Milano 2045

Allora, ero in treno. E mi sono finite le batterie dell’ Ipod. Cosi’ mi e’ toccato di ascoltare le cose dette dai miei compagni di viaggio. Quindi, ho preso un block notes, una penna e mi e’ venuta giu’ questa roba. Non e’ un vero racconto e avrebbe bisogno di una correttrice di bozze che non ho. .Sono appunti buttati li’ e sono opensource. Se
qualcuno vuole farci quel che gli pare, faccia pure. a patto di citarmi come autore :-)))

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MILANO, 2045.
Wasanaki non prendeva quella linea tutti i giorni. A dire il vero, di solito nessuno con un QI superiore a 35 prendeva mai quella linea.

Si trattava di un treno in uso ai subumani che costituivano la classe operaia. Oh, niente di pericoloso, ma l’involuzione biologica aveva comunque un proprio peso. In realta’ il governo aveva separato le classi antropometriche qualche decennio prima , senza pero’ specificare che le persone Hi-QI non potessero frequentare i posti tipici delle classi inferiori.

E non erano in molti a farlo, tranne alcuni pervertiti sessuali che amavano emozioni un po’ forti. Poche persone, comunque.

Se il governo tuttavia non vietava di salire sui treni suburbani dei Lo-Qi , penso’ Wasanaki, comunque non doveva esserci pericolo. Anzi, forse sarebbe stata anche una interessante esperienza.

Entro’ nel vagone passeggeri e si sedette in uno scompartimento per sei persone. Accanto a lui un operaio alzo’ momentaneamente gli occhi dal quotidiano a fumetti che stava leggendo, per poi ricominciare a leggere come se nulla fosse accaduto.

Sempre che fosse leggere, si disse Wasanaki, visto che le figure dominavano la narrazione dei fatti. Sapeva che un Lo-Qi non poteva comprendere frasi complesse, e che a quel livello di QI gli aggettivi erano una meta quasi impossibile da raggiungere. Il giornale Lo-Qi era composto da vignette stilizzate che rappresentavano in sintesi i fatti ,
basta.

Nel frattempo, arrivo’ un branco di operai. Nella media, i capelli erano tagliati all’ultima moda (presso quel branco, ovviamente), e poi ossigenati. Le pelli rigorosamente abbronzate erano piene di tatuaggi. Alcuni di questi tatuaggi si muovevano sinuosamente mentre i possenti muscoli da culturista si agitavano.

Il branco schiamazzava scimmiescamente, ed a questo si aggiungeva il rumore degli anfibi militari borchiati che gli operai indossavano. Con spirito di osservazione, il dotto Wasanaki cerco’ il capobranco.

Come si chiamava in gergo? Lo aveva sentito nei documentari….ah, si , il capo era l’ “ardestcoc”.

Tento’ di riconoscere l’ardestcoc di quel gruppo di operai , e presto identifico’ il segno distintivo. L’ ardestcoc del branco aveva un vistoso pizzetto ossigenato sul viso, e portava un grosso telefono cellulare placcato in oro appeso al collo , grande circa quanto il suo viso. Un piercing a forma di grosso anello gli pendeva dal naso, e un
tatuaggio con disegnato un vecchio bombardiere statunitense spiccava sulla sua tempia destra.

L’ardestcoc del branco sali’ su un bracciale della poltroncina adiacente, si batte’ un torace enorme abbronzatissimo e tatuato, rutto’ poderosamente, fece tintinnare i pesanti piercing in segno di sfida e si sedette dopo aver fatto un gesto eloquente con l’inguine.

A quel punto, tutto il branco prese posto vicino a Wasanaki, che con il suo metro e ottanta sembrava un nanetto. Gli operai iniziarono a parlare con l’uomo che leggeva il quotidiano a fumetti.

-Cazzo, ciao. Racconti cosa? Uhhhh, uhh…

-uuuhhh, ooooiii…ciao! Merda sempre. Merdaperso.

-Perso? Quanto? Oooii.

-Tre a uno. Cornuto. Uuuuu. Merda. Cazzoarbitro. Bastardi.

-Stronzi. Allenatore, merda.Bleah. Culo figamoglie troia. Bastardi soldi. Troppi cazzosoldi.

-Calcio merda. Troia. Velina fotti, fotti. Fottisempre velina.

-Fotti, fotti, tette. Uhhhh. Culo, tette. Bella figa. Ah.Rigore. Tettetroia. Uh, uh.

-Non pensare. Merda calcio. Uh, uh. Merda. Io snobor. Uh, oh. Bello. Figo.

-Ueechend? Snobor? Aaaaaahhh, ahhhhh. Bello. Io dopo. Anche. Uh!

-Snobor.Bello, figo. Muscoli neve e figa. Figa guarda. Io snobor. Bellofiga.Guarda snobor. Succhia.

