Pensieri vari di Uriel su Proibizionismo e Droghe

Pensiero 1 (discussione sulla proposta di Milton Friedman di legalizzare le droghe): L’argomentazione e’ assai debole. Si potrebeb dimostrare anche meglio come sia fallita la lotta contro l’ omicidio, ad esempio: sin dall’alba dei tempi si fecero leggicontro l’omicidio, tutte destinate al fallimento; l’omicidio e’ tutt’oggipratica diffusa.Per non parlare del furto: tranne alcune culture nomadi che non lo considerano tale, tutto il mondo in quasi ogni epoca ha emesso leggi contro il furto. Tuttavia, a tutt’oggi il furto esiste come fenomeno.Sullo stupro come fenomeno, poi, non siamo nemmeno riusciti ad influire numericamente.Ora, stando alla tua retorica, siccome non siamo mai riusciti a reprimereomicidio , stupro e furto, dovremmo legalizzarli. LA tua argomentazione e’ assai debole.

Potrai farmi notare che l’uso di droga apparentemente non sia di danno ad alcuno.
Scommettiamo , pero’, che quando il tuo leader anti-proibizionista se ne va in ospedale, si sceglie l’ospedale del Sacro Cuore delle suore talebane scalze , dove il chirurgo non puo’ neanche immaginare una canna senza doversi confessare trentadue volte e indossare il cilicio?
Teorizzare di fare quel che vuoi di te stesso va bene. Il guaio e’ che a volte “te stesso” potrebbe non andare troppo bene agli altri. Nei paesi dove tutto quanto e’ liberalizzato, ci sono agenzie di informazione che, qualora tu richieda un lavoro di certo tipo, prendono informazioni su di te. Tu fai domanda di assunzione e il tuo datore di lavoro chiede a queste agenzie che tipo sei.
Se se sei noto per fare uso di stupefacenti legalissimi, in modo molto civile, educato e tollerante ti viene detto che non hanno bisogno di te nell’azienda in questione. Sei certo di voler passare la vita a scoprire in quanti posti non puoi lavorare, studiare, entrare?

Pensiero 2: Non ne sono convinto. Ti faccio un’esempio. Nel palazzo dove ho l’azienda c’e’ un bellissimo cortile con gli alberi, le panchine ed una fontana. Prima sebbene fosse condominiale era aperto a tutti. Cosi’, un po’ mezzo quartiere veniva li’ la sera, gli anziani e i ragazzini eccetera. Poi, hanno iniziato a sporcare i muri con le scritte. Tutte le proteste sono andate a vuoto, e i writers sostenevano di avere un “diritto” a dipingere i muri. Tieni conto che ridipingere un condominio costa cifre considerevoli, che vengono sborsate dai condomini. Il risultato di tutto questo e’ stato che i writers hanno ancora il loro diritto a sporcare i muri, solo che adesso c’e’ un bel muro con reticolato e solo i condomini possono entrare nel giardino.Morale: la tua liberta’ puo’ esserti tolta dal governo, o dal resto della comunita’. Se lo fa il governo, puoi sempre eleggerne un’altro. Se lo fa la comunita’, non ci puoi fare niente: sei un writer/negro/barbone/quellochevuoi di merda, e tale resti.

Ora, il problema e’ “quanti muri col reticolato possono essere costruiti non tanto dal governo, ma dalla comunita’”. Allora, tu ti droghi.

MOlto bene: quanti vogliono un neurochirurgo che si droga? Pochi.
Quanti vogliono un’autista di tram che si droga? Pochi.
Quanti vogliono assicurare sul lavoro uno che si droga? Pochi.
Quanti vogliono un tassista che si droga? Pochi.
Quanti vogliono un direttore di banca che si droga? Pochi.

E cosi’ via.

Ognuno di questi “pochi” iniziera’ a mettere un mattoncino al tuo muro, e piano piano il mattoncino crescera’.

Perche’ ognuno di questi pochi chiedera’ la certezza che la persona che hanno di fronte sia assolutamente “pulita”. Siamo tutti per le liberta’ , e magari andiamo anche ai concerti di musica alternativa, ma di avere Sid Vicious come direttore di banca faremmo volentieri a meno.

L’unico modo per essere certi di una persona e’ certificarla. Chi certifica? Certifica chi controlla. Avrai scuole nelle quali tu che ti droghi non puoi entrare, lavori che non puoi fare, posti dove non puoi stare.

E potrai anche fare tutte le leggi antiproibizioniste che vuoi, tanto a metterti davanti un bel muro non sara’ lo stato, ma il tuo vicino di casa.

Immagina di essere al cinema. Tu non alzi nessun muro, ma tutti quelli delle poltrone attorno lo fanno. Sei chiuso in una scatola comunque,  perche’ attorno a te hai i muri degli altri.

Sei davvero certo di volere un mondo dove ogni cosa e’ privata, e in ogni spazio privato non ti lasciano entrare?

