Parco buoi.

Una delle ragioni per le quali avevo smesso di parlare di economia era proprio quella che i post sull’economia attirano si’ un sacco di gente (cosa che non mi piace) , ma attirano la gente piu’ indottrinata e i polli piu’ incredibilmente fessi del sistema economico mondiale. La personale opinione e’ che l’italiano moderno e’ cosi’ fesso che se non ci fossero banchieri e ministri si lascierebbe fottere dal primo venuto tutto i soldi che ha. Perche’ vedo (oltre ad un lavaggio del cervello allucinante) la piu’ completa incapacita’ di valutare qualsiasi ratio economica. Faccio quindi l’ultimo post di economia di questo blog, tanto per dire un paio di cose che mi premono. Dopodiche’, rivolgetevi pure a Beppe Grillo e non rompete i coglioni qui.
Punto primo: l’immobiliare residenziale italiano NON e’  guidato dal mercato delle abitazioni.

L’andamento demografico degli ultimi 20 anni ha visto una popolazione praticamente costante, dai 57 ai 60 milioni di persone. Se il numero di case fosse rimasto costante nel tempo, l’aumento che mi aspetto e’ nei dintorni del 3-6%.  Come se non bastasse, da quando i comuni sono delegati ad autorizzare la costruzione di case E ci riscuotono l’ICI, la quantita’ di case costruita e’ stata di 4 MILIONI di abitazioni negli ultimi 15 anni, di cui un milione rimaste sfitte.
In Italia ogni anno, infatti, vengono mediamente mangiati da nuove costruzioni 500 km quadrati di suolo pari a circa 3 volte la superficie del Comune di Milano. Complessivamente e’ pari al 7,1% del territorio nazionale la superficie artificiale edificata in Italia. Tra le Regioni che detengono il primato per superfici artificiali in testa c’e’ la Lombardia con il 14,1% del territorio artificiale per un’estensione di 3.400 Kmq, seguita da Veneto con l’11,3% pari a 2.100 kmq e Campania (10,7% per 1.450 kmq). Le Regioni che registrano invece meno consumo di suolo sono il Molise con l’1,6% di superficie artificiale per un’estensione del 70%, la Valle d’Aosta che conta il 2% di superficie artificiale per complessivi 70 kmq, e la la Basilicata con il 2,1% per 210 kmq.
Con questi numeri, ed una popolazione praticamente costante , NON mi aspetto un aumento vertiginoso dei prezzi.

E’ EVIDENTE che il prezzo delle case in Italia NON sia guidato da alcun equilibrio tra domanda ed offerta. Chi crede il contrario e’ , semplicemente, un fesso.Se e’ un professore universitario, e’ un chiarissimo fesso. Se ha scritto libri di econometria, e’ un fesso che scrive libri di econometria. Non c’e’ alcuna legge fisica che vieti ad un fesso di fare tutte queste cose.

Che cosa e’ successo per avere un valore delle case piu’ che raddoppiato in 20 anni?
Due semplici cose:

 

  1. Sono stati consessi mutui facili per il 100% ed oltre del valore, a chi semplicemente possedeva un lavoro. Risultato: una ARTIFICIALE crescita della domanda, non corrispondente ad alcun aumento di disponibilita’ delle famiglie.
  2. L’indebitamento delle piccole aziende, garantite da firme personali di possidenti di immobili, ha tolto dal mercato piu’ case di quelle costruite, ovvero piu’ di quattro milioni di case.

