Oh, ancora primarie.

Mi hanno chiesto su twitter cosa io pensi delle primarie, cosi’ sono andato a vederle in streaming e ho notato alcune cose che forse poca stampa ha sottolineato. In realta’ , detto come va detto, se dovessi scegliere per chi votare -fortunatamente non devo, ne’ dovete voi- sceglierei Bersani, ma questo perche’ odio i commerciali, i venditori, quelli che hanno quell’atteggiamento da brillante seduttore che poi e’ una misera imitazione di qualche venditore di enciclopedie milanese. Ma elenchiamo qualche fatto.

Sulle primarie in se’: mossa intelligente. Non mi importano i contenuti, mi importa la mossa in se’. Non tanto perche’ la gente sente parlare di politica -se ne sente parlare anche troppo- ma perche’ e’ abbastanza pubblico il meccanismo di selezione. Voglio dire: perche’ c’e’ Bersani/Renzi a fare il segretario? Perche’ hanno fatto le primarie. Che cosa sono le primarie? Lo avete visto tutti.

Se fate un paragone con Grillo, per esempio, lui sostiene di scegliere i candidati “in rete”. Ora, e’ una definizione fumosa e assolutamente non trasparente. Anche io sono stato scelto “dalla rete” per guidare questo blog. Basta solo chiarire che “scelto dalla rete” significhi “ho registrato il dominio e fatto l’account su Blogger”. Grillo puo’ dire “vai sui meetup a vedere” o “metteremo su Liquidfeedback”, ma dopo aver cacciato gente per scomunica e imposto di non andare in TV -ma anche no- a seconda delle trasmissioni, e’ assai difficile credere ad un meccanismo di selezione “dal basso”.
E’ facile capire che essenzialmente si tratti di una mossa contro Grillo, nel senso che adesso il PD e’ molto piu’ trasparente e chiaro dell’ M5S. Si sa chi fossero i candidati senza andare a leggere 4231 discussioni su un forum in internet -cosa che nessuno fa- e si sa quando e magari perche’ sono stati scelti, visto che hanno parlato in TV e si sono confrontati. Certo, i candidati di Grillo sono su youtube. Beh, adesso ci trovate anche Bersani e Renzi. Rimane da capire quando i candidati grillini si siano confrontati e come, perche’ il momento del dibattito nel mondo M5S e’ cosi’ caotico che e’ impossibile farsi un’idea.
In un certo senso Grillo si comporta come il software open source: loro vi danno il codice dicendo che e’ democratico perche’ “chiunque puo’ leggerlo”. In realta’, la percentuale di utenti Android che ha letto il codice del kernel senza averlo sviluppato e’ esattamente uguale a 0%. In pratica, una democrazia totale soltanto teorica, che nei fatti e’ nessuna democrazia.
Detto questo, a prescindere dai contenuti apprezzo la mossa. Era l’unica da giocarsi contro Grillo, per far notare la mancanza di trasparenza reale dell’ M5S, e come dietro alle belle parole sulla possibilita’ teorica di tutti di verificare il processo democratico, ci sta che in pratica una minima percentuale di persone puo’ davvero vedere il meccanismo coi suoi occhi.
Adesso andiamo sui contenuti. La prima cosa che colpisce e’ l’assoluta NONCURANZA verso le capacita’ attuative.
Voglio dire: se io leggessi 1000 libri sul Kung Fu, probabilmente saprei parlare di Kung Fu per ore ed ore. Se guardassi 1000 ore di filmati, saprei DESCRIVERE il Kung Fu per ore. Se dopo aver guardato 1000 film sul Kung Fu mi chiedeste di scrivere un copione, lo saprei fare. Ma adesso facciamoci una domanda: uno che ha studiato il Kung Fu sui libri, che ne sa parlare e lo sa descrivere, E’ UN GUERRIERO?
Scommettereste su un tizio che si presenta ad un incontro di Kung Fu solo perche’ sa parlare di Kung Fu e lo sa descrivere? La verita’ e’ che vorreste prima vederlo all’opera in incontri passati.
Ora, almeno Bersani ha menzionato un paio di cose che HA FATTO. Ha detto “ma le uniche liberalizzazioni le ho fatte io”. Vi siano piaciute o no, e’ un fatto. Io rido di un tizio che non riesce a vincere la partita contro in tassisti, ma il punto e’: questo e’ quel che sa fare lui.
