Oh, il rock.

Oh, il rock.

Oh, il rock.

Come avevo scritto in questo post, era abbastanza prevedibile una vittoria dei Måneskin, dal momento che hanno conquistato le adolescenti. E quando conquisti quelli che hanno in mano un telefono e lo usano come se respirassero, hai vinto la giuria popolare.

Spiace per Francia e Svizzera, ma se quei paesi decidessero di uscire dal loro medioevo informatico e accettassero il ruolo dei social network, anche se non sono fatti di qualche fetido formaggio, potrebbero capire cosa sia successo: sono giorni e giorni che le adolescenti e le preadolescenti vanno in visibilio per quel gruppo. Non serve essere padre per vederlo, bastava usare i social. Si, quelli che non sono fatti di formaggio che puzza.

Per avere piu’ di trecento punti, peraltro, devono avero contribuito delle nazioni popolose,quindi se ci mettiamo comprensibilmente l’Italia, probabilmente e’ arrivato un fiume di voti da Germania, Inghilterra (che avevano artisti impresentabili) e probabilmente diversi paesi popolosi (Ukraina, Polonia) dell’est europa.

Ovviamente, se e’ possibile organizzarsi su reddit contro una speculazione finanziaria e su TikTok per far fallire un comizio a Trump, sara’ anche possibile formare gruppi per far vincere i cantanti preferiti. Mi sembra ovvio. Ed e’ probabilmente quello che e’ successo.  Ma il punto e’ che si vota per telefono, e la generazione che e’ telefonosessuale e’ quella.

Come avrete capito, la “democrazia domestica” mi ha “persuaso” a guardare la finale.

E fin qui tutto bene: dopotutto sapevo che le adolescenti sono titillate da Damiano, Ethan & co, e in piu’ si identificano con Victoria, quindi non sono rimasto stupito. Ho goduto abbastanza degli zero punti secchi degli inglesi, e sin qui tutto ok.

Del resto in Germania la situazione oggi e’ questa:

Oh, il rock.

Poi mi sono trovato a discutere con dei rockers “tecnici”. Avete presente quei tizi che si ascoltano il rock col piglio dei sommelier, discutendo di ogni dettaglio pseudo-tecnico  , e sono capaci di rendere noioso anche un concerto live dei Plasmatics con Wendy Williams in persona e nuda? Ecco, quelli.

Quelli che hanno letto l’articolo in cui definisco “Rock” quello che fanno in Zitti&Buoni, e ovviamente adesso sono saliti in cattedra. “Il Rock e’ ben altra cosa”, dicono col la bocca quam culum di gallinae. Scendete pure: non ne capite un cazzo, e nemmeno di striscio. Tutti.

Premesso: da quando ho potuto mi faccio un concerto all’anno in media. A volte due. Ho cominciato col maledetto aereoporto di Reggio Emilia, a 17 anni (1987).

Grandi o piccoli gruppi (a seconda delle disponibilita’ economiche e di tempo) ho tenuto il ritmo sino ad ora. Mi sono fermato col Covid, ma quest’anno sono a vedere a novembre i Nightwish.

Perche’ dico questo? Perche’ il Rock non e’ una musica. La musica  rock e’ un ingrediente, una componente essenziale di un’esperienza che va ben oltre la musica. Infatti fui a vedere i Pink Floyd a Venezia, gruppo che normalmente non amo: ma Pink Floyd + Venezia + Tuttalaggente era una ricetta esplosiva. E lo fu. L’ingrediente principale non mi piace, ma la torta era una favola.

Il rock, ripeto, non e’ una musica. E’ l’ingrediente musicale di un modo di vivere, di emozionarsi, di perdere il controllo, di togliersi di dosso le catene della vita organizzata.

Un tipo mi scrive che lui capisce di rock perche’ ha in tutto 4500 ore di ascolto, non so quanti dischi a casa, e sa a memoria un numero enorme di tecnicismi, di date e di biografie dei cantanti. Bene, ragazzo:  allora non hai mai ascoltato musica rock.

