Libia di qui e di la’.

In questi giorni ogni blog che leggo continua a fare da ripetitore alla propaganda francese ed americana, la quale propaganda continua a dire che nel bombardare la Libia i francesi l’avrebbero “sfilata all’italia” e che semmai abbiamo sbagliato noi a bombardare poco e tardi. La trovo una fesseria catastrofica, cosi’ come trovo inutile propaganda l’idea che nelle rivolte del Mediterraneo  francesi, inglesi e americani abbiano guadagnato qualcosa.

 

Punto primo: le rivolte nel mediterraneo sono state una catastrofe per francesi, inglesi e americani.

 

Poco tempo f auna giornalista inglese e’ andata in Egitto a filmare gli insorti. Pensava che documentando la loro lotta per la democrazia ad una popolazione “democratica” come quella anglosassone, sarebbe stata presa in simpatia. L’hanno stuprata in massa e quasi linciata,  gridando “inglese di merda”, “serva degli ebrei”, “succhiacazzi degli  americani”.

 

Questo e’, circa , l’amore che in Egitto c’e’ per Obama, e il mondo anglosassone. E sia chiaro, e’ un errore piu’ di Obama che di Bush. Il famoso “discorso al mondo arabo” di Obama, infatti, era rivolto principalmente ai popoli dei paesi “cattivi” salvati dai soldati americani, e alle leadership DEL MOMENTO che , secondo la visione americana, mantenevano “amici e filooccidentali”, cioe’ filodemocratici, paesi come Egitto, Turchia, Algeria, Marocco, Tunisia.

 

Tutti quei movimenti politici che si aspettavano un qualche messaggio coerente con quanto e’ successo dopo, cioe’ con la voglia di LIBERARSI dei dittatori cui Obama si rivolgeva, sono rimasti delusissimi del suo discorso. Il famoso discorso di Obama era rivolto proprio a quei “partner” come Mubarak, Ben Ali’, la giunta militare che opprime la Turchia, il governo fantoccio francese che governa l’Algeria.

 

Il trucco degli americani per governare i paesi del mediterraneo, cioe’ passare per i militari, sta avendo vita breve. In Turchia gli islamisti hanno fatto approvare delle riforme che rtoglieranno alla giunta militare il potere di controllo sulla politica turca. In Egitto ci vuole poco a capire che i Fratelli Musulmani spingeranno perche’ ai militari sia tolto il potere.

 

Anche perche’, essenzialmente, tutti i paesi ove sono avvenute le rivolte chiedono principalmente pane. E “pane” significa che il governo si appresta in tutti questi paesi a varare infrastrutture e lavori pubblici, togliendo soldi al bilancio militare. Anche se non ci fossero leggi che tolgono il potere ai militari , come e’ accaduto in Turchia,  il budget sara’ limitato e la parte “civile” dello stato avra’ piu’ attenzione (e quindi piu’ potere) di loro.

 

I francesi, poi, hanno perso quasi sicuramente la Tunisia (1)e non appena cadra’ il loro governo fantoccio perderanno anche l’ Algeria.

 

Il bilancio di queste rivolte e’ letteralmente catastrofico per il fronte “occidentale”, se per occidente intendiamo USA, Francia, Inghilterra. L’egitto e’ perso per UK e USA: dopo aver sostenuto Mubarak per 30 anni, difficilmente l’egitto andra’ verso di loro. La Turchia si sta islamizzando e il potere dei militari (=il lungo braccio della NATO) si sta affievolendo.

 

In mezzo a questa catastrofe (di cui i giornali leccaculo italiani non parlano, perche’ ai paesi “ariani” occorre sempre leccare il culo) era ovvio che USA, UK e Francia dovessero fare qualcosa per far credere al mondo arabo di essere DALLA PARTE dei rivoltosi.

 

Non possono raccontare agli egiziani che gli USA siano stati con loro, quando per quarant’anni UK E USA hanno sostenuto Mubarak. I Francesi, dopo aver sostenuto Ben Ali’ per decenni, e continuando a sostenere un governo fantoccio simile in Algeria, non possono far credere ai tunisini di essere mai stati dalla loro parte.

 

Gheddafi invece e’ l’unica chances che hanno di rifarsi una verginita’.

