No, tu no.

Dopo il mio post su ForzaNuova, diversi mi scrivono sostenendo che io sia contraddittorio in quanto da un lato auspico un governo retto da un uomo come Putin, dall’altro ho qualcosa contro l’avanzata di ForzaNuova. La risposta e’ molto semplice: Fiore non e’ un Putin, e a dire il vero e’ anche un capo scadente.

Nello scorso post, ho spiegato quali siano i punti di forza di ForzaNuova.
Come molte destre sociali, o almeno stataliste(1) , ForzaNuova basa la sua forza sulla capacita’ di ascolto e introiezione presso gli strati piu’ emarginati della societa’. Come anche il vecchio MSI, come ha fatto la Lega al nord e come faceva AN nelle borgate di Roma, si tratta semplicemente di persone che hanno il coraggio, ormai perso dalla sinistra, di andare a fare opera di evangelizzazione tra le classi veramente disagiate.

Quando parlo di classi “veramente” disagiate mi riferisco a coloro che , oltre ad essere disagiati economicamente, non sono nemmeno visibili.
I poveri sono, in un certo senso, divisi in due classi: quelli che e’ di moda aiutare e quelli che non si incula nessuno. Quelli che e’ di moda aiutare, se rimangono al loro posto e continuano ad alimentare il narcisismo buonista, rimarranno nella merda, ma una merda nella quale ogni tanto arrivera’ qualcuno a dargli un tozzo di pane, si fara’ fotografare con loro e poi appendera’ la foto sopra al caminetto, al posto della testa di leone che il bis-nonno aveva portato dal safari.
Si tratta in genere dei poveri “politici”: se sei povero e sei immigrato, insomma, potresti anche stringere la mano a Bono Vox. Se sei un povero di quelli invisibili, anzi, di quelli che non si DEVONO vedere, allora non avete diritto a nulla.
Le classi piu’ povere sono, in un certo senso, il ritratto di Dorian Gray della societa’ occidentale: mentre da un lato modelle stupende , uomini atletici e ben vestiti, manager di successo e personaggi fichissimi ne celebrano l’eterna giovinezza e vitalita’, le classi sociali piu’ basse ne mostrano il volto reale, brutto, invecchiato e tutto sommato malvagio.
C’e’ quindi bisogno di un povero che non faccia questo: il povero “che buca lo schermo”, insomma, i cui difetti non siano riconducibili o assimilabili alla societa’. Insomma, se tra gli immigrati islamici ci sono fascie di miseria ove le ragazzine si sposano a nove anni in cambio di venti euro e una birra, e’ un difetto della poverta, ma non e’ mica un difetto italiano.
La storia della coppia italiana, lui drogato e lei che si prostituisce per non farsi picchiare da lui, invece, e’ un orrorre italiano. Cosi’, la societa’ ha adottato questi poveri che bucano lo schermo (immigrati, clochard) la cui distanza antropologica o culturale  ci impedisce di riconoscere come “nostra” la loro umanita’ sotto pressione del moloch economico, e abbiamo voluto dimenticare tutti quei poveri che, abbruttiti dalla poverta’, peggiorano in un modo che riconosciamo come “nostro”.
In un certo senso, nel negare l’esistenza mediatica a quei poveri, coprendoli con altri poveri che sono “estranei”, la societa’ occidentale si comporta come Dorian Gray quando mette in soffitta il ritratto.  Quando i poveri che abbiamo il coraggio di guardare in TV cadono nell’abbruttimento umano per colpa della miseria, abbiamo sempre la scusa pronta: e’ la bruttezza dell’islam, e’ la bruttezza delle culture tribali, e‘ la bruttezza di qualcun altro.
E’ diversa la scena del povero italiano, italianissimo, che ci ricorda sia le origini umili della popolazione italiana, sia l’abisso che vive dentro di noi. Ci ricorda che “italiano” non e’ solo moda, imprenditore, modella, stile, arte, ma anche prostituzione, violenza domestica, spaccio, violenza, mafia, eccetera.
La destra statalista ha avuto, da sempre, il coraggio di andare tra gli invisibili. Ha avuto il coraggio di parlare al ritratto di Dorian Gray mentre lui non era in casa. Ricordando una cosa: il ritratto di Dorian Gray vota quanto Dorian Gray.
Un tempo anche la sinistra aveva questa capacita’, ma poi ha acquisito il piglio dell’antropologo, dello studioso che va tra i popoli africani a guardare come vivono, li fotografa, gira il documentario, poi torna a casa a mostrarlo alle amiche del club di Bridge, dopo aver coperto i seni scoperti  delle indigene con un decoroso quadrato nero. Hanno chiamato “disagio” la poverta’ (2), hanno chiamato “meno fortunati” quelli che non hanno mai avuto altra speranza se non la fortuna, e cosi’ via, poi hanno notato la loro degradata umanita’, cosi’ lontana dal mito del proletario sano e buono e onesto, e hanno deciso che fossero troppo cattivi per essere di sinistra.
Cosi’, gli unici che vanno tra gli invisibili a parlarci sono quelli dell’estrema destra, e li’ reclutano.
Questo fa dell’estrema destra un avversario pericoloso sia alle elezioni locali, sia quando (per fortuna si e’ trovato un rimedio(3)  ) qualche giudice si intestardisce per fare una scemenza. Tuttavia, se e’ possibile che raggranellare voti possa portare alla conquista di qualche seggio, proporre un capo e’ assai piu’ difficile. Bisogna averlo.
In questi giorni ho dato un’occhiata ai forum di ForzaNuova e di vario fascistame italiano. Su uno di questi, sotto il nome di “Ufficio Stampa”, parla lo stesso leader maximo.
Ora, una cosa che appare chiara sin da subito e’ che Fiore NON e’ un capo. Si tratta indubbiamente di un ottimo organizzatore di partito, sicuramente una figura della quale, per dire, avrebbero bisogno al PD. Ma non si tratta di un capo. Se quello e’ un capo io sono una pianta di aneto.
Demotivante fino all’estremo, autoflagellante oltre il consentito, non e’ capace di spingere i suoi a fare quadrato. Di fronte all’esclusione dal Lazio, quando avrebbe potuto cogliere l’occasione di un certo vittimismo mistico (la figura del perseguitato dai poteri forti e’ molto ben accetta sia dai cattolici tradizionalisti che dai fascisti) , ha commentato con un “sara’ per la prossima volta”.
“Sara’ per la prossima volta?”: ma che cazzo di capo e’? Il capo non usa termini rimandatari, non usa termini come “pazienza”. Pazienza  si chiama “resistere”, la prossima volta e’ “presto”, se non “domani”, perche’ deve far sentire prossima la meta, creare tensione ideale.
Faccio notare che negli stessi forum ho riscontrato invece la tensione ideale nei suoi militanti, capisezione ed altro: e’ semplicemente Fiore che e’ un semplice burocrate. Probabilmente e’ stato a sua volta indottrinato da alcune figure di riferimento che ora non ha piu’, o forse la figura di spicco era Morsello e ora e’ morto.
Il concetto e’ che Fiore puo’ essere un numero due, e’ un valente organizzatore, ma non ha ne’ il coraggio ne’ l’aggressivita’ per essere un capo. E’ un caposezione che sa il proprio mestiere, ecco tutto. Non ha carisma, non si vede nei suoi discorsi niente che faccia pensare ad un elemento alfa.
Da notare come ForzaNuova qualche elemento alfa ce l’abbia, se per esempio guardiamo questi due filmati e li confrontiamo, notiamo che il capo di FN non e’ chi dovrebbe essere:
[2 video rimossi]
Quale dei due e’ un leader, secondo voi, e quale un semplice parlatore politico? 
Ora, con questo non voglio dire che Invernizzi sia un Putin e Fiore no; probabilmente anche Invernizzi non lo e’, dal momento che e’ molto aggressivo ma poco conclusivo. Il problema e’ che io distinguo le caratteristiche necessarie e quelle sufficienti.
Se nessuno dei due ha caratteristiche sufficienti per diventare un Putin italiano, almeno Invernizzi ha alcune di quelle sufficienti, come assertivita’, chiarezza, aggressivita’, che invece mancano a Fiore.
Storicamente, i partiti ove il leader e’ inferiore ai suoi sottoposti per spinta, coraggio, aggressivita’ e capacita’ di realizzazione dialettica non hanno mai fatto molta strada. In genere, o il secondo di stufa dell’inconcludenza del capo, o il capo vede crescere con sospetto qualche secondo, e lo estromette dal partito. Il secondo, essendo capace e aggressivo, fonda il proprio, col risultato che la frammentazione sommerge ogni cosa.
Fiore e’ il classico artista capace di scrivere una poesia per i soldati, ma non e’ un soldato a sua volta. Dispone di una base fanatica e motivata, cui pero’ fallisce nel fornire sbocchi: sembra dire loro che lo sbocco sia lavorare per costruire il partito, ma non dice mai esplicitamente per quale sfida. Dice “prepariamoci” ma non dice “prepariamoci per le elezioni del XXXX”. E’ evidentemente un insicuro incapace di darsi un obiettivo, e ha un’interiore ansia di fallimento. Il guaio e’ che, essendo stato ispirato da  una persona di formazione artistica (Massimo Morsello) , guarda piu’ alla bellezza delle idee che alla loro realizzazione; preferisce la tensione ideale verso la meta alla meta stessa, per mere questioni estetiche.
Morale della storia: Forzanuova e’ un partito pericoloso  asu scala locale, perche’ si immerge con facilita’ in quegli strati sociali che la societa’ occidentale preferisce non vedere o portare alla luce. Puo’ raggranellare, specialmente in periodi di crisi economiche, molti voti e portare l’ideologia neoguelfa che la anima nelle sedi istituzionali.
Se lasciata fare con certe trovate come quella dei giudici del partito del Times (4), ovviamente puo’ diventare MOLTO pericolosa. Lo puo’ fare perche’ ha un capo che, come tutti i capi con contatti col mondo dell’arte (5), sa rendere nell’animo dei suoi adepti l’eco dei propri sogni, esteticamente curati.
Tuttavia, alla parte elettorale deve seguire una parte di governo. Gli otto punti esposti nel sito, sebbene siano scritti abilmente anche sul piano della difendibilita’ dialettica , non sono sufficienti ad un’azione di governo. Ne’ del resto si notano elementi di spicco nel suo partito, il cui pensiero e’ povero.
Il neoguelfismo puo’ essere efficace se la chiesa stessa mostra capacita’ di governo, cosa che non e’. Il fascismo puo’ essere un metodo di governo (cattivo, ma pur sempre governo) se trova esecutori abili e una nazione gia’ incline(5), altrimenti e’ solo una porcheria omicida politicamente irrilevante,  in stile Pinochet.
Forzanuova , a mio avviso, era il pericolo maggiore di questa trovata dei giudici del Times, proprio perche’ in questo partito convergono due caratteristiche: una dirigenza inetta e pavida, unita ad una base estremamente violenta e fanatica.
Tenerli lontani da qualsiasi governo non e’ importante solo perche’ siano dei meri rottami del novecento, col loro neofascismo mascherato e col loro neoguelfismo post-fanfaniano, ma perche’  semplicemente contengono tutti gli ingredienti per portare ad un disastro ancora piu’ disastroso un miscuglio di idee politiche gia’ imbarazzanti di loro.
E la cosa peggiore e’ che sanno farlo con le parole giuste.
Quindi, mi spiace, ma a sapere che in Lombardia ForzaNuova non sara’ l’unica forza di centrodestra, e quindi non rischia di intercettare percentuali significative di voti, continuo a tirare un sospiro di sollievo.
Sempre che i giudici del partito del Times non intendano davvero fare la frittata. Voglio dire: i partiti come ForzaNuova, quando vanno al potere, hanno anche una caratteristica che non ho ancora descritto.
Essi sono il perfetto partito per un tenere al potere un dittatore-fantoccio, tipo quelli che amano tanto a Londra e a Washington, per intenderci.
E no, non mi va bene per nulla. Che quando c’ero io nelle scuole di Marina si facevano tante cose sgradevoli, ma non si torturava nessuno.
Oddio, le cucine erano quello che erano, ecco.
Uriel
(1)Mi ha sempre lasciato perplesso la definizione di “destra sociale” per indicare una destra che, molto piu’ naturalmente, e’ semplicemente statalista. Sociale e statalista sono due cose diverse.
(2) Disagio un cazzo, quella e’ poverta’. Non e’ un mal di pancia. Non e’ un prurito. E’ che guardi indietro e vedi un fallimento, quardi il presente e vedi un fallimento, guardi avanti e vedi un fallimento, e puoi solo agitarti tra pietose palle e diplomatiche promesse ,  perche’ non c’e’ un cazzo da fare in ogni caso.
(3)Credo che nonostante il decreto i giudici continueranno a rompere le scatole. E lo dico per un motivo: Trichet, della BCE, ha stoppato l’ FMI dal riempire di dollari i greci. Il tentativo greco e’ fallito, il golpe turco e’ fallito,  ora cercheranno un pranzo italiano. Prepariamoci ad altre pericolosissime cazzate.
(4) Smettetela di blaterare di leggi, i cavillismi portano al forforismo e al calvismo, se non c’e’ un adeguato sciampismo. La legge non e’ il cavillo, e la burocrazia non e’ il diritto. Scalfaro, del resto, fece esattamente la stessa cosa di Napolitano e nessuno si scandalizzo’. Peraltro, si tratta di permettere ad un partito di partecipare alle elezioni, non un colpo di stato violento.
(5) Massimo Morsello, ora defunto, era un discreto cantante. Possono piacere o meno i contenuti, ma “otto settembre” e’ un pezzo scritto molto bene.
(6) Senza quei due mentecatti di Hitler e Mussolini, il novecento sarebbe stato, per l’europa, il secolo italo-tedesco. Sul piano tecnico, filosofico, scientifico, artistico, erano le due nazioni piu’ avanzate del primo novecento.

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