L’eurobond che hanno venduto.(qualcuno ha detto agli italiani che gli eurobond COSTANO?)

Ogni volta che si parla del modo che ha la Merkel di comportarsi nei confronti dell’ Eurobond si finisce col parlare di una cosa che non si dice mai, e che non si ha (per qualche motivo) voglia di mostrare al pubblico. E cioe’, non si parla della sostanza, del meccanismo in cui consiste la speculazione che attacca l’ area dell’ Euro. Cioe’, tutti sapete che ci sono attacchi speculativi, tutti vi dicono che esiste una strategia per lucrare sulla zona euro, ma nessuno spiega quale sia. Bene, vediamola: cosi’ si capisce meglio perche’ la Merkel, nel suo governo , non permettera’ MAI l’eurobond. E perche’, onestamente, fa solo bene.

La prima cosa che non si dice mai e’ che diverse decine di soci di alcuni Hedge Fund americani hanno comprato eurobond per miliardi di euro. Voi direte: come hanno fatto a comprarli se non esistono? La risposta e’: per un Hedge Fund, questo non e’ il problema.

Supponiamo che voi abbiate dei bund tedeschi, che rendono poco. E che qualcuno vi dica: ehi, se mi dai dei soldi per attaccare -anche in perdita- la zona euro, arriva l’eurobond. E i tuoi bund tedeschi saranno trasformati in eurobond, ad una resa per forza superioreNella peggiore delle ipotesi, comprerai anche eurobond e poi colpendo quelli giocherai sullo spread!“.

Cosi’, questi Hedge hanno semplicemente fatto questo: da un lato comprano bund a qualsiasi prezzo, -anche negativo- tanto sanno che cambiera’ o che gli si affianchera’ qualcosa d’altro. Dall’altro, attaccano i debiti dell’eurozona, in modo da costringere la zona ad istituire il proprio eurobond, che per forza di cose avra’ una resa superiore a quella del bund tedesco. In questo modo, il risultato e’ che il bund vende forsennatamente anche a rese ridicole (il che dovrebbe far riflettere, visto che la Germania non uscirebbe certo indenne da un collasso europeo), e nello stesso tempo si gettano via soldi per attaccare i debiti europei.

Nel momento in cui si istituisse l’eurobond, di fatto si dovrebbe istituire qualche meccanismo o flusso per convertire il vecchi debiti in eurobond, (o per lo meno allo scopo di usarlo come puntello per i debiti esistenti )e questo implicherebbe anche la conversione del bund tedesco, o uno spread col bund stesso. Cosi’, questi speculatori americani ed inglesi comprerebbero bund -in ogni caso rischiano poco-, per poi trovarseli in futuro convertiti in qualcosa di piu’ redditizio, anche grazie ai danni che le speculazioni hanno fatto, oppure per trovarseli in una situazione di spread variabile col bund e guadagnarci nel gioco. Del resto, la logica di comprare un bond garantito dallo stesso PIL quando si puo’ comprare un bond su un sottosistema che ha meno problemi e’ inimmaginabile, se non a scopo di diversificazione , ovvero a scopo speculativo sul portafogli.(0)

Cosi’ non vi illudete: la Grecia non lasciera’ la zona Euro, perche’ se la zona si sgretolasse qualsiasi ipotesi di eurobond sfumerebbe, e l’euro rimarrebbe come moneta commerciale europea. L’incubo americano.  Vedrete che misteriosamente in greci cambieranno idea all’ultimo momento.

D’altro canto, questa strategia degli Hedge ha un limite. I clienti degli Hedge vogliono chiudere in fretta. Meta’ del 2012 e’ gia’ la deadline per loro, e il “buco” che si e’ aperto in una certa entita’ americana e’ semplicemente il bilancio dell’azzardo che ha tirato avanti per troppo tempo.(1)

Cosi’ capite anche le pressioni di Soros e di Obama a riguardo: sono stati venduti tanti di quegli eurobond , ovvero si e’ scommesso cosi’ tanto sulla loro nascita, che se andiamo oltre meta’ 2012 senza alcun eurobond a Wall Street e a Londra di “Casi JP Morgan Chase” ne spunteranno a decine.

Quasi tutti coloro che hanno iniziato nel 2011 a scommettere sull’eurobond, gettandoci sopra miliardi per destabilizzare i debiti europei, vogliono rintrare entro il 2012. Se a meta’ dell’anno non ci sara’ ancora in vista niente come l’ Eurobond ( e non illudetevi, non ci sara’), inizierete a vedere una serie di entita’ americane crollare con dei buchi nel bilancio da far paura.(2)

Questa e’ la strategia della Merkel: tirarla in lungo. La Merkel sa benissimo che gli squali di Wall Street non possono durare a lungo quanto il suo governo, che pure e’ di breve respiro.Sa benissimo che le elezioni sono troppo avanti perche’ gli Hedge possano rientrare, e sa benissimo che gli hedge vogliono rientrare entro meta’ del 2012. Anzi, devono, perche’ se i clienti di questo assalto escono dall’assalto, prendendosi le perdite, il risultato secco sara’ la perdita per loro.

