Oliviero Beha, l’inutile giovanile, nuntereggoppiu’.

Ho sempre odiato i giovanili. Li ho sempre odiati per quel loro scimmiottare gli aspetti estetici piu’ evidenti delle nuove generazioni, avendo la pretesa di averne capito lo spirito, i problemi, la cultura. Perche’ nel dire “io acquisisco la tua estetica , quindi sono te”, e’ implicito l’assunto “tu sei solo estetica”.

Ho sempre odiato i genitori giovanili. Uno sta nella sua camera proletarissima. Un amico gli ha appena doppiato Seven Churches, dei Possessed. Cassetta TDK D90, due LP per ogni cassetta. Barhory, Under the sign, , e Seven Churches dall’altra parte. L’ mp3 dei poveri. E le cassette TDK che “tagliavano un po’ gli alti”, ma erano piu’ robuste e duravano di piu’. Sapevo distinguere lo stesso brano registrato su una Sony , su una TDK, o su una Maxell.

Comunque, sei li’ che ascolti la tua nuova droga endorfinica, e arriva il padre “giovanile”. Cazzo, e’ giovanile, quindi ti capisce. Voglio dire, certe volte si mette le scarpe da tennis, e dice pure le parolacce. Quindi, ti capisce. La musica che ascolti? E’ come i Rolling Stones: hanno inventato tutto loro. Eh, si’. E tu preghi che un giorno Thor incontri per strada Jagger e lo gonfi come una delle borse dell’acqua calda che si diverte a far scoppiare sul palco soffiandoci dentro. MA anche questo l’avranno inventato loro. Perche’ loro sono stati giovani, la megghio gioventu’, e quindi sono i giovani per sempre. I giovanili.

E a scuola, la generazione dei giovanili. Arriva il prof giovanile che allude alle tette della tua compagna, e i soliti due coglioni eterni rimandati che ridono e com’e’ giovanile il prof. Eh, si’, lui e’ come te perche’ usa il tuo stesso vocabolario, e allora lui e’ giovane , e lui e’ giovanile. Non capisce un cazzo, insegna male, e’ un prof di merda ma cribbio lui e’ giovanile, lui sa stare coi giovani. Eh, si.

Del resto, essere giovani significa dire cazzate e qualche parolaccia. Lo sappiamo tutti che poi vi guardate i giornali porno, e allora perche’ non fare qualche battutaccia sui mitici pompini della Bonora? Al massimo la ragazza si sente sprofondare , ma se il prof e’ giovanile, e’ proprio giovanile.

E poi il prete. Cazzo, magari uno era abituato ad un prete arcigno, bigotto e un pelo imbalsamato. Ma no, c’e’ il prete giovanile. Quello che cia’ la missione di stare coi ggiovani. Eh, cazzo, lui ti racconta di quando era giovane lui, e allora vuol dire che ti capisce, e poi non ha la tunica lunga e si mette le tennis. Oddio, le tennis, capisci? Quanto e’ giovane. Cazzo, e’ proprio giovanile.

E via cosi’, tra adulti rincoglioniti, sempre dubitanti, incapaci di assumere un ruolo, ma tanto, tanto, tanto giovanili.

Quanto li ho odiati. Assumevano due o tre termini gergali di quella che loro pensavano fosse la moda attuale, assumevano due o tre qualita’ estetiche di quella che pensavano essere una mise giovane, e puf, erano come te. Giovani anche loro. Vicini ai giovani. Coi giovani. Aperti al dialogo coi giovani. Popolari tra i giovani.

Che i giovani li trovassero PATETICI e un pelo RIDICOLI non li sfiorava nemmeno. Come sarebbe a dire, dicevano? Non vorrete mica dire che avete dei CONTENUTI? Ma dove? I contenuti dei giovani, ti spiegavano, li avevano fatti loro, tutti, una volta ed una volta per tutte. Non c’era un cazzo da fare, voi non potete inventare nulla perche’ abbiamo inventato tutto noi, e la storia e’ morta perche’ lo ha detto un giapponese del cazzo, e tutte le categorie sono gia’ state esplorate e le hanno esplorate loro: la megghio gioventu’. Voi non potete fare niente di nuovo, non potete avere contenuti che noi non conosciamo perche’ noi siamo gli eterni giovani, noi siamo gli eterni giovanili, e voi siete condannati ad avere una classe adulta che vi capisce, che sta con voi, che e’ vostra amica, CHE NON RIUSCIRETE MAI A TOGLIERVI DAI COGLIONI.

Questa negazione assoluta di un qualsiasi contenuto originale, che renderebbe i vecchi diversi dai giovani e pertanto giustamente vecchi,  questa negazione di qualsiasi peculiarita’ possibile, questo assurdo ridurre una generazione a tre parole in un gergo pseudogiovanile, ad un paio di scarpe e qualche posa , a che cosa serve?

A che cazzo sono serviti dei genitori avvitati sul proprio ombelico, incapaci di essere genitori e pertanto ripiegati sul ruolo di “amico” (come se un ragazzo di 14 anni medio non avesse gia’ fin troppi amici) , professori incapaci di fare i professori ma tanto capaci “di stare coi giovani” (tanto mica potevi scappare dal liceo, voglio dire: te li dovevi
sorbire) , preti incapaci di fare i preti ma tanto tanto popolari tra i giovani (mica difficile, lasciavano le classi in pieno svacco, essere popolari cosi’ e’ come fare il Berlusconi: svacchi tutto e i porci ne godono).

La meglio gioventu’ ha prodotto adulti di merda, ma sia chiaro: molto, molto narcisisti, guai a mettere in dubbio che siano stati la meglio gioventu’. E specialmente, guai a mettere in dubbio che questo patetico branco di vecchie babbione rifatte, questo ridicolo ammasso di mezzi uomini in perenne crisi esistenziale, non siano ANCORA la megghio gioventu’.

Incapaci di decidere perche’ troppo presi a fissare i problemi esistenziali sul fondo del proprio ombelico, e se non ce ne sono se li creano pur di non dover prendere decisioni, incapaci di battersi perche’ con un bell’inciucio si risolve tutto senza rischiare, incapaci di prendere posizione perche’ il vento potrebbe cambiare, una generazione meschina e vigliacca, una generazione che copre dietro bandiere altisonanti la determinazione feroce di soddisfare i propri volgari, plebei bisogni e realizzare qualche squallida miseria umana a scapito del prossimo.

Brutti, orribili, osceni, fatui e inconsistenti, piagnucolanti e confusi, UNA GENERAZIONE INUTILE.

Ed ecco uno dei loro campioni, Oliviero Beha, che ancora non si rassegna: io sono giovanile, grida dal proprio sito web, Eh, si, se ciai il sito web e il blog allora sei proprio giovane. Quanto sei giovanile, beha, lo dico con disprezzo. Nato nel 1949, CAZZO, nel 1949! Porca troia, e parla dei giovani dicendo “NOI GIOVANI”.

MA SEI SCEMO?

MA che cazzo credi che basti leggersi la parola “floppy” per essere giovani? Che basti avere il blog? Dobbiamo sorbirci all’infinito una generazione di stronzi che non si rassegna all’idea di non essere “giovani”, di non avere UN CAZZO in comune coi giovani, di non rappresentarli, di non aver inventato il loro mondo, di non capirli, di non POTERLI capire per raggiunti limiti di eta’?

Quanto mi state sul cazzo, quando non riuscite a far presa sulla vostra merdosissima generazione (sulla quale non fa presa nulla che dietro una bella bandiera non abbia un po’ di figa, di calcio, di soldi, o qualche altra plebea soddisfazione) , quando non riuscite ad aver consenso sui VECCHI IPOCRITI come voi , e decidete di diventare popolari tra i giovani.  Cheppalle, quando riducete una generazione intera a quelle quattrocazzate che riuscite a capire (e ad imitare senza divenire ridicoli) , pretendendo
che una generazione intera si lasci dire che alla fine e’ tutta una questione di saper dire “floppy”.

Cheppalle, Beha.

Cheppalle, sta meglio gioventu’ che non sa rassegnarsi ad essere una pessima classe di adulti.

Nuntereggoppiu’.

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