Meccanica dell’odio.

Noto con un certo dispiacere che un certo numero di “odiatori indipendenti” sono rimasti appiccicati a questo blog. Di solito gli odiatori sono militanti, nel senso che appartengono ad un partito e odiano qualcuno perche’ gli viene raccontato che sia giusto cosi’. Ci sono poi gli odiatori indipendenti, che magari in passato sono entrati in qualche partito dell’odio e ne sono usciti perche’ si sono resi conto della farloccheide altrui. Solo che non si accorgono della loro.

Si tratta di persone che sono “contro” semplicemente perche’ sono i perdenti. Questo tipo di personaggi non costituisce una base rivoluzionaria , prima di tutto perche’ si tratta di elementi piu’ che disposti a mandare a quel paese la causa qualora gli si aprano le porte del sistema.
Sono poco credibili perche’ parlano male dalle banche, ma se domani una banca offrisse loro un posto non avrebbero problemi ad accettarlo, ad accettarne i privilegi, ad uniformarsi alla perfezione.
Essenzialmente, il loro odio e’ dovuto ad un sostanziale fallimento esistenziale, (1) che essi attribuiscono agli enti “sistemici” piu’ diversi. Banche, politici, finanzieri, ebrei, eccetera. I quali, sia chiaro a volte fanno delle cazzate e quando le cazzate sono fatti chi legge i fatti deve dirlo.
Il guaio e’ che questi personaggi, sul piano del mercato, producono “domanda”. Cosa significa? Significa che se migliaia di persone desiderano odiare gli ebrei per dare a loro la colpa dei propri fallimenti personali succedera’ che qualcuno, poiche’ la domanda crea l’offerta, si mettera’ a parlare male degli ebrei. Semplici meccanismi di mercato.
Che cosa vogliono da me queste persone?
Vorrebbero che io, a prescindere dai fatti, mi mettessi a parlare male dei loro bersagli preferiti. Ripeto: a prescindere dai fatti.
Poiche’ il loro fallimento esistenziale e’ avvenuto nel nostro paese, la stragrande maggioranza di loro mi “chiede” di parlarne male: cosa che non ho mai lesinato in passato.Mi spiace, pero’, dire che questa crisi e’ nata nel mondo anglosassone per via di alcuni elementi di palese carenza etica e di mancanza di senso civico (2): si tratta di un fatto.
Cosi’ come e’ un fatto che il “mitico” fisco americano non si sia accorto del fatto che alcune aziende avevano merda a bilancio. Cosi’ come neanche il mitico fisco americano, “dove se sbagli paghi”, saprebbe dirmi chi abbia messo a bilancio della carta straccia. In compenso, se un cittadino comune gonfia il proprio reddito per avere dei prestiti , rischia 25 anni di carcere.
Cosi’ come e’ un fatto che il disastro finanziario si diffuso lungo le diramazioni culturali di questa idea “very british” di finanza, secondo la quale se pensavi che per fare soldi ci voglia sudore eri “vecchio”:  questa roba non la abbiamo inventata di certo noi italiani. In compenso, l’hanno pagata cara tutti quelli che hanno importato questa merda “very british” e l’hanno applicata.
Il fatto che noi italiani  (con grande cordoglio di Massimo d’Alema , Umberto Eco e Walter Veltroni) abbiamo sempre posto resistenza ad assorbire questa cultura , rifiutandoci di diventare degli amanti del rischio cartolarizzato(3) era dovuto (ed e’ un fatto) ad elementi di arretratezza e di immobilismo della societa’ italiana, anche questo e’ un fatto.

Per via delle circostanze, e’ un fatto che ci torna comodo.