Voi antiproibizionisti avete detto a chi vuole consumare droghe che l’ INAIL in caso di infortunio li paghera’ meno, che le loro assicurazioni costeranno di piu’, che avranno meno fidi bancari, che alcune scuole li rifiuteranno, che alcune professioni non potranno mai svolgerle?

Che ti piaccia o meno, la tua liberta’ la devi mediare con le richieste altrui. Se tu prendi liberta’ forzando gli altri a opportarla, gli altri aggiungono un bel mattone al muro. E alla fine, sarai comunque circondato.

Pensiero 3:Certo, ed e’ qui il problema.
Il “civic behaviour” e’ quello che di solito viene chiamato a gestire i luoghi pubblici. In assenza di autorita’ che li faccia rispettare, essi sono lasciati alla tutela del privato.Nel momento preciso in cui finisce qualsiasi “civic behaviour” , ecco che ognuno si ritira nella certezza di uno spazio privato e blindato.Oggi nessuno si fa troppi problemi circa l’integrita’ personale di un direttore di banca o di un medico. Gli ordini professionali e una certa tendenza alla “serieta’” sono considerati ancora sufficenti a garantirli.

Nel momento in cui essi cessano di essere percepiti in questo modo, la risposta sara’ “creiamo un circuito privato dove possiamo garantirlo d’autorita’”.

Ora, applicato alle droghe questo implica semplicemente la produzione di spazi nei quali la tua integrita’ personale e’ grantita d’autorita’ o da contratto.

Un conto e’ se le droghe sono illegali: allora l’integrita’ personale e’ garantita da DUE cose, perche’ gli enti che dovrebbero garantirla per civic behaviour hanno anche una motivazione in piu’, di essere nella legalita’.

Non appena le legalizzi, il cittadino inizia a chiedersi chi gli garantisce l’integrita’ personale delle persone con cui parla in banca, sull’autobus, dal medico, dal muratore, dall’elettrauto, eccetera.

Il confine, e’ vero, e’ psicologico.

Ma siccome e’ il cervello che ci fa prendere le decisioni, il risultato e’ il medesimo: inizieranno le cliniche private a garantire dei loro medici in quanto la salute e’ un bene primario. Poi tutti li seguiranno.

Ti faccio presente che lo stato comunque media tra le richieste, i privati NO. Nel momento in cui da contratto ti viene chiesto di non fare uso di stupefacenti o di non essere soggetto a tale uso durante il lavoro, divengono obbligatori i controlli e non hai margini di trattativa: o cosi’ o cambi lavoro.

In ogni caso, la gente tentera’ di tutelarsi contrattualmente riguardo all’integrita’ di chi ha di fronte.

Nel mio esempio, hi vuole consumare droghe e’ del tutto simile al writer dei muri: un’esercizio eccessivo della sua “liberta’” ha tolto risorse non solo a lui stesso, ma a tutta la comunita’.

In questo senso, tutto il quartiere e’ piu’ povero. Nel momento in cui ad essere molesto (o ad essere considerato tale) e’ l’utilizzatore di droghe “leggere”, che genere di muri ci troveremo di fronte, TUTTI?

Dovro’ fare test del capello ANCHE IO , solo perche’ altri si fanno le canne al volante? E se non ho frequentato una scuola di suore, cosa che garantirebbe all’italiano medio che io sia “pulito” al 100%?

Dovresti provare a vivere in qualche societa’ anglosassone, dove molto piu’ di qui e’ permesso, ma ogni cosa che fai ti piazza dei paletti ovunque, e non passi piu’ di li’.

La legittimazione delle droghe legittimera’ tutte quelle contromisure volte a garantire l’integrita’ degli interlocutori. Cioe’, a tutte quelle contromisure che intendono garantire che tu non fai uso di droghe. Mi sembra un prezzo un po’ troppo alto rispetto alla sostanza.

Pensiero 4: Certo, ma ha pagato tutto il quartiere: tu dici che ha “risolto”,il quartiere ha solo visto sparire una risorsa utile.Ed e’ questo il problema: quante risorse si vedranno sparire TUTTI per garantire liberta’ a pochi.

Come ho detto, e’ una questione psicologica: quando devi andare in ospedale, tu di medici con la cresta verde non ne vuoi sentir parlare. Magari a parole adesso mi dici di si, ma avendo i soldi tu vai in clinica privata e vuoi una suora come infermiera come tutti.

[rispondendo all’obiezione che l’alcol è legale] Perche’ l’alcool e’ socialmente piu’ accettato , e i fattori psicologici sono predominanti. Ma non mi raccontare che in italia siano in vista cambiamenti cosi’ vasti nell’opinione che le genti hanno dello spinello.

Milton usa un’analogia dove non e’ possibile farne: innanzitutto, dentro una bottiglia da 1 litro di birra che mi sono fatto
ci sono 6.5 cc di agente sballante, cioe’ di alcool. Con 6.5 cc di cannabis puro, o come si chiama l’agente, stiamo parlando di quantita’ immense di erba. 6.5 cc di eroina pura, inteso come alcaloide puro al 100% fanno migliaia di dosi.

