Leggiucole elettorali.

Mi chiedete cosa io pensi del bailamme sulla legge elettorale italiana. In realta’ la legge elettorale in se’ non e’ tanto importante, quando cio’ che la legge elettorale si propone di evitare. Le motivazioni della legge elettorale sono diverse, alcune interne ai partiti, alcune esterne ai partiti stessi. Vediamo un attimo di passarle in rassegna, e sara’ chiaro il senso del compromesso.

Andiamo per prima cosa a cio’ che i partiti vedono nel futuro. Monti non ha fatto nulla di nulla. Non solo non c’e’ crescita , ma lo spread e’ ancora insostenibile, e come se non bastasseil prezioso avanzo primario c’e’, con la piccola sfiga che e’ aumentato il debito pubblico. Non sto dicendo che vi sia stato traferimento diretto di denaro, per carita’, ma se mi chiedete di avere soldi in tasca a patto di poter fare altri debiti, alla fine il giro del fumo e’ quello. Come se non bastasse, nuove decine di migliaia di assunti andranno a infierire nelle spese fisse dello stato, che dal 1990 al 2010 ha assunto un milione di impiegati in piu’, passando da 2.5 milioni a 3.6.

I partiti sanno, quindi, che al prossimo governo sara’ chiesto di chiedere alla popolazione dei sacrifici ancora piu’ grandi. Non vi illudete, perche’ a questo si arrivera’. Ovviamente non so come intendano bloccare rivolte di piazza, ma c’e’ da dire che l’ Italiano NON ha la tendenza a queste rivolte, e non si intravede un leader all’orizzonte, e no, Beppe Batman non e’ un leader.
D’altro canto, se le cose vanno come sembra abbiano preso ad andare nel mondo della finanza, presto ci saranno novita’ che potrebbero addirittura TOGLIERE ai politici i cordoni della borsa e del fisco. Anche in questo caso, i politici italiani dovranno presentarsi agli statali e parlare di sacrifici e licenziamenti.
Serve loro, quindi, una stabilita’ artificiale. Quindi, devono optare per qualche meccanismo che tenga stabili i governi, anche quando hanno piccole maggioranze. Un corposo premio di maggioranza, per esempio.
Il secondo punto e’ interno. Ai partiti serve un meccanismo di potere interno. Poiche’ le tessere sono fraudolente sin dai tempi della DC e le primarie terrorizzano ogni classe dirigente attuale, al punto che la sola idea spinge Berlusconi a tornare in campo -fosse anche in stampelle- , la scelta sara’ di contare i voti associati alla faccia del politico, ma per evitare che le elezioni diventino delle primarie, di bloccare le liste. Cosi’ proporranno l’attuale classe politica, e al popolo sara’ chiesto di decidere mediante la preferenza a chi tra loro (e solo tra loro) dare le preferenze.
Ci sono altri due problemi che assillano la classe politica italiana. Uno e’ la Lega, l’altro e’ Grillo.
Il piu’ grave tra i problemi e’ la Lega. La Lega e’ , tra i partiti attuali, il piu’ vecchio nel senso infrastrutturale, e nel senso di radicamento sul territorio con un simbolo costante, una classe dirigente costante, e una “ideologia” pressoche’ costante.
Ovviamente oggi sara’ in crollo, e il punto e’ “quanto crollo”?
Se per caso la Lega crollasse completamente, per i partiti rimasti sarebbe una notizia terrificante. Sinora essi hanno potuto contare sul fatto che il potere mantenesse se’ medesimo, ovvero che a patto di possedere pezzi di pubblica amministrazione, appalti, banche e compagnia, il potere fosse proporzionale alle fette di possesso delle istituzioni. Possedendo le istituzioni si possiedono gli appalti, le assunzioni, i favori, eccetera. E si usa questo per mantenere il potere, cioe’ voti di scambio.
Se la Lega dovesse crollare letteralmente, nonostante il fatto che le inchieste a riguardo abbiano mostrato una cattiva amministrazione del partito e non oltre, significherebbe una cosa:

per la prima volta dal dopoguerra, le clientele legate al radicamento e alla presenza storica non sono piu’ sufficienti a mantenere il consenso.

Questa e’ una situazione che la politica dei partiti non sa gestire. Sinora la logica nella quale i partiti italiani erano specializzati consisteva nell’usare il potere per mantenere il potere. E una volta dentro per decenni, come la Lega, i partiti erano praticamente immortali.
Se un partito scomparisse in Italia per cause “naturali”, senza disintegrazioni interne come successe a Rifondazione, ma “solo” perche’ non ha piu’ consenso -nonostante possieda ancora clientele notevoli- i partiti si troverebbero in una situazione mai vista prima: quella di un consenso fluttuante.
Se succede alla Lega di perdere massicciamente, e di farlo nelle zone che essa istituzionalmente “possiede”, quello che esce fuori e’ che NESSUN partito e’ piu’ al sicuro. Questa situazione non si e’ MAI verificata prima: in Italia non e’ MAI successo che ad un partito sia stato negato cosi’ tanto consenso da cancellarlo dalla scena politica, senza che si sia scisso, disintegrato, o che i suoi componenti siano tutti in galera.

la mera decisione dell’elettorato di cancellare un partito prima radicato (con clientele e presenza negli enti locali e nell’economia) e’ qualcosa cui nessun partito italiano e’ pronto a reagire.

