Liberta’ di Qura

E’ molto buffo come nel mondo omeopatico si faccia molto vittimismo dicendo che la gente debba avere “liberta’ di cura” , e quindi debba essere libera di scegliere con che farmaci curarsi, beninteso libera di scegliere se usare l’omeopatia o meno, e poi all’atto pratico si scopre che questa “liberta’ di scelta” significa semplicemente la liberta’ di fare come dicono loro.

Succede in questi giorni che a casa mia ci sia una microepidemia di tosse secca, piu’ che altro fastidiosa, ma c’e’ il rischio di attaccarla alla piccola. Cosi’, siccome si tratta di una semplice tosse per la quale non vale la pena scomodare il servizio medico nazionale , basta una corsa dal farmacista per procurarsi qualche sciroppo  e qualche bustina.

Ovviamente so benissimo che andando da un farmacista a chiedere “qualcosa per la tosse secca”  ci si aspetta un salasso, dal momento che il farmacista stesso vuole vendere , e quindi si tornera’ a casa con una serie di bottigliette e di bustine. Fin qui tutto bene.  O meglio, tutto nella norma.

Aprendo la borsa, una sorpresa: uno degli sciroppi e’ omeopatico. Ora, di per se’ la storia della liberta’ di cura mi sta benissimo(1) , ma liberta’ di cura significa che per garantire la liberta’ di usare medicinali omeopatici si toglie la liberta’ di usare gli altri? Del resto, apprendo poco dopo da LAdy Uriel, anche il medico del paese sembra prescrivere con indifferenza medicinali di un tipo e dell’altro, e a quanto pare “ormai non te lo dicono piu’”.

No, non si puo’ denunciare all’ordine, perche’ sembra che sia legale e che se sulla targhetta del medico c’e’ scritto che fa anche robe omeopatiche, allora va bene.  E come se non bastasse, per non perdere clientela tutti i medici di base ormai fanno anche medicina omeopatica.

Questa cosa mi fa incazzare, perche’ sembra che per le solite minoranze di oppressi la liberta’ dall’ oppressione significa trasformare  la loro ricetta di minoranza in un obbligo per tutti gli altri. Ma la cosa che mi ha fatto incazzare di piu’ e’ stato di leggere quanto riportato sulla confezione stessa dello sciroppo.

Perche’ se pensate che , come si dice, l’omeopatia consista nel seguire una bislacca teoria circa la diluizione infinita delle molecole e di un effetto memoria dei liquidi composti da molecole polarizzate come l’acqua, vi sbagliate.

Nello sciroppo che ho comprato, a quanto pare, le dosi per 100g sono:

Adiantus capellus veneris 0.2g

Drosera rotundifolia 0.2g

Ipeca 0.2g

Hyssopus officinalis 0.4g

Origanum vulgare 0.4g

Papaver rhoeas 0.4g

Sulfur 6X 1g (sic!)

Spongia tosta 8X 1g

Hyoscyamus niger 8X 1g

Lachesis mutus 8X 1g

Alla faccia dell’omeopatico : si tratta di dosi di tutto rispetto, se esse corrispondono ad un principio attivo , o a qualsivoglia genere di molecola che deve fare qualcosa dal momento che e’ contenuta li’ e non a casa del vicino.

Qual’e’ il problema, direte voi? Anche la medicina allopatica usa dosi di molecole attive. E anche l’erboristeria, alla fine, non fa altro che prendere le stesse molecole in misture molto complesse che si trovano nelle piante. Verissimo.

Ma si da’ il caso che nello stupido Bronchenolo (lo sciroppo che ho preso oggi) ci sia una sfilza di avvertenze e di controindicazioni. E questo e’ ovvio: se mi cacci quasi due grammi per decilitro di principio atttivo, ovviamente ci saranno delle controindicazioni e delle persone che non possono prendere quelle molecole. Qualsiasi molecola io ingerisca in dosi innaturali, compresa l’acqua distillata pura o l’ossigeno biatomico, hanno delle controindicazioni e ci sono delle persone che non possono  assumerlo.

Illudersi che una molecola infilata in un sacco di sostanze eterogenee come il corpo umano abbia un solo effetto , si combini e reagisca con una sola molecola in un solo processo, lasciando intoccati tutti gli altri, e’ una pazzia anche per chi non fa il biologo. Se quella roba ha il potere di modificare i miei polmoni, qualsiasi sia il meccanismo che sta alla base, ci sara’ almeno uno stato dei polmoni che non tollera tale modifica, a meno che l’individuo non sia perfettamente sano e la trasformazione non sia quella di lasciarlo sano come prima, cioe’ di non fare nulla.