Il corrispondente e’ una boccia di birra: capisci che le proporzioni sono troppo differenti.

Manca l’analogia. Inoltre, io posso produrre alcool con quqlsiasi cosa faccia frutti o contenga qualche tipo di zuccheri, e la cosa si interseca con le normali culture agricole. Col grano , con l’orzo, con le patate, con le mele, con le prugne, col miele, con le bietole, coi piselli, con i fagioli, coi pomodori , con le pesche, con … con praticamente tutto il prodotto agricolo ci si fa l’alcool, basta aggiungere lievito e mettere il tutto in acqua, e poi distillare.

Per fare l’eroina ci vuole proprio il papavero, per la cannabis ci vuole proprio la cannabis.

Forse la 3.4 metilediossimetanfetamina e’ relativamente semplice da sintetizzare, ma produce una tale pletora di anfetamine come sottoprodotto che chi la usa e’ sostanzialmente condannato alla morte celebrale.

Produrre alcool e’ invece praticamente immediato in qualsiasi parte del mondo.

Il paragone non regge: il proibizionismo antialcoolico non poteva funzionare sin dal principio perche’ l’alcool e’ ovunque in natura.

Ma una volta stabilito che tutti hanno il diritto di impedirti di usare droghe sul lavoro, e che un’esame del capello ti fa positivo sino a 6 mesi prima, capisci che TUTTI veniamo a perdere davvero TROPPO.

Per cosa, per garantire a pochi il diritto a sballarsi?

Ipotesi ridicola.
Semmai il problema e’ che si e’ usata una retorica delle liberta’ intese come il diritto di fare i propri porci comodi a scapito altrui.

La comunita’ non puo’ controllare tutti: gestapo controllava si e no il 30% della popolazione, e KGB qualcosa in piu’, ma solo negli anni 70 grazie alle tecnologie.

Controllare il 100% della popolazione per tutto il tempo e’ sinora impossibile.

In compenso, se non hai adeguate garanzie, apparenti ed ipocrite quanto vuoi, un lavoro in banca te lo sogni.

E la legalizzazione darebbe a tutti il pretesto per fare lo stesso anche qui: se sei andato a scuola dalle suore, poi hai fatto la cattolica e il prete del paese ti certifica allora fai il chirurgo, senno’ sei un tossico di merda. Non ci vuole molto, a chiedere questo: il primo chirurgo che sbaglia l’operazione e risulta positivo alla cannabis, ecco che scatta la trappola.

Contenti voi…

Pensiero 5:Come tutti quelli che possono.
O che fingono di potere. L’attuale destretta italiana e’ basata in gran parte su persone che fingono di essere benestanti.Cio’ non toglie che, se interrogati, recitano alla perfezione la parte.Che questo sia giusto o meno, non mi riguarda: potrei anche opinare la reazione di chiudere il giardino al pubblico.

Tuttavia, questa e’ la reazione che otterrete. Il risultato e’ e sara’ che si creeranno luoghi privati nei quali sara’ garantita (essenzialmente da fattori psicologici, compreso quello religioso) l’integrita’ personale di chi ci lavora, e tutti gli altri saranno relegati in serie B, a meno di non acconsentire ad un controllo sistematico della vita privata.

Io non contesto il fatto che sia ideologicamente giusto o meno fare qualcosa , semplicemente mi chiedo se questo peggiorera’ o meno il mio stesso mondo.

Se se lo peggiora, il fatto che sia giusto , o razionale, e’ irrilevante.

Non ho mai creduto nella ragione pura, ho sempre creduto nella misura degli effetti: puoi avere ragione quanto vuoi, ma se l’effetto e’ catastrofico hai torto comunque, a priori, e indiscutibilmente.

Mi dispiace, ma so benissimo che una volta liberaizzate le droghe ogni istituto che voglia darsi una parvenza di serieta’ iniziera’ a premere per un controllo stretto della vita privata delle persone.

Lo sai, ad esempio, che in alcuni ospedali privati garantiscono che i medici e gli infermieri non abbiano l’ HIV sottoponendoli da contratto ai testi anti HIV, e i piu’ rigidi accettano solo persone “al di fuori di ogni sospetto di stili di vita a rischio”?

Queste cose oggi sono illegali, ma..ma non appena tu legalizzi le droghe, sara’ giocoforza che qualcuno pensi di “tutelare” i clienti.

Il vostro mondo e’ peggiore , tutto qui: garantisce diritti a pochi, togliendone a molti.
Garantisce al writer il diritto di sporcare i muri causando la perdita dello spazio verde a tutto il quartiere, nella mia metafora.

A me non sta bene di perdere lo spazio verde, ad esempio.

Pensiero 6: Continuate ad affermare che le questioni puramente psicologiche siano trascurabili, e da trascurare.Ma ti faccio presente che quando la gente va a votare, conta essenzialmente quel che pensa, ovvero questioni meramente psicologiche.

