M5S, tattica e strategia.

Quando ho detto, nello scorso post, che M5S ha un leader abbastanza bravo a fare tattica ma e’ carente di strategia, improvvisamente la mia casella di posta si e’ riempita di email che , di fatto, hanno confermato come in generale l’ Italiano sia un tattico geniale, ma esempi di visione strategica siano abbastanza rari. Vediamo di semplificare , poi passiamo al discorso M5S.

Il primo principio di qualsiasi stratega e’ che tiene in considerazione solo l’obiettivo finale della guerra stessa. Facciamo un esempio:

 

 

Questo e’ piu’ o meno il modo di vedere le cose di uno stratega. Se ci fate caso, esso non comprende ne’ particolari preoccupazioni presso lo stato delle truppe, che e’ compito degli ufficiali locali, ne’ qualsiasi considerazione circa il comportamento dei singoli.
Chi ha ordinato agli svizzeri di muoversi da Pinerolo al nordovest di Milano non era interessato a queste cose, se non alla operativita’ delle truppe e alla loro capacita’ di proiezione.
Sia chiaro: non sto dicendo che sia un lavoro facile. Le truppe devono avere rifornimenti, trovare alcune materie prime sul percorso, valicare ostacoli (ponti fatti crollare, fiumi), riposare a sufficienza per arrivare in campo ancora fresche, e cosi’ via.
Occorre tenere conto che i fanti in marcia spesso sono piu’ veloci della cavalleria al passo, marcare l’avanzata notte dopo notte, organizzare le fermate in luoghi sicuri (accamparsi in una gola non e’ geniale) , conoscere la posizione del nemico per evitare un saliente (in questo caso difficilissimo) , e cosi’ via.
Chi ha ordinato agli svizzeri di marciare sul nordovest di Milano sapeva che gli spagnoli e i papalini erano a sudest, e che tra loro e milano si potevano muovere i veneziani. La marcia dei francesi, al contrario, e’ molto piu’ ardita, perche’ si espone ben tre volte ad un saliente.
Gli svizzeri non temevano un saliente perche’ andavano in soccorso di Milano, ma furono prudenti e ci arrivarono da nord, per evitare lanzichenecchi e veneziani. Non mossero tutte le loro forze, lasciando papalini e parte dei loro eserciti li’, ma i francesi li aggirarono molto abilmente.
Bene. Fermiamoci. Se volete saperne di piu’, leggete qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Marignano
Ora, a prescindere dall’azzardo dei francesi di cui gli svizzeri non approfitarono , il problema e’: a questo livello, qualcuno mi ha sentito nominare lo stato interno delle truppe?
Qualcuno mi ha sentito nominare eventuali defezioni? La verita’ e’ che il lavoro di sintesi che serve a decidere la strategia non richiede particolari considerazioni su questioni minori. Esiste poi tutto un livello di ufficiali che possono decidere come passare, quando passare, eccetera.
La decisione francese di passare da Sud ed esporsi tre volte ad un saliente era legata alla convinzione che i veneziani potessero muoversi rapidamente e assalire alle spalle papalini e spagnoli se essi si fossero mossi. Insomma, erano “impegnati”.
Questa visione e’ di “alto” livello, e non serve molto essere esperti di tattica. L’obiettivo era Milano. Poiche’ era prendere Milano, gli svizzeri mossero tra Svizzera e Milano (nordovest) e i francesi, che volevano ricacciare a nord gli svizzeri , puntarono verso il sud, ove erano a rischio di saliente, cioe’ di essere circondati, ma avevano alleati veneziani che potevano capovolgere la situazione  muovendosi.
Tutto questo non ha nulla a che vedere col campo. Sicuramente gli strateghi avevano il polso dei soldati, ma loro vedevano entita’ che erano “Svizzera , Papa, Spagna, Venezia, Francia” ed obiettivi che erano “Possedere Milano”.
Basta questo per capire come si mossero.
Adesso rendiamola piu’ facile. Immaginate che quelli siano mari, ed eccovi lo schema della manovra “T”:

 

 