Wasanaki ascoltava tentando di capire. Il loro gergo era quasi sempre completamente privo di predicati. Le frasi si limitavano ad elencare un solo concetto per volta. Lo-QI. Un adattamento avvenuto lentamente nella spece umana. L’intelligenza nel senso evolutivo e’ dovuta alla necessita’ di elaborare concetti complessi e di risolvere problemi.
Terminati i problemi per merito della tecnologia e resi semplici tutti i concetti dai mass media, l’evoluzione aveva preso il cammino del gambero…involuzione.

Wasanaki ricordava ancora lo stupore di quando gli scienziati se ne accorsero: c’erano gia’ stati allarmi anni prima, quando si notava come nessuno leggesse piu libri, oppure quando si rilevo’ che la comprensione di un testo complesso era divenuta sempre piu’ ardua per moltissimi. Si parlo’ di analfabetismo di ritorno, ma nessuno immaginava che fosse una questione dai risvolti biologici.Del resto poiche’ la scuola era orientata al mondo del lavoro, nessuno se n’era mai accorto in tempo.
Finche’ imparavano a lavorare, cosa importava del QI? E cosi’ anche laddove se ne erano accorti, nessuno fece nulla.

Quando la societa’ si era accorta del problema, ricordo’ Wasanaki , ormai non rimaneva altro da fare che creare quartieri appositi per gli individui involuti , che erano milioni, e togliere loro il diritto di voto. Ricordo’ le violente manifestazioni del periodo, che aveva vissuto come liceale, contro queste decisioni.

Intanto, alcune femmine di operaio si erano unite al gruppo. Wasanaki intui’ come mai alcuni pervertiti amassero accoppiarsi con loro. In effetti, sul piano fisico erano perfette. Un po’ volgari, forse. Anzi, niente forse. Un seno non dovrebbe essere grande piu’ della testa, penso’, e dovrebbero essere solo due a testa. L’operaia che si stava
avvicinando al gruppo indossava un vestito che raffigurava una casetta per uccelli. In testa aveva un cappellino a forma di tettuccio , e lo stesso motivo ricopriva le spalle sino a meta’ dei capezzoli. Poi piu’ nulla se non un piccolo tatuaggio a forma di farfalla. Sull’ombelico aveva un piercing in metallo raffigurante il bastoncino di una casetta
per uccelli, e sul davanti del tanga aveva scritto “birds here” sopra un disegnino a forma di porticina. Fine del vestito.

Una chiccheria, penso’ Wasanaki divertito.

-Ciao, Scosciandrah. Uh, uh. Bella. Uh. Piace vederti. Uh,uuuuuuuh. Stai come?

-Bene. Strafiga. Uhhhh…vedi bene. Tette bene. Culo bene. Tutto bene, io. Bella sempre. Figa.

-Bambino? Tuo, uuuhhh, uhh. (l’ardestcoc fece un gesto con la mano sul ventre) Bene lui?

-Aaaaaaahhh. Boh. Venduto. Uh, merda. Rompeva. Merda tempo. Tempomanca. Merda. Rompeva sempre. Venduto. Libera. Merda, oggi. Liberalibera. Yuuuuuhuuuuuuu!

Wasanaki spero’ di aver capito male. Aveva venduto il suo bambino perche’ non aveva tempo da dedicargli? O perche’ il neonato piangeva? E a chi poteva interessare l’acquisto di un bambino involuto? Forse non aveva capito il gergo.

-Ah, niente. Bambino niente. Uh , uh. Tua figa. Uscitodafiga. Tua figa. Bambino, bambino. Uhhhhh, uhhhh. Venduto. Piangi, piangi? Dispiace?

-Rido, rido. Uhhhh. Rotte. Palle. Uuhhh..pallerotte.Uhhhh. Succhia. Latte. Sempre. Uh, latte sempre, uhhhh. Succhia. Succhiatette. Rovina. Tette rovinate. Uhhhh…tutte rovinate. Adesso bene. Bene tette. Uhhhhhh, uuuuuuuhhhh.Buone tette. Adesso niente bambino. Bello. Yuuuuu!

Wasanaki inorridi’. Era felice di aver venduto il bambino perche’ allattarlo le rovinava il seno? Continuo’ ad ascoltare.

-Soldi? Uuuuu. Oh, oh, oh. Cosa soldi? Riccadesso?

-Bello soldi. Yu-hu.Soldissimi. Macchina. Cazzuta. Ehehehehe. Bruuuummm bruuuummmm. Ripresa uaaaau! Cavallitanti. Macchinosa cavallitanti. Figa io. Yuhuhu.

-Macchinosa cavallitanti? Ma? Soldissimi soldissimi! Eeeee. Come soldissimi? Comeperche? Eeeeee.