Questi sono i problemi di chi ne fa uso.
I problemi di chi gli stia intorno sembrano contare meno.

E’ troppo alto perche’ lo paghi tu.
Certo,  multare il writer che sporca il muro e’ un prezzo troppo alto.
Per lui.

Quello pagato dal quartiere invece e’ un prezzo accettabile: perche’ non lo paga lui.

Abbiamo avuto sia governi di destra che governi di sinistra: alla tua domanda sembra si debba rispondere: “prodest a tutti”.

Capiamoci: non facendo uso di droghe, posso anche superare il test del capello indenne, quante volte voglio.

In un mondo nel quale alcuni lavori, alcuni posti, alcune scuole sono proibite a chi non passa il test, a me non fa ne’ caldo ne freddo.

Questi ragazzini, che non sono abituati a sentirsi dire di no, forse la penseranno diversamente…. al primo no.

Il guaio e’ che i 6 mesi ordinari del test del capello potrebbero anche diventare di piu’ con altri esami. E non abbiamo ancora stabilito per quanti anni debba essere considerata una positivita’.

Come ti ho gia’ detto, IO dispongo ancora del giardino chiuso.
Il problema ce l’ha il resto del quartiere.

Onestamente, potete peggiorare quanto volete la qualita’ della vita sociale, allo scopo di garantire pochi minuti di svago a qualcuno.

Quando poi vi toglieranno una vita di diritti, poi ne ridiscutiamo.
LA dottrina del potere italiana non e’ quella olandese. E specialmente,
il popolo votante italiano non e’ quello olandese.

Cavoli vobis.

Pensiero 7: Certo che ha perso: quando l’uso corretto delle risorse era garantito dalcivic behaviour, il quartiere godeva del giardino,e  tutti lo utilizzavano.Sicuramente i radicali iperliberisti possono pagarsi un giardino privato. Tutti quelli, ad esempio i pensionati, che non possono farlo oggi sono senza giardino.

Era un regalo al quartiere? Certo che era un regalo al quartiere.

Ma cosa ti fa pensare che io sia disposto a rinunciare a tutti i “regali”?
E per che cosa dovrei rinunciarvi?

Onestamente, a me del neoliberismo sfrenato che va predicando il privato ovunque frega meno di zero, e i radicali liberi sono un problema da risolvere mediante antiossidanti.

Semplicemente, io ho il PRECISO ricordo, come tutti gli emiliani-romagnoli, di una societa’ piena di questi “regali”, la cui elargizione era basata proprio sui civic behaviour. Se il cittadino medio aveva a disposizione tanti parchetti vicino a casa era proprio perche’ spazi teoricamente privati venivano “regalati” a tutti. A te di questo sbatte il cazzo perche’ non te ne frega niente e quindi sostieni il diritto del writer, tanto lo stato non lo fermava e allora tantovale dargli la liberta’.

Tu invece suppongo che pensi che se uno vuole i verde se lo paga, e  se lo tiene privato. Niente regalie dalla societa’, omne omine lupis.

A me non sta bene, e saro’ molto sincero, per come la vedo io il writer si dipinge il muro del salotto (che e’ sempre suo diritto ma guarda caso se lo tinge il papino lo gonfia di botte) ,e  il giardino rimane pubblico.

Non sono disposto a tollerare mai e per nessun motivo la riduzione delle condizioni di vita generali allo scopo di accontentare richieste particolari.

[rispondendo alla questione criminalità] Bel teorema. Puoi anche dimostrarlo?Non sono disposto ad accettare affermazioni apodittiche circa l’opinionedelle genti.

E come ti dico, anche tu che sembri illuminato se porti la bimba dal pediatra la porti da quella senza la cresta verde, poche pippe.
Non ci credo che tu vai dal pediatra e scegli quello rastafariano, non dirlo nemmeno.

Poi magari parlando fai anche il radical chic della sutuazione, ma nel privato se la pediatra non ti riceve col camice immacolato e il tailleurino firmato sotto non la caghi nemmeno….

[rispondendo al paragone sulla pornografia] La psicologia NON e’ un insieme di sistemi lineari, il fatto che siasuccesso qualcosa di “simile” non implica affatto e mai che anchei casi simili vadano allo stesso modo.
[di nuovo sull’alcol] Esattamente.Solo che tu per avere la cannabis hai bisogno di un canale speciale.Io per fare alcool necessito solo di un negozio di alimentari.Poi ci sono i fattori psicologici, i quali non possono essere ignorati:a votare ci vanno le persone, e le persone votano seguendo i propri processi psicologici .E siccome non ho prove che legalizzandola l’opinione corrente cambierebbe, ne’ sappiamo fare previsioni simili, il problema rimanequesto: la societa’ e’ prevenuta riguardo alla cannabis, e forzare una societa’ ad accettare qualcosa ottiene che essa si adatti in manieraostile.

Dubito  che tu sapresti realizzare senza rischi , in casa, la conversione morfina-eroina.

Perlomeno: non con gli stessi rischi che corro io se faccio l’idromele.

Il problema sta nei sottoprodotti, che spesso sono micidiali, e spesso sono cosi’ simili alle molecole che vuoi ottenere da rendere difficilissimo separarli.

Troppo costoso, per lo meno.

L’ultimo che ha provato a realizzare l’eroina sintetica ha scoperto che come sottoprodotto si ha una molecola devastante per il cervello. Esaminando quel che restava del cervello di quel chimico idiota si e’ riusciti a capire uno dei meccanismi corticali implicati in alcune malattie degenerative, quindi l’umanita’ nel complesso ci ha anche guadagnato.

Ciononostante, il chimico in questione ha il cervello completamente fritto.

L’alcool invece costa poco. Eccoti la differenza , principalmente economica, per la quale non puoiapplicare la tua analogia.
[ancora sul crimine organizzato] Puo’ darsi. Tuttavia, non riesci a dimostrare che legalizzando avverrebbe qualcosa di diverso. In svizzera, potrai vedere alcuni parchi-lager che sono stati esperimenti di liberalzzazione dell’eroina. Se affitti una casa nei dintorni, costa meno che altrove. Indovina perche’? Allo stesso modo, in Olanda ci sono i quartieri rossi, neri, e cosi’ via, dove puoi usare cannabis quanto e come vuoi. Come mai la regina non ha una casa da quelle parti? Non e’ che per caso quelli si chiamano ghetti?
[rispondendo a chi sostiene che non si perderebbe nulla a legalizzare] Ah, non perderesti nulla? Secondo te, il diritto a non subire inquisizioni circa la tua vita privata non e’ “NULLA”? Vedi, quando incontro qualcuno che mi parla di “diritti”, indicando la liberalizzazione di questo e di quello, pero’ poi non considera diritti fondamentali ed irrinunciabili come quello all’integrita’ fisica, io ho sempre il sospetto che dietro la bandiera dei diritti di fatto si nasconda il desiderio di legittimare i propri porci comodi. Non puoi dirmi che non rinunci a nessun diritto se ti viene imposto l’esame del capello per poter lavorare: hai appena rinunciato al diritto all’integrita’ fisica. Se parliamo di diritti, parliamo di TUTTI i diritti, e non solo di quelli che presuppongono una certa libidine…Io perderei MOLTI diritti, perche’ alla mia integrita’ fisica ci tengo.

Perche’ con la scusa di farmi l’esame contro la cannabis possono andare a verificare tutta la mia salute, e decidere  , chesso’, di licenziarmi se  soffro ad esempio di cuore. Bello.

No, mi dispiace: se quai ragazzotti vogliono farsi le canne le facciano, ma non mi vengano a creare una societa’ nella quale posso essere investito da un’automobile, l’assicurazione fa l’esame del capello al guidatore e non paga, per poi scoprire che non ha i soldi personalmente per pagarmi il ragazzotto….

se liberalizzi, poi dovrai far fronte a tutte le richieste di garanzia che vengono da una societa’. E in italia NON ci sono le condizioni olandesi…la’ si parte da un principio di fiducia, qui da uno di diffidenza.

Se tu riesci a pensare che un “controllo” a scapito della tua integrita’ fisica possa essere anche “democratico”, credo che non ci capiremo mai.

Ti consiglio di leggerti la dichiarazione universale dei diritti umani.

Non trovi quello a farsi le canne, ma ne trovi che riguardano il “controllo democratico”, come lo chiami tu, e i suoi precisi limiti.

[rispondendo sulla poco tollerante legislazione americana] La legge saudita lo e’ ancora di piu’: vieta completamente gli alcoolici. E siccome non trovi alcoolici in arabia saudita, ecco che ho un’esempio di repressione funzionante. Lo stesso metodo, applicaqto in iran, non porta gli stessi risultati.

Nella russia di stalin una donna poteva girare praticamente indisturbata a qualsiasi ora di notte. NEssuno le avrebbe torto un capello.

Se dovessimo giudicare dagli effetti, come fai tu, avremmo che i sistemi migliori sono quelli saudita e sovietico.

Strano a dirsi, ma il sistema hitleriano soffriva di una criminalita’ mostruosa, ben oltre i livelli registrati nel bronx, pur applicando pene altrettanto dure. Una donna che girasse per Berlino di notte da sola correva pericoli gravissimi, mentre a mosca poteva stare tranquilla, nonostante i metodi fossero praticamente simili.

Questo per dimostrare che il problema della reiterazione dei crimini e’ completamente psicologico, e non legato alla utilita’ o inutilita’ delle leggi, o al metodo con cui si applica.

E’ legato ad altri fattori, ovvero come diceva Sutherland la polizia NON puo’ creare l’ordine sociale, ma solo mantenerlo, perche’ in alcune societa’ si creano delle sottocolture criminali.

