Magistratura

Visto che c’e’ poco da dire in campo di finanza (tutte le possibili scelte sbagliate sono state fatte) e c’e’ solo da aspettare il botto, mi chiedono di parlare di politica. C’e’ una persona che mi ritiene capace di sapere se Berlusconi cadra’ o meno, e perche’. Personalmente io non sono uno che fa predizioni, il mio gioco preferito e’ il “what if”, cioe’ l’essere pronti nel caso. La predizione ha il brutto vizio di poter essere sbagliata, mentre il what if, se e’ abbastanza comprensivo, e’ sempre con te. Si tratta di una mera strategia di vita.Quindi, vi dico cosa penso della magistratura, cioe’ del partito politico che ha condizionato le scene italiane dagli anni ‘90 in poi.

La magistratura arriva alla fine degli anni 80 in uno stato veramente pietoso. Esce da un periodo (gli anni ‘70)  nel quale e’ il braccio armato della DC contro sindacalisti e movimenti di sinistra radicale (i giudici verranno marchiati come “sepolcri imbiancati” da un celebre quotidiano di sinistra tutt’ ora molto amato dai nostalgici degli anni ‘70) : anarchici sono volati fuori dalle finestre e si sono “suicidati” con il sigillo di una archiviazione, gente cui la polizia ha sparato in fronte e’ morta di “colpo accidentale” con tanto di archiviazione di un giudice, eccetera.

Gli anni ‘80, per la magistratura, sono ancora peggiori. L’ente e’ visibilmente corrotto, la gestione dei pentiti e’ cosi’ scandalosa che la morte in carcere di Enzo Tortora smuove l’italia e porta all’approvazione di un referendum per la responsabilita’ civile del magistrato: se il magistrato rovina una persona ingiustamente, potra’ essere citato a giudizio. I pentiti vengono usati come marionette: diversi di loro “ricordano” avvenimenti precedenti alla loro entrata nella mafia, altri fanno condannare tizio affermando una cosa e fanno poi condannare caio in un altro processo, affermando l’esatto contrario.

Negli anni ‘80 in Italia e’ praticamente impossibile avere giustizia, e il paese inizia a perdere investimenti stranieri ANCHE perche’ per una causa civile occorrono troppi, troppi anni. La magistratura e’ un ente obsoleto, costosissimo, stracolmo di privilegi, e ciononostante non rimangono neanche i soldi per la carta. E non e’ un problema di organici: negli ultimi 20 anni se c’e’ qualcosa che si e’ moltiplicato e’ il numero di tribunali (dal TAR alle varie forme di giustizia, dai giudici di pace ai tribunali del cittadino, etc) e l’efficienza anziche’ aumentare e’ addirittura calata.

Le idagini per mafia vanno avanti a rilento, perche’ le corrottissime procure sicule sono piene di “corvi” che lasciano trapelare le inchieste dei magistrati colleghi, onde sabotarle: l’Antimafia e’ cosi’ sputtanato, e’ un carrierificio cosi’ disgustoso da portare un celebre intellettuale dell’isola a definirla , con disprezzo, una forma di mafia.

La fine degli anni ‘80, e l’abbozzo delle prime normative europee, con i relativi standard giuridici, inizia a presentare una necessita’: riformare questo ente. Dopo un referendum sulla responsabilita’ dei magistrati, dopo una percezione di corruzione di portata spaventosa (ormai corrompere i giudici e’ quasi normale ; Berlusconi nell’affare mondadori fa qualcosa che all’epoca era normalissimo, perche’ la magistratura era , come probabilmente e’ a tutt’oggi, l’ente piu’ corrotto e meno controllato che esista.) , dove ogni giudice ha decine di incarichi extragiudiziari di arbitrato che spesso sono in conflitto con i propri interessi o con quelli di parenti ed amici.

E cosi’, erano diverse le proposte di riforma della magistratura sul tavolo. Tutte miravano ad una magistratura piu’ moderna, piu’ efficiente, piu’ responsabile. La DC non aveva piu’ bisogno di un mostro repressivo   e il suo Presidente della Repubblica , che in teoria dirigeva il CSM, non sembrava intenzionato a difenderla piu’ di tanto(1) , il PCI veniva da una storia di contrasto , e la societa’ italiana aveva bisogno di tempi migliori e di procedure piu’ snelle e meno arbitrarie.

