Nord, sud e sbraus®, come e perche’ la mafia non esiste.

Dopo il mio articolo su Rosarno, nella mia casella di mail c’e’ stato un piccolo finimondo di proteste ed accuse. Ognuna di queste email recitava puntualmente il solito ritornello mainstream nord contro sud, una delle cui strofe era comunque la solita minchiata mainstream: “e’ tutta colpa della mafia, il resto della gente e’ splendida. Il nord, che non ha la scusante della mafia, invece e’ fatto da gente fredda ed egoista”.

Cosi’, ho iniziato un esercizio di fantasia: ho immaginato lo sbraus®. Lo sbraus® e’ un’entita’ del nord che e’ come la mafia, la camorra, la ndrangheta, la ScU per il sud. Esso, lo sbraus®,  ha tutte le colpe di quanto di brutto accade al nord. Cosa che assolve i cittadini settentrionali.
Una giunta comunale corrotta? Eh, si tratta di infiltrazioni dello sbraus®. Non sono amministratori disonesti o cittadini collusi, per carita’: il nord e’ fatto di persone stupende  , il resto e’ colpa dello sbraus®. Ci sono ragazzi che lanciano sassi dal caalcavia? Sono figli della cultura dello sbraus®, che devia questi ragazzi verso il male.
Casi di malasanita’? Beh, si tratta evidentemente di infiltrazioni dello sbraus® nel mondo delle ASL. Ci sono episodi di razzismo? C’e’ l’ombra dello sbraus® sulle curve dei tifosi e sui gruppi di razzisti. Nelle scuole avvengono episodi di bullismo: e’ ancora lo sbraus®.Evasione fiscale? Macche’, siamo di fronte all’economia dello sbraus® , il cui giro d’affari rasenta il 40%  del PIL. Lavoro nero al nord? Non c’entra la gente, e’ lo sbraus®  che gestisce tutto.
Cosi’ facendo, attribuendo ad un ipotetico sbraus® ogni male del luogo, probabilmente otterremmo di assolvere il resto della societa’ da ogni possibile critica ; in fondo la societa’ e’ sanissima e la maggioranza delle persone e’ onesta, laboriosa e di cuore generoso; peccato che lo sbraus® abbia rovinato tutto, peccato che lo sbraus® sia ovunque, peccato che lo sbraus® incomba su ogni attivita’ umana, peccato che lo sbraus® con la sua intelligenza diabolica e la sua unita’ d’intenti assoluta lavori per ottenere questa societa’ corrotta che vediamo, in barba alla stragrande maggioranza di buoni ed onesti, senza pecca o difetto alcuno.
Ovviamente, sarebbe facile passare allo stato successivo: qualora qualcuno dica che lo sbraus® non esiste, gli si risponda che della mafia si diceva la stessa cosa, alludendo al fatto che solo dubitare dell’esistenza o della potenza dello sbraus® significhi esserne complici, almeno in parte.
Del resto, se attribuissimo allo sbraus® tutti i mali del nord italia, probabilmente dovremmo assegnare allo sbraus® un giro d’affari enorme, una crescente geometrica potenza, una capacita’ di infiltrazione, sabotaggio culturale e pervasione sociale di incredibile precisione. Dovremmo pensare allo sbraus® come ad un ente di pochi millimetri meno diabolico di Satana in persona, se non di una sua emanazione diretta; avremmo bisogno di reclutare scrittori e registi solo per trovare la capacita’ di rappresentare una fantasia di questa portata.
Se l’operazione vi sembra grottesca, beh, e’ stata fatta. E’ stata fatta ingigantendo a dismisura un fenomeno che pure esiste, ma non ha le capacita’ di fare tutto cio’ che gli viene attribuito. La verita’ e’ molto semplicemente che qualsiasi dibattito di tipo antropologico, sociale, culturale, economico che riguardi il mezzogiorno del paese si ferma sempre e solo alle stesse conclusioni:

“la societa’ meridionale in se’ e’ sana , perfetta e generosa. I nativi passano il tempo al sole, al mare, a sorridere e a praticare lo zen dei buoni sentimenti. Nessuno di loro farebbe mai nulla di male ad altri, e la malvagita’ e’ una cosa del nord o della criminalita’ organizzata. Nessun difetto e nessun problema del meridione puo’ essere attribuito alla societa’ locale, perche’ tutti , e si ripete tutti, i problemi del meridione vengono dalla criminalita’ organizzata.”

