L’era del sorpasso, ovvero un post H+

Il pensiero transumanista si occupa di chiedersi quale sia l’effetto di una “singolarita’”, ove la singolarita’ sarebbe una macchina intelligente capace di superare l’uomo in intelligenza, o almeno di eguagliarlo. Quello che secondo me sta venendo meno, e c’e’ un numerino che mi ha colpito molto, e’ il fatto che ci fosse un errore di fondo nell’assunzione, ovvero che l’indicatore di performance “l’umanita’” della macchina fosse sintetico anziche’ analitico.

Il dato e’ abbastanza semplice. Mi hanno informato, in apposito meeting di “formazione interna”, che nel 2014 la densita’ produttiva delle macchine, nell’industria, superera’ quella degli esseri umani. Innanzitutto, due parole sulla proposizione: “densita’ produttiva” non e’ il mero dato di produzione.
Se cosi’ fosse, allora la cosa andrebbe indietro sino al diciottesimo secolo. Sin dalla prima macchina a vapore la macchina faceva piu’ dell’uomo, in una specifica direzione di sostituire il vento (nelle navi vaporiere) o la trazione animale (nelle locomotive  a vapore).

Il termine “densita’ produttiva” e’ un termine di sintesi usato per significare una cosa molto generica, con grandi oscillazioni sui singoli casi, ma poche oscillazioni nella media. Significa che dal 2014, in generale il settore “industria” non avra’ MAI piu’ convenienza ad assumere gente piuttosto che comprare macchine.
Anche prima le macchine facevano piu’ dell’uomo, ma avevano un operatore , necessitavano di supervisione, e un generico aumento della produzione/produttivita’ implicava e richiedeva l’assunzione di nuovo personale. Insomma, se consideriamo il dato di sintesi, prima si stimava che le aziende che aumentavano di fatturato e di produttivita’ aumentassero l’occupazione, mentre dal 2014, come dato di sintesi , un aumento di produzione e/o produttivita’ NON produrra’ piu’ aumenti di occupazione.
L’industria(1), cioe’, finira’ di essere il settore che produce posti di lavoro -se non posti qualificatissimi e pochi,e si svincolera’ dal costo del lavoro. Il che significa, essenzialmente, che persino Foxconn sta riflettendo sulla sostituzione di operai cinesi con macchine. E se nemmeno i sottopagatissimi cinesi reggono, il discorso si chiude qui. E no, non cambia per PMI o grandi imprese.
Dal 2014 in poi, chi non si automatizza chiude. Puo’ delocalizzare anche nel peggior buco di culo del mondo dove la gente lavora per un pugno di merda, ma otterra’ lo stesso effetto di prima: chi automatizza  lo batte sempre. Ad essere stata superata e’ la densita’ produttiva, non il costo.
Potrei parlare di molte ragioni tecniche, tra cui il lavoro di cui mi occupo, ovvero tecnologie m2m, ma non cambierebbe molto. Il processo va avanti, e il punto di non ritorno e’ il 2014.
A quel punto, il vero problema e’ che nessuno sa ipotizzare un’economia ove l’industria NON dia lavoro. Sia chiaro: questo processo e’ gia’ in corso. Se vedete di record di produzione, record di esportazioni, e non riuscite a capire come sia stato possibile senza assorbire manodopera, la ragione non e’ piu’ nelle delocalizzazioni, che si riveleranno perdenti anche quelle, ma nell’automatizzazione.
Dal punto di vista dei transumanisti, questo significa che , almeno nell’industria, la “singolarita’” e’ arrivata: il lavoratore artificiale e’ uguale, se non superiore, a quello umano.
Qualcuno dira’ che la soluzione e’ l’economia dei servizi, ma scoprira’ molto in fretta che l’economia dei servizi si applica sull’industria nella misura in cui l’industria impiega personale. La stragrande maggioranza  dei servizi forniti alle imprese e’ legato principalmente alla presenza umana nelle imprese. Igienizzazione, catering, condizionamento dell’aria, messa in sicurezza degli ambienti, abitabilita’ (docce, bagni, etc) , illuminazione, la stragrande maggioranza di tutto questo e’ legato alla presenza di personale in sede.
Se togliamo le esigenze di spazio e di sicurezza e di abitabilita’ continua degli ambienti, di “servizi” per aziende ne rimangono pochi. Ancora molti, certo, ma nessuna macchina protestera’ mai se c’e’ l’amianto nei sottotetti, ne’ si ammalera’ mai.
Cosi’, il punto e’ che nemmeno il settore servizi assorbira’ manodopera in piu’ o in eccesso dall’industria.
C’e’ un solo settore che invece e’ cruciale, e che fara’ sorridere i Keynesiani: le infrastrutture. Si tratta di coloro che nel gergo sono detti “enablers”, ovvero coloro che abilitano lo strato di servizi che servono ad un’economia.
Se non aveste la possibilita’ di andare sul 3G col vostro smartphone, difficilmente sarebbero nati gli smartphone. In questo senso, -e solo in quello- il 3G e’ un “enabler” dello smartphone. Se non ci fossero gli SMS, i sistemi Machine-To-Machine sarebbero abbastanza limitati: in questo senso gli sms sono un -enabler- rispetto ad un servizio.
In generale, un mondo di industria automatizzata ha bisogno di quantita’ enormi di enabler, cioe’ della somma di:
  • Disponibilita’ dell’infrastruttura.
  • SLA, ovvero prestazioni dell’infrastruttura.
  • Capacita’ dell’infrastruttura.
Queste tre cose richiedono, per intenderci , una quantita’ enorme di lavoro. Soltanto la rete stradale  e ferroviaria -in generale di trasporti- atta a supportare industrie automatizzate (che lavorano in maniera estremamente parcellizzata -adesso possono) e’ un job eater non da poco.
Capiamoci: i trasporti ferroviari italiani , a riguardo del traffico merce, non sono nemmeno lontanamente accettabili per un mondo del genere. Il sistema portuale e’ indietro di anni, e il trasporto su gomma e’ ridicolamente costoso per i volumi di un’industria ormai automatica.
Poi c’e’ lo strato di comunicazioni  e servizi collegati , che anche lui ha bisogno di espandersi in maniera enorme per supportare la “nuova” industria. Ci sono inoltre i servizi finanziari relativi , e tutta una serie di infrastrutture che oggi sono completamente insufficienti a reggere il ritmo di imprese completamente automatiche o quasi.
In generale, quindi, l’opinione di alcuni analisti (io sono oggi un “Enabler” ) riguardo al mio lavoro e’ che esso sia un crescita costante, e che dopo il 2014 iniziera’ ad esplodere in termini di richiesta di manodopera.
LA sfiga di lavorare con le infrastrutture, pero’, e’ questa:
  • Non puoi fingere competenza: se va giu’, e’ giu’. Migliaia di persone ci stanno rimettendo soldi. Non importa quanto sei bravo a comunicare o a fare powerpoint. Se e’ giu’, e’ giu’.
  • Il tuo lavoro e’ misurato, perche’ , come ho detto, “non deve andare giu’ “.
  • Esiste un minitoring continuo e un auditing continuo, per cui sei osservato.
  • Sono lavori prettamente tecnici.
Non so in che modo i tanti che oggi vivono sulle spalle dei tecnici potranno reinventarsi. Non mi interessa nemmeno saperlo. Ma la cosa certa e’ che dopo il 2014, il posto in fabbrica sara’ un miraggio sempre piu’ illusorio , anche nelle PMI. Di conseguenza, o vi preparate alla nuova sfida delle infrastrutture, o saranno c…. acidi.
Per la serie “fosche predizioni del futuro”, passo e chiudo.
E’ lunedi’, dopotutto.
Uriel
(1) L’agricoltura moderna ha gia’ raggiunto questo limite da tempo.

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