Liberta’ patafisica.

Quando iniziai ad usare le BBS, molti molti anni fa (prima che esistesse Internet, c’erano le BBS. Ma eravamo pochi pochi pochi) iniziai a notare un fenomeno ciclico che si ripete in Italia ogni volta che arrivano delle elezioni, ovvero l’incapacita’ del militante (di ogni fazione) di evitare la tensione politica.
Mi spiego meglio: la logica rivoluzionaria non ammette la politica. La politica e’, tendenzialmente, la capacita’ di costruire accordi costruttivi e condivisibili, in maniera da far si’ che a nessuno il paese diventi irrespirabile. Se io faccio una legge che vieta la pesca perche’ penso che la pesca provochi dei problemi alla comunita’ , per dire, probabilmente sbattero’ in mezzo ad una strada i pescatori.
La politica, allora, consiste nel trovare un accordo, cioe’ un modo di legiferare per il quale sia possibile a queste persone vivere (una quantita’/modalita’ sostenibile di pesca, o una serie di sussidi o di aiuti per rientrare nel mondo del lavoro) pur risolvendo l’eventuale problema che la pesca provoca.

Per fare questo, pero’, devo portare tutte le parti attorno ad un tavolo, riconoscere loro legittimita’ quale ovvia premessa, e a quel punto trovare una soluzione, che puo’ essere un compromesso tra le richieste (se la coperta e’ troppo corta per tutti) oppure una soluzione che appaia equa e soddisfacente , cioe’ una divisione senza invidie.
La logica rivoluzionaria, invece, si basa su un processo diverso.
Nella logica della rivoluzione, ogni tensione deve essere esasperata al massimo, allo scopo preciso di radicalizzare lo scontro. Una volta ottenuti schieramenti armati l’uno contro l’altro, si usera’ un lingua piu’ estrema possibile, allo scopo di ottenere una scintilla, un pretesto. Un pretesto per scatenare la violenza e la rivoluzione, naturalmente.
Alla controparte non viene riconosciuta alcuna legittimita’, e la soluzione ovvia e’ che essa debba scomparire. In un modo o nell’altro, nella politica rivoluzionaria la conclusione mai pronunciata ma sempre presente nelle menti dei militanti e’ che con loro al potere la controparte scomparira’. Non semplicemente sara’ all’opposizione, semplicemente scomparira’ dalla scena del paese.
Il messaggio e’ molto chiaro, di quella chiarezza silenziosa che caratterizza le culture criminali: Hitler non parlo’ mai di sterminare gli ebrei, che fu un’idea di Himmler; si trattava semplicemente di una conseguenza naturale della sua dialettica. Tutti i nazisti davano per scontato che essi sarebbero scomparsi dalla Germania , e cosi’ senza che esplicitamente l’ideologia parli di campi di sterminio, era inevitabile che essi sarebbero spariti. Cosi’ come l’ideologia comunista non parla di una dittatura sanguinaria come quella che e’ stata, ma e’ semplicemente una conseguenza inevitabile, ovvero una assiomatica aspettativa che i militanti coltivano quando pensano al futuro del paese.
In Italia, ancora, i partiti continuano ad indottrinare i propri militanti con una logica che implica  soltanto ed esclusivamente che l’avversario scompaia, senza dirlo (altrimenti sarebbero ovviamente ostracizzati) ma sicuramente creando i presupposti.
Se io dico oggi “gli ebrei sono come i topi” e domani “i topi si uccidono”, chi ascolti una sola delle due frasi sente dire che insulto gli ebrei, e che parlo di derattizzazione. Solo chi ascolta le due frasi perche’ frequenta la sede del partito puo’ costruire il sillogismo e aspettarsi che il governo uccida gli ebrei.
Si tratta, cioe’, di un uso della mancanza di memoria tipica dei giornalisti politici. Sfruttando questa mancanza di memoria e’ possibile instillare idee terribili, semplicemente smantellandole in parti di un sillogismo, ed esponendo tali parti in tempi diversi. Un giorno dico “gli ebrei sono come i topi”, e il giornalista dice “Uriel offende gli ebrei, protesta del rabbino capo di Roma” . Poi , qualche settimana dopo, dico “i topi si sterminano”, e il giornalista politico dice “Uriel vuole ammazzare tutti i topi del paese, proteste dei verdi”.
Chi era dentro la sede in entrambe le sessioni, invece, mi sente dire “Stermineremo gli ebrei come topi”: questa e’ l’aspettativa politica, il programma mai scritto che ho rappresentato nelle loro menti.
L’italia , oggi, e’ abitata da un popolo di militanti ognuno con un solo sogno in mente : l’eliminazione di tutti gli altri dal paese. Nessuno dei partiti lo dice chiaramente. Di Pietro dice che gli elettori del PDL sono gli evasori e i corrotti del paese. Poi dice che evasori e corrotti vanno messi tutti in carcere, e bisogna pure buttar via la chiave.
Cio’ che il militante sente , cioe’ che si aspetta, e’ “tutti gli elettori del PDL vanno messi in carcere a vita“. Il che , tradotto in soldoni, significa campi di concentramento per 30 milioni di persone. Sic et simpliciter.
Questa tendenza a vedere il processo politico come processo rivoluzionario, ovvero come prevalenza assoluta ed inevitabile eliminazione delle controparti , si manifesta con chiarezza nei periodi pre-elettorali (1), quando nelle sezioni, nei club, nei punti di ritrovo virtuali o meno si radunano i “militanti”, ovvero gruppuscoli di individui miserabili, la cui esistenza e’ legata principalmente alla possibilita’ di usare la politica come scusante per i propri fallimenti personali: “eh, se solo il paese fosse governato diversamente, io non sarei qui“.
Il risultato e’ circa questo: quando moderavo sulle BBS, i gruppuscoli iniziavano a dire ” Tiizio non puo’ dire questo! Non puo’ dire quello! Non puo’ dirlo su un VT100 ma solo su un ANSI! (2)”. Gruppuscoli rumorosissimi di gente “scandalizzata dal razzismo che vedo in questo post”, oppure che so io “offesa dalla scarsa considerazione per le donne”, e tutta una serie di mantra che dal 1968 ammorbano l’occidente.
In genere, bannavo chi strillava. Lo facevo, sia chiaro, per il loro bene: poiche’ , povere stelle, erano cosi’ delicati da venire offesi in maniera cosi’ profonda da un’affermazione come “Tizia sta male con le meches”, che mostra scarsa considerazione per il ruolo femminile, e’ umiliante, sessista e nonsocche’, mi offrivo di proteggere queste persone dal leggere altre informazioni simili. E’ come, insomma, se mia nonna si lamentasse perche’ partecipando ad una partita di Rugby si fa male: la soluzione non e’ quella di fermare la partita, ma di tenere mia nonna fuori dal campo. Chi si sente offeso da quello che si dice in una stanza dovrebbe uscire dalla stanza, punto.

