Moralizzazioni.

Sono sempre scettico verso i tentativi di moralizzare la politica, e lo sono perche’ penso una cosa semplicissima: non e’ possibile moralizzare la politica. E’ possibile moralizzare la popolazione, mediante punizioni piu’ forti, ma non e’ mai possibile moralizzare la politica partendo dalla cima della piramide politica.
Innanzitutto, immaginiamo che le cariche politiche siano organizzate in maniera piramidale. Che in basso ci siano i cittadini, poi che so io i sindaci, poi che so io ci siano le provincie, e cosi’ via, sino ad arrivare in cima e avere i politici su scala nazionale.

L’idea generale che domina la cultura mainstream attuale e’ che sia possibile e doveroso moralizzare la vita pubblica agendo sulla cima della piramide, senza per questo toccare lo strato piu’ basso e le sue abitudini. Il che e’ semplicemente impossibile.
La prima ragione e’ che la corruzione rende in termini politici. Faccio notare che non e’ necessario che le cose vadano in questo modo. Per come la vedo io, basterebbe chiedere una consulenza ad una multinazionale come eBay per farsi mettere in piedi un portale di aste pubbliche attraverso il quale gestire pubblicamente gli appalti, per dirne una.
Credo che una simile azienda abbia l’esperienza e il software gia’ testato su grandi volumi per poter costruire un portale unificato per gli acquisti della pubblica amministrazione.
Con questa valutazione intendo dire che la prima fonte di corruzione sono le procedure, le quali non dipendono essenzialmente dal governo. Quando il governo stanzia i soldi per qualcosa, prima che venga deciso a chi vanno, passano sei o sette livelli di funzionari. Anche moralizzando completamente il governo, l’apparato sottostante e’ cosi’ complesso che e’ quasi impossibile controllarlo. Persino un governo completamente onesto sarebbe in difficolta’ a sorvegliare le migliaia di rivoletti nei quali si divide il fiume del denaro pubblico.
Adesso facciamo un’ipotesi, ovvero supponiamo di fare davvero un sistema di aste simile ad ebay, per le gare. Supponiamo di costruire un sistema centralizzato ove , quando lo stato cerca qualcosa, pubblica l’avviso. Alcune aziende, che per poter accedere al sistema versano delle fidejussioni bancarie, possono partecipare alle aste con la loro offerta, che in modalita’ di sola lettura e’ visibile a chiunque.
Cosi’, se supponiamo che ci sia un terremoto, mi aspetto che lo stato decida che servono tot case, e puf, mette il bando sul nostro sistema. Le aziende che sono abilitate (e lo sono perche’ depositano fidejussione e fanno una domanda) a quel punto si fiondano sull’appalto e fanno le loro offerte, che sono visibili a tutti.

Diciamo che la regola sia questa: occorrono cinque offerte, si calcola la media, e si accetta la piu’ bassa offerta superiore alla media. Questo rende quasi impossibili accordi, da parte dei primi 5 partecipanti, perche’ basta una sola offerta non controllata (di un sesto partecipante ignaro) e la media oscilla a favore del sesto partecipante.

Direte voi: fantastico. Davvero? Applichiamolo a tutta l’amministrazione pubblica. Quando il nostro comune ha bisogno di , che so io, asfalto, arrivano offerte da aziende di mezza italia. Questo significa che le aziende locali hanno ben poche possibilita’ di aggiudicarsi l’offerta.

Una grossa impresa , diciamo il fornitore di asfalto del comune di Milano che quindi fa gia’ dei bei numeri , capace di operare su scala nazionale, potrebbe tranquillamente mettere un ufficio commerciale ad occuparsi di tutte le gare, e godendo di grandi sconti per via delle dimensioni, finirebbe con lo stracciare tutte le offerte delle piccole aziende locali.

E qui c’e’ il punto: quanta dell’economia locale vive di corruzione? Quanto dell’economia locale vive di procedure obsolete e poco standardizzate? Quanto dell’economia locale vive di procedure gestite “tra amici”?
Questo e’ il punto. Sappiamo che c’e’ da gestire il dissesto ideogeologico. Supponiamo che un governo onestissimo si metta a stanziare soldi. I soldi passeranno prima al ministero, poi verranno divisi nelle relative provincie, poi verranno divisi per tipi di intervento (fluviale, lacustre, montano, forestale, etc), infine passati ai relativi consorzi competenti, e alla fine si produrranno 20/30.000 gare d’appalto. 

Puo’ una classe politica di 900 parlamentari, anche onestissimi, e anche lavorando giorno e notte, controllare qualcosa come 20/30.000 gare, che hanno coinvolte qualcosa come 10.000 aziende diverse? 
La risposta e’ : NO.

Stessa cosa per la sanita’. Il ministero, onestissimo, potra’ anche stanziare diciamo venti milioni di euro per una specifica terapia. Questa cifra diventera’ uno sciame di piccole cifre per ASL, le quali implementeranno un servizio di qualche genere, con qualche modalita’ decisa dalla regione. A seconda del tipo di organizzazione, la cosa potrebbe anche spezzarsi in una gara per ASL. E a seconda, piu’ di una gara per ASL ogni anno.
Puo’ un ministero, anche essendo onestissimo e anche essendo indefesso lavoratore, controllare una simile mole di scartoffie? La risposta e’ “no”.
Anche se moralizzassimo completamente lo stato al vertice, non riusciremmo ugualmente ad eliminare o scalfire la corruzione, dal momento che i soldi si dividono in una incredibile quantita’ di gare, che e’ materialmente impossibile per il centro romano controllare una ad una .