-Smontano. Bello bambino. Figo , tutto bene. Mia figa buona figa. Bambino buonissimo. Ehehe. Smontano pezzi. Pezzibambino buoni. Tanti soldi. Tanti pezzi. Pezzi buoni. Macchinosa cavallitanti, uuuuuuhhh.

Mercato di organi? Aveva venduto il bambino al mercato nero degli organi? Wasanaki si senti’ morire. Aveva venduto il bambino ai trafficanti di organi per comprarsi una “macchinosa cavallitanti”! Ma era pazzesco! Impallidi’ sino alle ossa.

L’uomo con il giornale alzo’ gli occhi verso la femmina operaia.

-Fratellissimo fratellone. Visto io. Uuuu. Aaaaah. Visto tramasha. Culo, culo. Uh, uh. Preso dentro. Uh, uh. Visto, visto tutto. Scosciandrah visto?

-Visto si. Uh, uiuuuuh. Tramasha troia. Eh eh . Merda. Troia troia. Culo, uhhh. Rotto, rotto.

-Merda tivvu’ Merda tivvu’, Questa merda. Tv merda.

-Sborrainculo. Tramasha rotta. Ahahaha. Culopieno. Ahaha. Tramasharotta. Uh, uh, culo , culo. Vistotutti. Bleah. Tivumerda.

-Si merda. Eeeeee…. Culo rotto . Tramascia rotta. Culo. Merda merda…ah ah ah .

-Ah ah ah, merda merda. Ah ah ah. Culo. Tramasha rotta. Ah ah ah. Tivvu tivvu.

Il gruppo si mise a ridere e mugugnare sbattendo i pugni sui bracciali delle poltroncine. Wasanaki fingeva di guardare fuori, e gli operai lo ignoravano. Meglio cosi’….cosa poteva aspettarsi da gente che vendeva i figli al mercato nero degli organi?

Scosciandrah (con la “h”, sia chiaro) torno’ a parlare con l’uomo del giornale.

-Oggi. Uuuuh. Ooohh. Bello dice. Cosa? Cosa? Uhhhh…

-Granderosso detto. Troncainculo neridimerda. Neri. Merda, merda. Neri, ahahahaha. Neridimerda.

-Frocirossi. Merda. Merda, froci. Frocimerda. Rossi. Ahahahaa. AUUUUUUU.

Adesso attaccano con la politica, penso’ il dottor Wasanaki divertito. Era davvero curioso di capire a che livello di comprensione della politica potessero arrivare con un Qi di 15. Noto’ pero’ che i’ardestcoc del gruppo stava confiando il petto, e si batteva i grossi pugni sui pettorali e rispondeva furioso all’uomo col giornale.

-Rossimerda. Merda! Merda!!!! Intellettuali! MERDA, Merdamerda! Cazzo, culo. Troncoinculo! TRONCOINCULO! Merdarossa, merdarossa! AUUUUUUUUUUUUUUU!

-Cultura! Nerimerda. UH UH! Neristupidi! Culomerdo. Nerimerda. Uh ! Uh! Intellettuali figa. Figabuona. Uh uh!

-Lavorare! UH ! UH! Lavorare. Intellettualimerda! LavorareSOLO! LavorareSOLO! Merdanonlavora! Intellettualemerda! Dottoremerda! LavorareSOLO LavorareBELLO! FIGAlavorare! FIGAFIGA!

Wasanaki era preoccupato, l’ardestcoc del gruppo era davvero inferocito, e pesava due quintali ad occhio e croce…. e per di piu’, sembrava odiare gli intellettuali. Guardo’ la sua valigetta e gli occhiali riflessi sul vetro del treno. Oddio, penso’.

-Neri merda. Neriassassini. Bruciati Bruciati! Bruciatiebrei! Bastardineri. Nerimerda. Culoneri. Nerifogna!

-Rossicazzo! Merdarossa! Intellettualeminchia!IUESSEI! IUESSEI! IUESSEI!

La situazione si stava scaldando parecchio, e la cosa aveva assunto la dimensione di una sfida all’ardestcoc del branco.

-Americamerda! Merda! Ianchi! Ianchimerda! Troncoinculo Ianki! Ianki merda! Uh uh uh ! Uh uh uh! Merdamerica! Cubafiga! Cubafiga! Cubabello! UH! Uh! Merdamerica!

-Bastardirossi. Uh uh uh. Zecchecazzo! Auuu, auu, auuu….GRRRRRR. Bastardirossi. Assassini. Terroristi merda. Rossimerda. Rossiterroristi! Merda! MERDA! MERDA! BASTARDIIIIIII!