Ad un certo punto, universita’, il che significa (ho l’eta’ che ho) la Pantera 1. Fanatici indottrinati e fondamentalisti politici ovunque, fessi farlocchi dei centri sociali ovunque, e quindi anche i primi attivisti delle BBS. La prima cosa che notai di questi attivisti e’ che il loro sforzo era determinato in un uso particolare delle regole, un uso cavilloso che permettesse loro di mettere a tacere chiunque altro.
Fu il periodo nel quale inventai il primo regolamento patafisico mai visto su una BBS, pieno di affermazioni di questo tipo:  “chiunque violi il secondo principio della termodinamica in senso spirituale, a meno di SBRAUS, viene cacciato dalla BBS”.  Era un modo come un altro di dire “il computer e’ del nostro club, (mettevamo insieme parti di computer comprate a due lire all’asta dell’ usato della CIC, che si teneva il sabato mattina)  quindi buttiamo fuori chi ci pare”. Gli sbroccotronici ebbero dei momenti di panico, perche’ il regolamento del gruppo non vietava esplicitamente di offendere la donna, bensi’ di aumentarne l’impedenza capacitiva: chiunque, con un commento, avesse ottenuto di rendere la donna (intesa come genere)  piu’ adatta ad accumulare elettroni , sarebbe stato espulso. Noi non vietavamo il razzismo, vietavamo di affermare che alcune persone fossero meno simpatiche di altre a Capitan Harlock. Era compito dei moderatori fare l’esegesi del regolamento, e decidere se, sul piano teologico, “negro di merda” implicasse o meno l’affermazione che i negri non stiano simpatici a Capitan Harlock quanto gli abitanti di Cesenatico.Per dirla alla Umberto Eco, ” Secondo le Sacre Scritture, Capitan Harlock possedeva la propria merda?”.