Il concetto e’ semplice. Una carovana di navi in linea viene massacrata facilmente se le altre navi riescono a mettersi ad arco di fronte a loro.
Ora, qualcuno sta prendendo in considerazione l’organizzazione interna delle navi, nell’ordinare una manovra  aT?
Sicuramente e’ importante. I fattori tattici sono SEMPRE importanti. E’ ovvio che una nave sia bene orgnaizzata e capace di sparare.
Ma lo stratega non ne tiene conto, perche’ l’ammiraglio DELEGA questa parte. Le navi sono scatole chiuse, del cui interno si occupera’ il comandante. Allo stratega puo’ essere utile conoscerne la velocita’, la gittata, e altro, ma dell’interno non gli importa.
Ora, andiamo ad M5S.
M5S ha perso in una situazione di guerra su due fronti. Se simboleggiamo coi simboli dei partiti i singoli schieramenti, SENZA andare a vedere il comportamento dei singoli componenti , i parlamentari, e i risultati , otteniamo che.

 

  1. Sul piano strategico, M5S voleva sostenere i suoi candidati. MA non sono passati.
  2. Sul piano strategico, PD voleva sostenere i suoi candidati, e aveva i numeri anche SENZA la defezione dei grillini.
  3. Sul piano strategico, PDL voleva costringere i grillini a schierarsi coi PD, per accusarli di essere funzionali.
Sul piano tattico:
  1. M5S voleva che il voto fosse compatto per mostrare coerenza e di obbedire tutti al volere della base.
  2. Il PD voleva una defezione dei grillini, e ha proposto una persona “papabile”.
  3. Il PDL voleva il voto dei montiani ed altri, e ha ri-proposto schifani.
Capite bene che Grillo sembra reagire solo ai problemi tattici. Ha percepito benissimo che la tattica del PD ha dato dei risultati, ma ignora il problema fondamentale, ovvero di non avere nessuno dei presidenti delle camere.
Ma non ha percepito la sconfitta strategica: nessuno del M5S a presidente delle camere.
Sicuramente Grillo potra’ facilmente far rientrare il problema, imponendo una posizione comune concordata preventivamente a maggioranza prima del voto. Ok. Ma il problema strategico e’ ancora aperto, e non si vedono soluzioni.
In questo caso andiamo al problema strategico di Clausewitz: si entra in battaglia SOLO quando si sa cosa si vuole e si sa come ottenerlo.
Qual’era la strategia di Grillo?
Voleva un presidente di una delle due camere. Aha. E come intendeva ottenerlo? Boh.
Hanno proposto il loro candidato senza avere i numeri , e sapendo prima di non averli. Dopodiche’ se lo sono votati fallendo, cosa ovvia dal momento che non avevano accordi diversi con altri partiti.
Grillo, sul piano strategico, e’ entrato in battaglia sapendo cosa voleva (i presidenti) ma senza sapere come ottenerli, dal momento che i numeri non c’erano. C’e’ da meravigliarsi che abbia perso?
M5S ha commesso un errore tattico, cioe’ il voto incoerente, ma se anche non lo avesse fatto, il PD poteva comunque imporre il suo candidato. Il problema, semmai, era strategico.
E torniamo al punto di prima. Sapere cosa si vuole e come ottenerlo.
Il conto di Grillo e’ tattico. Ma non strategico. Conta di bloccare il PDL ed il PD sull’alternativa “unitevi o non farete il governo”. Aha.
Vi spiego come lo fotteranno.
Il PD puo’ formare il governo in una delle camere, ma non al senato. Il PDL e’ composto dal PDL e da cespugli che possono staccarsi.
Al voto di fiducia, succedera’ che il PD avra’ la fiducia alla camera, e al senato… il PDL … SI SPACCA. Eh, gia’. Alcuni cespugli e alcuni parlamentari, una sparuta minoranza, decidono (con grande polemica ed accuse di tradimento) di appoggiare il governo PD. Ma NON tutto il PDL. Forse lo fara’ la Lega, forse il SVP ci si mettera’ di mezzo…i cespugli non mancano mai.
Allora, Grillo non potra’ dire che c’e’ il governo PDL-PD, perche’  nel PDL ci saranno accuse di tradimento e polemiche CONTRO il governo del PD, e il PD sara’ pure accusato di aver comprato i parlamentari,  e il governo PD stara’ in piedi per il rotto della cuffia, ma stara’ in piedi.
Perche’? Perche´ Grillo vuole impedire la formazione di un governo, ma non sa come fare.
Sa, tatticamente parlando, che i suoi voteranno di no, cioe’ SA come si comporteranno i suoi sul campo. Tattica.
Ma non sa come raggiungere il risultato: “nessuno governo e dominio del parlamento, oppure inciucio sfacciato PDL/PD”. Nessun strategia. Sa solo che tattica intende seguire sul campo : “votare NO”. Ma non sa se questo funzionera’ ne’ sa come questo possa impedire un governo fatto da PD+Cespugli+”Traditori del PDL”.
Quindi, il PD fara’ strategia, se ne infischiera’ dei singoli, fara’ alleanze (le alleanze sono lavoro strategico) coi cespugli, il PDL lasciera’ fare perche’ con la probabile condanna di Silvio gli serve tempo, e M5S perdera’ la battaglia.