-Neri cazzo. Palestinabello! Palestinaforza! Uh! UH ! UHHHH! Ebreimerda! UH UH UH INTIFADA UH UH UH. Mammatroia. UUUUUHHH. AmericamerRRDAAAA!!!!!

Improvvisamente l’ardestcock si scaglio’ contro l’uomo col giornale. Probabilmente lui era gia’ preparato , perche’ riusci’ a strappargli di netto il braccio sinistro dal corpo con un morso. Ma l’ardestcoc sapeva il fatto suo, perche’ con il destro gli sferro’ un pugno violentissimo che spappolo’ il cranio all’avversario. Quell’operaio aveva davvero poche risorse intellettuali, ma vederle spiaccicate sul sedile del treno fece un brusco effetto allo stomaco del dottor Wasanaki. Cerco’ di contenersi di fronte al cranio spappolato.

-Devo farcela, devo farcela. Magari se vomito si offende e mi uccide. Devo farcela, sussurro’ piano.

Ma l’ardestcoc del branco era fin troppo soddisfatto di quanto fatto, poiche’ aveva confermato il suo predominio. Per la precisione stava usando il suo ex braccio per schiaffeggiare il cranio in pezzi dell’avversario, gridando “Servemano? Servemano? AIUUuuuUUTO, servemano AHAHAHAHAHA??”

Wasanaki si rannicchio’ nel sedile, tentando di scomparire. Possibile che non arrivasse nessuno? Possibile che li lasciassero fare cosi’?

In effetti, dopo lunghi, interminabili minuti (nei quali l’ardestcoc si era appeso alla cintura i genitali del suo ex avversario, ed altre amene prove di forza) arrivarono alcuni inservienti. Erano operai come tutti gli altri, e si misero a fare il loro lavoro senza fiatare troppo. Del resto, Wasanaki aveva capito come l’ardestcoc di un gruppo di operai
“tenda ad aver ragione”, e quindi non se ne stupi’ piu’ di tanto.

Mentre due operai-infermieri trapiantavano un braccio nuovo all’ardestcoc, il treno era arrivato alla fermata che Wasanaki aspettava. Decisamente l’esperienza non era da ripetere, si disse, e al prossimo guasto dell’automobile avrebbe rinunciato all’appuntamento col cliente piuttosto di….di…di quello!

Scese dal treno, guardo’ il cielo.Poi vomito’.

DETROIT, XIX Secolo.

Henry Ford guardava il professor Liebigstein. Non era soddisfatto.Non era per niente soddisfatto. Aveva chiesto al miglior etologo del mondo di creare per lui una classe di scimmie che lavorassero in catena di montaggio, e poi spendessero tutti i soldi comprando le sue macchine. Aveva finanziato lo scienziato, e adesso…adesso si sentiva dire di NO? Ma allora, a cosa servono i soldi, si chiese, se nessuno fa quel che gli dici di fare?

Era decisamente insoddisfatto.

-Ehm…mr Ford, non e’ possibile. Non si puo’ fare. Lo so che lei vorrebbe mettere scimmie ammaestrate sulle catene di montaggio, ma non si puo’. Le scimmie…vede…non possono astrarre cosi’ tanto. Non capiscono il valore dei soldi, ad esempio….

-Come sarebbe a dire! I soldi hanno valore, cribbio! Lo sanno anche i muri! Lo sapevo anche da bambino! Possibile che non si possa far capire ad una scimmia? Non sono scimmie americane, FORSE?

-Ehm. Temo proprio di no. Le scimmie non percepiscono il concetto di “valore”. Forse potremmo addestrare alcune scimme a fare cose di scarso interesse, ma non di piu’. Il suo sogno di usare scimmie ammaestrate al posto degli operai e’ destinato a rimanere un sogno, temo….

-E….e quindi io dovro’ rimanre con ….con …con quei…”sindacalisti” (prununcio’ la parola come se gli stesse entrando un’anguilla nel culo. Anguilla comunista, si intende.) …con quei…comunisti che urlano sotto la porta? Non c’e’ modo di liberarsi di loro? A che serve la scienza, se non ci libera dai comunisti?

Lo scienziato parve riflettere su quest’ultima domanda, poi prese fiato per parlare..

-Beh, veramente….veramente ci sarebbe un’altra strada….forse.

-Forse? Forse? Io voglio certezze! Che cosa sta cianciando?

-Beh, e’ vero che non si possono trasformare le scimmie in operai. Pero’….si potrebbe…

-Cosa? Si potrebbe cosa?

-Si potrebbero trasformare gli operai in scimmie. Per lei sarebbe lo stesso… capisce? Se Maometto non va alla montagna…

Ford rimase pensoso qualche secondo. Poi, lentamente, sorrise. Il sorriso divenne risata. Poi guardo’ il professor Liebigstein, e sorrise nuovamente. Infine, parlo’.

– Continui, professore…..

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