Direte voi: ma tu hai proposto un approccio informatico. Ovvio: e’ il mio lavoro. Se supponiamo che un calcolatore faccia il lavoro di gestione di tutti gli acquisti della pubblica amministrazione, assegnando l’asta con un criterio come quello che ho menzionato sopra, ottiene semplicemente di distruggere l’economia pubblica locale. La quale mediamente pesa il 45% del PIL, ovvero la pressione fiscale.
Qui c’e’ il problema di moralizzazione della spesa pubblica: la spesa pubblica “immorale”, ovvero la spesa pubblica corrotta, e’ di fatto il principale motore dell’economia italiana, e specialmente delle economie locali. Si potrebbe razionalizzare, e si otterrebbe un grande beneficio, a patto di accettare che le piccole aziende che lavorano coi comuni scompaiano, schiacciate dalle aziende piu’ grandi che riescono, per via dei numeri, ad essere piu’ competitive.
Cosi’ e’ proprio questo il nodo: la spesa pubblica e’ la principale fonte di reddito, o se preferite l’industria piu’ forte. E’ quella che mantiene piu’ imprese, ed e’ quella che di fatto fornisce piu’ reddito al paese. Ma specialmente, e’ un’industria spaventosamente presente a livello locale.

Sia chiaro, non sto facendo un discorso del tipo “ma voi direte NIMBY”. Il problema e’ che la corruzione NON avviene in cima alla piramide. Avviene ANCHE in cima alla piramide, ma la stragrande maggioranza del malcostume avviene alla BASE della piramide, o molto vicina alla base.
Che cosa significa? Significa che e’ perfettamente INUTILE moralizzare il vertice della piramide, perche’ una gigantesca mole di episodi di micro e minicorruzione produrra’ una classe politica malata ab initio, dal momento che i politici iniziano sempre dalla politica locale. Quindi, se anche moralizzassimo il vertice della piramide, le elezioni successive ci troveremmo con dei candidati che provengono dalla base della piramide della spesa pubblica, ovvero con dei candidati corrotti.

La politica, ed e’ quello che intendo, non si moralizza con le inchieste di Mani Pulite, e questo e’ il motivo per il quale Mani Pulite NON ci ha dato un paese migliore. Anche spazzando via per intero una classe politica, alle elezioni successive sono arrivati altri politici provenienti dal calderone degli appalti “piccoli” della politica locale. E la pianta , sebbene recisa nel fusto, e’ ripartita dalle radici.
Il tentativo di Mani Pulite di fermare la corruzione colpendo i vertici non poteva riuscire, perche’ i vertici della politica vengono dalla politica locale. Prendiamo per esempio Bersani: egli viene da un’esperienza di governatore. Ammesso che la regione emilia sia corrotta, e che si decapiti oggi la classe dirigente nazionale, l’andata al potere di Bersani sarebbe ancora un’altra generazione di corrotti.

Ma anche decapitando la regione emilia non si otterrebbe molto, perche’ alla fine i candidati governatori sono quasi sempre ex sindaci. E allora, anche decapitando governo e regioni, si ottiene che gli ex sindaci corrotti risalirebbero la piramide fino a prendere il posto della classe politica appena decapitata. Il che, se ci pensate, e’ esattamente quanto avvenuto dopo Mani Pulite.
Cosi’, sono molto ma molto scettico riguardo a queste grandi inchieste della magistratura, o perlomeno non scommetterei un soldo bucato sulla loro effettiva capacita’ di modificare la classe politica nel medio e lungo termine: la corruzione e il malcostume sono come una pianta che ha nelle amministrazioni locali la propria radice. Se tagliamo la cima, dalla radice si ricostruisce tutto daccapo.
Quello che dovremmo fare sarebbe di colpire le radici, ovvero il fiume di piccoli appalti che costituisce la stragrande maggioranza delle malversazioni delle amministrazioni locali. Ma per fare questo non serve tanto la magistratura , quanto una riforma seria dei criteri di spesa delle amministrazioni locali.

Anche ammesso che la magistratura sia quella addetta a sorvegliare le amministrazioni locali, siamo al punto di prima: con dei criteri di assegnazione delle gare poco pubblici, il risultato sarebbe una mole di lavoro enorme, impossibile da sostenere per le migliaia e migliaia di piccole gare, per le migliaia di enti che tali gare coinvolgono, dalle scuole locali, agli enti consortili, alla miriade di centri di spesa sparsi per il paese.

Quando il solito stronzo mi arriva e mi chiede se io ritenga che la questione morale sia importante e quindi che posizione prendo rispetto alla magistratura, la mia risposta e’ che la magistratura puo’ cavare ragno dal buco a riguardo quanto io posso svuotare l’oceano con un cucchiaio. Di certo sara’ possibile decapitare la classe dirigente, cioe’ colpire la cima della piramide: ma siccome non si e’ colpito il resto della piramide, i politici a seguire verranno dalle aree corrotte della pubblica amministrazione e degli enti locali, e ricostruiranno un sistema corrotto.

L’unico modo che vedo nella moralizzazione della vita pubblica e’ quello di riformare i criteri di spesa delle amministrazioni locali, il che puo’ essere fatto sfruttando l’informatica, come usando criteri di spesa piu’ stringenti (sarebbe ora di vietare anche ai comuni di fare debiti, per iniziare) , ma di certo la magistratura NON puo’ moralizzare un paese.

Puo’ fare grandi inchieste, ma anche tagliando la cima della piramide, essa si ricostruisce dal basso, tale e quale a prima. Chi viene da un comune che assegna le gare ad amici, arrivera’ alla regione facendo lo stesso, quindi in parlamento facendo lo stesso. Anche decimando un parlamento, alle prossime elezioni saremo nuovamente infestati. Non serve a nulla.

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