Narrative e mondo reale.

Narrative e mondo reale.

Mentre tutti osannano la resistenza ukraina e credono di risolvere ogni problema usando sanzioni e inviando armi ai poveretti che schiattano, qualcuno si e’ dimenticato di un piccolo, insignificante fenomeno che chiamiamo realta’.

Dobbiamo capire che Putin, per quanto mal consigliato e politicamente fragile (tutto da appurare, ivi comprese le mie deduzioni) , ha un problema reale. Un problema pratico. Si misura in chilometri, si misura in metri d’altezza.

Il problema e’ semplice da descrivere:

Tra UKraina e’ Mosca c’e’ praticamente solo una pianura con qualche collina. Se l’ Ukraina entra nella NATO, Mosca e’ indifendibile.

Sperate che Putin perda il potere e crolli? Bene. Ma il prossimo presidente fara’ lo stesso:attacchera’ l’ Ukraina. Volete che al suo posto ci sia una democrazia? Attacchera’l’ Ukraina. Volete una teocrazia? Attacchera’ l’ Ukraina.

E lo fara’ perche’ l’ Ukraina ha firmato un memorandum per entrare nella nato. Non ha fatto richiesta, ma il memorandum di solito precede la richiesta.

Questo e’ il problema. E sino a quando nessuno in USA ha una proposta di trattato militare sul dispiegamento di armi, la Russia (chiunque sia al governo) invadera’ l’ Ukraina.


La narrativa degli eroici resistenti e’ potente. E contiene elementi di realta’, sia chiaro. Ma degli elementi di realta’ non si parla, per alimentare la falsa speranza che gli Ukraini possano farcela. Ma in realta’, ovviamente costera’ di piu’, ovviamente costera’ morti russi, ma alla fine l’ Ukraina cadra’. La sproporzione e’ troppo alta: a meno di miracoli, ovviamente.


La narrativa di oggi spinge ad esagerare le sanzioni economiche, spingendovi a credere che si possano fermare le guerre , praticamente, solo con strumenti economici o finanziari.

Questo vi fa sentire meglio? A me no.

Affermare che le sanzioni fermeranno la guerra e’ come affermare che nelle banche , nei circuiti finanziari e nelle grandi aziende che stanno (trionfalmente!) abbandonando la Russia ci siano i mezzi per governare il mondo intero.

No, la cosa NON mi fa sentire meglio. Perche’ qualcuno potrebbe chiedersi se per caso queste sanzioni non potessero essere decise in autonomia da S.W.I.F.T. SC, dalle banche, dalle agenzie di rating e dalle banche centrali, e da tutte quelle aziende che stanno ritirando gli investimenti.

Complimenti, avete appena esautorato i governi dal governo del pianeta. No, non mi sta bene.

Fortunatamente queste sanzioni non fermeranno la guerra, e la sua evoluzione sara’ legata ai soliti Biden, Putin, Zelenskyy e compagnia. Ma la stampa ci sta provando, essendo di proprieta’ di quelli che vorrebbero essere il governo del pianeta senza essere stati eletti.

Mentre una guerra del genere riporta in auge governi e politici, esautorando le aziende.


Torniamo al piano militare.

Quanto sta succedendo in Ukraina, cosi’ come quello che e’ successo in Afghanistan , e sta succedendo in altri luoghi, ha un nome.

Il ritorno del fante.

Certo, e’ un fante molto diverso da quello tradizionale. Non marcia allineato e coperto, non vive in trincea, ma si organizza in piccoli gruppi e fa quella che un tempo si sarebbe detta “guerriglia”, o per i comandi italiani “guerra insidiosa”.

Perche’ e’ importante? Perche’ per anni ed anni il fante “normale” e’ stato bistrattato in favore di:

  • a chi serve la fanteria se ho gli aerei?
  • a chi serve la fanteria se ho i carri?
  • a chi serve la fanteria leggera se ho quella meccanizzata/corazzata?
  • a chi serve la fanteria a terra se ho la fanteria del cielo con elicotteri?
  • a chi serve la fanteria quando ho la fanteria da sbarco (I marines, per dire)
  • a chi serve la fanteria quando ho fanteria paracadutata?

tutto, tutto, tutto veniva considerato piu’ potente del fante appiedato. Tutto.

Faceva comodo anche all’industria militare, sia chiaro, perche un fante appiedato per quanto ben equipaggiato non costa quanto un carro, o un aereo, o un elicottero, o una nave.

Ma il punto e’ che , specialmente in Afghanistan  ma anche in Ukraina, il buon vecchio fante dalla testa di marmo e la cicca in bocca sembra essere tremendamente efficace.

Ed e’ qui il punto: vogliamo credere davvero che gli Ukraini respingeranno i russi grazie ad un’operazione simile a quella che abbiamo chiamato “Gladio?”.

Vogliamo davvero credere che l’ Afghainstan sia stato preso in due settimane quando si sono attivati 80.000 fanti talebani ben determinati? Bene.

Ma allora e’ tempo di ridisegnare daccapo le forze armate, e mettere i fanti al centro. Saranno fanti armati di ManPads, cioe’ di missili antiaerei portatili. Saranno fanti armati di missili anticarro. Saranno sparpagliati per tutto il territorio e addestrati alla guerra insidiosa.

Ma rimangono semplici, normalissimi fanti.

Quindi, adesso chiediamoci: siamo disposti a smetterla di comprare costosissimi gadgets per prediligere una moltitudine massiccia di fanti?

Siamo disposti ad andare contro l’industria dei gadget militari?


Ultimo argomento: “no flight zone”. Ci sono tanti modi di ottenerne una. Una e’ di usare gli aerei.  Ma nessuno vuole uno scontro diretto.

Il secondo e’ di cominciare da un confine. Diciamo un confine tra Polonia e Ukraina. E si accumulano dei SAM li’. Diciamo semoventi e abbastanza rapidi.

Si piazzano missili come il Patriot, capaci di farsi il “vuoto” per un certo numero di km. Sotto questo ombrello si costruiscono delle postazioni.

Certo, non si occupa l’intero cielo Ukraino, ma uno spazio sicuro per i profighi si costruisce.

Cosa voglio dire? Voglio dire che sinora ho visto un solo attore di questa vicenda che sia anche titubante.

Ed e’ Bidem. Che non accetterebbe l’idea per paura della Terza Guerra MOndiale.

Come se non fosse appena scoppiata.

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