Ascolti musica rock se sei in un parco della festa dell’Unita’, evidentemente ubriaco, e quando Gene Simmons decide di limonare una tizia sul palco tu limoni la prima ragazza che ti capita a tiro, e sei cosi’ubriaco che non sei sicuro sia una ragazza, macchisenefrega.

Potete aver ascoltato nella vostra cameretta 10.000 ore di dischi rock, con la vostra cuffia professionale , il vinile e gli amplificatori a valvole. Scuotendo la gambina e la testa. E non aver sentito UN SOLO secondo di rock.

Dire che capite di rock perche’ avete studiato tutto dei cantanti e’ come dire che siete dei pugili perche’ avete fatto una tesi di laurea sul pugilato. Non funziona.  Il pugilato SI VIVE sul ring. Il judo SI VIVE sul tatami (e sa dio quanto mi manca, salire sul tatami).

Il rock SI VIVE ai concerti.

Dove la musica e’ un INGREDIENTE di qualcosa che e’ molto piu’ complesso. Il vostro gruppo puo’ fare tecnicamente questo e quello, ma se non spinge una folla in ebbrezza a limonare selvaggiamente nel fango, non fa rock.

Fa la musica del rock, come un’azienda puo’ fare la farina per dolci, ma la farina per dolci non e’ il dolce. Per fare il dolce occorre aggiungere altre cose. Molte altre cose. La farina per dolci e’ l’ingrediente piu’ importante. Ma quel che conta alla fine e’ il dolce.

Se tutto quello che avete fatto e’ ascoltare il rock con una bella cuffia di precisione, sino a percepire il fruscio dei peli del cazzo di Ozzy Osbourne, ma non siete mai tornati da un loro concerto con un mal di testa bestiale e il dubbio di aver messo incinta qualcuna, non avete mai ascoltato Ozzy Osbourne fare rock.

Il rock e’ un’esperienza che SI VIVE. Si vive in tanti perche’ e’ un’esperienza collettiva. Si vive in ebbrezza. Si vive in liberta’. E senza TUTTI questi ingredienti, parlando solo della musica,  state parlando della torta mangiando solo la farina per dolci.

Che sara’ anche perfetta, sara’ anche fondamentale,  ma la torta e’ una cosa diversa. E se non avete mangiato la torta, con tutti i vostri discorsi tecnici sul suo ingrediente principale non mi ingannate. Se sei vergine, non hai mai vissuto il rock.

E no, aver visto tutti i film di siffredi non fara’ di te un dio del sesso: il sesso, come la musica, non si vive da soli. Bisogna viverlo, e non da soli.

Un altro mi ha criticato dicendo che lui con la sua chitarra “sa fare le stesse cose”. Aha. Strano, perche’ io a Rotterdam non ho visto TE sequestrato da tre mammifere serbe dopo la vittoria. Ho visto un tizio tatuato che si chiama Damiano.

E nel fatto che lui sia li’ e tu no, caro ragazzo, c’e’ la differenza tra chi una cosa la vive e chi la parla.

La differenza tra te e me, ragazzino dai gusti pseudoraffinati, e’ che io so di invidiarli, ma la mia e’ un’invidia non tossica. Vorrei essere al suo posto? Mi sembra ovvio! Avere 20 anni, avere vinto Eurovisione e Sanremo, e trovarsi sequestrato da tre mammifere Serbe mentre una sedicenne greca si mette in fila con la bavetta alla bocca :  se non ti viene l’invidia sei un morto che cammina!

Ovvio che ora sono troppo vecchio ,troppo sposato, per infilarmi ad un concerto a quello scopo. Ma lo feci in passato. Ogni volta che potevo. Ho fatto la mia storia, come tutti.