Ma. C’e’ il “ma” , cioe’ che bisogna fare i conti con l’oste. E cioe’ con il fatto che questo stato di cose facev girare un bel pochino di soldini nelle tasche dei giudici, tra consulenze esterne, arbitrati, corruzione vera e propria , malagestione della giustizia stessa. La magistratura, insomma, NON voleva essere riformata. Come ogni altra parte dello stato malfunzionante, corrotta e stracolma di privilegi.

La reazione alla volonta’ generalizzata della politica di riformare radicalmente la magistratura avvicinandola agli standard europei (giudice responsabile, processi in 6-8 mesi, utilizzo minimo della carcerazione preventiva, (2) eccetera) e’ molto semplice: la distruzione della politica.

Adesso i destrorsi mi diranno che Mani Pulite distrusse solo Craxi e la DC: quello fu merito di un certo Violante. Ma in realta’ Mani Pulite colpi’ quasi equamente tutti i partiti, in proporzione al numero di voti. Se il PdS dell’epoca esce con il nome di “partito dalle mani pulite” nonostante gli arrivino avvisi  Occhetto sia costretto a chiedere scusa per “i compagni che sbagliano” , il motivo si chiama Violante.

Luciano Violante e’ il magistrato che , dopo essersi fatto il nome nell’antiterrorismo, decide nel 1991 di entrare nel nuovo PdS del doposvolta. Fu lui a tessere quella che era l’alleanza tra politica e magistratura. Il patto era abbastanza chiaro: nel nuovo mondo politico dominato dalla sinistra (Berlusconi non era ancora sceso in campo) non ci sarebbero state che riforme cosmetiche, che non avrebbero intoccato i privilegi dei magistrati. Cosi’ sara’ la riforma del “giusto processo”, cosi’ saranno tutte le riformucce fatte negli anni ‘90: fesserie cosmetiche che non cambiano di una virgola la sostanza malfunzionale di un ente nato deforme dalla pretesa (unica in occidente) di un’entita’ che nessuno poteva controllare, se non controllando i concorsi di entrata. “Soggetti solo alla legge”, che guarda caso loro amministrano: il conflitto di interesse fatto Costituzione: dire che un magistrato sia soggetto solo alla legge (che amministra) e’ come dire che Fininvest e’ soggetta solo al giudizio di Confalonieri, che la amministra. Del resto, anche il duce era soggetto solo al fascismo. Solo che lo faceva lui.

Questo ente mostruoso ed ipetrofico continuera’ nel suo catastrofico malfunzionamnto per venti anni, che vedono ogni parte del paese in preda ad una criminalita’ crescente. L’antimafia e’ devastato da una serie di fughe di notizie contro le quali non si indaga: notizie che dovrebbero restare segrete, delle quali erano a conoscenza solo i colleghi giudici, permettono alla mafia di sapere che cosa stia facendo Livatino, permettono di sapere quale sia il tragitto seguito da Falcone, di sapere a che ora Borsellino passi in un certo posto. Nessuna inchiesta appurera’ mai chi siano stati i colleghi (o i superiori) che si sono lasciati fuggire le notizie, e non conosceremo mai il nome dei “corvi” della procura di Palermo.

Nonostante questo spettacolo miserabile, la magistratura riesce a proporsi alla popolazione come entita’ moralizzatrice, nonostante non abbia mai risolto ne’ il proprio conflitto interno (rispondere solo ad una legge che si amministra) , ne’ il problema degli incarichi extragiudiziari, ne’ il problema della corruzione interna ed esterna.(3)

Da quel momento la magistratura diviene partito: essa lascia fare la sinistra mentre non ne affronta i problemi con una riforma seria, previo rimanendo che non e’ organica alla sinistra , ma semplicemente un partito a se’, il cui scopo e’ semplicemente delegittimare qualsiasi partito o governo che possa o voglia riformarla.

Allora i destrorsi mi diranno: ma sono toghe rosse, e’ evidente, non colpiscono mai la sinistra.

Dire che “non colpiscano mai la sinistra” mi sembra abbastanza paradossale: che mi risulti, il governo Prodi II cade proprio perche’ un magistrato fa arrivare proprio nel momento giusto un’inchiestuccia contro la moglie di Mastella, e che mi risulti una delle grandi manovre dei DS v(l’acquisto di BNL da parte di UNipol) viene bloccata da un’inchiesta, con tanto di semi-pubblicazione  di intercettazioni “abbiamo una banca” e messa sotto accusa di Consorte.

Non e’ vero, in generale, che la magistratura sia al servizio della sinistra : Del Turco viene tolto di mezzo perche’ intralcia Tonino, e dopo mesi di carcere ancora non c’e’ uno straccio di prova sufficiente a continuare l’inchiesta, e se ricordate bene neanche Mastella andava tanto d’accordo con Tonino.

Personalmente credo che la magistratura, anche per merito di Violante, abbia convissuto meglio con la sinistra che con altri partiti, previo rimanendo che non ci siano stati grossi problemi a togliere di mezzo un governo di sinistra quando minacciava , come voleva fare Mastella, una ulteriore riforma del codice penale, alla voce “intercettazioni”(dopo lo scandalo telecom ). Chi tocca il business dei giudici muore, e le intercettazioni sono uno di questi business, fonte di ricatto e di informazioni “riservate” passate a chi ne ha bisogno.

La stessa Clementina Forleo, in un’intervista a Klaus Davi del febbraio 2009, dichiara:

«La magistratura è allo sbando, nell’ organo di autogoverno (Csm) ormai domina un pensiero unico amministrato dai soliti sacerdoti con la toga. È arrivato il momento di fare un passo contro le correnti, correnti che assomigliano a piccoli partiti, capaci di mandare nei posti direttivi vecchie signore piuttosto che i magistrati scelti per merito. La riforma del Csm, dunque, è inevitabile : è necessaria la separazione delle carriere e la creazione di due Csm: uno per la magistratura giudicante e un altro per quella requirente».

Gli stessi radicali, che iniziarono negli anni ‘80 le lotte per Tortora, non hanno mai perso di vista il problema: la donna che tutti vorrebbero come presidente, Emma Bonino, dichiara: “la separazione delle carriere è necessaria perché si ottiene maggiore imparzialità, indipendenza e terzietà separando le funzioni del giudice da quelle del pubblico ministero. E’ da tempo che noi Radicali proponiamo una riforma del sistema elettorale del CSM. Oggi l’organo di auto-controllo è come un parlamentino, diviso in correnti partitiche che poco ha a che vedere con un esercizio indipendente e imparziale delle sue funzioni ”. 3 luglio 2008)

Attualmente, la magistratura lotta ancora per la stessa rendita di posizione, e non e’ certo una stranezza se il caso delle mignotte(4) esce fuori prima che arrivi al parlamento la riforma del codice di procedura penale. Il vero obiettivo di questo partito-istituzione e’ quello di screditare qualsiasi governo osi mettere mano ad una vera riforma, che tolga loro gli immensi privilegi dei quali godono, che ponga fine alla corruzione che alimentano, che ci dia un sistema giuridico efficiente, e non un moloch che non garantisce una sentenza civile se non dopo 7 anni, se un altro tribunale non ha detto il contrario nel frattempo, e che magari riesca a reprimere piu’ del 7% dei crimini, come fa l’attuale baraccone dei magistrati.

C’e’ da dire che i magistrati non sono degli strateghi geniali:  in definitiva, nella misura in cui si proponevano di fermare qualsiasi riforma della magistratura, sono riusciti ad ottenerne quasi 4 , e come se non bastasse gli atteggiamenti fascistoidi di Tonino stanno spaventando anche il PD, il che lascia pensare che la nova riforma di Berlusconi possa godere di qualche “appoggio esterno”.

