Malvagita’

Ho sempre avuto un atteggiamento piuttosto critico nei confronti di alcune ideologie piu’ che di altre. Ho piu’ in antipatia il cristianesimo e altre religioni, rispetto che per alcune ideologie. (1) In generale uso due criteri per calcolare il mio livello di antipatia verso un complesso ideologico. Il primo e’ un tasso di “antiumanita’”, e il secondo e’ il tasso di “interiorizzazione” che l’ideologia richiede. La somma di queste due caratteristiche, di fatto, non fa altro che produrre malvagita’.

La prima caratteristica, che io definirei “antiumanita’”‘, e la richiesta da parte dell’ideologia di andare contro i requisiti costruttivi del sistema nervoso umano, o dell’essere umano stesso. Faccio un esempio: tutti i paesi, o quasi condannano l’omicidio di un cittadino compiuto da un altro cittadino.  Questo di per se’ e’ un esempio di legge “antiumana”: sappiamo che il sitstema nervoso umano reagira’ combattendo ogni volta che la sua vita sara’ in pericolo. Cosi’, alla legge viene aggiunta una postilla, che la rende meno antiumana: il diritto alla legittima difesa.

Poiche’ sappiamo che l’ Homo Sapiens tendera’ a difendersi se costretto, sappiamo benissimo che vietarlo sarebbe antiumano, e cosi’ non mettiamo nella condizione di tradire una legge chiunque si trovi senza scelta. E no, l’istinto non c’entra.

Ho sempre detto che la principale distinzione tra umano e animale sia  la logica, unica capacita’ che e’ esclusiva della nostra specie, ovvero la possibilita’ di inserire un momento di raziocinio (logica) tra lo stimolo di fare (istinto) e l’atto di fare (decisione). Ma nel caso della legittima difesa, la logica non fara’ altro che dare ragione all’istinto: occorre difendersi per prima cosa.

In questo senso, quindi, esiste un limite oltre il quale le richieste delle ideologie sono antiumane, perche’ nessuna delle caratteristiche dell’essere umano (ne’ le nostre origini animali ne’ la logica stessa) si muoverebbero sponteneamente nella medesima direzione.

Cosi’, il comunista che impone alla persona di morire di fame per consegnare al soviet tutto il raccolto, soviet ove rimarra’ a marcire, e’ antiumano. Ne’ la logica , che non vede alcuno scopo , ne’ l’istinto (mangiare per sopravvivere) potranno mai approvare : il 100% dell’essere umano e’ contrario.

Ovviamente, ad ogni ideologia corrisponde un certo numero di malati di mente capaci di soffisfare simili richieste: il sistema nervoso umano, di fronte ad una minaccia, puo’ solo fare due cose: fight or flight, combatti o fuggi. Ogni altra decisione e’ antiumana, e corrisponde a qualche malfunzionamento, cioe’ ad una malattia mentale. “Porgere l’altra guancia”, o “amare il proprio nemico” , non sono comportamenti ammessi tra le specifiche del sistema nervoso umano. Si tratta di malattie mentali : ma proprio per questa ragione, un certo numero di persone ne soffrira’, e finiranno con l’essere gli esempi massimi di queste ideologie antiumane.

Quelle che otterremo saranno ideologie antiumane che proporranno come massimi esempi di bonta’ degli psicopatici. E la difficolta’ che l’essere umano SANO incontra nel comportarsi come un malato di mente saranno vendute come virtu’, o come esempio di fedelta’ alla causa. Se ti martelli i coglioni con un battibistecche non sei pazzo, hai cosi’ fede da superare il dolore e mortificare corpo.

Con questo ho voluto esprimere il primo tra i due concetti che sono alla radice della malvagita’ quando essa proviene dall’appartenenza ad uno specifico gruppo, o dall’adesione ad una specifica ideologia. Le ideologie  produrranno malvagita’ nella misura in cui richiedono comportamenti antiumani, ovvero comportamenti che vanno oltre la natura umana, la contraddicono, pretendono di sovrastarla in nome di un risultato piu’ “alto”.

Il secondo requisito delle ideologie che producono malvagita’ e’ la pretesa di interiorizzazione. Perche’ un essere umano sia davvero malvagio occorre un preciso requisito, ovvero che abbia tradito se’ stesso. L’essere umano che si sente nel giusto puo’ tradire un ideale, ma siccome non ha tradito se’ medesimo,  si potra’ dire (a posteriori) che abbia sbagliato , ma non si potra’ dire che abbia fatto del male pensando che fosse male.

Il comunista che rubava dai depositi per sfamare la famiglia stava, effettivamente, tradendo la sua ideologia, e stava tradendo il partito. Ma non stava tradendo se’ medesimo, ne’ la sua umanita’. Sia il suo lato umano che la logica gli suggerivano il furto come opzione piu’ umana, e quindi piu’ giusta. Per quanto ideologizzato, egli stava tradendo un’ideale, il partito, le leggi, ma si riteneva ancora nel giusto. Egli, cioe’, poteva ancora avere fiducia in se’ medesimo  e poteva ancora pensare che la sua vita fosse volta al miglioramento.