Renzi e’ sindaco di Firenze. Se crede nelle liberalizzazioni, dovrebbe arrivare e dire “Ehi, io a Firenze ho fatto questo e quello, e i risultati sono stati questi e quelli”. Ma Renzi stesso alla riunione di FederFarma ha spiegato che le liberalizzazioni nel mondo della farmaceutica sono ‘punitive” e lui e’ contrario.
Ma il punto non sta nei contenuti -ragione per cui bannero’ chi viene a fare campagna elettorale sul forum- ma nel metodo. E’ come se agli italiani NON interessassero le capacita’ .
Avete preso due persone candidate a comandare la vostra nave, avete chiesto loro dove vi porteranno, con quale rotta , e magari con quali soldi, ma non avete chiesto loro SE SANNO COMANDARE UNA NAVE, QUALI NAVI ABBIANO MAI COMANDATO, E DOVE LE ABBIANO PORTATE.
Insomma, questo dibattito sulle primarie spicca perche’ C’E’ UNA TOTALE INDIFFERENZA VERSO IL PROBLEMA DELLE COMPETENZE E DELLE CAPACITA’ PROVATE.
Ed e’ una caratteristica che vedo ovunque: tutti strillano “abbiamo un programma”, e il MASSIMO che fanno e’ dimostrare che il programma e’ “BUONO” se esso descrive bene le mosse che servono. Allora, adesso vi spiego come vincero’ il campionato mondiale di Kick Boxing:
  • Low Kick. Low kick.
  • Jab. Jab. Diretto. Jab Jab . Diretto. Montante. Gancio.
  • Low Kick. Low Kick.
  • Low Kick. Jab Jab. Low Kick. Diretto.
  • Mai Geri. Mai Geri.
  • Low Kick. Low Kick. Low Kick. Gancio.
  • ENTUSIASMANTE Mawashi Geri. Jab. Jab. gancio. Diretto! Diretto!… Ko.
  • E URIEL VINCEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Ora, capite bene che posso anche publicare questo programma, e tecnicamente e’ possibile che uno vinca in questo modo un incontro di Kick Boxing (full contact). Il problema e’ solo questo: se io salissi su quel ring verrei fatto a pezzi in pochi secondi. Ma finche’ NESSUNO si chiede SE IO SIA CAPACE di fare quelle cose il mio “PROGRAMMA” e’ credibile: dice cosa voglio fare e dice COME voglio farlo. Ma si limita a DIRLO.
Questo completo DISPREZZO per le capacita’ personali, per le competenze , per le esperienze acquisite, non esiste solo in politica. E’ una costante dell’ Italia come paese. Dal punto di vista italiano, non sta succedendo niente di strano: e’ cosi’ che si fanno i colloqui di lavoro, e’ cosi’ che si sceglie come comprare e cosa comprare, e’ cosi’ che si danno gli appalti, eccetera.
In realta’ non avete assistito alle primarie. Quelle che avete visto non sono “primarie”. Il nome e’ diverso.
 Quello che avete visto ha un altro nome, ed e’ “BEAUTY CONTEST”. I candidati NON vi hanno mai mostrato cosa sanno fare, e a parte Bersani nessuno dei due ha insistito troppo su cosa abbia fatto. Bersani non ha spiegato COSA ha fatto nel PD per renderlo stabile, dove ha avuto successo e come nel farlo, non ha parlato troppo della sua esperienza come ministro, cosi’ come Renzi ha detto pochissimo di cosa ha fatto come sindaco -eppure di balzelli da ridurre alle aziende i comuni ne hanno, si pensi alle imposte su vetrine , rifiuti ed altro- , dove ha avuto successo e come, eccetera.
Hanno solo parlato  di cosa si puo’ fare, di come si potrebbe fare, MA NESSUNO DEI DUE HA SPESO UN SOLO MINUTO PER MOSTRARVI DI ESSERNE CAPACE.
In generale, questo e’ l’equivoco dominante nella politica elettorale mondiale, ed e’ per questo che sarebbe meglio che il candidato avesse ricoperto cariche pubbliche PRIMA di candidarsi, per mostrare dei risultati. Non e’ una cosa strana, se pensate che se doveste ASSUMERE quelle due persone, alla voce “esperienza”, voi chiedereste il CV.