Questo significa che non ci sara’ mai l’eurobond? No, per nulla. Magari finito l’assalto ci sara’ qualcosa di simile, ma COMUNQUE la risposta secca sara’ “nein” almeno sino ad agosto. Dopodiche’ ci si avvia a Q3 , e a quel punto chi ha giocato deve mettere le carte in tavola. Ed ammettere le perdite.

In generale la Merkel (che personalmente non amo, preferisco il rigore dei socialisti tedeschi) sta agendo con questo metodo “rallentista” perche’ si trova nella stessa situazione di Quinto Fabio Massimo: il nemico e’ piu’ forte e dilaga, ma si puo’ ucciderlo rallentando i ritmi dello scontro.

Ci sono altre alternative? No. Qualche giorno fa e’ fallito il cosiddetto “Doha Round”, ovvero uno dei pilastri che avrebbero dovuto bilanciare l’anarchia sostanziale del WTO, ovvero il pilastro regolatore. Quando il WTO fu proposto, molti paesi furono spaventati dal fatto che rischiava di rivelarsi una “cagefight”, ove i piu’ forti potevano fare quel che volevano.

A riguardo, fu detto loro che uno dei tre pilastri dell’architettura del WTO fosse il Doha Round, ovvero la possibilita’ di negoziare delle “regole” che rendessero il WTO qualcosa di diverso da un deathmatch senza regole. Oggi il DohaRound e’ fallito, ed il mondo e’ nelle mani degli accordi preferenziali: Cina, USA e UK fanno un accordo, e puf, dominano il mercato con un cartello.

Capite bene quanto debole sia adesso chi, rimanendo nel WTO, si appresti a rimanere solo: si trova chiuso in una gabbia nella quale non puo’ che subire le angherie dei piu’ forti, e non ha piu’ nemmeno la possibilita’ di fare protezionismo senza essere punito dalle regole de WTO stesso.

In definitiva, quindi, c’e’ ANCHE chi vorrebbe che l’ Europa si spezzasse per avere a che fare con staterelli piu’ piccoli, ma si teme d’altro canto che in Europa torni il protezionismo e che si usino gli strumenti della svalutazione.

Per questo, gli speculatori preferiscono puntare sulla creazione dell’eurobond e comprare i bund tedeschi, sperando in una futura convertibilita’ ad un prezzo migliore.

Quindi dovreste considerare una semplice cosa: ogni volta che la Merkel dice “nein” all’eurobond, Soros ci rimette miliardi di dollari.  E tutti i “nein” pronunciati sinora sono costati a JP Morgan diversi miliardi, per tacere dei buchi che ancora non sono stati pubblicati, ma sono abbastanza grossi da far muovere Obama in persona.

E se si arriva ad Agosto a furia di “Nein”, e/o con soluzioni diverse dall’ Eurobond, tra un pochino Wall Street iniziera’ a ballare peggio che nel 2008.

Oh, si: ma e’ stato un giovane manager ambizioso della Tanzania Citeriore che ha scommesso troppo , senza l’autorizzazione della sede centrale, vedrete.

Ah, dimenticavo: tra i compratori di un eurobond che non esiste ancora ci sono anche alcuni finanzieri italiani, amanti delle scommesse. Vi basta leggere il blog della finanza italiana per capire chi siano. Non scommetterei sui loro bilanci, onestamente…..e chi e’ di Ravenna ha capito cosa intendo.

Uriel Fanelli 7 giugno 2012

(0) C’e’ una precisa ragione per cui parlo di convertibilita’: gli eurobond non sono GRATIS, occorre pagarci gli interessi. Dunque, il problema e’: supponiamo di farne 1000 miliardi. Al 4%. Anche pagando in base al PIL, significa per gli italiani qualcosa come 9 miliardi. Che a bilancio non ci sono. Dunque, nuove tasse.  Una bella finanziaria. Cosa preferite? IMU? Un punto di IVA? Accise sulla benzina? Ditemi, cosa preferite pagare, per pagare ANCHE gli interessi dell’ Eurobond?Oppure, l’eurobond viene usato per fare buyback, cioe’ per convertire il vecchio debito. Due sono le strade: o nuove tasse per pagare un altro interesse su un nuovo debito, oppure la conversione del vecchio debito mediante buyback.

(1) Curioso come , quando salta fuori un buco spaventoso, ci sia sempre un piccolo funzionario da qualche parte che, senza autorizzazione dei capi, ha scommesso troppo da qualche parte e viene licenziato. Mi chiedo che genere di premio venga concesso a questi capri espiatori. Probabilmente vivranno da re per una decina di generazioni.

(2) Questo succede in piena campagna elettorale americana, naturalmente, cosi’ il governo americano riempira’ di nuovi dollari i buchi lasciati. Come gia’ successe nel 2008.

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