Monotonia.

Leggo una certa polemica circa il fatto che il lavoro a posto fisso sarebbe monotono. Cosi’, per prima cosa, e’ meglio siate informati di un fatto: in matematica, una funzione e’ monotona quando , se A e’ maggiore di B, ne deriva che f(A) sia maggiore di f(B). Cio’ non significa nulla , ma come sapete il momento piu’ difficile di un post e’ l’incipit, e se almeno una donna la puoi invitare a bere qualcosa, Blogger  rifiuta di uscire con me, quindi posso rompere il ghiaccio solo cosi’.  Comunque, ci sono due cosette che volevo dire a riguardo.

La prima e’ che la cosa era ampiamente prevedibile. Come ho scritto qualche mese fa, Monti sta cercando di seguire le stesse ricette dei tecnocrati di Franco, col risultato che ha in mente di stabilizzare i prezzi alla produzione. Non potendo farli scendere per via delle necessita’ fiscali, quello che sta facendo e’ di renderli facilmente pianificabili. Mi spiego meglio.

Nella pianificazione di un’azienda, si parte dalle spese fisse. Contrariamente a quanto pensano in molti, le spese fisse non sono spese costanti nel tempo, o spese “sicure”, ma sono semplicemente le spese che non cambiano se la produzione aumenta o diminuisce. Il classico esempio e’ un affitto del capannone: se un mese producete la meta’ della capacita’ produttiva o producete al 100%, pagate lo stesso affitto.

Anche l’abitudine disastrosa degli imprenditori italiani di usare il bilancio aziendale per le spese personali pesa sulle spese fisse: se un imprenditore prende una multa ed usa il conto aziendale per pagarla, essa diventa una spesa fissa, dal momento che non cresce col crescere della produzione ne’ vi contribuisce.

Sono spese variabili quelle che crescono al crescere della produzione, contribuendovi. Ho scritto “contribuendovi” perche’ altrimenti si crea un equivoco: se voi da imprenditori pensate di spendere di piu’ in troie (1) quando producete di piu’, non e’ che la vostra decisione di farvi piu’ troie se producete di piu’ rende la troia una spesa variabile. Al contrario, se volete fabbricare il doppio delle camicie, allora vi servira’ il doppio della stoffa , il doppio dei bottoni, il doppio del filo, e cosi’ via. Queste sono un classico esempio.

Allora, adesso torniamo indietro: abbiamo detto che Monti vuole stabilizzare i costi variabili e sterilizzare quelli fissi.

Innanzitutto, dobbiamo chiederci quale sia il posto da dare agli stipendi in tutto il processo. Se assumiamo il personale e lo paghiamo allo stesso modo che si produca o meno, possiamo considerarlo tra i costi fissi. E’ interessante notare, pero’, che in un modello simile a quello dei braccianti meridionali, ove io assumo giorno per giorno la gente che mi serve, le cose non stanno cosi’: se produco il doppio assumero’ il doppio del personale, quando produco la meta’ assumo meta’ del personale. Cosi’, innanzitutto la flessibilita’ ha il vantaggio di spostare una spesa da un capitolo all’altro. Nel momento che assumete il personale solo in ragione di quanto producete, il risultato e’ che diventa una spesa variabile.

Questo pero’ non migliora cosi’ tanto la situazione. E’ vero che avendo spese fisse inferiori adesso avete bisogno di fatturare meno per coprirle., ma d’altro canto avete solo mosso la spesa verso le spese variabili.

Vediamo di fare un esempio stupido.

Le mie spese fisse sono a 20 di cui 10 manodopera.

Io produco una unita’ di qualcosa spendendo altri 80 per produrre e vendendo a 100.

Con una unita’ venduta riesco a coprire i costi fissi.

Secondo esempio:

Le mie spese fisse sono a 10 perche’ ho spostato la manodopera.

Io produco una unita’ di qualcosa spendendo altri 90 per produrre, e vendendo a 100.

Ancora una volta devo vendere una sola unita’ per coprire i costi fissi.

Allora qual’e’ il vantaggio, oltre a quello di spostare sul lavoratore il rischio d’impresa? Il vantaggio e’ -apparentemente- di poter passare da piena produzione a produzione nulla avendo spese fisse per 10 anziche’ per 20.

Insomma, si tratta di un provvedimento che aiuta un’industria asfittica e mal pianificata,  a spese dei dipendenti.

State aiutando, cioe’, l’imprenditore a superare meglio la sua carenza di pianificazione. Un imprenditore che usi una logica di tipo ERP dovrebbe sapere che ha tot risorse, e conoscendo la capacita’ produttiva dovrebbe fare pressioni sul marketing per saturarla, dicendo loro “abbiamo ancora capacita’ per un 10% della produzione, ditemi come allargarmi su nuovi mercati”.

Al contrario, quello che fanno e’ di permettere all’imprenditore di vivere senza pianificazione, alla giornata, semplicemente dicendo “ho il 10% di capacita’ libera? Bene. Rinnovate solo il 10% dei dipendenti”.

Qual’e’ la differenza in termini di impatto? Che l’imprenditore non si pone piu’ il problema di vendere abbastanza da pagare l’azienda, ma di pagare l’azienda per quello che -destino cinico e baro permettendo- riesce a vendere.

Nel breve termine questa strategia sembra dare sollievo alle aziende, che possono licenziare o non rinnovare fino a coprire la capacita’ produttiva inutilizzata. Ma nel lungo termine, tutto cio’ che otterremo con un calo delle vendite non sara’ la segnalazione di un problema, bensi’ una reazione automatica. Nessun imprenditore si mettera’ ad analizzare le cause del calo delle vendite, perche’ sino a quando non fatica a pagare le spese fisse la risposta e’ “non rinnovate i contratti ai lavoratori”. Solo allora -quando non riusciranno a pagare nemmeno le spese fisse-  noteranno il problema, ma sara’ troppo tardi.

In ogni caso, torniamo a Monti. Il suo problema e’ di sterilizzare i costi fissi (e lo fara’, in questo modo, spostando i dipendenti a costi variabili) e di rendere predicibili i costi variabili. A spese dei lavoratori. Questa e’ un’operazione che e’ molto piu’ complessa, ed e’ questo il punto debole della strategia.

Non e’ una novita: questo genere di logica fu introdotta da Clinton negli USA diverso tempo fa, ed ebbe il piccolo problemino che dopo il primo “boost” nel quale tutti sembravano essere al lavoro, si inizio’ a scoprire che il turnover parcellizzava molto il tempo dei lavoratori. Il risultato era che il lavoratore lavorare 8 mesi l’anno, oppure un anno ogni tre, e il risultato era che nel frattempo usava la carta di credito per vivere.

Questo diede il via ad un boom speculativo di indebitamento privato e crescita degli immobili , la quale poi e’ sfociata nel Credit Crunch.

Quello che successe agli USA con questa riforma del lavoro fu:

  • Apparentemente rientra il dato sulla disoccupazione.
  • I redditi si comprimono, compensati dall’indebitamento dei singoli (e in italia c’e’ spazio, visto che i debiti per fortuna sono pochi).
  • I singoli fanno debiti per vivere, dando in garanzia implicita o meno degli immobili.
  • La domanda di immobili cresce. Crescono i prezzi. Crescono le garanzie , e quindi i consumi.
  • L’indebitamento dei privati raggiunge il massimo, insieme ai prezzi degli immobili.
  • Si satura il mercato immobiliare.
  • Si arriva al credit crunch non appena l’aumento dei prezzi delle case cresce meno dell’aumento di costo del denaro.
  • Arriva una crisi come quella del 2008.

In Italia invece tutto si fermera’ molto prima. Inizialmente rientrera’ il dato sulla disoccupazione, perche’ piu’ persone lavoreranno meno, ma lavoreranno tutti. Il dato globale verra’ drogato. I redditi si comprimeranno, anche se ormai siamo al lumicino e c’e’ poco da comprimere. L’indebitamento sara’ l’unica soluzione, ma siamo gia’ in un credit crunch, le banche sono gia’ a corto di liquidi, c’e’ Basilea, il nostro immobiliare e’ gia’ esausto.

Non si inneschera’ la spirale che ha tenuto in piedi gli USA (ma anche Spagna, Inghilterra, Portogallo) per circa 10-15 anni.  Il fenomeno finira’ tra 3-4 anni, con una forte disoccupazione di persone anziane , donne con figli e personale poco qualificato. Parte si trasferira’ sul sistema pensionistico, parte sul welfare.

Monti vi sta vendendo fuffa, aria fritta. Quello che sta facendo con la sua riforma del lavoro non e’ altro che drogare il dato sulla disoccupazione con dei finti occupati a breve termine.

Ovviamente, anche Monti si e’ scontrato con le sue lobbies. Avrete notato che le nuove regole valgano solo per i nuovi arrivati. Molti di voi sono abituati ad attribuire questo ai sindacati, ma non e’ vero: ad opporre resistenza sono le banche.

Supponete che ci siano , in italia, tot mutui casa. Le banche li hanno dati ad un certo prezzo a chiunque avesse un lavoro fisso, per la semplice ragione che il lavoro fisso aveva un tasso di rischio basso. Ora, se qualcuno rendesse precari quei lavoratori, tutti i loro debiti diverrebbero subprime, e le banche si troverebbero letteralmente intossicate da crediti di bassa qualita’.

Cosi’, essendo Monti un uomo della finanza italiana (basti notare il blog della finanza italiana, detto anche Corriere della Sera, ovvero l’atteggiamento che ha detto blog verso Monti) , non puo’ pestare i piedi ai banchieri, specialmente a quei banchieri che guarda caso sono anche immobiliaristi. 

Cosi’, quello che Monti fara’ sara’ di applicare la misura contro l’ art. 18 ai nuovi entrati. Se considerate che la carriera lavorativa dura 35 anni  , anche permettendo alla gente di andare in pensione si avrebbe un ricambio del 3% annuo. In piu’ non sono tanti i lavoratori che beneficiano dell’articolo 18 oggi, quindi possiamo anche scendere, dal momento che la percentuale di “privilegiati” sul totale e’ ancora piu’ bassa, molto piu’ bassa rispetto agli entranti.

Poiche’ coloro che entrano nel mercato del lavoro non possono accendere mutui mentre quelli che ne escono li hanno gia’ spenti, il risultato sara’ un calo del 3% annuo della massa debitoria dei privati, almeno di quella massa debitoria che viene accordata se c’e’ un lavoro fisso.

La sfiga e’ molto semplicemente che questo coincidera’ con un calo dei consumi relativo a tutte quelle spese normalmente finanziate mediante questo genere di finanziamenti: case, automobili, vacanze, mobili a rate, e cosi’ via.

Cosi’, tutto quello che otterra’ Monti , in sequenza e’:

  • Un iniziale crollo dell’indice della disoccupazione.
  • Una compressione dei redditi ed un aumento di costi del welfare.
  • Un calo di domanda di immobili.
  • Un calo di credito al consumo.
  • Un calo di indebitamento delle famiglie.
  • Un calo di consumi.
  • Un calo di occupati.

D’altro canto, sul fronte aziendale, otterra’:

  • Un iniziale miglioramento dello stato patrimoniale.
  • Una compressione degli investimenti strutturali.
  • Una compressione degli investimenti in R&D
  • Una riduzione dei mercati per le aziende italiane.
  • Una compressione del mercato interno e degli ordinativi.
  • Un’ondata di fallimenti di PMI.

Sul fronte bancario otterra’:

  • Una lenta decadenza dell’indebitamento delle famiglie.
  • Uno spostamento del credito al consumo sulle carte di credito.
  • Una lenta diminuzione dell’erogazione di mutui casa.
  • Una lenta diminuzione dell’esposizione al rischio per i mutui.

Avrete notato che ho colorato diversamente i diversi risultati. Sul piano politico, la legenda la potrei scrivere cosi’:

  • In rosso dei risultati “Just for The Show” , che arrivano subito e vanno a gloria di Mario Monti.
  • In blu il disastro che pero’ arrivera’ tra 3-4 anni (e quindi a Mario Frega zero perche’ sara’ colpa del successore).
  • In verde cio’ che il “suo” mondo vuole da lui, ovvero le sue reali intenzioni materiali.

Quindi, se me ne fregasse ancora qualcosa dei contratti di lavoro italiani, il mio consiglio sarebbe questo: appoggiate i sindacati se protestano. I sindacati sono quel che sono, ma sono l’unica forza che puo’ fermare questa merda. Monti sta tentando di brillare per un anno a scopo di arricchire, probabilmente, il suo curricula (essendo un accademico la cosa non mi stupisce piu’ di tanto: venderebbero la madre per questo) , e di soddisfare i suoi amici banchieri. Cosa che evidentemente sta avvenendo tantevvero che il blog di questi banchieri, detto anche Corriere della Sera ne e’ entusiasta.

Ma se continua con la sua opera, dopo l’euforia per i primi risultati vi troverete con un paese letteralmente spolpato.

Cosi’, se del vostro paese ve ne frega ancora qualcosa, e’ ora di muovere il culo. Perche’ forse con Francia o Spagna purche’ si magna, ma a quanto vedo con la Germania non si magnera’ tanto, tra poco. Monti vi sta dando uno o due anni di apparente ripresa in cambio di un conto che sara’ ancora piu’ salato di quello attuale. Lo sta facendo raschiando un barile (il fatto che le famiglie siano poco indebitate) che e’ proprio ed esattamente il vostro.

In pratica, stavolta non c’e’ in gioco un bene pubblico, sono proprio cazzi vostri. Nel vostro giardino di casa.

Uriel

(1) Questo presume che lo facciate dal conto aziendale. Se vi assegnate uno stipendio come boss quello diventa una spesa fissa, e come lo spendete sono cavoli vostri.