Da quando questa retorica e’ nata, qualsiasi dibattito circa la societa’ del sud del paese e’ bloccato: se ci sono problemi sociali, e’ la mafia, la ndrangheta, la camorra, la ScU a causarli e a volerli, nonche’ a fornire la malvagita’ che serve; di sicuro non si possono attribuire i problemi del meridione agli indigeni e ai loro comportamenti quotidiani ne’ ai loro errori, tutto il male del sud nasce con la criminalita’ organizzata, finisce con la criminalita’ organizzata, e non c’entra niente con i buoni, generosi e sorridenti abitanti del luogo.
Per decenni ogni discorso sul meridione e’ iniziato (ed e’ dovuto iniziare) con il menzionare i milioni di cittadini onesti, mentre ogni discorso sul nord deve iniziare con l’evasione fiscale e l’egoismo, per decenni ogni volta che qualcuno ha osato prendere il discorso per prima cosa ha dovuto chiarire di non essere razzista e che la mafia sia un problema universale e che la gente del luogo non e’ solo una vittima. Il preambolo obbligatorio di ogni discorso sui problemi del sud e’ l’assoluzione del sud.
La pura e semplice verita’ e’ che si sono trasformate queste entita’ in miti, cui si attribuisce un’intelligenza sociale di portata inimmaginabile, una capacita’ di progetto e di esecuzione che hanno del miracoloso; se pensate che gli americani non sono riusciti a trasformare un paese di 16 milioni di abitanti a loro piacimento, quanto potente devono essere queste entita’ se possono mantenere, fino ai minimi dettagli, 30 milioni di persone in una societa’  in uno stato che rispecchia in ogni piu’ piccolo angolo i suoi progetti?
Per creare la mitologia di queste entita’ si sono chiamati gli esperti massimi in creazione di miti, i massimi sacerdoti dell’immaginazione realizzata, come scrittori e registi , Saviano ed altri.  Nessuno, dico nessuno che vada a confrontare i risultati con i fatti: che genere di classe dirigente ci aspettiamo da una multinazionale onnipotente  del genere?
Progettare una societa’ e tenerla in un determinato stato e’ il sogno di ogni tiranno, di ogni dittatore, di ogni potere totalitario. Ci hanno provato i comunisti, i nazisti, ci ha provato la chiesa con l’inquisizione, ci provano (a fatica) le teocrazie islamiche, lo stesso partito comunista cinese deve spesso correggere la sua rotta per evitare tensioni sociali, come ha fatto quando ha permesso alcune forme di attivita’ economica.
La mafia, la camorra, la ndrangheta e la ScU sembrano ancora piu’ potenti: esse sono capaci di progettare la societa’ ideale alla loro sopravvivenza, imporla agli abitanti che pure ne vorrebbero una diversa. Queste organizzazioni criminali riescono, a quanto si attribuisce loro, a progettare sin nei minimi dettagli la cultura ideale per prosperare, e sebbene non detengano il controllo delle scuole ne’ dei giornali riescono a portare a termine il loro disegno in un modo che Ahmadinejad, Stalin, Hitler potevano solo sognare.
Come si arriva a costruire un mito simile ? Ci si arriva attribuendo alla mafia, alla camorra, alla ndrangheta ogni problema, assolvendone cosi’ il resto della societa‘, con il risultato che il computo della potenza apparente di queste bande appare immenso. Certamente, se ogni villano locale che costruisce una casa abusiva viene attribuito alla criminalita’ organizzata anziche’ ad un singolo cittadino di merda che fa i suoi porci comodi, alla criminalita’ organizzata verra’ attribuita ogni baracca abusiva del meridione, portando il suo apparente fatturato alle stelle.