Per questa ragione, la medicina allopatica sente il bisogno di scrivere che , per quanto innocuo e blando sia il principio attivo, ci sono delle categorie di persone (magari malate, eh) che non possono prenderlo o non dovrebbero prenderlo. Loro no; come tutti i sacerdoti del bene, loro possono piazzare dosi significative di roba dentro un farmaco (e no, 0.2g sono ancora 200mg , e 0.4g sono ancora 400mg, come nel Bronchenolo, non e’ che una minchia misurata in micron diventi piu’ lunga) e poi mettere fuori il farmaco senza posologia, controindicazioni, senza specificare a chi faccia bene e specialmente a chi no.

Ora, i casi sono due: o quelle molecole che ci infilano dentro sono causa di qualche effetto, e allora le conseguenze di tale azione possono dare fastidio ad alcuni soggetti, oppure non causano alcun effetto, nel qual caso quegli 11 euro sono stati una truffa (fallita: come ho detto, ho in seguito optato per il bronchenolo) . Nel primo caso si tratta di un sopruso nella misura in cui si obbliga chiunque venda dell’acqua minerale a specificare che in alcune casi di calcolosi e’ meglio sentire il medico prima di bere, e che per le diete iposodiche bisogna chiedere un parere del dietologo (per l’acqua minerale!), dall’altro lato c’e’ gente che puo’ infilare in un preparato dei grammi di principi attivi (si spera) senza specificare a chi faccia bene e a chi non faccia bene.

Principi attivi. A dire il vero la composizione non li rivela.Il capelvenere e’ una bella pianta (ne ho una in casa), e sapendo di erboristeria so per che cosa si usa. Ma so anche che contiene migliaia e migliaia di molecole, e non ho la piu’ pallida idea di quale di queste molecole l’estratto contenga. Del resto, di solito le ricette erboristiche comprendono una-due piante, proprio per la difficolta’ di indovinare tutte le sinergie tra cosi’ tante molecole(2), qui ce ne hanno infilate parecchie. Ognuno di questi e’ un estratto, vattela a pesca di cosa e preparato come, quindi non so di preciso che cosa abbiano estratto dal capelvenere: magari solo i tannini, o che so io.

Anche l’ “origanum volgare” non e’ mica uno scherzo: e’ vero che in alcuni casi puo’ fare bene, ma si tratta anche, in dosi massicce, di un sedativo. Mi piacerebbe capire quanto sia concentrato quel coso, tanto per sapere quanto timolo ci sia, visto che l’efficacia antisettica dell’origano e’ dovuta anche a questo. Non per contraddire i sostenitori del “naturale e’ bello”, ma il timolo (contenuto in dosi sensibili dentro l’origano) “ È un composto nocivo, corrosivo, pericoloso per l’ambiente.”

Invece no: la cosiddetta “composizione” non menziona i principi attivi del farmaco, e non mi dice quali molecole ci siano; mi dice solo che cosa abbiano usato per fabbricarla, al punto che sarebbe sensato allora elencare anche il lavoro umano, ringraziare la propria vicina di casa per l’ispirazione e l’incoraggiamento (come si fa nel prologo dei libri) , e cosi’ via. I sottotitoli dei film, insomma, dove compaiono tutti , dall’elettricista al truccatore.

Invece no. Nella “composizione” compare tutto tranne quello che interessa della composizione, ovvero ci si limita ad elencare la materia prima di partenza. Non si spiega per quale principio il farmaco funziona, non si dice per chi sia indicato e per chi no. Faccio presente che le case farmaceutiche “malvagie” sono costrette ad elencare tutte quelle cose , invece, e persino chi vende acqua minerale e’ costretto a fare la stessa cosa.

Cosi’, ho deciso di rimanere nel lato oscuro della forza. Se devo proprio fare erboristeria procedo da solo, visto che la pratico da tempo sufficiente, e mi faccio da solo le tisane che mi servono. Se invece devo proprio comprare dei farmaci, rimango coi malvagi, che da bravi malvagi confessano le loro colpe scrivendo cosa hanno fatto di preciso e come, anziche’ nascondersi dietro le foglie di fico dei nomi di piante per farmi credere di avere delle molecole speciali, particolarmente innocue, al punto da agire senza lasciare tracce nell’organismo ove agiscono.

Sono malvagio, eh.

Uriel

visto che siamo in tema(3)

(1) La gazzella e’ libera di finire in bocca al leone.

(2) Se pensate che le cose naturali in dosi naturali facciano bene, dormite pure con un cobra. Il veleno e’ naturale, e la dose pure.

(3) Death, Crystal Mountain (Album:Symbolic)

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