Occupati. E’ il loro sogno erotico.

Posso tranquillamente sottoscrivere l’idea che, se si pensa che le elezioni sono state falsificate, occupare il parlamento sia doveroso e anche opportuno. Poi bisogna ovviamente chiedersi quali siano le prove materiali di tale falsificazione, ma il punto non e’ questo: chiunque pensi che le elezioni siano state rubate, come e’ successo in Piazza Maidan, puo’ decidere che e’ il caso di occupare il parlamento.

Questa opinione, insomma, e’ del tutto legittima. Per esempio, secondo la costituzione tedesca, articolo 20,par4, la resistenza e’ un diritto.

President Musk.
Tradotto da: https://www.gesetze-im-internet.de/gg/art_20.html

Sarebbe, cioe’, legale occupare il parlamento – la legge non specifica nulla sulle eventuali corna da bisonte – nel caso si sia assolutamente convinti che l’ordinamento sia stato rovesciato.

Lo dico per affermare che l’idea di occupare il parlamento se si ritiene che le elezioni siano truccate non e’ materia di eresia, ma puo’ essere concepibile, puo’ essere legale, e persino garantita come diritto fondamentale dalla Costituzione stessa.


Ma se voi siete repubblicani e volete sostenere quest’opinione,  sapete bene che rischiate il ban dai social network. Dovete quindi, in ogni caso, fare due cose:

  1. evitare l’argomento
  2. assicurarvi che non vi possano cacciare da un social network

la soluzione 1. non e’ praticabile. Sia voi che i vostri candidati finiranno col dibattere coi loro avversari, e alla fine dei conti i vostri avversari vorranno infognarvi in una discussione che comporti il rischio di venire espulsi.

Lo faranno apposta, quindi , a prendere l’argomento.

Vi rimane quindi l’opzione 2.  E solo quella.


Come vedete, la mia speculazione su Elon Musk, che e’ gratuita e superflua nel caso della specifica persona, e’ valida per qualsiasi repubblicano intenda candidarsi e catturare la base trumpiana del Repubblicani.

Abbiamo quindi un’intera classe di politici che dovranno assicurarsi l’accesso a qualche social. Questo e’ il risultato della scelta passata da parte di F! e di T! di bandire Trump: ora i repubblicani devono in qualche modo soggiogarli.

Questo dimostra che Elon Musk correra’ alle prossime elezioni? No. Ma esistono tante sfumature.

  1. ora come ora, un candidato repubblicano avrebbe MOLTO interesse nell’essere amico di Musk: detiene il pacchetto piu’ grosso dell’azionariato e puo’ nominare il CEO.
  2. ora come ora, un candidato repubblicano potrebbe essere tentato di comprare questa fetta di azioni da Musk per candidarsi.

Che Musk si candidi o meno alla presidenza, ora e’ comunque essenziale a qualsiasi repubblicano intenda correre.

Non e’ comunque detto che si candidera’ lui: sara’ comunque una parte fondamentale della campagna. Non ci saranno, sinche’ lui sara’ il maggiore azionista, altre “decisioni sofferte di zittire un politico”, perche’ Musk ha gia’ avvisato che ritiene che ci sia bisogno di Free Speech.

E per quante opzioni nucleari di diluire l’azionariato, con una perdita di valore per i soci , Musk ha risorse per rimanere il principale shareholder. Anzi, ora puo’ aver comprato le azioni ad un prezzo ancora inferiore, in silenzio: il loro prezzo schizzerebbe in alto quando Musk annunciasse di averne ancora di piu’. Ed e’ un pochino che qualcuno rastrella azioni di Twitter:

President Musk.

Quindi, cosa vogliamo concludere?

Possiamo tirare due conclusioni certe:

  1. il fronte della “cancel culture” dei Social Network e’ definitivamente incrinato.
  2. chiunque sia il prossimo candidato repubblicano, Elon Musk sara’ il suo protettore.

Il che e’ gia’ sufficiente, a dire

President Musk.


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