Poiche’ non aveva tradito alcuno dei suoi principi interiori, egli poteva contare su di se’ medesimo , e poteva essere leale a se’ stesso.

Ad un certo punto, pero’, e questo e’ un vizio speciale delle religioni, l’ideologia antiumana pretende di essere interiorizzata. Essa pretende di riguardare non piu’ il comportamento, essa pretende di non essere piu’ una chiamata a fare, ma una chiamata ad essere.

La seconda radice del male e’ presente esattamente in questo momento.

Se l’ideologia e’ antiumana, dobbiamo aspettarci un gran numero di tradimenti. Chiunque non sia psicopatico o non soffra di qualche patologia in qualche misura trovera’ difficolta’ enormi a comportarsi come un essere umano malfunzionante, e non riuscira’ a fare cose assurde ed antiumane come “amare il proprio nemico” oppure “porgere l’altra guancia”, cosi’ come non potra’ rinunciare a semplici pulsioni come quelle sessuali, o come l’ambizione  a soddisfare pulsioni tutto sommato tipiche dell’essere umano in quanto tale.

Questo grande numero di tradimenti , pero’,  hanno un effetto collaterale: ognuno di questi traditori aveva interiorizzato l’ideologia, fino a farne una parte di se’ medesimo. Nel momento dell’inevitabile tradimento, egli e’ venuto meno alla lealta’ che doveva prima di tutto a se’ stesso.

E’ del tutto secondario il fatto che abbia tradito un ideale, perche’ la persona ha intrapreso un cammino precisissimo nello stesso momento in cui ha tradito se’ medesimo. Nel momento stesso in cui egli non potra’ piu’ essere certo di essere leale con se’ stesso, a maggior ragione non potra’ piu’ fidarsi di nessun altro. E nel momento in cui non sara’ piu’ certo di essere “giusto” o almeno di “cercare il bene”  , egli iniziera’ a dipingere di nero tutto cio’ che vede. Si trova, in quel momento, all’inizio dell’abisso.

Il vecchietto cattolico che ad un certo punto scopre quanto liscia sia la pelle dei ragazzini, e si mette a corromperli nei cessi pubblici, sa bene di aver tradito se’ stesso. Mentre il comunista che rubava per sfamare la famiglia sa di tradire l’ideale ma non di tradire se’ medesimo, il nostro vecchio sta tradendo se’ stesso, perche’ l’ideologia che lo ha avvinghiato ha preteso di venire interiorizzata, e nel fare quello il nostro cattolico sta tradendo se’ medesimo.

Da quel momento, egli perde la fede, perche’ perde la fiducia in ogni possibile “bene”. Al comunista che rubava nei magazzini non succede questo: egli SA che e’ meglio sfamare la famiglia piuttosto che soffisfare una stupida burocrazia. Non ha perso la fiducia nel bene e nel giusto perche’ sa di avere fatto qualcosa di buono e di giusto. E sa , o almeno puo’ credere, che esista un’umanita’ giusta. GLi e’ rimasta la fiducia , se vogliamo la fede, nel fatto che al mondo e negli altri esista ancora del giusto e del buono. L’ideologia era una chiamata a fare, e non ad essere; non ha fatto quanto richiesto, ma e’ ancora giusto. La sua persona e’ intoccata.

Ma il nostro cattolico che paga per fare una sega al ragazzino nei cessi del parco pubblico non puo’ piu’. Da quando ha tradito se’ stesso, ha tradito una chiamata ad essere. Fa qualcosa di ingiusto e malefico , e questo tradimento parte dal piu’ profondo del suo essere, perche’ la religione stessa aveva preteso di COSTITUIRE il profondo del suo essere.

Da quel momento egli vive in un mondo che vede come malvagio e iniquo: se lui ha fatto questo, chiunque altro puo’, dunque non si fidera’ mai di nessuno. Chi tradisce la moglie non si fida mai della moglie, chi tradisce l’amico non si fida degli amici. Chi ha tradito tutti non si fida di nessuno. Ma chi ha tradito se’ medesimo non si fida nemmeno di se’ stesso, e per questo chiede alla societa’ di ELIMINARE LE TENTAZIONI.

Vi siete mai chiesti perche’ alcuni cattolici dicono che il matrimonio omosessuale “distrugga il matrimonio naturale”? Semplice: perche’ loro stessi , in qualche momento, hanno avuto “il vizietto”. Essi non si fidano di se’ medesimi, e sanno che di fronte alla tentazione non potrebbero resistere: lo sanno perche’ vi hanno ceduto. Cosi’, chiedono alla societa’ stessa di rimuovere la tentazione, perche’ avendo tradito se’ medesimi sanno bene che non vi resisterebbero: non possono piu’ fidarsi di se’ medesimi.

