Oh, i greci.

Ero un pochino in attesa riguardo al voto elettorale in Grecia non tanto perche’ dal voto cambiasse il destino dei greci, ma per vedere che cosa sarebbe cambiato prima e dopo. Le borse sono rimaste abbastanza calme prima del voto, il che significa che il risultato non le toccava piu’ di tanto. Hanno fatto un balzettino dopo, e poi sono tornate in rosso. Segno che la speculazione non ha veri motivi: semmai ha qualche scusa che i giornali rendono credibile a forza di ripeterla.<

Innanzitutto debunkiamo alcune palle dette durante la propaganda che ha preceduto le elezioni greche.

La prima e’ che a volere l’uscita della Grecia era solo la Merkel, che da sempre desidera l’europa a due velocita’. Siccome non riesce ad ottenerla come patto fondante, tenta di ottenerla per amputazione: ha provocato gli elettori nazionalisti con un discorso inutile (peraltro se in una nazione straniera e’ vietata la propaganda politica tot giorni prima del voto, non vai a parlare tu. La Merkel lo sa benissimo, e lo ha fatto apposta), sperando vincessero i separatisti greci che vogliono tornare alla Dracma.

Il guaio e’ che , se escludiamo il patetico gruppetto di nazistelli,  non c’e’ NESSUN altro partito che vuole tornare alla dracma.

La sinistra del partito Syriza non vuole tornare alla Dracma per una semplice ragione: i Greci non hanno piu’ liquidi in cassa, e dal mese prossimo non potranno piu’ pagare gli stipendi e le pensioni se non arriva la nuova tranche di aiuti. Poiche’ passare alla dracma, solo per motivi tecnici, richiede almeno un paio di mesi, e ricostruire una riserva forex ancora di piu’ , questo avrebbe implicato la fine dello stato greco.(1)

Syriza voleva , a detta sua, ritrattare il debito. Ma quando hai una scadenza obbligatoria tra un mese -altrimenti non paghi stipendi e pensioni- che diamine vuoi trattare? E va bene: Syriza vince, e va a trattare. Come va la trattativa?

  • Noi vorremmo trattare le condizioni del rientro del debito.
  • No.
  • Noi vogliamo che siano alleggerite le richieste di BCE e FMI, altrimenti….
  • Altrimenti cosa?
  • Altrimenti usciamo dall’euro…
  • In tal caso, niente tranche di aiuti.
  • Ma io non posso pagare gli ospedali! Non posso pagare la polizia! L’esercito! Chi manterra’ l’ordine?
  • Allora non uscite dall’euro?
  • No.
  • Dunque?
  • Niente, cosi’, facevo per dire. Carino il tempo qui a Bruxelles, vero?
  • Solo se ami la pioggia, genosse.

Stessa cosa per il partito di centrodestra. Anche se dicono di voler ritrattare le condizioni, il massimo che potranno ottenere sara’ un rinvio -del resto deve insediarsi il governo- ed una minitranche di aiuti per l’ordinaria amministrazione. Ma , a meno di grosse decisioni in ambito UE, niente di piu’.

Andiamo ora al popolo. Si dice che il popolo greco fosse chiamato a scegliere, ma a scegliere tra cosa?

Dopo il collasso del turismo greco, dovuto ai disordini e alla crescita della criminalita’, le fonti di reddito rimangono poche. L’agricoltura , che pero’ ha un reddito procapite basso in Grecia. L’industria e’ quasi tutta di proprieta’ dello stato, le banche quasi sempre di proprieta’ dello stato, e lo stato stesso.

Dopo il “peeling” della crisi, in Grecia sono rimaste solo fonti di reddito legate allo stato. Il greco e’ andato a votare sapendo che si fosse passati alla dracma avrebbe perso il proprio reddito almeno sino a quando non si fosse stabilizzata la dracma stessa. Ammesso che fosse successo, perche’ gran parte della nazione avrebbe continuato ad usare l’ Euro.

In queste condizioni, non si puo’ parlare di voto libero: significa votare in una situazione in cui se vince quello sbagliato, tipo i partiti della dracma, il tuo stipendio che gia’ e’ di 500 euro/mese si abbassera’ ancora. Immaginate di prendere una regione d’Italia che viva degli stipendi dei dipendenti statali , appalti di stato e delle aziende di stato, e proporre un referendum ove le conseguenze siano che il resto delle regioni non mantengono piu’ i dipendenti pubblici. Sappiamo gia’ come finira’.

I greci, in definitiva, non sono mai stati “liberi” di decidere.

