Metallo snervante.

So che questo post produrra’ una specie di guerra di religione, ma siccome mi chiedono (osservando le statistiche di Last-FM) perche’ io non ascolti piu’ *-metal, mi sa che rispondo. La meraviglia consiste nel fatto che chi mi osserva (immagino sia un hobby) dice: “se ti piaceva prima, perche’ non anche adesso”? E’ difficile spiegare come funzioni per me, ma ci provo.

Innanzitutto, non sono l’unico ad aver fatto il grande salto. Ci sono molti gruppi , e/o elementi di gruppi Black Metal e/o death metal, che stanno passando all’ Harsh EBM/Aggrotech, pur come progetto personale. Sebbene moltissime cose siano in comune (testi e/o growling) , c’e’ una cosa che distingue i due generi, ed e’ il fatto che nel *-metal si e’ persa completamente ogni liberta’, ovvero il respiro artistico. Il canone e’ diventato cosi’ forte da trasformare il metal in una versione della musica classica con l’alito che puzza di pessima birra.

 

Non me ne frega niente di cose come il satanismo dei testi o altre cose legate all’aspetto. Sono tutte cose che si possono fare , a patto di sentirsi liberi nel farlo. Un gruppo che negli anni 80 faceva la musica dei Venom era un gruppo di cazzoni che si divertivano a mandare in bestia le nonne. E se conoscete la dimensione della Bible Belt americana -la vediamo in questi anni in politica- immaginate che disastro facessero.

 

Lobo incontra Torquemada in Paradiso (da Lobo’s back).
Ma qui siamo ancora in una dimensione, quella del divertimento. Ed e’ qui il primo punto: il mondo del metal ha perso una semplice caratteristica, che e’ il divertimento. Un conto e’ leggere Lobo che castra torquemada in steroidi e pensare che sia stato fatto cosi’ per divertimento. Un altro conto e’ leggerlo pensando che, se non avesse detto esattamente quella cosa li’, l’autore sarebbe stato accusato di non essere abbastanza “tru”.
In questo senso, il face painting dei KISS e quello dei death metallers e’ molto diverso, per una semplice ragione: i KISS lo facevano per spettacolo, intrattenimento, divertimento del pubblico. Possiamo definire all’infinito cosa sia per i KISS e per il loro pubblico il “divertimento”, ma -a parte gli inevitabili idioti- non troveremo gente che dice “Gene Simmons e’ una cosa seria”. Senza essere preso a calci da Gene Simmons.

Il problema quindi e’ proprio questo,

Il metal e’ diventato una cosa SERIA.