Sinora i partiti italiani non hanno mai dovuto cercare il consenso. Non hanno mai dovuto convincere gli elettori. Essi si sono comportati come chiese, ARRUOLANDO gli elettori. Una volta arruolato l’elettore, la dialettica politica consisteva nello spiegare ell’elettore perche’ il partito era innocente alle accuse degli avversari, e perche’ gli avversari fossero colpevoli di tanti crimini.
In definitiva, i partiti sono stati delle chiese, e la loro dialettica politica era l’analogo dell’apologetica che i preti studiavano per imparare a giustificare sempre e comunque il passato della chiesa. Una volta catturato il fedele, egli era fedele e ascoltava il partito per sapere come vincere le discussioni al bar. Tutto il resto erano omelie e liturgia.
Chiaramente, non era mai successo che tutti i fedeli abbandonassero queste chiese di botto, lasciando i preti nell’impossibilita’ di parlare con loro, anche solo per giustificarsi.

Questo e’ il primo grosso interrogativo della classe politica italiana. Poiche’ non hanno mai visto un fenomeno simile, (nell’ipotesi in cui succeda) non sono in grado di capire in che modo garantire anche a se’ stessi di sopravvivere. Possono calcolare quanti voti dovrebbero avere sulla base delle clientele, ma se le clientele non funzionassero piu’ e la Lega crollasse, dovrebbero chiedersi come evitare che succeda anche a loro. E non lo sanno fare. Non hanno MAI dovuto lottare davvero per il consenso, e non sanno farlo.

In che modo una legge elettorale possa ovviare a questo non si capisce bene. Se e’ possibile frenare un nuovo partito -come quello di Beppe Batman(1)- assegnando diversamente i seggi in parlamento , non possono far nulla contro chi non vota un partito. Se i voti non li hai, non li hai e non li puoi conteggiare, in qualsiasi modo tu decida di conteggiarli.
Il problema non e’ di non sapere dove finiranno i voti della Lega. Il problema e’ che se scompare un partito per mera decisione degli elettori, e le clientele diventano irrilevanti, nessun partito e’ al sicuro.
Questa e’ probabilmente la ragione per la quale , secondo me, proporranno anche riforme delle camere, del numero di parlamentari e degli enti locali: in ultima analisi, il problema adesso non sara’ di dare da mangiare a molti, ma di garantire la salvezza a pochi.

C’e’ poi il problema Beppe Batman.

I sondaggi che lo danno a tredici miliardi di elettori solo a Casalecchio sono stati gonfiati ad arte per mettere pressioni sugli elettori, e a Parma non sta succedendo nessuno di quei miracoli di buona amministrazione da galvanizzare particolarmente l’ M5S, ma siccome anche quella di Beppe Batman e’ una chiesa, diciamo i Testimoni di Batman (2) , a furia di galvanizzarli rischiano che tanti vogliano salire sul carro del vincitore.
Frenare un partito piccolo dal rampup robusto e’ qualcosa che e’ gia’ stato fatto, ma in questo caso i termini operativi sono piu’ complicati. I magistrati non sono abituati a leader politici residenti all’estero per gran parte del tempo, faticano con le rogatorie , e l’intercettazione e’ loro complessa quando si usano dei buoni sistemi informatici.(3)
Non sono abituati a sorvegliare movimenti che si muovano sulla rete, non hanno dimestichezza con partiti che si sviluppino in quel modo. Potrebbero colpire Casaleggio, ma si sono bruciati nell’associarli a Beppe Batman, oggi sarebbe molto facile passare dalla parte del torto.
Cosi’ i metodi normali non funzionano. Escludere Beppe Batman dai mass media tradizionali, come fu fatto con Pannella, e’ praticamente impossibile, visto che Beppe Batman anzi si vanta di non esserci e pretende che i suoi non li frequentino.

L’altro metodo tradizionale e’ quello di escludere il nuovo partito dai tradizionali mezzi di propaganda, il che significa propaganda in fabbrica, affissioni limitate per via di consigli comunali compiacenti, radio schierate e cosi’ via. MA anche in questo caso, Beppe Batman non e’ molto sensibile al problema.

Quello che vi dovete aspettare, quindi, e’ una serie di regolamentazioni sulle attivita’ dei partiti su Internet. E se Beppe Batman non si fa nemmeno chiamare “partito”, una diversa definizione del termine.

A breve, arriveranno nuove e numerose leggi porcata riguardanti social network, internet e blogs.

Come capita, puntualmente, prima di ogni elezione in Italia, da 15 anni in qua.

Uriel

(1) Ha un sacco di peli , strilla un casino, fa il giustiziere e  si comporta come uno che esce da una caverna. Per cui , da oggi Beppe Batman.
(2)Il parallelo tra l’organizzazione ed i metodi di Beppe Batman e quelli dei testimoni di Geova e’ troppo evidente per non farci caso. Proselitismo “porta a porta” sui social network, riunioni locali col boss della congregazione locale, un comitato o un capo che decide chi va bene e chi no, ritorsioni a chi abbandona, eccetera.
(3) La polizia postale. Provate a leggermi in faccia cosa ne penso.

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