 

Questa e’ la ragione per la quale la Lombardia e’ la regione che costruisce di piu’ , ma senza grossi aumenti di popolazione ha (avuto) prezzi in continua ascesa.
Ma questo, a chiunque abbia un QI superiore a 5, dice una semplice cosa: il valore futuro del vostro “investimento nel mattone” e’ dovuto a fattori che NON hanno nulla a che fare con il valore del mattone. Avete investito su una partita al Casino’ di Venezia, signori.
Con una popolazione stabile ed un continuo costruire, l’ ultima cosa che si puo’ pensare e’ che il mercato continui a far alzare i prezzi, quando la domanda rimane costante (se non e’ drogata) e l’offerta cresce. Chi pensa che in un lungo termine dei fattori INDIPENDENTI dal mercato stesso possano rimanere costanti, o essere prevedibili, e’ semplicemente un coglione che merita TUTTO il male che gli capitera’.
So benissimo che molti di voi hanno la testa piena delle cazzate che gli hanno raccontato per convincere all’acquisto. Altri non vorranno ammettere di averci rimesso. Se non deprimessero la stessa economia dove vivo io, me ne fotterei e rimarrei a guardarli mentre affogano. Purtroppo, il fesso avvelena anche te.
Rimarro’ a guardare quando arrivera’ Basilea III, il rubinetto alle aziende si chiudera’ e tanti fessi che hanno firmato a garanzia della propria SrL si vedranno togliere l’immobile. Tali immobili verranno messi sul mercato, e faticherete a vendere le case, il vostro “investimento nel mattone”. Che magari avra’ anche un valore nominale alto, ma col cazzo che la vendete! Perche’ una portaerei vale un sacco, ma venderla NON e’ cosi’ semplice.

Ma ripeto: il destino naturale delle pecore e’ il macello, il destino naturale dei fessi e’ la miseria.

Chi sono io per mettermi contro la natura, Orzowei?

Punto secondo: un immobile acquistato con un mutuo NON e’ un investimento, neanche se leggete i numeri al contrario.
Allora, vi propongo un investimento cosi’: in 20 anni mi date 295.000 euro. Alla fine dei 20 anni ve ne rendo 200.000. Mi regalate, cioe’, 95.000 euro in 20 anni.
Vi sembra un affare? No. Adesso , invece di rendervi 200.000 euro alla fine del succoso investimento, vi rendo una casa che vale 200.000 euro. Vi sembra un affare?
Allora i fessi arrivano e dicono: ma io la casa l’ho avuta subito. Non ho pagato affitti.
MA io vi rispondo: quei 200.000 euro la banca li aveva all’inizio del mutuo. I soldi che avete versato in piu’ la banca nel tempo li ha fatti fruttare.
Allora, facciamo un confronto, tra un VERO investimento (un private banker) e il vostro “investimento”.
investiamo 295.000 euro in un mutuo, e investiamo 295 mila euro in un fondo di risparmio gestito vincolato ad un anno, rinnovandolo 20 volte.
Aha. Sapete quanto vi avrebbe reso versare 295.000 euro ad un fondo per 20 anni? Ve lo dico subito: con un piano di risparmio gestito, almeno 532.000.(Ho tenuto conto di un normale conto “SU Vincolato” di IBL banca, vincolato ad UN solo anno, rinnovato di anno in anno a resa garantita. Supponendo di riversare  tutto il montante di anno in anno per 20 anni. Possiamo migliorare vincolando di 18 mesi alla volta, il che significa avere ancora un discreto possesso del denaro in caso di emergenza.

 

  • Alla fine dei 20 anni, vi trovate nel caso del mutuo con un valore di 200.000 euro in tasca, cioe’ la vostra casa.
  • Alla fine dei 20 anni, nel caso del risparmio gestito, vi trovate con 532.000 euro in tasca, cioe’ DUE case come la vostra e 132.000 euro in contanti.

 

Vi sembra ancora geniale?
Allora, non me lo chiamate “investimento”. Non lo e’. EVIDENTEMENTE non lo e’. E’ cosi’ distante dal concetto di “investimento” che esistono nemmeno parole per spiegare una simile ovvieta’.
Gli investimenti sono una cosa diversa, e NO, il mutuo NON e’ un investimento, nella maniera piu’ evidente possibile. E’ una buona maniera per indebitarsi, ma da “buon debito” a “investimento” ce ne passa. Due volte e rotti.
Adesso arriva qualcuno e mi dice che tutto questo e’ compensato dal “rischio di rimanere senza un tetto se ti buttano fuori casa”. Beh, complimenti al vostro metodo per calcolare il rischio: a quanto pare, pesa circa il 216% del valore di una casa. E che cazzo vi succede, se vi sfrattano? Che dovete trovare un’altra casa? Non mi sembra che come rischio sia valutabile cosi’ tanto.
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Lo so, quando scrivo una cosa come QUESTA dico una cosa che non vi piace sentirvi dire.
A voi piace bervi le cazzate dove siete i buoni. Le vittime. La nazione sta andando in merda, e non e’ mai colpa vostra. Vi piace venire assolti.
E invece no. Quella merda che vedete e’ ANCHE colpa vostra. Coi VOSTRI debiti vi state mangiando un paese. Siete proprio voi. La “gente comune”. Il “popolo”. L’ “uomo della strada”. Quelli che si atteggiano a vittime innocenti dei “grandi poteri” quando ne sono complici gaudenti.
I giornali devono vendere. E cosi’ vi dicono che siete innocenti.Che e’ tutta colpa delle banche e delle finanziarie e dei governi. Il che, in parte, e’ vero. Ma il popolino, la ggggente comune, l’italiano comune, e’ colpevole quanto loro. Complice.
I giornali mainstream non ve lo dicono: mica li leggereste, se giudicassero i vostri debiti come voi giudicate lo stato.
State a sputare sentenze sull’indebitamento pubblico pari al 118%, quando il rapporto PIL/Debito della vostra FAMIGLIA e’, se avete un mutuo, almeno del 975%.
State a chiamare farabutti i governanti per il debito pubblico al 118%, quando il rapporto PIL/Debito della vostra “Azienda” e’ , se avete uno o due fidi e un mutuo/leasing acceso e i fidi coi fornitori, del 450%.

Ma con che cazzo di coraggio imprenditori che sono indebitati per il 450% del PIL che producono possono criticare il governo se e’ indebitato del 118%?

Non vi piace sentirvelo dire, eh?
Non vi piace sentirvi dire che la vostra automobile a rate ha indebitato la vostra famiglia  (in termini di rapporto PIL/debito), piu’ di quanto Craxi abbia indebitato l’italia. Non vi piace sentirvi dire che il vostro mutuo e’ un rapporto tra PIL/debito del 975%, che in confronto il debito pubblico italiano e’ roba da ridere.
Perche’ cosi’ non sembrate piu’ tanto migliori dei vostri governanti, non e’ vero? Non sembrate tanto solvibili rispetto all’ Italia, eh?
Se un’agenzia di rating esaminasse la vostra situazione familiare dopo che avete stipulato un mutuo, il vostro rating sarebbe “Smelling Junk”, o qualcosa di ancora peggiore. Se si esaminasse la vostra azienda, coperta di fidi, castelletti fidi col fornitore, pagamenti dilazionati a 60/90/120, macchinari vecchi e zero investimento, il rating sarebbe qualcosa tipo “Junk”. Ma voi vi incazzate col governo se il debito pubblico scende da AAA ad AA1. Ahaha. Il governo sta molto meglio di voi, fessi. LA vostra azienda, mediamente, non ha la piu’ pallida possibilita’ di aspirare ad un AA1, casomai non lo sapeste. E lo stesso per la situazione debitoria della vostra famiglia.
Questo e’ l’ultimo post di questo blog in materia di economia. Ho maturato, nel tempo, la convinzione che i polli attraversano la strada per il solo fatto di essere polli. Perche’ si, insomma.  E ho maturato, nel tempo, la convinzione che un pollo spiaccicato per terra sia solo una macchia. Una stupida macchia.
Certo, il pollo non la pensa cosi’.
Ma e’ davvero cosi’ importante, cosa pensino i polli?
Penso che troppa gente che non sa fare due conti abbia le stesse chances di vivere di quelli che li sanno fare. Lo trovo poco meritocratico. Meritocrazia significa che Wanna Marchi ha il DIRITTO di spennare chiunque creda ad un parrucchiere brasiliano “Mago Do Nascimiento”. Perche’ penso che se qualcuno e’ cosi’ stupido da crederci, sia GIUSTO e meritocratico che finisca ricattato, terrorizzato , impoverito.
DEVE esistere, in un mondo meritocratico, qualche tassa per essere degli idioti.
E quando vedo milioni di persone che diventano sempre piu’ povere perche’ sono polli, penso quello che sono riuscito a distillare in 40 anni di vita:

L’universo e’ una meritocrazia perfetta mitigata da una sfiga imperfetta.

Poiche’ in un processo di Wiener , su grandi scale,  la sfiga e’ statisticamente nulla, tutto cio’ che succede di male a milioni di persone e’ meritato. E’ giusto. E’ meritocrazia.
Godetevi il frutto dei vostri “investimenti” a resa negativa , e del vostro “mercato” immobiliare fatto di spinte indipendenti da domanda ed offerta.
Un fesso e’ venuto qui a dirmi che avrei dovuto leggere una minchiata scritta da un fesso che insegna all’universita’. E’ una cosa che non e’ nuova. In URSS, nel 1970, se aveste contestato l’economia sovietica, vi avrebbero risposto “ma leggiti Kantorovic prima di parlare, ignorante! Ignori le basi dell’economia socialista”.Se aveste contestato i piani quinquennali, vi avrebbero detto “ma leggiti Rubin prima di parlare, ignorante!”

Come sia finita lo sappiamo. A questi dovrei rispondere molto semplicemente: “leggete qualcosa di Wiener e Levy, caproni!”. Solo che Wiener e Levy erano persone serie, mentre Simone e’ uno dei tanti che “come finira’ lo vedremo”. L’economia non e’ una scienza. Alcuni fisici e matematici  stanno cercando di inventare un’economia scientifica, nel senso stretto del termine, che si chiama “economia quantitativa”.

Gli economisti “stregoni” e “alchimisti” rispondono  che “L’autore (professor Luigi Pasinetti – DISCE, Università Cattolica di Milano, i limiti dell’economia quantitativa) sottolinea che ci sono almeno quattro caratteristiche che differenziano l’economia politica dalle scienze naturali: l’oggetto di studio; la finalità della ricerca economica, tesa ad influenzare l’oggetto di studio; la sua caratteristica di disciplina per certi aspetti positiva e per altri aspetti normativa; il coinvolgimento dei giudizi di valore. Per illustrare queste differenze e inquadrare la dimensione autonoma dell’economia politica, l’autore ricorre ad una rassegna critica delle opinioni di alcuni economisti di rilievo, che hanno dedicato contributi all’argomento qui in discussione.”

Capite come risponde il santone? Risponde che i metodi delle scienze naturali non si applicano all’economia perche’ e’ una scienza autonoma. E’ come se vi dicessero che la chimica e la fisica non si applicano alla medicina ayurvedica, perche essa ha “una dimensione autonoma”. E che l’astrologia non e’ contestabile con la fisica o l’astrofisica, perche’ “ha una dimensione autonoma”.

Se non sono santoni questi, che scrivono la propria difesa contro i  metodi scientifici a priori, chi sono i santoni? Se non e’ un santone chi dice a priori che nessuna verifica scientifica puo’ giudicare le sue teorie, chi e’ il santone?

Ma si sa, finche’ non vedremo come finisce, ci sara’ sempre qualcuno che dice “ma leggi il tal dei tali”. Beh, l’ho fatto. E non c’e’ una sola pagina che non sia merda. C’e’ sempre qualche coglione che insegna fesserie in qualche universita’. E’ una questione di grandi numeri.

A riguardo di accademici, vorrei  invece intervistare una persona che stimo molto.– Dott Darwin, che cosa pensa degli italiani che si impoveriscono?

-D:
e chi sono, io, per contraddire Darwin?
Uriel

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