Ma io non ascolto musica come attivita’ intellettuale, come filosofia esistenziale, come forma di teologia , come ideologia politica, come esegetica della liberazione delle masse. La musica non e’ mai stata quello, perche’ ha sempre avuto un requisito: il divertimento.(1)
Se togliete il divertimento agli obiettivi PRINCIPALI della musica, tutto cio’ che ne rimane e’ la tecnica. Nel libro Altri Robot avevo, in effetti, immaginato che tra duecendo anni carampane spocchiose e ricchi incartapecoriti andassero alla Scala ad ascoltare , per la prima, i Pantera, che nel libro consideravano “musica classica”, ed in effetti probabilmente avverra’.
Cosi’, tutto quello che vedo oggi nel metal e’ semplicemente un puro esercizio di ortodossia.  Ogni discorso , che avvenga nei forum o altrove, e’ semplicemente volto a dimostrare quanto “tru” sia chi parla. E cosi’ fanno i testi della musica dark e death metal, che ormai potrei scrivere usando polygen senza che nessuno se ne accorga. (2)
Se al Monster di Modena mi divertii molto (avevo appena 18 anni allora) , oggi ai concerti ogni genuina espressione di se’ e’repressa. DEVI bere sino a sfondarti, DEVI fare questo e quello, DEVI parlare nel modo giusto.
C’e’ molta piu’ liberta’ in un concistoro papale.
Questo continuo scomunicare, questa corsa al puro piu’ puro che ti epura, questa discussione del canone come fosse un testo sacro, questo prendere sul serio testi che possono essere presi sul serio solo assumendone la cazzoneria, onestamente nausea. Possiamo prendere un pezzo del testo dei Venon (se non ricordo male) tipo ‘we drink the voim of priests’ e discutere della incredibile cazzoneria del testo, e immaginare l’effetto scellerato che farebbe se esibito a quei fessi che girano ascoltando dischi al contrario per dimostrare che contengono messaggi subliminali satanici, negli USA. Ok. Ma ultimamente stanno nascendo i sommelier di vomito di prete, chi discute dell’annata migliore, e cosi’ via. Se e’ cosi’ vi dico: beh, tra quel che bevete voi e quel che bevo io, preferisco quel che bevo io.
Un conto e’ fare una cazzata per infastidire la nonna bigotta, un conto e’ credere che quella cazzata sia DAVVERO giusta, e specialmente che sia una cosa SERIA. Non ho bisogno di citare Burzum per spiegarmi, credo, pero’ lo faccio lo stesso per puro divertimento.
Questo gia’ lo scrissi, e quindi andiamo alla fase successiva :  perche’ non mi piacciono piu’ i “vecchi” autori? Beh, per una ragione: sono vecchi. Cioe’, io non sono di quelli che non ascoltano della musica se non c’e’ qualcuno che la chiama “Classica”. Ok, ok, potete anche trombarvi Brigitte Bardot oggi e dire che “e’ un classico della gnocca“, ma per ora rimane una anziana signora dal passato rispettabilissimo,  ma cio’ non toglie che il vostro “Classico” abbia il significato di “Vecchio”:
Un classico della gnocca.
Cosi’ uno puo’ spararsi qualche gruppo degli anni ’80 ogni tanto, cosi’ come si puo’ guardare Barbarella , ma la verita’ e’ che e’ molto piu’ normale cercare un requisito, la novita’, nel divertimento. Cosi’ la domanda e’: supponiamo anche di aver amato dei testi irriverenti e spesso “impegnati”, una estetica volutamente sgradevole , con una chiara connotazione di divertimento, cosa potreste ascoltare?
Beh:
Qui avete tematiche che, se le  amate, si rifanno alla cultura rock degli anni -80, cioe’ la liberta’ individuale , eccetera. Si tratta di cose che al tempo facevano anche gruppi come Suicidal Tendencies –you can’t bring me down– o Slayer. C’e’ tutto il growl che volete , ma ha una caratteristica ludica incancellabile:
 e’ musica fatta per essere ballata.
Il ritornello che arriva dopo il 2:31 e’ sicuramente un ritornello che gli amanti del riff di chitarra troveranno banale e/o ripetitivo, ma se voglio ascoltare roba molto modale(3) posso sempre ascoltare Sibelius, non ho bisogno di certe imitazioni. La citazione colta ci sta, ma non si deve mai esagerare.
Ma c’e’ una caratteristica che regna su tutto: la base. E’ una base fatta per essere ballata. Essere ballata. Divertimento. Gente che si diverte. Che sta insieme per divertirsi. Ragazzi e ragazze che ballano insieme.(4)
Cosi’, la forza dell’ Harsh EBM/Aggrotech e’ questa: puo’ avere gli stessi testi, gli stessi intenti dissacranti, provocatori o cialtroneschi, ma non puo’, per ovvie motivazioni sonore legate alle basi, distaccarsi dalla ballabilita’.
Non so se io possa o debba considerarmi vecchio a 41 anni, di sicuro lo sono rispetto a quei due sopra, ma la cosa certa e’ che , se sono vecchio, allora amo nei giovani il divertimento, il ballo, il sorriso e la voglia di agitarsi. Non c’e’ spettacolo piu’ bello.
In gioventu’ me la sono abbastanza spassata nonostante tutto, ma se avessi quell’eta’ oggi, non sarei a spaccarmi il fegato coperto di toppe in qualche concerto ove la cosa piu’ interessante e’ se il gruppo e’ abbastanza “tru”, ma in qualche pista dove si balla, ci sono ragazze, ci si diverte, e la cosa interessante e’ “quel divertente e promettente sorriso che sa di gemiti e lenzuola stropicciate , che vedo laggiu’ “.
 Nella serieta’ nella quale e’ sprofondato il mondo del metal non c’e’ piu’ divertimento, e quindi non c’e’ piu’ vita. E togliere la vita ai giovani e’ un crimine mostruoso, anche -e specialmente- quando lo si fa senza ucciderli. Rabbrividisco all’idea che esistano sedicenni che intendono davvero rinchiudersi in una vecchia palestra al solo scopo di stare in piedi a discutere se ci sono tutte le note giuste e il face painting e’ abbastanza tru. Questa roba me la aspetto da due arcigni settantenni che vanno alla Scala.