Il principio di tutto questo operare era il seguente: se usate in regolamento comprensibile, nascera’ una categoria di azzeccagarbugli che tenta di usarlo per i propri fini. Se invece usate un regolamento del tutto dadaista, la smetteranno di attaccarsi alle regole per mettere i bastoni tra le ruote agli altri.
Perche’ e’ cosi’ importante questa cosa? Perche’ ad ogni elezione, gruppuscoli di partito iniziano a stroncare i coglioni ai moderatori/gestori di qualsiasi spazio comune, chiedendo sempre la stessa cosa: “quelli la’ hanno violato la tale regola, buttali fuori!”.
Questa e’, ovviamente, e’ la situazione attuale di internet. Due dei miei contatti di facebook sono stati costretti a chiudere l’account, per via di segnalazioni: un gruppetto di persone si mette d’accordo e segnala la persona con una qualsiasi scusa. Producendo un picco di segnalazioni, facebook elimina  l’account.
Un’altra persona e’ stata minacciata sino a costringerlo a rendere segreto il blog, e un’altra ancora ha ricevuto lettere anonime sul lavoro, indirizzate a capi e colleghi.
Che cosa succede? Succede che si sono messe in moto le solite volanti rosse, coi soliti fanatici, le solite carampane indignate per ogni cosa, i soliti urlatori che chiedono “rispetto”, ove “rispetto” significa “tappate la bocca a quello la’”, e cosi’ via.
In questi periodi, nessuno deve sentirsi al sicuro: la volante rossa e’ in giro, ed esprimera’ il proprio meglio nell’unico modo che e’ loro rimasto. Ho uno script in cron che esegue il salvataggio di questo blog ogni ora, per dire, e mi preparo alla chiusura dell’account di Facebook preparandone uno su Myspace, per dire, per la medesima ragione: quando i guardiani della liberta’ di parola e della democrazia  sono in giro,  devi aver paura a parlare e ad esercitare qualsiasi liberta’.
Perche’ un regolamento di questo genere ottenga dei risultati vessatori e censori, occorre che si occupi di minchiatine. Voglio dire, se io avessi usato “Non uccidere” come regolamento della BBS, sicuramente non avrei mai dovuto esercitare alcuna funzione. Con una semplice regola come “e’ obbligatorio il quoting dei messaggi“, invece, ottenevo  in periodi di tensione politica qualcosa come venti-trenta richieste al mese di bannare qualcuno, e tutte queste richieste avevano, come spinta, non la mancanza di quoting ma l’antipatia per le idee altrui.
Perche’ un regolamento possa venire trasformato in una serie di azioni censorie, vessatorie, liberticide, occorre che si occupi di cose di secondaria importanza.
Qualsiasi insieme di regole che si proponga di regolare questioni NON vitali per i singoli individui e’ un pericolo per la democrazia, per la liberta’ e per la civilta’, non tanto per il merito delle regole, ma perche’ esiste una cultura che si propone di usare qualsiasi regola per ottenere l’ostracismo di qualcun altro.
Questo e’ il motivo per il quale sono contrario al politicamente corretto: trattandosi di un regolamento che riguarda minchiatine irrilevanti (3), esso puo’ fornire un comodo pretesto a chiunque si proponga, singolarmente ma specialmente in gruppo, di mettere a tacere qualcun altro.
[immagine rimossa]
Questo blog manca di rispetto alla tradizione celtica e andrebbe chiuso.
Cosi’, in questo periodo nel dubbio banno, e sto andando a cambiare il regolamento (le FAQ) in maniera patafisica. In questo modo, non ci sara’ nulla cui sia possibile appellarsi per far tacere qualcun altro. Ne ho pieni i coglioni di gente che mi scrive dicendo “lui e’ mainstream, bannalo”.
Il tutto, finche’ non finira’ questa ridicola farsa politica della democrazia, ove tutto e’ vietato perche’ la legge si occupa delle vostre liberta’ sino a disegnarne  i minimi dettagli.
Nel frattempo, state molto attenti ai guardiani della liberta’,  ai difensori dei diritti e ai combattenti per la democrazia: sono coloro che vi metteranno a tacere nel nome del rispetto, che violeranno i vostri diritti nel nome dei diritti altrui, che invocheranno per voi la galera in nome della democrazia.
[immagine rimossa]
Se questa foto vi sembra offensiva,
la vostra idea di liberta’
contiene dei divieti basati sulla dimensione delle tette.
Deve essere proprio una cosa seria,
e molto importante , la vostra liberta’,
se si occupa della grandezza delle tette.
Penelope pensa che io abbia ragione.E questo e’ un fatto, dico.

Uriel

(1) Siamo in un periodo pre-elettorale: anche se Berlusconi ottenesse la fiducia, la Lega lo costringerebbe a dimettersi dopo qualche mese, non appena definiti gli ultimi decreti vincolanti sul federalismo. La trattativa coi finiani, del resto, procede al ribasso per i finiani: prima gli offrivano un ministero se si dimetteva, adesso gli offrono di tornare primo ministro se si dimette. La prossima offerta sara’, suppongo , “ti faccio scopare mia sorella e ti faccio Zar di tutte le Italie se ti dimetti per almeno 13,89 secondi”: il 13 dicembre gli offriranno anche il posto di Papa, se si dimette? Del resto, un codardo come Fini non e’ certo uno che sopravvive al muro contro muro, questo si sa.
(2) All’epoca, non c’era il Comic Sans.
(3) Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda.Negri di merda. Negri di merda. Cha cha cha!
(4)Non esistono fotografie di Acquaman e Batman insieme, se non apocrife.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *