Ma dove e’ finito il progresso?

Di Levoivoddin aka Uriel Fanelli, 23 gennaio 2003

Lo ricordate, il progresso? Era bello, il progresso. Ricordo quando ne parlavano tutti. Il progresso era il sogno. Era la capacita’ di produrre un mondo migliore, producendo UOMINI E DONNE migliori.

Oh, certo, si discuteva sul cosa avrebbe prodotto tali uomini e tali donne, ma una cosa era certa: bisognava migliorare le persone. Renderle piu’ belle e gentili, piu’ amabili e sociali. Addirittura si parlava di quando la scienza ci avrebbe liberati dalla schiavitu’ del lavoro. Oh, che bel giorno: avremmo smesso di lavorare e ci saremmo dedicati “alle attivita’ intellettuali piu’ elevate”. Guardate cosa resta oggi di quell’idea: quando la scienza ci solleva da un lavoro, restiamo disoccupati. E se ci chiedessero quali attivita’ potremmo praticare, se rimasti senza lavoro avessimo di che pagarcele, non sapremmo rispondere. Sognate:se domani vi dessero una rendita vitalizia e non dovreste piu’ lavorare, cosa fareste? Non sappiamo nemmeno piu’ quali siano le attivita’ non lavorative. Arte? L’arte si chiama comunicazione, e’ business , e’ un lavoro. Nessuno farebbe caso ad una persona che non sgobba per produrre nei tempi previsti. Letteratura? Si chiama editoria, ed e’ un “settore”. Gli scrittori hanno un lavoro, e un contratto. Che cosa fareste, se la scienza vi sollevasse dal lavoro? Stareste con gli altri? Lo sapete ancora fare? Se avete 30 o piu’ anni, e i vostri amici non sono solo i colleghi di lavoro, state mentendo. Se riuscite a stare con una persona un giorno intero senza parlare di lavoro, state mentendo. La verita’ e’ che il vostro gruppetto di amici accoglie con ostilita’ o per lo meno freddezza i nuovi arrivati, e che se doveste passare la vita a coltivare la compagnia del vostro prossimo, avreste pen poca soddisfazione. Pero’, tutti facciamo lavori migliori di 100 anni fa, dunque evviva il progresso! Ma quale progresso? La verita’ e’ che la scienza di oggi si occupa solo di produrre chincaglieria divertente e funzionale. PRoduzione industriale. E non abbiamo un sogno di progresso come “liberarci dal lavoro”. Non abbiamo piu’ un sogno di progresso in generale. Non desideriamo essere migliori, piu’ amabili, piu’ gentili, piu’ socievoli. Chiediamo solo di essere al sicuro dentro delle case che sembrano fortezza , protette da allarmi porte blindate polizia, a mangiare lavorare e goderci i nostri gadgets prodotti in serie con scritto sopra “modello esclusivo e personalizzato”, guidare automobili che sembrano sempre di piu’ dei blindati. E’ la fine del progresso, non avere un sogno di progresso. Parlate coi sostenitori della scienza.Loro pensano sia una verita’, quella che dicono. Chiedete loro il perche’. Sapete cosa vi rispondono? Che la scienza dice il vero, e a dimostrarlo e’ il fatto che la tecnologia funzioni! Non che abbiano migliorato l’uomo, o che lo abbiano reso piu’ amabile, piu’ socievole, piu’ bello. No, a loro basta far funzionare la vostra playstation per stare dalla parte di Dio. Per questo, in questo preciso momento storico, e’ alla religione che spetta il compito di produrre uomini e donne migliori. Di produrre progresso. Il mondo della religione e’ l’unico mondo che ancora sogna un uomo migliore in un mondo migliore. La scienza parla solo di nuovi prodotti , nuove tecnologie, nuovi mercati: ha dimenticato il progresso. HA perso il proprio ruolo iniziale di sostener eun sogno di umanita’ migliore. Lo scienziato non lavora piu’ per un’umanita’ migliore, ma lavora per un’azienda. Gli unici che ancora lavorano per produrre un’uomo migliore sono i sacerdoti delle varie religioni, che considerano il baricentro dell’uomo spostato verso la dimensione invisibile, e tentano di insegnare alle persone ad essere migliori. Possiamo discutere delle  ricette, ma non del  sogno, che condividono ormai pochi.

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