ParlameCHE?

Mi hanno chiesto un parere “professionale” sulle “parlamentarie” di Grillo, il che sarebbe contrario alla mia determinazione a non parlare di politica in campagna elettorale. Tuttavia, posso parlare delle Parlamentarie di Grillo anche SENZA parlare di politica, semplicemente parlando di Internet, che sarebbe il mezzo nel quale Grillo saprebbe sguazzare come un pesce nell’acqua. A me onestamente non sembra.

Non ho voglia di parlare dei numeri delle parlamentarie, perche’ sono il problema piu’ piccolo. Che coi settaggi in uso il sito di Grillo possa sostenere si e no il 10% del traffico che vanta lo spiegai gia’ tempo fa. Che non occorrano hackers per fare un DOS, e basti uno script in perl per buttargli giu’ tutto e’ ovvio per chiunque all’epoca abbia letto il post e si occupi di sistemistica a livello professionale.

 

Sebbene Grillo millanti migliaia, milioni, miliardi di seguaci, alla fine dei conti i suoi server non hanno la capacita’ di reggere tutta quella gente. Essenzialmente, il primo media di Grillo e’ proprio la TV che il comico ha costretto ad occuparsi di lui a furia di sputi. E lo stesso dicasi dei giornali. Non per nulla, non appena gli altri partiti hanno dato ai giornali qualcosa per riempire le prime pagine, Grillo sta tornando ad essere un blog mediamente seguito. Niente di speciale.

Cosi’ non parlero’ dei numeri. Parlero’ invece di metodi.

La prima cosa che spicca delle Parlamentarie e’ quanto poco spazio mediatico abbiano avuto – SU INTERNET- i suoi candidati.
Voglio dire: siete su internet. Non ci sono limiti di tempo. Se Bersani e Renzi vanno in TV e fanno una trasmissione di un’ora, hanno 30 minuti a testa. Se Vanno in 5 in TV e hanno un’ora, hanno 12 minuti a testa. Se stanno sui giornali hanno a disposizione lo spazio limitato della carta.
Ma su Internet il limite non c’e’. Ognuno dei candidati poteva tenere un blog e fare conoscere le proprie idee nel dettaglio. Millequattrocento persone che scrivono, di cose ne scrivono tante. Invece, sembra che tutti questi signori “eletti dal web”, siano dei sostanziali SCONOSCIUTI del web: se anche hanno delle idee politiche, non hanno mai ritenuto -neanche per hobby- di aprire un blog gratuitamente e farle conoscere.
Sono comparsi su internet pochi giorni prima e hanno fatto un video per Youtube. Va bene, vuoi il video? Vuoi vederli in faccia? Ok. Ci sta. Ma non puoi limitarti a questo.
 Perche’ UN SOLO video? Youtube ne poteva contenere decine per ogni candidato. Perche’ parlare cosi’ poco? Perche’ pochi minuti? Pochi minuti per parlare e’ una roba da TV. Pochi minuti per parlare e’ una roba da mondo della pubblicita’, e’ uno spot che poi paghi minuto per minuto a chi lo manda in onda. Ma su internet che bisogno c’e’ di limitarsi a pochi minuti?
La verita’ e’ che sembra che i candidati siano comparsi dal nulla su internet, non hanno mai avuto nessuna presenza digitale, (controllate pure su Klout, se volete) nonostante Grillo pretenda che siano stati “scelti DALLA rete”. A me sembra che al massimo siano stati scelti USANDO la rete, ma la rete come entita’ in senso semantico non ha scelto proprio nulla, perche’ si trattava di emeriti sconosciuti.
La verita’ e’ che sembra che il “Guru” di Grillo ignori completamente i meccanismi fondamentali della rete. Non ha usato i suoi punti di vantaggio sugli altri mass media, ovvero LO SPAZIO INFINITO. Si e’ comportato come ci si comporta nel mondo della pubblicita’.