Qualcuno su tumblr dice che se questa strategia mediatica serve a coprire qualcosa, Berlusconi sta come minimo costruendo la morte nera. Il vero problema e’ che sta costruendo una nuova riforma del codice penale (ha riformato di recente anche quello civile, ma eravate troppo occupati da Papi per sapere che cosa abbia fatto)  con la quale probabilmente porra’ una pietra sepolcrale su qualsiasi velleita’ futura della magistratura. Il che mi fa pensare che abbiamo di fronte un’estate a mignotte.

In ogni caso, come dicevo, non sembra che la strategia della magistratura abbia funzionato: se volevano evitare le riforme, sono riusciti ad averne 4, di cui 3 ostili, meta’ degli italiani che crede siano emuli di Stalin, l’altra meta’ che ‘ divisa tra Tonino e il PD che inizia a stigmatizzarne il fascismo latente (oddio, neanche tanto latente, di Pietro alla battaglia del grano e’ stato un capolavoro di propaganda littoria. Goebbels avrebbe approvato). E come se non bastasse, nascosta sotto una fitta coltre di tette e culi, sta per arrivare un’altra riforma del codice di procedura penale che gli dara’ una batosta epocale.

In definitiva, quello che penso e’ che la magistratura sia un partito a se’, il quale appoggia a volte Di Pietro come in passato ha appoggiato la sinistra “rossa”, se ne ha convenienza: lo scopo comunque sara’ sempre quello di attaccare qualsiasi partito si mostri abbastanza forte o autorevole da poter fare (su spinta della UE e del mondo dell’economia: senza legge non ci sono veri contratti, e senza contratto muore l’economia) una vera riforma della magistratura, che ne attacchi la massoneria, le mafie interne e l’incredibile corruzione che la permea.

Non vedo, come fanno a destra, alcuna “toga rossa” perche’ ho visto colpire anche i rossi, e anche dove faceva loro piu’ male (Unipol, governo Prodi) , ma non credo nemmeno (perche’ ricordo le lotte degli anni ‘80 e i dibattiti dei radicali , il caso Tortora, i corvi alla procura di Palermo, e compagnia bella) ad un ordine di cavalieri della tavola rotonda che , senza alcun controllo e senza alcuna disciplina, si autogestisca al solo scopo del bene comune e della giustizia e della legge.

Uriel

(1) Cossiga, interrogato sull’argomento a riguardo durante il suo mandato, disse qualcosa come  “I giudici GRAUUURRR, ARRF ARRRRRRRRRRR GNA GNA GRRRRRR!”  . Poi gli portarono il litio. O meglio, quello era il livello medio delle sue “esternazioni”, quando si divertiva a “picconare”. Non credo di ricordare male il senso della frase , magari sbaglio la forma. Diciamo che come presidente era un simpatico Shnautzer, quando apriva bocca. A capirlo.

(2) La carcerazione preventiva e’ una delle fonti economiche secondarie dei giudici. Non nei grandi processi, ovviamente, ma piccoli e medi delinquenti sanno che possono “ungere” le ruote perche’ i margini di discrezionalita’ concessi ai vari tribunali pendano dalla parte giusta.

(3) Durante Mani Pulite tutti facevano a gara a dire che la corruzione e la concussione fossero un sistema consolidato in tutto il paese e in tutta la politica. Quando Berlusconi fu incriminato per aver corrotto dei giudici, nessuno si chiese se , per caso, anche quello non fosse un sistema consolidato e diffuso. Berlusconi, insomma, becca l’unico giudice corruttibile del paese, ed e’ proprio quello che si occupa del suo processo.  Ma guarda te che culo, che ha! E costruisce un sistema di mazzette mai visto prima, perche’ MAI si era pagato un giudice per una sentenza: Montedison/Enimont, un caso di limpidita’. E’ stato Berlusconi, ovviamente, a corrompere PER LA PRIMA E UNICA VOLTA il sistema dei giudici, inventando tutto il sistema che servi’ per pagare i giudici corrotti (gli unici di Italia, e proprio quelli del SUO processo). E’ un genio del male, davvero. Serve un colosseo?

(4) Dimostra quanto a corto di armi siano ormai: tutti gli adulti del paese sanno bene che per lavorare in Rai , come in Fininvest, o per far ela velina, occorra qualche compromesso, e tutti conosciamo l’esistenza delle peripatetiche, di basso o di alto bordo.

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