L’impiattamento della Ferrante.

L'impiattamento della Ferrante.

 

L'impiattamento della Ferrante.

Tanto tuono’ che piovve, arriva il tuo compleanno e qualcuno (sono certo della sua buona fede) coglie l’occasione di notare le mie origini italiane e decide di regalarmi alcuni libri. Avevo scartato la Ferrante tempo fa, per altri motivi (il personaggio dell’autore/ice e’ costruito con gli stessi espedienti usati per “Q”, cosa che mi annoia, e non bisogna mai annoiare i lettori prima che leggano i libro) e devo dire che e’ stato un piacere leggere di persona che i miei pregiudizi erano una scienza esatta, come spesso capita ai pregiudizi.

L’ Amica Geniale e’ insopportabile. Indigeribile. E’ indigeribile perche’ propone quella forma di “inversione della morale” che ha preso piede in Italia con Manzoni,  per poi continuare con tutta la letteratura patacattolica.

Per capire cosa sia l’inversione della morale, basta leggere Manzoni, i Promessi Sposi. Quel romanzo “storico” propone l’idea che il prete vittima di un mafioso sia la persona spregevole, mentre un frate che (si intuisce bene) era un mafioso ben peggiore, e dopo aver ammazzato un tizio per futili motivi la fa franca grazie alla famiglia che lo piazza in un convento, quello e’ uno dei “buoni”. Cosi’ come e’ un “buono” l’Innominato, che a parte il fatto di essere Toto’ Riina per tutta la vita ad un certo punto si pente, e allora e’ buono. Lucia, diciamolo, pensa diverse volte di mandare a monte tutto per farsi monaca, segno che di Renzo non frega una cippa secca, ma e’ la santa, quasi un modello di buona moglie e madre cristiana. Mentre Renzo (che viene descritto con un buon partito, quindi troverebbe anche di meglio) che non ha mai un dubbio e si fida di lei , che aspetta tutto il tempo che serve e tutto quanto, e’ osannato molto meno di Lucia. La Madre di Lucia, un’intrallazzatrice di quelle da cui non comprerei una noce, e’  un personaggio positivo, mentre l’ Azzeccagarbugli e’ un perfido cavillista perche’ da’ un parere legale. Donna Prassede in realta’ sembra dare consigli di buon senso (alla fine, Renzo e’ pure un ricercato), ma e’ dipinta come una bigotta control freak, meritevole della stessa morte di Don Rodrigo. Il marito di Donna Prassede, che sarebbe uno smidollato di una mezzasega inutile, sembra essere ammirato come raffinato intellettuale del periodo. Morale invertita.

Insomma, la morale e’ completamente rovesciata: l’unico ad essere sicuramente cattivo e’ Don Rodrigo, che e’ l’unica certezza in tutto il libro. Cioe’ l’unico personaggio che rientra nel giudizio morale.

Ma perche’ parlo del giudizio morale sulle persone? Perche’ in Italia si scrivono due tipi di libri. Quelli ove il giudizio morale sulle persone e’ invertito (come i Promessi Sposi) , e quelli ove il giudizio morale sulle persone e’ assente.

In genere, i libri ove il giudizio morale sulle persone e’ invertito vengono dagli scrittori “cattolici del Nord”, mentre i libri dove il giudizio morale delle persone e’ assente vengono dagli scrittori “cattolici del Sud”.

L’Amica Geniale e’ chiaramente scritto da uno scrittore cattolico del Sud.

Ci sono vari espedienti per ottenere questo effetto e scrivere un libro che abbia una consistenza canonica, cioe’ che rispetti un canone letterario.

Il primo e’ fare in modo che “il vero protagonista e’ la citta’/l’ambiente/il quartiere/luogo astratto ove avvengono i fatti”. Ovviamente nessuno indaga sul perche’ quel quartiere faccia cagare, cioe’ le persone. Nessuno indaga sul perche’ la vita di quelle bambine/ragazzine/donnine sia una vita di merda.