Due metallari ascoltano l’ultimo disco dei Pestilential Slime
Ovviamente, qualsiasi cosa siano i “Pestilential Slime” (ho inventato il nome li’ per li’, poteva essere Rancid Funeral come Nordic Scorn) rispettare i canoni dei loro testi e’ possibile anche senza molto impegno. Nel senso che anche volendo fare musica meno dichiaratamente impegnata di Heart of America, si potra’ comunque conservare la qualita’ della ballabilita’:
Se vi piace il black metal, (il cantante viene da un gruppo simile) avrete riconosciuto molto del sound del black e death metal. Tuttavia, rimane il requisito della base ballabile. Questo e’ un esempio quasi crossover, nel senso che la ballabilita’ e’ un pochino “sincopata a volte”. Sia il titolo dell’album che quello della canzone che i testi sono allineati col black metal, e potrebbero anche apparire su una copertina, e questa e’ forse la canzone piu’ pesante dell’album, ma il punto e’ che rimane ballabile con pochi artifizi.
Qui andiamo alla voce “artifizi”, e siamo ad un altro punto che mi piace molto. Il Remix. Il genere ha ereditato dalla musica tecno alcune abitudini che definirei promozionali e mi piaccono molto. Succede questo:
I Funker Voght fanno una canzone, “Genozide” , che e’ simile a questa ma ha un suono diverso ed autori diversi. Cosi’ gli FGFC820 decidono di farne un remix. Si tratta di prendere il master multitraccia e cambiare delle cose. Il messaggio e’ abbastanza chiaro, ed  e’ circa “ecco come l’avremmo fatta noi/come piacerebbe di piu’ a noi“.
Al di la’ del significato che vi attribuiscono i fans, ci sono diversi elementi di estrema modernita’ in questa abitudine. La prima e’ che il master viene dato senza mai troppi problemi (ci sono gruppi che escono con album che sono per il 50% dei remix di altri, eseguiti sulle loro canzoni) , alla faccia dei problemi sul diritto di autore.
Il secondo punto e’ che succede sia che il gruppo X -gia’ famoso- metta nel proprio album i remix che il gruppo Y ha fatto dei suoi brani, sia che il gruppo Y, non ancora famoso, metta nel proprio album il remix di un gruppo famoso, al puro intento di apparire nei motori di ricerca dei fan di X, e di evidenziare le differenze col proprio sound. E se li confrontate, notate subito che gli FGFC820 sono un pelino piu’ “harsh”:
Questa abitudine, che viene dai vecchi remix nella musica disco, secondo me e’ il piu’ poderoso modello di modernizzazione del modello di marketing che sia avvenuto negli ultimi anni. Esso si adatta perfettamente ai nuovi media, perche’ normalmente il remix e’ tollerato e gratuito -a differenza della cover  che molto spesso deve pagare dei diritti- da chi fornisce la musica, e anzi c’e’ un modello di diffusione del brano basato proprio sulla cooptazione.
La quantita’ di remix nella musica Harsh EBM/Aggro e’ in continua crescita, al punto che ci sono artisti che escono con un 50% di remix di propria musica eseguiti da altri. Il modello e’ simile a quello delle band “spalla” nei concerti, ma ottiene il massimo effetto se si abbina all’idea di motore di ricerca.
Esistono, ovviamente, anche degli esempi di band che si sforzano di fare metal sugli stessi modelli, cosi’ alcuni gruppi tentano cercare la novita’. Il guaio e’ quello che segue. Prendiamo una canzone dei Funker Voght, tipo Fire and Forget:
E prendiamo che un gruppo (peraltro italiano) decida di farne un remix ove esibisce un pochino di “metallarita’:”
Ora, dal punto di vista dell’ “altro lato”, se sparate in pista una cosa del genere, la gente continuera’ a ballare. Sinche’ e’ mixata bene e il tempo rispettato, non troverete eccessivi problemi di audience. Ma adesso provate ad andare da qualche metal fan a spiegare che quello e’ “metal” o ha qualcosa a che vedere con esso: OVVIAMENTE, ne uscira’ una scomunica. Non per niente esperimenti come questo sono espulsi e relegati dal mondo dell’ “Industriale”, pur mancando l’intento sonoro iniziale dell’ Industrial (usare prevalentemente suoni ottenuti da strumenti da lavoro, cosa che si faceva all’inizio), il problema e’ che dal punto di vista dei metal fans, l’ Industriale non e’ altro che il cassonetto, l’esilio in cui piazzano le band che “osano troppo”, dove “osano troppo” puo’ essere semplicemente l’uso di una batteria elettronica.
E qui arriviamo all’ultimo punto dolente: la liberta’. Se chiedete ai metal fan chi fa sperimentazione nel mondo metal, molti di loro vi risponderanno con nomi di gruppi che in ultima analisi non fanno altro che inserire qualche strofa di un brano di musica classica ottocentesca -di solito i piu’ tonali (3)- oppure usano una cantante lirica -di solito si tratta di soprani con problemi di apprendimento e registri dubitabili- , altrimenti andranno a nominarvi cose come “nu” o “prog”, che di fatto indica contaminazioni con altri stili di rock. Come dire che la pasta al pomodoro sperimentale e’ una pasta col pomodoro che usa San Marzano al posto di un pomodoro romano.
Nel mondo metal, cioe’, la liberta’ artistica non e’ piu’ considerata un valore, al punto che l’uso di sottogeneri e’ usato principalmente allo scopo di emarginare quei gruppi che osino infilare qualcosa di “poco ortodosso” nei loro brani.