vediamo le strategie:

  1. M5S vuole impedire la formazione di un governo o forzare una pubblica alleanza PD+PDL
  2. PDL vuole tempo. Silvio sara’ condannato e gli serve tempo.
  3. PD vuole fare un governo , che rimanga al potere del tempo.
Come vedete, due punti strategici di PDL e PD coincidono: il tempo.

Andiamo sul piano tattico:

  1. M5S intende votare NO.
  2. PDL votera’ NO, ma i suoi cespugli non hanno espresso posizione.
  3. PD votera’ SI, e gli mancano -pochi- voti per essere stabile, purche’ non del PDL.Sui cespugli…

Strategia e tattica coincidono in entrambi i punti. Il PDL puo’ permettersi alcune defezioni per guadagnare tempo, (obiettivo strategico) e il PD puo’ ammettere alcuni cespugli del PDL per avere il governo (obiettivo strategico). M5S non ha alcuna strategia su come espandersi.

La storia della battaglia e’ gia’ scritta.

Dopodiche’ , fatto il governo, Grillo dira’ di votare “a seconda”. Che puo’ andare sul piano tattico ed e’ facile da ottenere.  Strategia del cazzo, e se solo sapesse in anticipo che diavolo verra’ votato……ma non lo sa.

E quindi, non ha la piu’ pallida idea di quali obiettivi – se ne ha ancora – potra’ ottenere. Ovvero: non ha una strategia.

Saro’ sincero. Se fossi ministro della difesa, a Grillo affiderei un reggimento. Forse un battaglione.
Ma se vuole mezza brigata , dovra’ far vedere MOLTO di piu’.
UPDATE: Ah, giusto, la soluzione. Senno’ mi riempite la casella di posta.

Allora, Grillo si trova dentro un cosiddetto saliente. Si e’ spinto piu’ avanti di quanto volesse prendendo troppi voti, cosa che ha causato conseguenze indesiderate e responsabilita’ per lui ingestibili.

Come si esce da un saliente? Non si esce. Il saliente normalmente e’ un errore che causa la perdita delle unita’ che vanno troppo avanti e vengono facilmente circondate. Se ci si ritira, il nemico approfitta della ritirata per massacrarti: la ritirata e’ sempre una catastrofe.

Quello che si puo’ fare, se ci sono le risorse, e’ impegnare tutte le risorse del nemico. Poiche’ il nemico sta usando risorse nelle retrovie (ci siamo spinti troppo avanti, ricordate?) quello che potete fare – se avete forze a sufficienza – e’ un attacco di massa, di fronte al quale le retrovie sono impegnate.

In soldoni, tutto quel che M5S potrebbe fare e’ di iniziare sin da ora a denunciare l’inciucio tra PD e PDL sul blog, e organizzare una manifestazione di piazza per il giorno della fiducia – anche non a Roma , ma abbastanza grande da costringere la stampa a parlarne. Se la manifestazione “No Inciucio” riesce, i partiti dovranno fare l’inciucio mentre un tizio che lo diceva da prima sta in piazza a manifestare contro il prevedibile inciucio (c’e’ altro modo per avere un governo?) tra PD e cespugli del senato. Fare un inciucio in queste condizioni e’ politicamente molto difficile.
E se anche lo facessero, sarebbe l’equivalente di un accordo PD PDL, a patto di denunciarlo da prima come accordo e di non lasciare che la cosa sia messa a tacere, organizzando un grosso evento per quel giorno.

Se riuscite ad impegnare le retrovie, ovvero a puntare sui parlamentari al voto, forse uscite dal saliente. Altrimenti siete fottuti.

Uriel

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