Perche’ lo scrittore “cattolico del Sud” ha come obiettivo quello di EVITARE QUALSIASI GIUDIZIO SULLE PERSONE, QUANDO IL GIUDIZIO RICHIEDE UNA PUNIZIONE. In una societa’ ove la reputazione e’ tutto, infatti, chiunque possa specchiarsi in un personaggio di un libro “che giudica” fara’ la guerra al libro stesso.

La Madre di Elena , e con lei tutte le donne che si possono descrivere allo stesso modo, e’ una poveretta che e’ nata per respirare, aprire le gambe e sgravare figli. Non si capisce per quale altro motivo un organismo del genere debba consumare ossigeno che altrimenti potrebbe essere utile per produrre buona ruggine: uso di gran lunga piu’ proficuo. Qualsiasi scrittore dotato di un qualsiasi senso morale la farebbe morire in modo atroce, per dare al lettore quella soddisfazione che proviamo quando crepa un cattivo. Ma attenzione: il libro non la giudica. La mostra in maniera neutra, come se non vedesse che la sua profondissima insipienza, la sua assenza di qualsiasi spirito critico, di qualsiasi forma di desiderio, di sogno, di speranza, ne fa un organismo del tutto inutile, se non nocivo.

Ma attenzione: sicuramente MALVAGIO.

Perche’ attenzione: non e’ innocente. Chinando la testa e accettando quell’inevitabile destino, ha reso inevitabile quel destino. E’ una perpetuatrice di quel sistema. Il protagonista NON e’ “il quartiere di merda”, ma gli abitanti di merda che trasformano in un pozzo di merda un luogo che altrimenti poteva essere bello. Non e’ “la famiglia” ad essere protagonista: e’ una coppia di insulsi idioti privi di qualsiasi capacita’ di giudizio, che con la loro stupidita’ , e la loro ignoranza in pratica trasformano in merda la giovinezza di due ragazze.

Come tutti gli altri libri degli scrittori “cattolici del Sud”, anche L’amica geniale sembra propagare lo stesso messaggio: e’ la citta’ a rendere cosi’ le persone, e non le persone a rendere cosi’ la citta’.

Lila e’ coraggiosa. Sino ad un certo punto. Perche’ c’e’ una cosa che non fa mai.

Odiare. Disprezzare.

Ora voi direte che e’ eccessivo, ma se io vi dicessi che l’odio andrebbe rivolto all’ambiente o alla citta’ o alla societa’ o a qualsiasi ente astratto, voi potreste anche dirmi che in fondo sarebbe meritato, e a volte si intravede.

Ma e’ qui il punto: la societa’ potete odiarla quanto volete. Potete odiare e disprezzare il quartiere senza problema. Potete nutrire un odio furibondo verso “la mentalita’”: e tutti lo accetteranno.

Ma guai al mondo se ODIATE le persone. Quelle non si toccano. Perche’ nella cultura del “cattolico del Sud”, se insulti la mentalita’ non succede niente, ma se insulti un tizio “ti sei fatto un nemico”.

Sia chiaro, non e’ l’unico caso: negli USA del politicamente corretto ormai puoi ammazzare solo vampiri, licantropi , robot e Zombie, dal momento che se appena tocchi un pellerossa sei una merda, se tocchi un negro sei una merda, se uccidi una donna sei una merda, insomma si sono inventati alieni, licantropi, robot , orchi, Zombie di ogni tipo, perche’ appena tocchi qualcuno ti sei fatto un nemico.

Ecco, il “cattolico del Sud” fa esattamente questo. Ma anziche’ avere la fantasia di inventare , che so io, Zombie, Alieni, Vampiri, Licantropi, (che non si sa mai, e se esistono?) allora si inventa entita’ astratte da odiare, come “il quartiere”, “la mentalita’”, “la miseria”, e tutto quanto.

Insomma, tutto il libro ti fa incazzare si, magari ti appassioni alle vicende di quelle due, ma sia chiaro: i cattivi non muoiono, ma non tanto perche’ non li si vuole far morire, ma perche’ “non si vuole decidere chi sia davvero il cattivo”, e specialmente: perche’ NON LI SI VUOLE ODIARE. L’autore non vuole che li odiate. Vuole che li disprezziate, che li disapprovate, che li vediate come avversari o come cattive persone. Ma NON vuole che li ODIATE.