 

 

Cosi’, l’idea che mi balena in mente quando vado a riascoltare brani di vecchio metal e’ molto semplicemente quella di chi va ad ascoltare qualcosa di vecchio, anche se prontamente il vecchio verra’ chiamato classico. Certo posso ascoltare una canzone metal che come protesta ha lo sfondo della guerra fredda e dell’overkill nucleare, prospettiva molto presente negli anni 80. Ma se ascolto la stessa musica oggi, e mi aspetto di trovarci qualche minimo riferimento o qualche testo legato alla situazione attuale, o becco gruppi degli anni ’80, che mancano di novita’, oppure mi becco il solito mix di foreste norvegesi con demoni da decapitare, rigorosamente con una spada lunga 2 metri,  impalare, friggere e mettere in salamoia. Interessante, i primi cinque minuti, poi ti rompi i coglioni e metti su Carl Orff.
Ripeto: la musica per me deve avere alcune caratteristiche:

 

  1. Liberta’
  2. Divertimento
  3. Novita’
  4. Intrattenimento

 

Nel momento in cui diventa “una cosa seria” , perde divertimento , intrattenimento e liberta’. Quando diventa classica perde liberta’ e novita’. Quando arriva il canone si perdono liberta’ e novita’.
Ed essendo la novita’ compresa nella lista, questo effetto diventa retroattivo. Penso che il metal sia destinato a fare la fine del punk, una musica che non inventa piu’ un cazzo dal giorno in cui e’ nata a questa parte, che ripete in continuazione due-tre concetti in croce, e che alla lunga e’ capace di annoiare in senso retroattivo , ovvero ha cosi’ poca capacita’ di evolversi che la noia presente ricade sul passato.
E siccome ricade sul passato, appunto, produce repulsione verso i “Classici”.
Uriel

 

(1) Ovviamente ci sono dei canoni che sfuggono a questa regola, come le marce militari  o la musica sacra. Credo che ormai il metal sia una forma di musica sacra, in effetti, anche se per alcuni sciroccati sta iniziando a prendere il valore di una marcetta militare tipo: “Faccetta Blaaaack  , della Cainaaaaaa, aspetta e spera che il demonio si avvicinaaaaa“.
(2) Credo che con un pochino di esercizio potrei anche scrivere la musica usando polygen.
(3) Cheddupalle, la prof di musica, con sta differenza tra modale e tonale.
(4) Ovviamente c’e’ sempre un certo fine di accoppiamento in tutto cio’, ma cio’ e’ sano e migliora il mondo. Per la cronaca DreckStuck e’ un pezzo di sporcizia, ma indica anche il piu’ miserabile tipo di bagascia, in alcuni gerghi tipici del marito che NON vorreste per vostra figlia.

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