C’era posto per fare ai candidati 10, 20,50, infinite domande, e avere un video per ognuna. C’era posto per video lunghi, con un intervistatore –diavolo, vi state candidando a guidare il paese, un amico che vi faccia delle domande davanti ad una telecamera lo troverete pure, no?– e una grande quantita’ di contenuti.
Invece, il format era principalmente televisivo. Anzi, no. Nemmeno. Perche’ in TV Bersani e Renzi 30 minuti a testa li hanno avuti. Non era un format televisivo. Quello delle Parlamentarie un format PUBBLICITARIO: hai 3 minuti per parlare e dire tutto, poi l’inserzione costa troppo.
Tutto quello che vedo, da “vecchio” di Internet, da tecnico, e’ la completa INCOMPETENZA su quali siano i meccanismi fondamentali della propagazione dei contenuti sulla rete. Se il cosiddetto “Blog” di Grillo non e’ altro che un “portale” in stile primi anni ’90, se i candidati sono entrati su internet giusto qualche giorno prima delle “parlamentarie”, i metodi usati sono tipici della PUBBLICITA’ televisiva.
Confermo la mia impressione: Casaleggio e’ uno studio di pubblicitari, e tutto quello che sanno pensare, tutto quello che san fare e’ questo. Un format pubblicitario. I candidati si sono girati uno SPOT pubblicitario amatoriale e si sono proposti.
Sarebbe bastato dire, sei mesi prima -diciamo da quando Grillo ha iniziato a dire “ci vediamo in parlamento” – che tutti coloro che volevano presentarsi dovevano aprire un blog e postare almeno 3 post la settimana con le loro idee sugli avvenimenti in corso.  Alle “parlamentarie”, ognuno dei blog avrebbe contenuto molte cose, avrebbe avuto ben piu’ seguaci, avrebbe potuto farsi conoscere bene, in profondita’, avrebbe potuto APRIRE DIBATTITI,  le idee dei candidati sarebbero state note e conosciute.
Invece, questi emeriti sconosciuti ai piu’ hanno semplicemente girato uno SPOT PUBBLICITARIO, lo hanno messo su Youtube, e ovviamente solo chi li conosceva personalmente li ha votati. “Scelti dalla rete” un cazzo: erano cugini e amici del bar. E non poteva essere diversamente.
Sui contenuti espressi ho ancora piu’ riserve. Diciamolo apertamente: una sconfinata distesa di MERDA.
Ma porca puttana: UN meme. UN SOLO meme. Di tutto quello che hanno detto, i candidati “nati e cresciuti sulla rete” non sembrano conoscere UNA SOLA delle parole, delle espressioni, di quanto si dice in rete. La rete e’ STRACOLMA di contenuti amatoriali “virali”. Loro non ne hanno prodotto UNO. Quelle persone sono MAI state su internet , quanti di loro hanno avuto una presenza in rete PRIMA di quel video? Onestamente, ne dubito. Anche Klout ne dubita. (www.klout.com)
I video sono brevi, e a parte qualche minchiatina ripetitiva come “uno vale uno” -di tutte le affermazioni politiche,  la piu’ sbagliata (1)- e ci dicono pochissimo.
La prima cosa che risulta evidente e’ che per l’ M5S il “cittadino medio” e’ un cittadino mediocre, e la “brava persona” e’ semplicemente la persona INSIGNIFICANTE. La loro idea di persona “onesta” non e’ di persona che non ruba perche’ ha una fibra morale: e’ di una persona che non ruba perche’ troppo lenta di spirito anche per questo.
L’ Italia contiene persone brillanti, contiene gente che progetta aerei , artisti di strada che fanno ridere i bambini ( http://www.myspace.com/fuocamboom ), insegnanti e poeti e scrittori, e sono ancora persone qualsiasi, sono cittadini qualsiasi. La corrente arriva nelle case perche’ ci sono ingegneri, le aziende esistono perche’ hanno manager. E sono tutti cittadini “normali”. Ma quelli che Grillo mostra non sono “italiani medi”. Sono semplicemente italiani mediocri.