Dietro il bigotto che fa campagne contro questo e quello c’e’ sempre qualcuno che ha gli stessi vizi che combatte: egli ha tradito se’ stesso e gli ideali che professava dopo averli interiorizzati, in questo modo ha tradito se’ medesimo. E poiche’ non puo’ fidarsi di se’ medesimo, non puo’ fidarsi nemmeno di altri. Ma specialmente, sa che questa sua debolezza ha bisogno di una societa’ ove non ci siano tentazioni che potrebbero rendere pubblico il tradimento, tradimento del quale si vergogna.

Il bigotto e’ un fanatico che ha tradito se’ stesso piegandosi alla propria umanita’. Poiche’ teme che il suo cedimento divenga pubblico, si sforza di eliminare dalla vita pubblica ogni ulteriore tentazione, per paura di caderci pubblicamente, mostrando a tutti il tradimento da lui perpetuato.

Ed e’ cosi’ che la malvagita’ nasce proprio in quelle ideologie che :

  1. Hanno un atteggiamento antiumano nei confronti delle cose del mondo, ovvero pretendono dei comportamenti che non sono parte dell’essere umano cosi’ come esso e’ , mostrando la massima intolleranza verso chi “ceda” alla propria umanita’, anziche’ inseguire la strada della psicopatia e della malattia mentale.
  2. Pretendono di essere delle chiamate ad essere, cioe’ predendono che i seguaci di tali ideologie SIANO qualcosa di diverso, in senso ontologico, ed in maniera del tutto olistica. Che siano “santi” o che siano semplicemente “di una certa categoria antropologica”, essi pensano di ESSERE l’ideologia che professano.

L’inevitabile numero di tradimenti che un’ideologia antiumana e intollerante produce, unita alla forza distruttiva che questi tradimenti hanno sull’animo di chi cede alla propria umanita’, non fa altro che produrre rabbia.

Alla sorgente di tentazione questi traditori attribuiscono la COLPA di averli portati al tradimento, e poiche’ il tradimento ha portato alla cancellazione della lealta’ verso se’ medesimi, e ha tolto loro ogni speranza ed ogni fiducia nel prossimo relegandoli in una gabbia di sospetto e paura, questi oggetti di tentazione sono considerati il nemico massimo.

Essi vengono combattuti con una rabbia inumana, perche’ chi li combatte ha ceduto alla propria umanita’, che per questo odia.

Ed e’ per questo che di fronte a determinate pretese ideologiche mi pongo come colui che assiste ad uno spettacolo conosciuto. Chi si straccia le vesti per l’immoralita’, chi si erge a moralizzatore, chi pretende di appartenere ad una genia superiore, chi pretende di essere puro perche’ crede in qualcosa (avendo cosi’ interiorizzato l’ideale) e’ (o sara’ presto) un traditore. Un traditore delle proprie idee, e quindi (avendole interiorizzate) un traditore di se’ medesimo.

E’ solo questione di tempo, e poi la commedia del tradimento avra’ luogo. Da quel momento la persona scende nell’abisso dell’odio: distrutto cio’ che pretendeva di essere, egli sopravvive solo grazie all’odio verso la forza che lo ha portato a tradire, ovvero la sua stessa umanita’. E maggiormente la sua umanita’ lo portera’ a ripetere il tradimento, maggiormente accusera’ la fonte di “tentazione” (siano le carnazze da calendario, siano i soldi, sia qualsiasi altra cosa), maggiormente la odiera’, maggiormente si schierera’ contro.

E inizia qui la sua ascesa verso un mondo di rabbia, rancore, bigottismo, intolleranza, odio, che vengono inutilmente mascherati dietro i bellissimi ideali che sono stati traditi.

Molti di loro credono di essere “opachi”, credono di non portare i segni del tradimento , ma si illudono.

I segni della vostra malvagita’ sono facilmente riconoscibili, sappiamo che siete malvagi perche’ sapendo che cosa sia umano sappiamo che il vostro ideale sia antiumano. E siccome sappiamo che il vostro ideale pretende di essere interiorizzato, sappiamo che siete gia’ caduti nell’abisso.

Non e’ una cosa che stupisce piu’ nessuno.

Uriel

(1) Non considero il cristianesimo o l’islam come religioni: se un insieme di idee puo’ reggere uno stato, o aspira a farlo, allora e’ un’ideologia politica. E siccome il potere e lo spirito sono nemici, evidentemente le due cose non possono convivere. Chi segue il potere arriva al punto di ottenerlo, ed in quel momento il potere vince sullo spirito, perche’ persino il potere assoluto ha ancora una grande paura: perdere il potere. E piu’ assoluto e’ il potere, piu’ facile e’ perderlo, e piu’ profondo e’ l’abisso nel quale il potente sprofonda per mera paura. Il potente e’ come una persona che cammina con una fiaccola, la quale gli mostra cosa ha attorno, ma oscura maggiormente cio’ che va oltre la portata della lampada. Maggiore e’ la luce, piu’ lontani e misteriosi sono i nemici, e maggiormente lo spirito sprofonda nella paranoia.

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