Ma questo non toglie che anche oggi ad un concerto loro ci andrei. Cosi’ come andro’ a vedere i Nightwish senza sapere tutta la biografia della cantante, compresi i problemi gastrici (che voi esperti invece conoscete a memoria). Ma ci saro’ per le emozioni, per la carica di energia, e tutto quanto.  Da sposato e padre, mi  bastano le fragoline sulla torta, ok? Ma non mi metto a sputargli addosso perche’ ho l’eta’ che ho. Li invidio, punto. Ma puoi invidiare anche qualcosa che ti piace, sai?

Tu invece sei malvagio. E cerchi di distruggere le cose che invidii. Non sopporti il loro successo perche’ rende piu’ evidente il tuo insuccesso.

Immagina pure di saper suonare come loro: allora perche’ non sei li’? Dov’e’ il tuo insuccesso? Nel tuo odio, forse?

I poveri vogliono essere piu’ ricchi. I poveretti vogliono che qualcun altro sia piu’ povero. In termini musicali, chi vuole vivere cerca la vita. Chi odia la vita, vuole che altri non la vivano.

MAgari hai 20 anni anche tu. Ma tu il rock lo hai suonato, lo hai parlato, ma non lo hai mai vissuto. Ed e’ per questo che ti attacchi a particolari irrilevanti: “lo saprei fare anche io”. Come se smoke in the water fosse difficile da suonare. Non era rock, secondo te?

No, nel modo in cui NON la vivi tu, Smoke in the Water non era rock. Per chi e’ stato ad un concerto e ha mischiato il suo sudore e la sua saliva con qualcun altro, Smoke in the water era rock , eccome.

Tu sapresti suonare smoke in the water alla chitarra? Probabile. E’ la prima canzone che un chitarrista rock impara a suonare. Hai vissuto come o con i Deep Purple? Ne dubito. Eri a casa a passare la copertina dell’album al microscopio. PEr scrivere della qualita’ della carta sulla tua fanzine da tre lettori. (esistono ancora le fanzine, a proposito?).

Un altro mi dice che non posso paragonare dei “mostri sacri” e non posso metterli “sullo stesso livello”.

Tu di rock non hai capito proprio l’essenza. La ribellione. A quei tempi ti avrebbero chiamato “matusa” ,  perche’ il rock e’ proprio la determinazione a sbattersene di qualsiasi mostro sacro, a strafottersene di qualsiasi autorita’, e specialmente di sbeffeggiare i suoi sacerdoti. Cioe’ te.

Se ragioni in termini di “mostri sacri del rock”, caro mio, l’unico mostro sacro che dovresti incontrare almeno una volta in vita tua e’ la gnocca.

Cosa che non puoi succederti perche’ sei noioso, e come diceva Adalgisto il Giovane,  “Gnoccae noiosi fugit“.

Un altro mi dice che anche lui e’ stato a tanti concerti, anche piu’ di me, e se li ricorda tutti. Bene. Si vede che eri seduto al tuo banco e prendevi appunti. Io non ricordo proprio tutto, invece.

Perche’ io me ne ricordo solo delle parti. Nel resto del tempo  stavo conoscendo persone, piu’ o meno biblicamente. Stavo saltando. Stavo facendo cazzate da giovane. Stavo bevendo. Io del monsters of rock del 1992 ricordo a malapena uno, due gruppi. Tu ricordi tutto. Sai perche’?

Perche’ non eri con gli altri, nella bolgia. Eri in qualche cazzo di posizione dove il suono si sentiva meglio, e hai fatto il commentatore per tutto il tempo, col cervello acceso a rovinarti l’esperienza e magari lavoravi anche per una cazzo di fanzine e prendevi appunti. E criticavi il tecnico del suono.

E quindi ti sei perso il punto: il rock era nella bolgia. Dove non si sente un cazzo. Ma si VIVE il concerto.

Se vai ad un concerto con l’intenzione di ascoltarlo come si ascolta un live nello stereo, senza capire che quelli stanno suonando perche’ tu ti diverta, e non perche’ tu li giudichi o li guardi come un salame, tu ad un concerto non ci sei mai stato.

Se dopo il concerto dei KISS al moster of rock di Modena mi fossi avvicinato a Gene Simmons e gli avessi detto “perdonami, ho molto peccato,  mi sono perso la tua esibizione perche’ stavo pomiciando con una tizia di Udine (cosa storicamente vera)” , quello mi avrebbe guardato come un alieno. Era li’ per quello. Perche’ un diciottenne facesse quello che poteva fare solo a diciotto anni. Se succedeva questo, il suo concerto era favoloso! “That’s why I was there”, mi avrebbe detto.

Poi sarebbe scoppiato a ridere, e mi avrebbe detto “presentamela”: la cosa che non hai capito , caro noioso professorino, e’ che Gene Simmons stava suonando per fare in modo che MIGLIAIA di ragazzi e ragazze tentassero di accoppiarsi random nonostante il caldo bestiale. Era proprio quello che voleva DARE a noi.

Quando un gruppo sta sul palco non ha paura di tutti quelli che si stanno dannando nella bolgia. Ha paura di vedere quelli che se ne stanno in piedi, in disparte , a parlottare tra loro con le mani in tasca. Quelli come voi noiosi professorini.

Se non eri nella bolgia a farti dei lividi, se non eri fuori di testa (mi si consenta una citazione)  se al momento dei tuoi preferiti hai fatto come il tuo babbo quando c’e’ il telegiornale e qualcuno parla (sshhhhhh!) , allora continua a guardare Frajese e non rompere i coglioni!

Il Rock SI VIVE, o tutto quello che hai e’ un ingrediente della torta.

Ma la torta, tu, non l’hai mai assaggiata.

In questo senso, i Måneskin fanno rock. Piu’ di tutti voi “esperti” messi insieme, e piu’ di tutto il rock che voi abbiate mai vissuto, da seduti, scuotendo il piedino sulla sedia per far finta di saper suonare la batteria.

Il rock e’una cosa che si vive. La musica e’ l’ingrediente principale, ma non e’ il rock. E’ solo un ingrediente.

E se non avete capito questo e continuate a passare la copertina dei dischi al microscopio per esprimere pareri tecnici che nessuno vi ha chiesto, voi di rock non capite nulla, non sapete nulla, non lo avete mai vissuto davvero.

Detto questo, saluto i francesi, che hanno perso con l’arroganza del ristorante francese che ti serve un toast bruciacchiato e pretende che tu abbia un orgasmo solo perche’ e’ francese, saluto gli svizzeri che ci credevano perche’ avevano le piattaforme di streaming dalla loro, e anche gli inglesi con la loro musichina da club spocchioso di Londra,  dove una peroni costa 25 sterline e le emozioni sono diluite: i giovani non vogliono solo ascoltare musica.

Vogliono viverla.

(mi sentite, piattaforme di streaming del cazzo? Voi non fate concerti. Sarete sempre l’underdog.)

E questo, ad oggi, lo da’ solo un tipo di musica.

Il Rock.E poiche’ volevano VIVERLA, hanno ribaltato il risultato sotto i vostri occhi, e si sono goduti un concerto (almeno chi era a Rotterdam).

Questa e’ musica Rock:

Mentre questo e’ il rock. Se sei tra il pubblico.

E hanno fatto benissimo, proprio per questo, i Måneskin, a trasformare l’ultima esibizione in un vero e proprio concerto da stadio.  

chi era li’ ha vissuto un concerto dopo due anni di stop per il covid. Era aria, era ossigeno.

E’ per quello che ha vinto.

Poi, chiaramente, tra tutte le nazioni che hanno voluto chiarire all’ Eurovision di essere abitate principalmente da mammiferi, continuo a preferire l’Azerbaijan alla Serbia.

Ma qui siamo ai gusti.

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