I ragionamenti che fai , con quel medodo a posteriori NON funzionano.
Non si spiega perche’ la stessa condanna a morte funzioni benissimo in arabia saudita e non in iran, per esempio. O perche’ funzionasse nella URSS di stalin e non nella germania di Hitler. (in quest’ultimo caso il problema risale forse al sistema scolastico, ma e’ un discorso differente)

Il funzionamento o meno dei sistemi repressivi NON dipende dalla loro efficenza, ma semplicemente dall’esistenza o meno di un’ordine sociale con le caratteristiche richieste.

Non eri tu quello che voleva il “controllo democratico”?

Sei disposto a subire esami del capello, ma non esami della carta di credito?

Interessante visione dei diritti umani.

Pensiero 8: MOlto bene.

Allora, legalizziamo.
Adesso come cittadino io chiedo allo stato di garantirmi che il mio medico curante mentre mi opera NON sia spinellato, cosi’ come chiedo che non sia ubriaco. Controllare se sia o meno ubriaco e’ semplice, visto che l’ubriachezza e’ visibile.
Posso chiedere questo?
Anzi, no, facciamo un’ipotesi che ti ferisce di piu’: il buon placanica sparo’ al Giuliani sotto effetto della cannabis.
Allora tu mi dici: eh, no, cazzo, quelli che hanno una pistola in mano le canne non se le devono fare.
Sparano su di te, quindi ti preme, vero?
Allora, i CC.
Esame prima di entrare in servizio.
E se fumano dopo l’esame?
Esame del capello, ultimi sei mesi.
Bene.
Allora: ipotesi Placanica non aveva fumato quel giorno, ma era abituale consumatore.
Allora tu mi dici: eh, no, cazzo, le pistole in mano bisogna darle a gente che ha i nervi saldi sempre. Gente integerrima. Gente pulita.
(non mi dire che la pensi diversamente, perche’ se si scoprisse che gli agenti cinvolti nei fatti delle diaz erano fumati tutti i tuoi discorsi sull’innocuita’ della cannabis andrebbero a farsi fottere)
Allora, chiediamo che i CC abbiano una vita immacolata. Non ci vuole molto, sul NOS c’e’ scritto anche con chi andavi a letto e cosa facevi.
Problema: ti facevi le canne da giovane, oggi sei disoccupato, ma nei CC non ci entri piu’.
Solo nei CC?
Sicuro? E quelli che guidano i treni?
E quelli che operano?
Quante garanzie posso chiedere allo stato, partendo da un principio di diffidenza?
E quanta gente viene relegata in un ghetto di disoccupazione o lavori di serie b, ogni volta che ne chiedo una?
Auguri, il tuo mondo fa proprio schifo: vi emargineranno tout court, con la scusa di tutelare il cittadino.
Pensiero 9: No, la questione e’ differente.

L’olnda ha un modello sociale nel quale si parte da un principio di fiducia: io ti do’ lerba e tu la usi in maniera responsabile.
Realistico o meno, questa convinzione psicologica fa si’ che il tutto funzioni (sebbene provenendo da alcuni sobborghi trovare alcuni lavori sia complicato anche li’).

Qui si parte da un principio di diffidenza, invece. Sei tu che devi essere messo nelle condizioni di non nuocere.

Tu dici “sei libero di farlo e di subire le conseguenze sociali”. E parlare e’ facile.

Quanto sei disposto a sentirti dire da INAIL che , ad esempio tu perito meccanico che sai solo lavorare al tornio non puoi lavorare al tornio perche’ la polizia quando avevi 16 anni ti ha segnalato come consumatore? E quindi INAIL, come tutti gli enti previdenziali, si calcola il rischio e non ne vuole sapere. In Olanda non succede, ma li’ si parte da un principio di fiducia.

Sei disposto a sentirti dire che non puoi, ad esempio, lavorare?

In Olanda per qualche motivo ritengono plausibile che nessuno si faccia le canne prima di guidare. In italia succede il contrario, e quando tu legalizzerai, le compagnie di assicurazione ti diranno : “sei segnalato, o paghi il doppio di assicurazione o non giri”.

Immagina di avere famiglia e che la tua polizza raddoppi….quanti stipendi sacrifichi?

E cosi’ via.

Il prezzo potrebbe essere MOLTO piu’ alto di quanto tu non pensi.