 

Siccome non hanno mai sostenuto Gheddafi (il quale si e’ sempre sostenuto da se’, al massimo si appoggio’ all’ URSS quando c’era) , la Libia rappresenta l’unica chances che hanno di apparire (e magari essere) dalla parte dei rivoltosi. E questo perche’ e’ l’unico regime che hanno appoggiato per meno anni.(2)

 

Quindi, il succo del discorso e’ che i francesi non hanno attaccato disordinatamente perche’ vogliono sfilare la Libia agli italiani. E’ semplicemente perche’ e’ l’unico modo che hanno di rifarsi una verginita’, dopo aver perso Tunisia e presto l’ Algeria. I francesi sanno che il prossimo governo tunisino NON sara’ morbido con chi ha sostenuto Ben Ali’. E sanno che l’ Algeria ha i giorni contati.

 

Qualcuno ha detto che l’ Italia ha probabilmente guadagnato due nazioni sfilandole ai francesi? No, perche’ i  giornali Italiani sono dei leccaculo.

Allo stesso modo, americani e inglesi bombardano la Libia perche’ vogliono far dimenticare ad egiziani e turchi che LORO, americani e inglesi, sono sempre stati dalla parte di Mubarak e della giunta militare che opprime la politica turca.

 

Vogliamo fare un bilancio di queste rivolte per l’Italia? Bene: ci abbiamo guadagnato Egitto, Turchia, Tunisia e tra poco l’ Algeria. Sfilate senza colpo ferire a inglesi, francesi e americani. Anzi, nemmeno sfilate: regalate.

 

Anche l’idea che la Libia sia o verra’ sfilata agli italiani e’ abbastanza ridicola. Per diversi motivi. Il primo e’ che i libici hanno bisogno di vendere materie prime. Tra noi e la Francia c’e’ una differenza che si chiama “ottocento kilometri”. Se per materie lavorate e servizi 800 km non sono niente, questi kilometri incidono enormemente sul costo delle materie prime. Senza considerare che l’ Italia puo’ tranquillamente mandare la marina a bloccare il traffico marittimo semplicemente usando la scusa degli immigrati clandestini. E quando c’e’ qualcuno che fa “ispezioni”, il commercio diventa sempre piu’ difficile.

 

Le aziende francesi vogliono fare le raffinerie e le pipelines? Facciano. Purtroppo, pero’, quegli 800 km sono un costo, e noi nel 2015 potremo prendere il gas da south-stream, cui si e’ unita una societa’ tedesca. I libici hanno da perdere di piu’ dall raffreddamento con l’Italia che dall’arrivo dei francesi. E creare un’altra Algeria in libia ha gia’ il destino scritto, per i francesi. Anche ammesso che il ROI delle nuove infrastrutture italiane sia raggiunto entro il 2015 (cosa che non credo, e i libici si sono sempre mostrati scaltri affaristi a riguardo) , non credo affatto sia cosi’ facile per i francesi prendere gli appalti che sperano.

 

Ma non e’ quello il loro scopo. Se fosse quello, negli scontri starebbero uscendo danneggiate le infrastrutture italiane. Non ci vuole niente, a far saltare le pipelines o le raffinerie, e poi “per caso” offrirsi di ricostruirle.

 

Ma, come ho detto, non e’ questo lo scopo: il vero scopo dei francesi , americani e inglesi in Libia e’ rifarsi una verginita’ verso le masse arabe egiziane, tuinisine e algerine, e verso l’opinione pubblica turca. Per questo si tratta di un intervento non finalizzato allo scontro militare: e’ solo una questione politica.

 

Se i francesi volessero davvero prendersi la Libia, starebbero bombardando sistematicamente le infrastrutture italiane. I loro mercenari sarebbero tutti a dare battaglia attorno alle infrastrutture italiane, cosi’ da farle saltare casualmente.Ma non e’ quello che sta succedendo, per la semplice ragione che l’intervento (scoordinato e dilettantistico) non e’ spinto da ragioni commerciali.

 

E’ spinto da un precedente disastro politico , disastro politico che fa perdere all’ occidente (ma non all’ Italia) Egitto, Turchia, Tunisia e tra poco Algeria.

 

Riusciranno i bombardamenti sulla Libia a rifare una verginita’ agli americani , inglesi, francesi? Dipende. In italia la propaganda degli ariani del mondo ce l’ha fatta, ma le cose non stanno cosi’ negli altri paesi. Non si direbbe che in Egitto adesso gli americani o gli inglesi o i francesi siano piu’ popolari: il partito dei Fratelli ha appena vinto un referendum per riformare lo stato, e tra le riforme in vista c’e’ il potere dei militari, e i militari, mediante sovvenzioni occidentali, erano il guardiano di Mubarak.

