Mediocrita’.

Spesso le persone si meravigliano del mio atteggiamento verso i commentatori, in particolare quando essi fanno apologia della mediocrita’, cosa che io non sopporto. E’ difficile per molti capire di essere -pur lamentandosi del problema- parte del problema che il paese Italia oggi ha. E’ difficile per loro , cioe’, percepire la loro stessa mediocrita’. Eppure io ci ho a che fare di continuo, specialmente da quando qualcuno si e’ convinto che io abbia da offrire -con questo blog- un qualche genere di palcoscenico.

 

Faccio un esempio, lo scorso post.

In quel post ho cercato, mutilando e scrivendo inesattezze, di spiegare quale sia il ruolo della velocita’ della luce nel lavoro di chiunque voglia creare un continuum fatto di spazio E tempo. Occorre una velocita’ per legare spazio e tempo, e quindi ne occorre una speciale perche’ tutto torni ovunque. Il resto, compreso il fatto che si ottengano risultati controintuitivi, era fatto per spiegare come una simile costruzione NON rientri nel quotidiano dei piu’, e quindi sia difficilissima da capire.

 

Ho scritto questo ALL’ INIZIO del post, quando ho avvertito i fisici di non scocciarmi. Ho scritto questo alla FINE del post,quando ho linkato alla pagina sugli spazi di Minkowski. Ho scritto questo NEL MEZZO del post quando ho detto “e’ anche piu’ incasinata di cosi’”.

 

Ora, in un mondo di persone intelligenti -che e’ un mondo di eccellenza, in qualche modo- non ci si aspetta che qualcuno prenda la penna rossa e venga a spiegare cosa sia uno spazio M1,3. Ma qui e’ successo, anche se non lo avete visto. Che cosa spinge la maestrina con la penna rossa a fare il proprio lavoro?

Innanzitutto, non l’amore per la precisione. Sul piano matematico potrei dire MOLTO di piu’ di quanto si e’ precisato nei commenti: se anche volevate correggere, avete corretto poco e male. Del resto, con il programma dell’esame di Geometria I che diedi ai miei tempi oggi fate QUATTRO (quattro)  esami, quindi non aspettatevi che qualcuno prenda sul serio le vostre “conoscenze”.

Del resto, nonostante io sia un poverissimo divulgatore, molti sono riusciti a capirlo: ho esteso -quasi per induzione- uno spazio a tre dimensioni verso uno a quattro, e siccome l’induzione e’ semplice da comprendere , molti sono riusciti a capire che il problema era legare lo spazio al tempo. Se avessi inserito norme , prodotti scalari &co, probabilmente molti li avrei persi per strada, perche’ non fa parte dei programmi dei licei, o degli istituti professionali. Al posto di Δ avrei potuto fare come Einstein nella sua stesura iniziale e usare la forma differenziale, usando “d” . Altra inesattezza che nessuno mi fece notare, mostrando persino la mediocrita’ di chi pretende di sapere e correggere.

In ogni caso, tant’e’: chi SA di che cosa si stia parlando NON ha bisogno del mio articolo. Chi NON sa o NON ha i mezzi, almeno in qualche caso, ha potuto capire il punto: la velocita’ della luce e’ importante per leggere l’universo perche’ lega tempo e spazio e vale per tutti, e da questo si ottiene uno spazio non molto intuitivo. Gli altri che sanno, sanno gia’: che bisogno hanno di leggere?

Ma la verita’ e’che NON hanno letto bene: c’erano ben TRE punti, uno alla fine , uno all’inizio ed uno nel mezzo, nel quale dicevo che le cose non stanno cosi’, che avevo massacrato la vera teoria e che si poteva leggere la teoria piu’ completa (ma non completa) su Wikipedia. Quindi no, NON hanno letto l’articolo: hanno letto quel tanto che bastava per trovare un appiglio.

Capire la necessita’ dell’appiglio richiede, essenzialmente, capire la logica della mediocrita’ moderna.

Il paradigma della mediocrita’ moderna e’ , se vogliamo, il “reality show”. Un tempo, per fare TV e diventare famosi, o per fare cinema e diventare famosi, occorreva essere bravi. Possiamo amare o meno star come Greta Garbo, Yul Brinner, e tanti altri, ma una cosa e’ certa: sapevano recitare.(1) Erano BRAVI. Certo hanno trovato un bel palcoscenico, ma questo non toglie nulla.

Il reality show ha invece convinto del contrario. Al reality show vanno dei personaggi mediocri, dalla personalita’ inesistente, privi di idee e di messaggi da comunicare, il cui unico punto di forza e’ il volersi accoppiare con qualcuno e litigare con qualcun altro. In pratica, posso ottenere gli stessi contenuti osservando un branco di cani.(2)

Non e’ un caso se gli scenari siano sempre limitatissimi: una casa, un’isola, eccetera. In uno scenario completo, la mediocrita’ di questi personaggi emergerebbe con estrema evidenza. Solo se riduciamo il campo di azione a fare giochini idioti , litigare ed accoppiarsi allora abbiamo la sensazione che si tratti di persone interessanti. Nella realta’, si tratta di personalita’ irrilevanti e sciocche, la cui massima aspirazione e’ pavoneggiarsi ed accoppiarsi alla meglio.

Ma qual’e’ il messaggio che passa , che e’ passato alle nuove generazioni -e non solo-?

Il messaggio e’:

Non importa se siete solo dei cani litigiosi in calore, non importa se siate dei falliti che cercano la seconda chance su un’isola(3), non importa quanto sciocchi, stupidi, irrilevanti e vuoti siate: la differenza tra voi e Yul Brinner, la differenza tra voi e Betty Page, la differenza tra voi e Greta Garbo sta SOLO nella distanza tra voi ed un palcoscenico: trovate un palcoscenico, e siete anche voi dei grandi. Qualsiasi MEDIOCRE, al solo patto di trovare un palcoscenico, puo’ essere come i grandi del cinema o della TV.

