No Green Pass, porti, camion e cocaina.

No Green Pass, porti, camion e cocaina.

No Green Pass, porti, camion e cocaina.

Capita sovente che la stampa non voglia indagare , o non voglia sapere, e “sovente” coincide molto col momento in cui entra in campo il traffico di droga piu’ redditizio del paese, cioe’ il traffico di Cocaina.

Stiamo vedendo rivolte e problemi alla catena logistica italiana, ma li stiamo vedendo concentrati in alcune istituzioni. Per esempio, sembra che alcuni trasporti siano piu’ refrattari di altri:

  • i porti sono in agitazione, ma non gli aereoporti.
  • i camionisti sono preoccupati, ma non i ferrovieri.

Come mai queste discrepanze? Per capirlo meglio dovremmo considerare due fatti:

  • su disanze lunghe, la cocaina (quella che gira a tonnellate) viaggia in nave.
  • su distanze continentali, la cocaina (quella che gira a tonnellate) viaggia in camion.

Qui stiamo cominciando ad intravedere un pattern, giusto? Ma andiamo avanti. A quanto si legge , dopo che i porti calabresi sono stati soggetti ad un fortissimo controllo, il traffico italiano di droga si e’ mosso verso Genova, Livorno e Trieste: si tratta di un traffico minoritario, dal momento che il grosso sbarca in Spagna, Olanda e Belgio, ma intercetta bene le rotte del sahel e quelle asiatiche.

Qui cominciamo a definire meglio il pattern: i porti piu’ grandi , cioe’ Genova e Trieste, sono quelli che si stanno agitando per il green pass. Cominciamo a vederci meglio.

Se passiamo ai partiti, troviamo tra i difensori dei no Green Pass proprio i due partiti piu’ zeppi di fascisti. E che cosa c’entrano i fascisti con la mafia e con la droga? Vi suggerisco un libro interessante,

No Green Pass, porti, camion e cocaina.

Che vi dimostrera’ come la galassia fascista sia confluita, lentamente, in quella mafiosa. Non e’ certo un mistero, esistono centinaia di inchieste a riguardo.

E quindi ora abbiamo un pattern chiaro:

Nei due porti della cocaina, ci sono agitazioni tra le due categorie piu’ coinvolte nel trasporto di cocaina, e queste agitazioni sono sponsorizzate dai due partiti che accolgono tra le loro file i nuovi gestori del traffico di cocaina.

Ora, cominciamo a vedere piu’ chiaro il pattern. La Cocaina.

Ma perche’ opporsi al green pass?

Per una ragione: imporre il green pass significa imporre, forse per la prima volta, un sistema di controllo pervasivo sull’identita’ di chi entra e di chi esce da quel porto. Esattamente quello che i narcotrafficanti NON vogliono, per ovvie ragioni.

Il controllo del green pass, eseguito in via telematica, consente di raccogliere dati non tanto sulla salute, ma sull’identita’ della persona che lo presenta, tramite il QRCode che viene scandito al momento del controllo.

Esattamente il tipo di controllo che ha fatto fuggire i trafficanti da Gioia Tauro.

Ecco, magari mi sbaglio io a vedere il pattern, ma se consideriamo che in Italia tre indizi fanno una prova, e che di solito dove c’e’ fumus c’e’ arrostus, la domanda sporge spontanea: perche’ giornalisti e magistrati tacciono?

Beh, per una ragione. Ovvia.

Cocaina.

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