Pensiero 10: No, non ci siamo capiti: concordiamo o meno sul concetto di “civic behaviour”?
Se non concordiamo, allora ci riferiamo semplicemente ad una societa’ di nomadi del deserto, e allora tutti contro tutti e vinca il piu’ forte, o il piu’ furbo.
Perche’ la liberalizzazione degli stupefacenti mi porta un certo numero di problemi riguardo l’integrita’ fisica dei miei interlocutori….la quale puo’ essere risolta solo rendendola coattiva.
Ma per rendere coattiva una cosa del genere bisogna farsi i cazzi altrui MOLTO PIU’ di quanto io sia disposto ad accettare che qualcuno si faccia i miei, privato o meno….
Soltanto quel modello tamarrolombardo che si nota nei film di vanzina usa il concetto di “produttivo” per stimare il valore di un pensiero.
No, il tossico emraginato e’ ed emarginato rimane: un lavoro ad uno cosi’ non glielo da’ nessuno. Puoi trovare lavoro se ti manca un braccio, ma non se ti manca un lobo celebrale.
Quindi non dire che l’emarginazione del tossico sia dovuta al proibizionismo, perche’ comunque uno che non si vede la punta dei piedi comunque emarginato lo rimane.
Semplicemente, legalizzarle fara’ si che vi sia il pretesto per proteggersi da chi ne fa uso. Oggi, tale protezione sarebbe affidata in teoria al fatto che le droghe sono illegali.
Se le droghe divengono legali, tale protezione dovra’ essere affidata al ALTRE procedure.
Che pero’ andranno praticate su TUTTI.
E a me non vanno proprio.
E’ chiaro il concetto?
NON ESISTE, e NON ACCETTERO’ MAI di dovermi sottoporre ad ****isi della mia vita privata perche’ ALTRI hanno deciso di usare un diritto che la societa’ considera deprecabile.
Tu sei parte dello stato, quindi a buona ragione posso lamentarmi con te.
L’ho gia’ detto, e non intendo fare disegnini.
Se poi alcuni termini non erano chiari, mi avvisavi prima, sono stufo di ripetere.

Pensiero 11: No.
Avete una fiducia eccessiva circa il fatto che il sistema penale sia piu’ repressivo di quello civile, o di quello economico.
Tieni conto di una cosa: gente che ha precedenti -penali- per omicidio viene reinserita nella societa’ dopo pochi anni. Gente con precedenti per -droga- riesce a lavorare ed aprirsi aziende.
Prova ad avere un fallimento sul groppone, o ad essere segnalato nella centrale di rischio interbancaria.
Continui a sostenere che il sistema penale sia piu’ duro di quello economico: in pratica stai dicendo che incontrare uno squalo sia meglio che incontrare un soldato.
Se vivi in casa tua, pagato dalla mamma, forse puo’ anche sembrarti cosi’: hai un’ammortizzatore economico che ti permette di vedere molto VERDE l’economia e molto nera la giustizia.
Quando dovrai farcela per i cazzi tuoi, e ti troverai a notare che un “protesto” e’ una vendetta biblica in pieno stile “i tuoi peccati li sconta fino alla settima generazione”, forse cambierai idea.
Sinora le droghe sono gestite dalla giustizia penale. Il resto avviene solo quando c’e’ la condanna, ovvero nel 7% dei casi. Il sistema economico invece e’ INESORABILE, e colpisce il 100% dei soggetti.
Puoi farti una canna oggi e il giudice non lo sapra’ mai.
Rendi legale pagarti meno se fai uso di cannabis, e ci metteranno 5 minuti a contarti i peli del culo.

Pensiero 12: Che ti piaccia o che non ti piaccia, la realta’ non e’ dialettica.
Il sistema economico oggi e’ qualcosa che ti puo’ contarei peli del culo.
Lo spacciatore di droga ha circa il 7% di probabilita’ di essere catturato. Il tuo direttore di banca ha il 100% di possibilita’ di chiedere un’indagine economica su di te, e sulla tua integrita’ come persona.
Non trovi alcoolizzati nelle banche, bellezza.
E neanche ex alcoolizzati. Indovina perche’.
Adesso, reprimere la droga e’ una questione penale, e questo da al 93% delle persone la possibilita’ di farne uso impunemente, perche’ la giustizia non funziona.
Il sistema bancario invece funziona. OGGI, pagando 120 euri ad un’azienda di stima dei rischi economici io stesso come abbonato posso sapere che locali frequenti, quali sono le tue abitudini sessuali e se sei sieropositivo ( la legge sulla privacy e’ carta igienica) , se hai precedenti o SEGNALAZIONI dalla questura.
E posso farlo OGGI pagando 120 euri. Certo, in italia non sarebbe legale, ma guarda caso l’agenzia ha sede in svizzera.
Ora, in questa situazione vivi e ti fai le canne.
Prova a legalizzarla, e oltre a non vedere alcoolizzati in banca non ci vedrai neanche chi si fa le canne.
Cazzi tuoi, perche’ dopo le bahche inizieranno tutti gli altri.
Non voglio vedere, dopo l’eventuale legalizzazione, personaggi che si lmentano perche’ non trovano lavoro, perche’ la banca non gli da’ fido, perche’ non gli concedono un mutuo casa, perche’ non lo ammettono in certe scuole…..ve la sarete cercata.

Pensiero 13: E’ inutile che continui ad opporre ragioni TEORICHE e razionali a qualcosa che viene percepito a livello di psicologia.

La politica non e’ dominata dal raziocinio, ma meccanismi sociologici e psicologici. La percezione della sicurezza NON dipende dai fatti accaduti: l’insicurezza puo’ aumentare anche se NON aumenta il crimine.