Quindi, devo deludere gli odiatori: essi mi chiedono di dire che l’ Italia uscira’ distrutta da questa crisi perche’ nel loro odio cieco pensano che l’armageddon colpira’ quelli che loro invidano. Spiacente di dire che i crolli , in ogni caso, colpiscono prima le classi meno abbienti, cioe’ i piu’ deboli. Ci prendereste di mezzo prima voi falliti, insomma. A meno che non siano crolli controllati e limitati, cosa che sara’ solo se il paese rimane in piedi.
Il risultato e’ che io non soddisfo la loro voglia di sentire previsioni fosche contro i loro nemici (praticamente tutto e tutti)  e questi signori , abituati ad essere trattati da clienti nei siti “contro” che frequentano (cioe’ abituati a veder soddisfatta la loro voglia di vedere un articolo parlar male di qualcuno che odiano) si sentono frustrati e si incazzano se io non dico quello che vogliono.
Spiacente, ragazzi, ma io questo blog lo faccio per diletto, voi non siete clienti e non mi pagate la pappa. Scrivo quel che voglio, e se non vi piace vi levate dai coglioni e andate da Blondet, che in cambio di un piccolo ritorno editoriale scrivera’, su misura , proprio quello che volete sentir dire. In quei siti siete clienti, ed il cliente ha sempre ragione. Qui siete visitatori, e se non vi sta bene smettete di visitare.
In questo momento molti di voi godono come ricci perche’ odiano gli stati uniti: la differenza tra voi e me e’ che io coltivo un pessimo giudizio degli stati uniti, e non un odio. Cosi’ come coltivo un pessimo giudizio sulla cultura anglosassone nella sua componente piu’ “pop”, cioe’ nella sua componente dominante e piu’ esportata. Ma l’odio , il vostro odio, e’ una cosa diversa.
Mentre io mi limito a desiderare che i signori anglosassoni tengano per se’ la loro preziosa cultura e che la smettano di definire “moderno” solo chi segue l’ultima delle LORO mode, chi odia si limita a desiderare “ogni male possibile” a questa gente, senza chiedersi se per caso non abbiano il diritto di essere inglesi quando sono in Inghilterra o americani quando sono in America.
Cosi’, in definitiva, il piacere che provate nel fatto (che rimane un fatto) che la crisi dimostri la falsita’ dell’immagine che il mondo anglosassone aveva propagato di se’ medesimo (correttezza , istituzionalita’, rigore) e’ un piacere malato. Malato di odio.
Perche’ per voi non basta che gli USA siano ridimensionati a potenza continentale nordamericana (4), voi volete vederli distrutti, volete anche la vittoria dei loro nemici, il dolore e la sofferenza. Vae victis! A me, se  gli americani fanno gli americani in America, non importa  dettare le regole di casa loro, anzi: come turista potrei anche trovarli divertenti,  cosi’ come trovo buffi  i tedeschi.
Se la borsa inglese si fosse limitata a fare la borsa inglese, cioe’ si fosse limitata ad occuparsi di finanziare le industrie inglesi (cosa per la quale e’ nata, BTW) , io non avrei avuto nulla in contrario: il problema viene quando da Londra sono passati i miliardi di dollari che hanno portato una gigantesca speculazione edilizia a Dubai, che oggi sta lasciando palazzi sfitti, campi da golf raffreddati col condizionatore che oggi stanno seccando sotto il sole (perche’ non ci sono piu’ soldi per il raffreddamento), palazzi enormi che nessuno abitera’ mai perche’ fallendo le compagnie elettriche si rischiano dei blackout di 1-2 ore, sufficienti per trasformare questi sontuosi grattacieli di vetro in tanti forni a microonde (ad energia solare: morite di ipertermia in maniera ecologica).
Lo ammetto: se penso che il prezzo delle case e’ aumentato a dismisura in Italia (anche) per fare in modo che  qualche cantante pop british avesse la sua villa da 800 ettari con laghetto artificiale a forma di inghilterra,  “mi tira una fetta di culo”. Se lo avessero fatto a Dubai coi soldi di Dubai e la borsa di Dubai,(senza svuotare di capitali le RE di mezzo mondo)  me ne sarebbe importato meno di zero. Se uno sceicco vuole raffreddare a furia di espansione d’acqua un intero campo da golf per giocarci qualche ora al mese, beh, chi gli puo’ dire nulla se lo fa coi SUOI soldi?

Quindi la risposta e’ “no”: su questo blog si leggono giudizi molto negativi su molti e su molte cose, ma non odio.

L’odio ve lo tenete.
E se per voi un giudizio negativo  e’ gia’ “odio”, beh, non solo siete malati nello spirito, ma avete uno spirito piccolo assai.
Uriel
(1)Spesso , semplicemente, l’incapacita’ di trovare un partner, mista alla frustrazione verso i totem di successo che di partner ne trovano a iosa.
(2) Non e’ che se distruggi economicamente la tua civis a furia di speculazioni sei un bravo cittadino, eh.
(3) Capiamoci: per aver proposto  l’uno su diecimila di quello che avveniva a Wall Street i sinistrati hanno accusato Tremonti di finanza creativa. Peccato (per la loro credibilita’) che  gli consigliassero, nel contempo, di prendere esempio dal “rigore” (ah ah ah) d’oltreoceano e d’oltremanica. Gli stessi critici di Tremonti non si accorgevano che la finanza di tremonti non fosse affatto “creativa” in paragone a quello che stava avvenendo sotto i loro occhi, anzi: in confronto a quella di Wall street  e di Londra la finanza di Tremonti era quasi “boring”. Ma vuoi mettere una “fraud very british”  con una volgare truffa de noantri?
(4) Oh, questo sara’ difficile impedirlo. Spiacente per gli adoratori di Castro, Cuba rimane una sputazzata insignificante che gli USA potranno sempre spazzare via senza problemi. Credo bastino due reggimenti (logistici) dei vigili urbani di San Ferancisco, o roba cosi’.

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