Perche’ mancano i camionisti?

Perche' mancano i camionisti?

Perche' mancano i camionisti?

Quando si legge che in UK mancano i camionisti, viene da dirsi che e’ tutta e solo colpa della Brexit, e goderne riccio-like. Ma le cose non stanno cosi’. Nel senso che il Brexit ha spedito l’inghilterra nella peggiore situazione possibile, e quindi ha lasciato che il fenomeno emergesse in maniera brutale, ma in realta’ il pericolo riguarda tutti i paesi.

Che cosa sta succedendo al mondo dei camionisti? Chi ha rapito questa tribu’ di nomadi, famosi per fermarsi solo attorno alle trattorie migliori, con la camicia di flanella e la riga delle chiappe rigorosamente in vista?

Innanzitutto, se escludiamo il Brexit per un momento, ci sono stati due grossi cambiamenti nella logistica durante il Covid. Il primo e’ stato un gigantesco incremento di acquisti online, che hanno portato i grandi vendor online (Amazon, Allegro, Cdiscount, FNAC, Otto, Rakuten, Real-, Bol, Spartoo, Zalando, La Redoute, Asos, Onbuy, etc) a stressare i propri centri logistici.

Ed e’ da qui che comincia tutto. Perche’ il camionista ha un primo grande comandamento: “non tornerai a casa vuoto”. Insomma, all’andata deve essere carico, al ritorno deve essere carico, perche’ piu’ tempo passa da carico e piu’ tempo passa venendo pagato.  Deve essere SEMPRE carico.

E’ abbastanza semplice capire che i grandi sistemi logistici sono, per il camionista, di gran lunga piu’ remunerativi proprio perche’ l’estrema informatizzazione (e l’economia di scala) fanno si che i loro camion viaggino quasi sempre carichi.  E questo per il camionista e’ una gran bella cosa.

Il secondo punto e’ che se una cosa nel mondo IT e’ comoda per Amazon e per gli altri, nascera’ qualcuno che rivende la stessa opportunita’. Prendete un’azienda come questa:

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Perche' mancano i camionisti?

 

Uno dei servizi che fanno e’ di offrire una specie di marketplace per i viaggi dei tir. Significa che se volete qualcuno che vi trasporti qualcosa da A a B, potete mettere sul loro sistema che avete bisogno di un camion. Questo trasforma il camionista (a sua volta iscritto)  in una commodity pura,  ma gli da’ un grandissimo vantaggio: puo’ scegliere le tratte che gli convengono, puo’ organizzarsi e pianificare, evitando tutti quegli sprechi che prima gli facevano perdere tempo e denaro.

Il camionista rumeno che prima andava a trasportare qualcosa da Berlino a Parigi oggi potra’ trasportare qualcosa da Bucarest a Berlino, poi da Berlino a Parigi, poi da Parigi a Trieste, poi da Trieste a Bucarest. E se per caso ha un buco , puo’ sempre cercare (durante il viaggio) se salta fuori qualche offerta.

Questa improvvisa efficienza pero’ ha un problema “tecnico”. Che privilegia le “griglie” piu’ dense. Se vedete il traffico come un digrafo colorato e orientato, non c’e’ assolutamente dubbio che un braccio isolato che si allontana dal corpo “denso” del grafo e’ poco frequentato.

Perche' mancano i camionisti?

Ora, se siete un camionista vi conviene essere al centro del grafo. In qualsiasi momento, potreste trovare una richiesta verso nord, verso sud, verso est e verso ovest. Se vi trovate in Portogallo potete forse trovare richieste verso est , e brevi tratte in tutte le altre direzioni. Insomma, un traffico di camion ben organizzato ed efficiente sul piano del reddito al camionista EVITA i rami morti e si concentra nelle zone “centrali”.

Saranno colpite quindi le zone periferiche. Il camionista polacco che va a lavorare in Inghilterra, poi, oltre a sentirsi vagamente odiato ha un semplice problema: se vuole tornare indietro carico deve trovare un carico che transiti per l’eurotunnel.

Se invece prende un lavoro per , che so io, l’Olanda, e’ una specie di mecca ove deve solo scegliere dove vuole andare.

Qui si innesta una seconda problematica: il tempo. Il camionista vuole incassare soldi in breve tempo. Se ci sono sei ore di attesa a Calais, il risultato e’ che anziche’ guadagnare X in un giorno , guadagna il 75% di X in un giorno. (ammesso che viaggi sempre e sempre pieno).

Ma le piattaforme moderne di digitalizzazione della logistica e dei trasporti non fanno altro se non ottimizzare. Per esempio, l’azienda che vi ho mostrato sopra fabbrica anche una specie di “assistant” (un transponder intelligente) che il camionista installa e (oltre a pagargli il pedaggio in diverse nazioni) raccoglie dati sulla loro posizione (e li informa se sono vuoti e c’e’ qualche opportunita’ nei dintorni). Ma cosi’ facendo, la piattaforma ha imparato quali siano le tratte veloci e quali sono quelle lente.

Poiche’ la console fa il calcolo tra il prezzo della corsa e il tempo, dando il reddito/ora al camionista, non solo verranno evitate le rotte periferiche: verranno evitate le rotte LENTE.

Non mi stupirebbe quindi sapere che anche il Sud Italia o la Grecia abbiano problemi analoghi.

Durante il periodo del Covid e’ avvenuta una gigantesca digitalizzazione del camionista. Che ha come effetto di rendere enormemente meno attraenti le rotte periferiche e le rotte lente.

Tuttavia, sul piano della domanda, ha reso piu’ semplici le cose. Volete trasportare cose: vi iscrivete ad uno di questi sistemi, e puf: il trasporto e’ quasi una commodity.

Ovviamente questo rende piu’ facile la vita ai camionisti, perche’ non dipendono piu’ da chi gli procurava i viaggi: adesso hanno una dozzina di marketplace ove scegliere. Quindi la grande azienda di trasporti si trova in difficolta’ perche’ , senza intermediari, il camionista puo’ trovare le corse.

Sia chiaro, questa trasformazione era gia’ in atto: il COVID l’ha solo accelerata di un fattore due, o tre. Questi due anni  sono stati, insomma, cinque o sei sul piano delle tecnologie.

Il Brexit ovviamente ha acuito il problema: al tempo che il camionista deve perdere allo scopo di portare la merce ha aggiunto la burocrazia di frontiera e il visto per l’ UK. Ma perche’ un camionista rumeno dovrebbe perdere tempo e soldi, quando puo’ trovare tratte convenienti per tutta Europa , Turchia e Ukraina comprese che non richiedono tutta quella burocrazia?

Non possiamo dire “e’ stato il Brexit”, quindi, ma possiamo dire “il Brexit si e’ scontrato con una enorme spinta a digitalizzare la logistica, che spinge il camionista in direzione opposta alle frontiere e alla richiesta di visti”.

Il resto e’ storia, e ci stiamo vivendo dentro. Perche’ la regola della digitalizzazione e’ molto semplice: “piu’ sei vicino al centro di un grande mercato, meglio e’“.

Chi si stacca, o si allontana, e’ perduto.

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