Il problema e’ che legalizzando le droghe l’italiano si sente in balia di tizio e di caio sballati, piu’ di prima. Abbassare o meno il tasso di incidenti non serve a nulla.

Se questo e’ possibile, e’ perche’ si possono fare processi nei quali la difesa non conosce i fascicoli dell’accusa dopo 8 anni e una sentenza….che sarebbe una violazione dei diritti umani, ma l’avversario politico NON NE GODE, evidentemente.

L’idea che la corruzione si possa combattere coi processi alla sacco e vanzetti toglie a tutte le fazioni il diritto morale di scandalizzarsi.

In un processo CIVILE il giudice e’ TERZO, e la difesa conosce SEMPRE tutti gli atti del processo, perche’ vi sia parita’ tra accusa e difesa.

Altrimenti, siamo al processo cinese. O fascista, che poi siamo li’. Sara’ assai difficile per te qualificarti come civile semplicemente gridando allo scandalo corruzione (che c’e’) , se poi applaudisci un processo che viola i diritti dell’uomo.

Molto bene.
Pero’, magari si era fatto una canna.

Dimmi, perche’ non chiedete l’esame del capello?

Sei disposto ad accettare che un CC se ne vada in giro con arma carica e un paio di canne?

[ ]si
[ ]no

Se la risposta e’ “no”, ed e’ “no”, allora dovrai necessariamente garantire con metodi che esulino da quelli penali che questo succeda…
E non per soddisfare esigenze -effettive- ma per soddisfare esigenze di ordine -psicologico-, perche’ la politica e’ PRINCIPALMENTE psicologia di massa.

Occerto, chi ragiona la pensa come te, e chi la pensa diversamente non sa o non capisce.

Sarebbe divertente, se non fosse l’assunto Hitleriano di ordine imposto da una categoria antropologicamente superiore di persone….

Difficile, l’ubriachezza e’ assolutamente visibile.

In ogni caso, le tue argomentazioni trascendono la percezione comune, e con tua buona pace la percezione comune del problema e’ quella che produce i risultati elettorali.

Se la maggioranza dice che gli asini volano, si costruscono le piste di atterraggio, che ti piaccia o meno.

Pensiero 14: A tutt’oggi, c’e’ un fascicolo sui cui si basa l’accusa, che la difesa NON conosce, e non ha mai conosciuto.

E questo rende il processo una violazione dei diritti umani.

Che poi tu abbia DIMENTICATO, (o forse mai saputo) di quando le stesse violazioni venivano perpetuate contro sindacalisti, femministe, operai, e’ una misura di quanto TU sia immerso nella miseria umana.

Se TU hai dimenticato di quando uomini di sinistra venivano prelevati e sbattuti sotto processo senza conoscere l’accusa prima di fare istanza al tribunale del riesame, e spesso i loro avvocati impiegavano GIORNI per capire dove fossero rincchuisi, e’ solo perche’ voi radical chic avete la memoria corta.

Io non c’entro; ricordo solo che un noto giornale di sinistra si rivolgeva ai magistrati definendoli “sepolcri imbiancati”.
Anche questo i radical chic lo hanno dimenticato…

[discutendo del processo a fininvest] E questo chi lo dice?

Lo dice l’accusa.

Se il giudice fosse TERZO, come vorrebbe la dichiarazione universale dei diritti umani, potrei anche credere nella sentenza.
Non essendo terzo il giudice, la sentenza ha lo stesso valore di una sentenza cinese.

E questo rappresenta la misura della miseria umana in cui versi.

“Terzi e quarti” a chi? In italia giudici e magistrati sono lo stesso ente.

Rimane il concetto che  evidentemente hai dimenticato (o forse mai saputo) di quando c’erano i sindacalisti nel mirino.

Ma non ti preoccupare: prima o poi berlusconi riuscira’ ad infilare magistrati di FI nella magistratura. E allora inizierete a piagnucolare che la difesa viene calpestata.

Memoria corta….

Specialmente perche’, come hai detto, godi nel sapere Previti in carcere.

Ammesso che ci entri mai: quando la stessa cosa avviene ad un poveraccio qualsiasi e ci entra davvero, immagino tu non goda. MAgari non lo sai.

E chi lo dice?

Un tribunale italiano?

Minchia, se lo dice un tribunale italiano…

E Tortora era uno spacciatore di droga.

Ah, si, certo: i radical chic hannola memoria corta.

Bene: Tortora era uno spacciatore di droga, lo dice un tribunale, e Georgiana Masi e’ morta accidentalmente.

Lo dice un tribunale, no?

No, e’ solo una squallida esibizione della tua bruttezza interiore.
E’ tipico dei fondamentalismi.

I giudici hanno una mentalita’ che definirei fascista.

Che poi il buon prodi abbia finanziato coi soldi dello stato delle scuole che di fatto seguono le leggi razziali del duce, mostra solo come gli altri siano piu’ o meno simili.

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