Dopo il voto cambiera’ qualcosa? Probabilmente si, nel senso che probabilmente si accettera’ di ridimensionare i sacrifici greci solo e solo se l’ FMI uscira’ dal gioco.  Ma questo riguarda la genesi precisa del concetto di “austerita’”.

Perche’ gran parte della storia della “austerity” e’ una palla raccontata dai governanti.

Supponiamo che esista una famiglia, e supponiamo che abbia fatto dei debiti per comprare una Rolls Royce. E supponiamo che ad un certo punto la banca gli chieda di rientrare del debito, perche’ si accorge che  abbia fatto il passo piu’ lungo della gamba. Adesso supponiamo che invece di vendere la Rolls per pagare i debiti, la famiglia mandi la figlioletta a battere sui viali. E a quel punto si metta a strillare “ecco, la Banca Malvagia ha ridotto nostra figlia a battere, guardate che malvagita’, che crudelta’ su una povera ragazza!”.

La verita’ e’che la banca ti ha chiesto di rientrare dei tuoi debiti. Se tu scegli di farlo mandando tua figlia a battere quando potresti vendere la tua rolls, non e’ la banca che ha mandato tua figlia a battere: sei stato TU.

Cosi’ le misure di austerity non sarebbero tali per la popolazione se anziche’ tagliare sprechi, combattere la corruzione e diminuire la spesa non si fosse SCELTO di colpire la popolazione. Lo stesso e’ stato fatto in Italia: e’ stata imposta una politica di austerity, ma l’intenzione non era di colpire pensioni e/o aumentare le tasse. Il governo italiano avrebbe potuto tagliare le spese , gli sprechi, e combattere la curruzione che costa 60 miliardi l’anno.

Se il governo SCEGLIE invece di colpire famiglie e  pensionati e alzare le tasse, non si puo’ dire che sia stata la BCE o la Merkel ad imporre i sacrifici: potevano imporre sacrifici alla popolazione OPPURE razionalizzare la macchina dello stato. Hanno scelto la via piu’ semplice.

Allo stesso modo, chi racconta che si siano IMPOSTE delle politiche di austerity sta MENTENDO sapendo di mentire: quello che si e’ imposto era di avere i bilanci in ordine. Esistevano fior di spazi per il miglioramento del bilancio SENZA colpire la popolazione, sia in Italia che in Grecia. Se si e’ scelto di colpire la popolazione e’ stato perche’ si e’ SCELTO, non perche’ sia stato imposto. Qualcuno ha scelto di salvare bagasce e cugini, e lo ha fatto a spese della popolazione.

Perche’ si racconta la palla? La palla dell’austerity si racconta per diversi motivi. Il primo tra i motivi e’ che non si vuole rinunciare a bagasce e cugini per motivi elettorali, mentre si crede che facendo odiare la UE si possa spaventare la UE stessa.

Il ragionamento e’: “cara UE, se TU mi imponi di rigare dritto io scarichero’ la punizione sui cittadini dicendo che sei TU a farlo E poi faro’ le elezioni dove loro voteranno contro di TE , e TU avrai paura della disintegrazione”.

Ora, tutto questo e’ andato storto, perche’ evidentemente i greci non hanno abboccato, e tutto quello che succede e’ che una classe politica si trova a dover mantenere dei patti. Che cosa cambia? Che Nuova Democrazia come partito ha governato poco in grecia, quindi ha pochi cugini e puttane (meno del PASOK, che ha governato molto) in giro per l’amministrazione pubblica.  Questo potrebbe dar loro una certa “mano libera”.

Adesso, i cittadini greci hanno messo il governo greco di fronte ad un bivio. Da un lato nessuno imporra’ (ne’ puo’ imporre) altri sacrifici. Dall’altro, se la Trojka sara’ inflessibile o concedera’ una semplice proroga, il governo ha la sola strada di razionalizzare l’amministrazione pubblica.

Non so se sia stato questo l’intento dei cittadini, ma di certo ora si trovano con un governo che ricevera’ gli stessi impegni dilazionati, e non puo’ ancora scaricare sulla popolazione, il che significa che dovra’ riformare la marcescente macchina pubblica.

Molto piu’, se ci pensate, di quel che dovra’ fare il governo italiano.

In definitiva, quindi, credo che i greci abbiano dopotutto votato bene, sia stato un caso, la disperazione od altro.

(Chissa’ se qualcuno un giorno notera’ che i testi delle canzoni che metto nei post sono in relazione col tema….)

Uriel Fanelli, 18 giugno 2012

(1)Il tuo bilancio puo’ essere buono quanto vuoi, ma se non hai cash flow, non ci paghi niente.

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