Ed e’ sempre cosi’ quando un cattolico del Sud prende la penna e descrive un ambiente di merda che e’ tale perche’ gente di merda lo rende tale: si vede l’ambiente di merda in tutto il suo splendore, ma i personaggi sono “un’umanita’ disperata”, un “mondo di straccioni”. Potete provare compassione, disprezzo, ribrezzo, MA MAI ODIO.

Guardate stammerda:

Non a caso Elena diventa più bella durante il suo soggiorno a Ischia, i brufoli del viso spariscono e la pelle si abbronza donandole un sano incarnato dorato, ma soprattutto il suo umore ne risente positivamente. Il fatto di essersi allontanata dai fumi grigi del suo quartiere le giova in modo evidente, poiché è come se nel rione l’aria fosse infestata, ingrigendo l’aspetto e l’anima.

Insomma, il problema e’ il quartiere. E’ l’aria del quartiere. Sono i “fumi grigi” ad “ingrigire l’anima”. E non i miserabili, malvagi, squallidi pezzetti di merda che abitano il quartiere. Giudicare le persone, ODIARLE , MAI. Non e’ la gente a produrre il quartiere, e’ il quartiere a produrre la gente: dunque odiate il quartiere, non la gente, sembra dire lo scrittore.

Ci sono delle perle di NON-giudizio incredibilmente sofisticate che mostrano quanto sia sofisticata quest’arte:

“Fu – mi disse – come se in una notte di luna piena sul mare, una massa nerissima di temporale avanzasse per il cielo, ingoiasse ogni chiarore, logorasse la circonferenza del cerchio lunare e sformasse il disco lucente riducendolo alla sua vera natura di grezza materia insensata. Lila immaginò, vide, sentì – come se fosse vero – suo fratello che si rompeva. Rino davanti ai suoi occhi perse la fisionomia che aveva sempre avuto da quando se lo ricordava, la fisionomia del ragazzo generoso, onesto, i lineamenti gradevoli della persona affidabile, il profilo amato di chi da sempre, da quando lei ne aveva memoria, l’aveva sempre divertita, aiutata, protetta. Lì, in mezzo a esplosioni violentissime, nel gelo, tra i fiumi che bruciavano le narici e l’odore violento dello zolfo, qualcosa violò la struttura organica di suo fratello, esercitò su di lui una pressione così forte che ne spezzò i contorni, e la materia si espanse come un magma mostrandole di che cosa era veramente fatto”.

Si direbbe che da quel momento sia scoppiato il giudizio, o almeno il disprezzo, giusto? Cioe’, sembra quasi che ci sia una forma di giudizio, di sicuro una critica: quindi io avrei torto. Peccato che succeda esattamente il contrario. E’ visibilissimo che da quel momento Lila non nutre ancora piu’ disprezzo e ancora piu’ odio verso (se non il fratello) almeno chi lo ha reso un subumano.

“Qualcosa” lo ha cambiato, “qualcosa ha esercitato una pressione”. A me sembra che Rino abbia scelto deliberatamente di fare cio’ che ha fatto. Quella sera Rino ha SCELTO di arruolarsi come volontario nelle Armate della Gente di Merda. E quindi merita tutto il nostro ODIO.

Ma non quello della sorella.

No. Anzi, quel giudizio e quel disprezzo non la rendono piu’ forte. La rendono piu’ debole.

Perche’ manca un ingrediente : l’odio. La rabbia. La ferocia.

Tutti i personaggi degli autori “cattolici del Sud” sono sub-umani, sono umani incompleti, perche’ mancano di una caratteristica: l’odio.

Perche’ il programma del “cattolico del Sud” , come gatekeeper di uno specifico sistema , e’ quello di impedire che nella popolazione nasca l’ ODIO verso i perpetuatori del sistema stesso.

Nei Promessi Sposi almeno Manzoni ti offre lo spettacolo di veder crepare male Don Rodrigo. Insomma, non e’ tanto male quanto avresti sperato , ma dai, non e’ nemmeno una partita a briscola. E questo perche’ e’ solo un cattivo: e’ degno di odio.

E’ degno di un sentimento violento, rancoroso, vendicativo, feroce. Che e’ l’unico sentimento umanamente degno nei confronti di chi fa il male sapendo di fare il male e beandosi della sua ignoranza

Ma quando un cattolico del Sud scrive un libro, la necessita’ di odiare i cattivi, che potrebbe portare ad un sentimento rivoluzionario (cioe’ violento), e violento (perche’ rivoluzionario) manca del tutto. Sempre.

Perche’ sono libri prima di tutto inutili, o utili solo a passare il concetto che “non si deve odiare”. Perche’ la prossima domenica saremo tutti a messa, e dobbiamo stringerci la mano in segno di pace.

Mi spiace, ma in quel libro i protagonisti non sono “umani”. Sono sub-umani.

Sono sub-umani perche’ manca loro una delle qualita’ che , nel bene o nel male, caratterizza gli esseri umani. L’odio.

Ma i personaggi di quel libro quando diventano dei miserabili subumani, condannati ad un’esistenza quasi inconsapevole quanto bestiale, non vengono “giudicati”: vengono “smarginati”. Qualsiasi cosa voglia dire: l’autrice si e’ inventata una parola, pur di impedire al personaggio di fare la cosa piu’ naturale del mondo: odiare.

Perche’ se diciamo “Rino, dopo quella notte di capodanno, va stanato, braccato, catturato e ucciso, perche’ e’ quello che meriterebbe. E se non questo, qualsiasi altra fine orribile va bene“, stiamo immaginando una rivoluzione. Cioe’ un evento violento nel quale normalmente i perpetuatori di un sistema di merda vengono ammazzati.

E vengono amazzati perche’ odiati.

L'impiattamento della Ferrante.
Il protagonista di questa foto e’ l’ Odio.

L'impiattamento della Ferrante.
Esecuzione di Ceaucescu, Romania. Ancora il protagonista e’ l’odio.

L'impiattamento della Ferrante.
Questa foto non riprende Gheddafi: riprende l’ODIO che le persone avevano contro di lui.

Il motivo per il quale posto queste foto e’ che quando una persona cresce in un ambiente di merda che e’ reso infernale da alcune persone, le odia.

Le ammazzerebbe. E nella maniera piu’ brutta possibile.

Tutti i personaggi italiani, e tutti i libri scritti da persone con la forma mentis del “cattolico del Sud”, sono sempre uguali. I loro personaggi sono subumani, perche’ provano tutti i sentimenti tranne uno: l’odio. E quando anche , come fa Saviano , si descrive la realta’ con intento documentale, ci si guarda bene dal fomentare ODIO contro i cattivi.

Per i cattivi c’e’ compassione, disprezzo, avversione, necessita’ di capire, ma nessuna delle loro opere invita mai ad ODIARE queste persone. Perche’ se dai ODIO alle masse, prima o poi il cattivo viene ammazzato. E muore pure male.

E questi autori sono li’ ad impedire proprio questo: una cultura popolare capace di ODIARE le persone che li opprimono.

ODIARE LE PERSONE. CHE LI OPPRIMONO.

Quando qualcuno distrugge la vita, il futuro dei tuoi figli, quando ti incendiano il posto di lavoro, quando ti umiliano, la reazione piu’ umana e’ l’ ODIO. Puoi chinare la testa, ma dentro di te c’e’ l’ ODIO.

Ma ci sono autori che si sforzano di mantenere viva una cultura subumana, meno che umana, nella quale manca l’ ODIO VERSO I COLPEVOLI. Perche’  un sistema oppressivo per quanto mostruosamente organizzato non puo’ sopravvivere all’odio feroce da parte della popolazione.

Il nemico di qualsiasi sistema oppressivo non sono i libri, non e’ la cultura, non e’ l’unita’, non e’ l’umanita’ o la liberta’. Cio’ che gli uomini del sistema oppressivo temono piu’ di tutto e’ l’ ODIO.

Perche’ sanno benissimo che in un sistema ove la popolazione e’ stracolma di ODIO non sopravviverebbero a lungo: prima o poi la scintilla scoppiera’.

In genere le dittature trovano sempre il modo di canalizzare l’odio verso qualcuno che non sia la gerarchia ufficiale: non dura mai molto, ma per qualche tempo funziona. Altre si focalizzano sulla propaganda “amo il nostro amato leader”, cercando di contrastare la nascita dell’odio mediante un amore artificiale.

Ma i sistemi basati dalla Chiesa vanno alla radice del male fermano l’ ODIO prima che nasca: seminano una cultura ove le persone ambiscono di essere meno che umane, cioe’ subumane, in quanto incapaci di provare uno specifico sentimento: l’ ODIO.

Mi spiace, ma tutti i personaggi degli autori “cattolici del Sud” sono sempre falsi, incompleti e subumani. Perche’ c’e’ una cosa che non fanno mai, c’e’ una cosa che manca, c’e’ un tassello che non torna : l’ODIO.

Un sentimento oscuro, violento, aggressivo, sepolcrale, intrinsecamente votato al male di una persona.Un sentimento che non ha obiettivi, se non il male della persona che ne e’ oggetto: un male violento, spietato, feroce e famelico.

Perche’ credete che la popolazione italiana abbia fatto scempio del corpo di Mussolini, perche’ hanno stuprato in massa la Petacci prima di ucciderla? La risposta e’ semplice: LI ODIAVANO.

Erano umani. Al 100%, e come tali capaci di ODIO.

Ma di quegli umani fanno paura. Ma quegli umani fanno la rivoluzione. Ma con quegli umani un sistema oppressivo prima o poi affoga nella violenza della rivolta, o della rivoluzione.

Ma niente paura: arriveranno gli intellettuali cattolici del Sud, che vi spiegheranno a vivere senza odio. A vivere un’esistenza subumana, nella quale la colpa e’ della citta’ e non delle persone che ci vivono, come se pietre, strade e piazze potessero rendere peggiori le persone.

Vi insegneranno a vivere un’esistenza di mutismo e rassegnazione togliendovi l’ODIO, perche’ sanno bene che nemmeno la paura, per quanto forte, puo’ trattenere l’ ODIO.

Potete dirmi che la popolazione ha paura della camorra, ma dimenticate una cosa: l’odio e’ piu’ forte della paura.

Non c’e’ regime del terrore che possa resistere all’ODIO di una popolazione intera. Per questo anche i piu’ terribili dittatori parleranno sempre di AMORE e di ARMONIA: sanno bene che se nascesse l’odio, anche il piu’ feroce regime sarebbe spazzato via. Per questo la cultura neomelodica camorrista e’ tutta un amore di qui e amore di la’: perche’ temono l’ ODIO.

Per questo nelle zone controllate da questi fenomeni gli scrittori, asserviti anche loro, non seminano mai ODIO. Perche’ e’ l’unica cosa che gli oppressori temono: un odio generale, profondo, diffuso.

Per questo la camorra teme l’odio: la loro cultura di riferimento vieta di odiare, anche chi ti opprime e ti uccide i familiari, bisogna capire che e’ il destino cinico e baro, e’ l’ambiente, e poi “se odi diventi come loro”.

E questo e’ l’ultimo sputo in faccia, perche’ dire che solo i mafiosi odiano mentre gli altri no  significa dire che sono gli unici esseri umani completi del posto.

E quindi no, trovo che l’ Amica Geniale sia il solito libro fatto di quel finto documentarismo borbonico, che alla fine descrive solo subumani, perche’ descrive gli oppressi come persone che NON odiano gli oppressori.

Cioe’, meno che umani.

E ve li impiatta bene, vendendovi che “il libro descrive la profonda umanita’”: no, quell’umanita’ e’ incompleta, dunque falsa. Perche’ manca un ingrediente: l’odio.

Questi libri non invitano ad odiare gli oppressori, e si guardano bene dal farlo perche’ sono parte del problema, e QUINDI non della soluzione.

Sono a loro volta dei vettori di infezione. Molto ben impiattati, ma pur sempre veicoli di un’infezione che riduce l’uomo a subumano: un antropomorfo che non ODIA.

 

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