 

La mia personale opinione e’ che la visione “i francesi ci sfilano la Libia” sia la classica visione “di pancia”. Non  contiene nessuna reale percezione storica di quanto sta accadendo in Libia alla luce di quanto accaduto nel Mediterraneo, e non si sforza di analizzare le motivazioni americane , francesi e inglesi alla luce di quanto accaduto, ovvero del peggiore disastro geopolitico dopo l’ Anschluss dell’ Austria.

 

Tra l’altro, e’ assai improbabile che le cose finiscano sotto il controllo francese. Chi siano questi “ribelli” e’ assolutamente ignoto ai piu’, e se parliamo di Cirenaica e’ facilissimo che ereditino dall’area egiziana l’ “amore” per l’occidente che trent’anni di Mubarak hanno regalato a quelle genti. I ribelli di Tripolitania, ammesso che esistano e non siano mercenari francesi, non sembrano proporre alcuna alternativa se non l’ ex re di Libia, che e’ pero’ molto filoitaliano.

 

E questo nella ipotesi fortunata che i ribelli esistano, cosa che non e’ scontata: abbiamo visto aerei libici “pilotati da ribelli” bombardare navi fedeli al rais. Questa palla forse la puo’ bere il cittadino medio, ma far alzare in volo un aereo senza frequenze amichevoli , radar, logistica e infrastrutture, perlopiu’ per colpire un bersaglio mobile come una nave, non e’ qualcosa che possono fare un gruppo di studenti di giurisprudenza, e neanche un pezzo scoordinato dell’esercito sfuggito al controllo.

 

E’ probabile che gran parte dei “ribelli” siano mercenari. Se cosi’ fosse, possono anche vincere la guerra, ma non possono garantire nulla come una transizione del potere, che passerebbe immediatamente in mano alle tribu’, nelle quali gli italiani sono quotati molto meglio dei francesi, specialmente dopo i fatti del Ciad, che hanno lasciato un bel pochino di vedove alle tribu’ libiche per mano della Legione Straniera e dei suoi “consulenti”.

 

Quello che vedo e’ cheriguardo alla Libia la reazione italiana “di pancia” stia prevalendo. Non vedo nemmeno la fattibilita’ che la Libia, per via della posizione geografica, possa venire “sfilata” in qualche modo all’ italia. Semmai vedo la possibilita’ che Tunisia, Turchia  ed Egitto passino alla coppia Italia-Germania a breve, sfilandosi ad inglesi e francesi. A seguire, l’ Algeria.

 

La mia unica antipatia, e il mio unico disprezzo, e’ per quella propaganda a favore dei soliti ariani del mondo, che sta cercando di fare breccia sulla “pancia” degli italiani. Come se non ci fosse qualcuno ancora piu’ bravo a farlo, a capo del governo italiano.

 

Cosa bisogna fare? Per Italia e Germania, la cosa migliore e’ di rimanere defilati. L’ Italia giustamente vuole diluire la sua responsabilita’ dentro il comando Nato, e dare un contributo risibile. I tedeschi anche. I francesi, semplicemente bombardando, non hanno chances di prendere il potere in Libia, specialmente perche’ le tribu’ libiche sono in contatto coi nostri servizi da semrpe.

 

Non so se francesi, inglesi e americani riusciranno a rifarsiuna verginita’ verso le masse arabe semplicemente bombardando la Libia.

 

La cosa certa che e’ LORO hanno perso Egitto, Tunisia e Turchia (anche se in modo piu’ “democratico”). E che le abbiamo guadagnate noi.

 

Il resto, addavenire. E specialmente, e’ spesso mera propaganda.

 

Uriel

 

(1) Curioso che nessuno si sia affannato a dire che adesso le aziende italiane avranno piu’ chances in Tunisia, dopo che i francesi hanno sostenuto quel galantuomo di Ben Ali’ senza ritegno, e in Tunisia per i francesi c’e’ il giusto schifo.

 

(2) Gheddafi come leader nasce rivoltandosi contro gli italiani. Gli italiani di Libia furono perseguitati e scacciati, i loro beni sequestrati. Poi cade nell’area sovietica, e l’amicizia con gli italiani si riassume nei missili su Lampedusa. Dopo l’embargo di Lockerbie , sono gli inglesi a sdoganarli. Il governo Prodi prima e Berlusconi dopo firmano un contratto che chiude la contesa coloniale. Dire che sia stata l’ Italia il principale sostenitore/amico di Gheddafi significa ignorare completamente la storia, e volerla ridurre ad una stretta di mano di Berlusconi.

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