Il palcoscenico. Qualsiasi palcoscenico e’ la chiave di tutto.

Fateci caso: quando i ricercatori protestano per i tagli ai fondi, nessuno dice “io devo finire una ricerca importantissima sul cancro, datemi i soldi”. Nessuno dice “io ho una teoria in mente che potrebbe cambiare molte cose, datemi i soldi” . Nessuno dice “io devo finire o voglio cercare di rispondere alla tal domanda, datemi i soldi”. No, tutto quello che dicono e’ “fatemi fare il ricercatore”, cioe’ “fatemi salire sul palcoscenico”.

Non importa che questi siano mediocri,abbiano idee, abbiano domande o abbiano lavori importanti da proporre: tutto quello che chiedono e’ di venire assunti, di avere il diritto di parlare dal palcoscenico detto “ricerca”. Perche’ per loro questo e’ un ricercatore: un mediocre qualsiasi che possa salire sul palcoscenico della ricerca e fare lo show “io sono un ricercatore”. Show che, da solo, ne fara’ un ricercatore: il palcoscenico e’ tutto.

Perche’ questo e’ il fulcro di tutto: nessuno crede che uno Yul Brinner avesse qualcosa piu’ di qualsiasi altro. Al massimo diranno che era straordinario, in modo da non doversi confrontare con lui. Nessuno pensera’ che Audrey Hepburn fosse speciale, brava o altro. Diranno che era “straordinaria”, in modo da lasciar pensare che tutti gli altri fossero “normali”, cioe’ “mediocri”, come sono loro, e alla fine hanno avuto anche loro un palcoscenico.

Il reality show ha convinto loro che non serve piu’ avere qualcosa di particolare: quella e’ una rarita’ immensa che non possiamo usare come pietra di paragone. Se escludiamo POCHISSIMI straordinari casi di persone adatte a fare il proprio lavoro, tutti gli altri -pure famosi- erano dei mediocri (dei normali) che fanno nulla di speciale. Non fanno nulla di speciale, sono solo in una condizione che renda famose le cose banali che fanno.
E’ come se dicessimo che si, il campione olimpionico e’ straordinario -quindi non osiamo pretendere da nessuno cose del genere- e i primi dieci sono diventati famosi SOLO perche’ hanno potuto salire su un palcoscenico, quello dei giochi olimpici. Se potessi anche io, e facessimo “l’isola dei veloci”, anche io potrei essere famoso come la medaglia d’argento dei 100m alle scorse olimpiadi: perche’ NON serve NIENT’altro che il palcoscenico adatto, correre velocemente non e’ richiesto.

Cosi’, per un qualche motivo, qualcuno ha pensato che l’alta frequentazione di questo blog possa rappresentare un “palcoscenico”. Ormai tutti loro sono convinti che la blogsfera sia un continuo di palcoscenici, importanti o meno a seconda della frequentazione. E quindi cercano un appiglio, una scusa per metterci piede. Per loro un ricercatore, un fisico non sono coloro che fanno fisica o fanno ricerca, ma coloro che riescono ad avere uno show nel quale fanno vedere che sanno di fisica. E quindi, cercano un palcoscenico per tale show.

Questo fa parte della dialettica della mediocrita’ italiana moderna. La tendenza a credere che non serva alcuna particolare abilita’ , che non ci siano dei requisiti MINIMI per fare un lavoro -e se ci sono sono alla portata delle persone “normali” cioe’ mediocri- , e che tutto quel che conta e’ di essere sul palcoscenico giusto, di arrivare alla “posizione” che permette di fare il proprio show.

Adesso vi diro’ le cose come stanno: se aveste scritto le minchiatine che avete scritto per correggermi a QUALSIASI esame di Geometria all’universita’ di Bologna, con Bonetti per dirne uno, vi avrebbe defenestrati. (E Bonetti era un buono, di carattere). TUTTE le cose che avete scritto per “correggermi” mostravano solo che avete fatto un discreto liceo e che avete letto la pagina di Wikipedia. Eci avete capito poco.  Dovreste ringraziarmi di avervi censurato le risposte, perche’ se io ho mutilato e torturato Minkowski -avvisando prima, durante e dopo, e sapendo bene di farlo- , nelle vostre “correzioni” avete fatto LA STESSA cosa, ma CONVINTI DI AVER DETTO CHISSA’ COSA.

E qui vi dico qual’e’ il difetto pratico del mediocre che sale sul palcoscenico: esibire a tutti una mediocrita’ che poteva, altrimenti, rimanere nascosta.

Se siete dei mediocri, non illudetevi di poter brillare solo perche’ salite su un palcoscenico -cosa che peraltro questo blog NON e’- in qualsiasi modo. Perche’ se siete dei mediocri e salite sul palcoscenico, tutto quello che fate e’ togliere ogni dubbio. Sulla vostra mediocrita’.

Si vede che sono tornato in ferie in Italia, isn’t it?

Uriel

(1) Se lo definiamo stile “minimal”, persino Eastwood sapeva recitare. Sort of.

(2) In realta’ i cani hanno trovato una maniera molto piu’ efficace di gestire la cosa: l’elemento alfa del gruppo dei maschi e quello del gruppo delle femmine si accoppiano, gli altri stanno gobbi. I cani non sono mediocri, evidentemente, e non amano la mediocrita’.

(3) L’isola dei famosi andrebbe chiamata “l’isola dei falliti”, a dire il vero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *