Per capire il secondo crollo che sta per avvenire (e’ questione di mesi), occorre fare un salto indietro con la memoria.
- Nessuna riforma del mercato del lavoro ha stabilizzato o migliorato la qualita’ del credito ai privati. La qualita’ del credito e’ andata scendendo, e le moratorie italiane hanno rimandato il problema, senza pero’ scalfirlo. Non si sono aboliti i contratti di lavoro atipico, e milioni di lavoratori, pur risultando ancora occupati, sono scivolati da “tipici” ad “atipici”. Se il dato dell’occupazione e’ cambiato di 2 punti percentuali, tra aziende in crisi (che rischiano di licenziare) e peggioramenti delle condizioni contrattuali, il rischio per le banche e’ cambiato. Se la mia azienda e’ in crisi, i debiti che ho sono debiti a rischio perche’ potrei essere licenziato. Se passo da dipendente a precario, i debiti che ho aumentano il rischio. Nulla e’ stato fatto, ne’ in Italia ne’ altrove, per stabilizzare la qualita’ del credito, cioe’ per stabilizzare il mercato del lavoro.
- Le banche di tutta europa hanno smesso di prestare soldi e si sono messe a comprare quantita’ ingentissime di debiti pubblici greci, spagnoli, italiani, eccetera. Inoltre, si sono messe a speculare sul forex tra euro e dollaro. Risultato: oggi l’euro sta crollando (1) e le banche stanno incontrando difficolta’ perche’ le aziende che hanno strangolato rifiutando crediti stanno chiudendo, e i debiti concessi a loro sono ancora piu’ a rischio.
- Anno sabbatico. Anziche’ moratorie assurde che non servono a nulla, quello che si puo’ fare e’ di seguire l’antica usanza ebraica e decidere che quei 37 miliardi siano persi. Ok, e’ una botta tremenda, ma almeno si eviteranno i 120 miliardi di PIL di disastro “derivato” dall’effetto domino.Ovviamente non verra’ fatto, e quando finira’ la moratoria sui debiti le banche italiane accuseranno perdite ancora peggiori. Manderanno in fallimento forzato le aziende, producendo altri fallimenti, e il patatrac sara’ fatto.
- Moratorie ipocrite. La Germania ha bloccato le vendite al ribasso allo scoperto di tutti i titoli di tutte le banche tedesche che, anziche’ prestare soldi alle aziende, hanno comprato bond pubblici di paesi indebitati. L’italia ha fatto una moratoria su mutui e debiti aziendali. Questa ingessatura del mercato puo’ reggere, ma solo fino a quando i bilanci rimarranno credibili. Certo, i debiti sotto moratoria rimangono “congelati” e quindi sono ancora attivita’ della banca. Finche’ qualcuno ci crede, tra gli azionisti. Forse una moratoria su scala occidentale funzionerebbe meglio, ma sarebbe solo questione di tempo, e poi i nodi verrebbero al pettine.
- Riforma del mercato del lavoro. Poche storie, il precariato ha un effetto devastante sul sistema bancario. Questa massa di privati che si indebitano anziche’ spendere uno stipendio che NON hanno non e’ sostenibile, e il relativo rischio (altissimo) per le banche non e’ sostenibile. Non e’ possibile buttare tutte queste persone fuori dal mercato perche’ i consumi crollerebbero. E allora facciamocene una ragione, e dichiariamo che la “flessibilita” e’ un bene per gli industriali, ma gli effetti collaterali sui debito dei privati e delle famiglie e’ DEVASTANTE.(2)
Il risultato e’ che l’indebitamento dei privati e’ arrivato alla saturazione, e fa da detonatore ai debiti pubblici. Le banche, che hanno comprato bond nazionali anziche’ prestare i soldi alle aziende, pagano la loro miopia come la pagano le banche tedesche. Le banche italiane hanno approfittato della moratoriama hanno preferito investire altrove i soldi. Meno delle banche tedesche e francesi, ma lo hanno fatto.
E qui veniamo al punto: l’euro. L’euro crollera’ perche’ il paese che in teoria lo dovrebbe sorreggere, la Germania, ha le proprie banche cosi’ stracolme di debiti di bassa qualita’ e di bond che non e’ in grado di reggere alcunche’
Se qualcuno pensa che saranno i paesi “deboli” a far cadere l’euro, si sbaglia di grosso.
Apro un’altra parentesi per spiegarmi:
Ecco il punto: ci stiamo concentrando sul debito pubblico dei governi senza chiederci “e come stanno i privati”?
Mi spiego meglio: e va bene, il debito pubblico italiano e’ al 117% del GDP. Bene. Qual’e’ il debito medio di una famiglia? Beh, se ha SOLO un mutuo casa, e’ attorno al 1200% del GDP. Se hanno altri debiti, puo’ salire.
La cosa che pochi capiscono, cioe’, e che se compro un’auto con un finanziamento, diciamo in tre anni, probabilmente ho fatto quello che lo stato farebbe facendo debito pubblico, diciamo un 30% del GDP. Quando compro una casa col mutuo, sto facendo un debito che, se lo misurassimo con i criteri di uno stato, sarebbe al 1200% del GDP.
Voi direte: ma perche’ dovremmo usare per le famiglie lo stesso criterio che usiamo per lo stato? La risposta alla domanda e’: perche’ non esiste alcuna ragione per fare diversamente.
Il debito delle famiglie pesa sui consumi quanto quello dello stato. Pesa sull’economia quanto quello dello stato. Pesa sul rating quanto quello dello stato. Ma se andiamo ad applicare alle famiglie il famoso “criterio di Maastricht”, che cosa troviamo?
Troviamo che quasi nessuna famiglia italiana lo rispetta.
Adesso andiamo ad applicare il criterio di Maastricht alle aziende. Ci aspettiamo che il deficit sia meno del 3% e che l’indebitamento totale sia meno del 60% del fatturato. Quante rispettano questo criterio?
NESSUNA.
Se le straccionissime aziende usano, come usano, il fido per comprare ogni cosa, occorrerebbe che tale debito operativo sia inferiore al 60% del fatturato, ovvero lavorare con un margine di contribuzione almeno del 40%, in media. Il che, ovviamente e’ assurdo.
Se per investire fanno sempre e solo debiti, prima o poi si superera’ il 3% di deficit annuo. Anzi, lo si supera molto facilmente.
Cosi’ ci troviamo in un paradosso logico: i criteri di rating usati per le aziende europee e per le famiglie europee e il criterio di Maastricht usato per i bilanci pubblici sono troppo diversi.
Non c’e’ alcuna ragione logica od operativa per applicare due criteri cosi’ diversi, ma tant’e’: si e’ calcolato che per tenere stabile l’economia europea occorreva omogeneizzare i debiti pubblici e i deficit pubblici, MA non ci si e’ chiesto come omogeneizzare il debito dei privati: il trattato di MAastricht non ne parla.
E qui chiudo la parentesi , per far capire che genere di tempesta ci apprestiamo a vivere.
A causare il problema e’ il debito dei privati, cioe’ aziende e famiglie. Quello delle famiglie si trasforma in una serie di crolli dei consumi (auto in primis, visto che vengono acquistate a credito), cioe’ in difficolta’ delle imprese.
Il debito delle imprese si trasforma in incagli per le banche, le quali sono a loro volta intasate di bond. Bond di grendi aziende in crisi per il calo dei consumi, e bond di governi.
Mi aspetto, quindi, che nei paesi piu’ forti d’Europa, Germania e Francia, ci sia una serie di cali nei consumi. Ai quali seguira’ una serie di cali nei titoli bancari. Ai quali seguira’ un rilascio di bond, che mettera’ in crisi grande industria e banche. Infine, tutto questo si ripercuotera’ sulla moneta.
L’unica soluzione sarebbe una robusta riforma del mondo del lavoro che cancelli le sacche di precariato. Stabilizzando i lavoratori, moltissimo debito ai privati prenderebbe qualita’. I consumi a medio termine si rialzerebbero, e le banche avrebbero meno incagli. E non sarebbero costrette a rilasciare bond.
Invece, si sta scegliendo un rimedio classico: germania, Italia ed altri paesi stanno facendo delle finanziarie dolorosissime. Esse vanno a svuotare le prossime aste di emissione dei debiti pubblici, svuotando il mercato dei CDS.Funzionera’?
No.
Il problema che sta impattando sui debiti pubblici e’ la debolezza dell’economia privata e del mercato. Le aziende, grandi e piccole , sono indebitate a lungo termine ma non ricevono prestiti a breve termine per le attivita’ operative. Le famiglie sono indebitate in un modo incredibile.
E cosi’, lasciando prendere alla Germania la guida dell’ Europa e lasciando loro l’iniziativa, si e’ fatto il danno: tutto quello che sapranno fare sara’ gridare “voi! terroni! mettete a posto il debito pubblico!” senza rendersi conto che i punti su cui agire sono il mercato del lavoro e l’indebitamento di aziende e famiglie. Ma nessuno fara’ mai nulla di simile.
E cosi’ tutta Europa si appresta a leggi finanziarie speciali per rimettere a posto i conti pubblici, mentre gli europei sono cosi’ dissestati nei conti privati che il fatto di avere debiti pubblici bassi non cambia quasi nulla.
Non vi consiglio di tenere Euro in casa. Con questi medici, l’euro non ha molto futuro, e se ce l’ha, malediremo che ne abbia uno.
Uriel