Se ad ogni concorso truccato tiriamo in ballo la criminalita’ organizzata per assolvere una cultura di parenti ed amici “da sistemare”, arriveremo alla conclusione  che la criminalita’ organizzata nomini praticamente ogni organo dello stato. Se attribuiamo ogni episodio di corruzione alla criminalita’ organizzata per assolvere la popolazione locale sin trppo felice di goderne, ovviamente avremo affibbiato alla criminalita’ organizzata un fatturato gigantesco, cioe’ la somma di ogni singolo episodio di corruzione in meta’ del paese.
Se affibbiamo alla criminalita’ organizzata la responsabilita’ di ogni atto di malasanita’, i problemi a smaltire i rifiuti, la cattiva vivibilita’ delle citta’, la cattiva qualita’ delle strutture turistiche, e cosi’ andando, arriveremo alla conclusione che la criminalita’ organizzata abbia preso il controllo totale di ogni istituzione, assolvendo cosi’ sia il politico comune che la gente che lo ha votato. Se affibbiamo alla camorra l’assenteismo e i problemi della pubblica amministrazione, abbiamo appena attribuito alla criminalita’ organizzata una capacita di infiltrazione e sabotagio che nemmeno FSB e CIA messe assieme hanno , e lo abbiamo fatto per assolvere dall’accusa di fancazzismo chi dovrebbe essere a lavorare.
Ci aspettiamo, quindi, che questa entita’ di geometrica potenza disponga di una classe dirigente superiore, per livello culturale ed intelletto, al massimo mai prodotto dall’umanita’. Nemmeno nell’era dell’oro di Saturno un simile progetto sociale e contemporaneamente culturale e contemporaneamente economico e contemporaneamente politico era stato portato a fine: una societa’ disegnata nei minimi particolari, ove non esiste nessun comportamento umano o casuale ma tutto risponde ad un preciso disegno, quello della criminalita’ organizzata, e se anche qualche malfattore agisce per caso, sopra o sotto di lui c’e’ sempre la mafia.
Il problema viene quando catturiamo i “capi” di questa organizzazione diabolica, e non ci troviamo intellettuali di quello spessore. Ci troviamo dei criminali piu’ astuti che intelligenti, spesso dei semianalfabeti completi, alla guida di un esercito di buzzurri piu’ adatti alle caverne che alla vita civile, capaci di scrivere il proprio nome e poco piu’, in un misto di abbandono scolastico e percezione dialettale del mondo. Gente che vive badando a soddisfare qualche prurito del momento, esseri orribili e miserabili che vivono con le cinque parole che hanno imparato in tutta una vita di istruzione mancata, e spesso  queste cinque parole in dialetto.
Chi sarebbero, dunque, questi incredibili politici , dalle capacita’ ideali e attuative mai viste prima nell’orbe terracqueo? Provenzano? Riina? Brusca? Quest’ultimo era poco piu’ di un animale capace di camminare eretto, la cui mente era cosi’ bestiale, ignorante e belluina da non riuscire nemmeno a capire che orrori stesse compiendo, se esistesse lo status giuridico di infermita’ morale o di infermita’ intellettuale, essi gli andavano a pennello. Arrivo a dubitare che Brusca fosse abbastanza umano da classificare come pena di morte la sua eliminazione, anziche’ come igiene comunale. Riina? Provenzano?

Chi sarebbe questo incredibile manager capace di mandare avanti una multinazionale da migliaia di dipendenti, piu’ le competenze da generale per maneggiare migliaia di uomini, piu’ quelle da sociologo e intellettuale per progettare ed attuare una societa’ intera?

La pura e semplice evidenza e’ che un’organizzazione con quei capi puo’, al massimo gestire qualche affare legato al crimine in una societa’ che ha vaste sacche di criticita’ economica. Non di piu’. Non puo’ gestire fino nei minimi particolari la cultura del luogo, non puo’ gestire ogni forma di corruzione morale e di degradazione umana del luogo, non puo’ ne’ ordinare ne’ gestire tutto il malcostume del posto.
La mafia, la ndrangheta, la camorra, sicuramente sono alla radice di alcuni crimini e di alcune corruzioni. Diciamo, e stiamo gia’ dicendo un’enormita’, un 20% di quelle che avvengono in un luogo. E una simile capacita’ organizzativa e’ gia’ molto, per le menti rattrappite, bestiali, incolte e miserabili di questi subumani che vediamo quando vengono catturati; capaci di alcune astuzie , e poco piu’, non hanno evidentemente le capacita’ intellettuali di andare oltre. Attribuire loro il 20% dei problemi del luogo, pensando che meta’ non siano voluti ma casuali, e’ gia’ fare un regalo alle loro miserabili esistenze da bestie; una mucca da latte e’ di molto piu’ vivace e creativa di loro.
Il resto, l’ 80% dei problemi, e’ da attribuire interamente alla societa’ locale. Ed e’ questa la bestemmia massima per il tribunale dell’antimafia di oggi: affermare che i nativi non siano semplicemente dei simpatici ciacaroni che passano il tempo al sole, al mare, a sorridere e a praticare lo zen dei buoni sentimenti, mentre tutto il resto del male viene dalla criminalita’ organizzata.
Ne’ l’antimafia puo’ fare altrimenti: aver gonfiato l’immaginario potere della mafia sino a questi livelli ha giovato moltissimo all’antimafia. Se infatti ipotizziamo che la mafia produca per intero il blocco di problemi sociali, economici, politici e culturali del sud, a maggior ragione l’antimafia deve godere di poteri tali da poterla contrastare su ogni fronte, poteri che devono spaziare industurbati dall’economia alla cultura alla determinazione della societa’ e della politica. Deve essere perlomeno onnipotente.
L’antimafia come governo totale e onnipresente, giustificata da una criminalita’ organizzata elevata a mito.
E cosi’, la creazione di un immaginifico mostro “mafia” ha creato un ben piu’ concreto mostro “antimafia”, un mostro che per combattere una chimera gonfiata ad arte dai suoi stessi membri e simpatizzanti deve avere risorse e poteri del tutto eccezionali, come eccezionale si pretende che sia il nemico da combattere, che alla prova dei fatti  e’ la summa di un’umanita’ alla quale non attribuiremmo la capacita’ di organizzare un picnic senza liti.
Di fatto, esiste un rapporto di simbiosi tra la societa’ meridionale e la criminalita’ organizzata, quella che io definirei una simbiosi morale: la societa’ meridionale mantiene, motu proprio, una condizione tale per cui la mafia prosperi, e i singoli ne ricavano di volta in volta qualche piccolo vantaggio sotto forma di leggi piu’ deboli, stato inesistente quando serve ai porci comodi  che lo stato non esista,  eccetera. In cambio di questa onnivenza morale,  la mafia partecipa alla simbiosi prendendo su di se’ tutte le colpe dei singoli cittadini, delle loro furbizie quotidiane, del loro personale disprezzo della legge. Nessuno al sud evade il fisco; e’ la mafia che ha giri di soldi occulti. Nessuno al sud sfrutta lavoro nero, e’ la mafia che gestisce tutto. Nessuno al sud fa case abusive per se’, e’ la mafia che controlla l’edilizia. Nessuno al sud  si fa raccomandare , sui concorsi truccati c’e’ l’ombra della mafia. Nessun politico locale e’ corrotto, se non quelli della mafia; la societa’ locale produce solo buoni politici che combattono la mafia. E cosi’ via, la mafia con la sua esistenza assorbe le colpe ed assolve i colpevoli.
Questa simbiosi morale si basa proprio, e sempre , sulla credenza nella mafia come entita’ gigantesca e onnipresente, e lo deve essere se vuole prendersi le colpe di tutti i cittadini su ogni scala; si basa sul mito della mafia come progettista di societa’ in degrado, se la mafia deve poi prendersi la colpa dell’intero status del corpo sociale ; tutto nel mito della mafia deve togliere le colpe, ogni colpa, dalle spalle dei cittadini per attribuirsele: in questo modo ci guadagnano entrambi; la mafia ottiene un terrore ed una sottomissione che non avrebbe ottenuto come semplice criminalita’ organizzata, il cittadino viene assolto dai propri difettucci , dei quali non vorrebbe discutere.
E cosi’, nessun dibattito in tema di societa’, cultura, economia o antropologia e’ possibile quando si parla del meridione; grazie a questa simbiosi morale tutte le colpe sono della mafia e solo ipotizzare che ci sia qualche colpa degli indigeni e’ razzismo, ignoranza, quasi bestemmia.
Beh, mi spiace: se proprio volete farci credere che la criminalita’ organizzata sia cosi’ incredibilmente intelligente da causare da sola tutti i problemi del meridione, al punto che la sua sola sconfitta li risolverebbe tutti o quasi, vedete almeno di mandare a scuola  i suoi capi oltre alla quinta elementare.
Perche’ cosi’ come le vediamo, la mafia , la camorra, la SCU, la ndrangheta, hanno al massimo la capacita’ di commettere qualche crimine in associazione, come indubbiamente commettono.
Per creare l’intera questione meridionale, diciamo, manca ancora la cooperazione entusiasta di qualche decina di milioni di persone. Non tutte arruolate nella mafia. Gente come Riina non saprebbe nemmeno come si scrive, il loro nome sulla tessera.
Se invece volete credere che la criminalita’ organizzata abbia tale geometrica potenza, allora chiudiamo anche ogni dibattito sociale, culturale e politico sul nord.
Dopotutto, si sa che i problemi del nord vengono TUTTI dallo sbraus®, la gente del posto e’ perfetta.
Non ci credete? Male. Perche’ chi dubita  della potenza dello sbraus® ne’ e’ complice.
Uriel

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