Sono quelli che usano la parola “normale” per dire “e cosi’ non ti aspettare molto da me”. 

L’italiano parlato dai candidati alle “parlamentarie” e’ la lingua della mediocrita’. Il problema non e’ se quanto visto buchi il video o meno. Il problema non e’ che quanto visto sia rivolto a persone semplici.  Il problema e’ che quei video sono BREVI perche’, e si vede chiaramente, NESSUNO DI QUEI CANDIDATI sarebbe in grado di scrivere un discorso strutturato lungo una paginetta.
Potremmo dire che abbiamo visto il ritratto del fallimento della scuola italiana. Potremmo trovare molte giustificazioni per quello che vediamo. Ma, ripeto: non sono quelle le persone che vi fanno arrivare la corrente nelle case, non sono quelli che fanno volare gli aerei e andare i treni, non sono quelli che disegnano edifici migliori: nessuno di quei candidati mostra una conoscenza della lingua tale da poter presentare una tesi di laurea. E se l’hanno fatto, beh: l’universita’ italiana deve essere caduta davvero in basso, negli ultimi 20 anni.
Ma dico io: non avevate un cugino bravo, uno che avesse fatto un liceo, uno che fosse capace di scrivere un discorso DECENTE?
Tutto, tutto puzzava di scuola frequentata obtorto collo. Puzzava di esami passati coi bigliettini sotto il braccio, puzzava di ripassini del mattino.(2)
Quella sarebbe una classe dirigente? Certo, durante un comizio di Grillo possono stare in seconda fila, ricevere il microfono alla fine, per due minuti e dire due fesserie. Ma se andranno in parlamento dovranno incontrare colleghi stranieri , dovranno parlare di fronte alle TV , dovranno fare comunicati stampa: intendono farlo con QUELLE performance che abbiamo visto in video?
Ah, si. Tutti li’ hanno detto che lavoro fanno, o quasi. Uhm. Interessante. Ora, se la tua forza e’ che sei un onesto lavoratore, ti dispiace postare il tuo curriculum?
Insomma, quale sarebbe il vostro punto di forza?
  • Non e’ certamente quello di essere persone “normali”: le persone “normali” mandano avanti il paese, fanno operazioni chirurgiche , guidano aziende, scrivono tesi di laurea, costruiscono edifici. SANNO PARLARE, le persone normali. Quelli non erano “normali”, erano solo mediocri.
  • Non e’ quello di essere onesti. Nessuno di questi personaggi ha dato prova della propria onesta’. Non si vede in quale occasione abbiano POTUTO rubare e invece abbiano evitato di farlo. Nessuno di loro ha mai rivestito alcuna carica o alcun compito -visto che non pubblicano alcun CV davvero professionale non e’ dato saperlo- quindi non e’ chiaro se siano onesti o solo inetti.
  • Non e’ merito professionale. Sebbene alcuni di loro dicano di fare questo e quel lavoro, avere da loro un CV scritto in maniera degna -diciamo professionale- sembra impossibile. Sapere chi siano e perche’ ritengano di essere in grado di fare cosi’ tanto per il paese e’ praticamente impossibile. Ci credono, ecco tutto.
Grillo dice che loro saranno non piu’ onorevoli, ma semplici cittadini. Ok, fa molto pallacorda ma puo’ anche andare. Poi  Grillo dice che sono loro (degli elettori) “dipendenti” e che di fatto saranno li’ come se gli italiani li avessero assunti. E va bene ancora.
VI SPIACEREBBE, ALLORA, SCRIVERE DI VOI ABBASTANZA -ED ABBASTANZA BENE- DA PASSARE UN NORMALE COLLOQUIO DI LAVORO? CON QUELLA ROBA LI’ NON FINITE NEANCHE IN UN CALL CENTER! ALTRO CHE DIPENDENTI: CHIAMATELI DISOCCUPATI.
Davvero questa gente si e’ presentata ad un colloquio di lavoro cosi’? Davvero li hanno assunti dopo questa brillante performance? Davvero li hanno chiamati dopo aver visto i loro CV, quelli li’? Non credo.
A quanto pare, per Grillo il parlamento e’ una specie di lavoro e i parlamentari sono dei dipendenti. Una visione come tante: discutibile, ma rientra tra le libere opinioni. Peccato che nessuno dei  “dipendenti” di Grillo  riuscirebbe a farsi assumere come cameriere in una piadineria, se questa e’ la loro performance ai colloqui di lavoro. (E sia chiaro: fare i camerieri e’ un lavoro duro, da universitario feci anche quello).
La mia personale opinione e’ che Grillo sia stato spiazzato dal successo delle Primarie. Che abbia voluto fare qualcosa in fretta e furia , qualcosa che il suo Guru non ha le competenze per fare,  e tutto cio’ che hanno ottenuto e’ stato di avere tutto cio’ che il loro guru, un pubblicitario, ha saputo organizzare: una campagna pubblicitaria con dei brevi spot.
Quella gente non e’ nata su internet perche’ sono , in massima parte, degli emeriti sconosciuti della rete. Al massimo hanno una pagina su Facebook. I loro blog sono vuoti, scarni, non esistenti o non pervenuti: impossibile sapere cosa pensino di moltissime cose. Nonostante internet offra spazio praticamente infinito, i loro video sono poco piu’ di uno spot pubblicitario. Nonostante lo spazio INFINITO proposto da internet, si sono limitati ad un format PUBBLICITARIO:

IL LORO “GURU DI INTERNET” NON SA COME USARE INTERNET!

La documentazione professionale sulle loro capacita’ e sulle loro attivita’ passate sarebbe considerata scadente anche in un’agenzia interinale. La loro eloquenza e’ limitata ad un italiano da prova di terza media.
Nei pochi minuti , non hanno saputo fare neanche il minimo sufficiente per essere assunti in un call center.
Vorrei tanto capire che diavolo c’entri questo con “Internet”.
In tutta onesta’, “su internet” si trova di meglio.
Uriel
(1) Se ne potrebbe parlare all’infinito. Da Goebbels, che spiegava come  tutti sanno immaginare un morto, alcuni ne sanno immaginare dieci ma nessuno ne sa immaginare mille, sino ai sociologi postmodernisti. Se c’e’ una cosa che NON vale uno, in politica, e’ proprio “uno”.
(2)A cominciare con la gente che si presenta pronunciando prima il cognome e poi il nome ,abitudine che viene dagli appelli delle scuole superiori: quando i ragazzi italiani smettono di essere “Antonio” e diventano “Fugacci”. Orrore della mediocrita’ industrializzata.

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