Questo equivoco e’ cio’ che produce in Italia la pessima classe dirigente che c’e’. Con quale processo intellettuale si pensa di poter ignorare il problema? Perche’ si pensa che tutto cio’ che il dirigente deve fare sia di dare gli ordini giusti, e semmai qualche schiavo avra’ il problema di saperli attuare. Il fatto che dare un ordine sia parte di un processo che occorre seguire dall’inizio alla fine, affrontando i problemi che ne derivano, avendo quindi la capacita’ di dare ANCHE gli ordini che servono per aggirare le difficolta’ sul cammino, sfugge alla mentalita’ degli italiani.
Riguardo al potere, l’ Italiano ha la percezione che ne ha il cliente di un ristorante: io ordino a qualcuno di preparare la tale pietanza, e da questo momento QUALCUN ALTRO dovra’ prepararla, sapere come affrontare le difficolta’, quali ALTRI ordini dare per aggirare eventuali problemi, e come organizzare il lavoro.
L’idea di governo che l’ italiano ha e’ che il governante si limita ad esprimere dei desiderata che possano essere fattibili o meno, ma non ne segue MAI personalmente l’implementazione. Di conseguenza, non e’ richiesta alcuna particolare abilita’ per governare, se non la visione delle cose da fare.
Questo e’ esattamente il dramma/commedia accaduto a Berlusconi. Abituato a comandare in questo modo, dentro un’azienda che fa essenzialmente servizi immateriali, si e’ trovato nelle condizioni di INCOMPETENZA PERSONALE quando al governo.
Per tutto il tempo ha continuato a lamentarsi che le istituzioni non eseguissero i suoi ordini, ma se andiamo a vedere quanto sforzo abbia dedicato Berlusconi alla loro esecuzione, scopriamo che si aspettava che tutto andasse come diceva lui solo perche’ aveva fatto un decreto.
Ma il governo non funziona esattamente cosi’. Anzi, se escludiamo il caso del cliente che ordina al ristorante, NON ESISTE alcun ruolo di potere che permetta di dire “fate in questo modo”, aspettandosi che qualcun altro sappia come fare e come organizzare il lavoro.
E’ un concetto che non si riesce a spiegare agli italiani, la cui visione della gerarchia e’ “ente cieco che elenca obiettivi da raggiungere e poi si aspetta che qualcun altro li raggiunga senza altri interventi” e’ cosi’ forte da non essere modificabile.
Per l’italiano il concetto di comando non e’ altro che l’outsourcing delle attivita’, una specie di subappalto della realizzazione delle idee.
Un esempio che uso per spiegare la differenza e’ questo: siete nella vostra citta’, che conoscete bene, e prendete un taxi. Oppure siete stranieri, non conoscete la citta’, e prendete un taxi.
Quando conoscete bene la citta’, siete in grado di portare una REALE supervisione del lavoro del tassista. Quindi il tassista fara’ quello che dite voi, e siete CERTI che lo fara’ come dite voi, o almeno in un modo accettabile.
Quando siete turisti e chiedete al tassista dove andare, aspettandovi che vi ci porti, NON SIETE in grado di effettuare alcuna supervisione ne’ sui tempi, ne’ sui costi. Cosi’, la vostra presenza da incompetenti ha un CATTIVO influsso .
Allo stesso modo, il modo in cui si concepisce il governo in Italia -modo emerso pienamente con le “Primarie”- e che il nuovo governo debba solo ordinare di fare le cose giuste, e poi trovarsi nella condizione del turista dentro il taxi, cioe’ di non poter fornire alcuna SUPERVISIONE al progetto.

Cosi’, nessuno dei due candidati si e’ degnato di spiegare agli italiani , di provare agli italiani, di essere CAPACE di realizzare le cose che sono scritte nei rispettivi programmi. Il problema della competenza e della reale capacita’ e’ stato IGNORATO.

Le primarie, quindi, non sono state AFFATTO delle primarie, proprio perche’ se togliamo questo aspetto , cioe’ l’aspetto di COMPETENZE e CAPACITA’ ed ESPERIENZE, esse dovrebbero chiamarsi “beauty contest” e non “primarie”.
Uriel

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