Le scie islamiche.

Non parlero’ molto della caduta del muro, perche’ oggi probabilmente e’ il giorno in cui tutti i giornalisti italiani sono riusciti a strappare un vero viaggio nella capitale tedesca alla loro azienda, quindi possono coprire loro l’evento. Invece parlero’ di altro.Uno dei rimproveri che mi arrivano via mail e’ di non parlare abbastanza degli islamici. Non ne parlo molto per diversi motivi. Il primo e’ semplice: non ho voglia di fomentare l’ennesimo HoGeSa. Il secondo e’ che e’ inutile

HoGeSa significa “Hooligans Gegen Salafismus” (Hooligans contro i salafisti) , ed e’ il modo in cui i nazisti tedeschi si stanno riorganizzando per avere un buon nome.

In definitiva si stanno riproponendo con una sigla specifica, che implica il fatto di difendere la Germania dai terribili salafisti, quegli undici idioti che hanno fatto la “Sharia Polizei” a Wuppertal. La loro nuova bandiera e’ questa:

Questo font mi ricorda qualcosa.

anche se rimangono abbastanza riconoscibili:

“Patria, Liberta’, Tradizione”.

Come vedete, non esiste esattamente una tendenza ai capelli lunghi. A me qualche vaga somiglianza sovviene.

Hanno manifestato per la prima volta a Köln, e il primo contatto con la polizia non e’ stato entusiasmante. Non e’ stato entusiasmante perche’ la polizia non si aspettava cosi’ tanti di loro, visto che non si tratta decisamente di una citta’ di destra. Esiste anche il sospetto che questo gruppo abbia coalizzato insieme ai nazisti anche alcuni gruppi di estrema sinistra.

La politia normalmente spazza via questo genere di dementi in poco tempo, ma questa volta le cose sono andate diversamente. Sia perche’ la polizia non si aspettava di averne cosi’ tanti, sia perche’ non si dicono le cose come stanno.

Prendiamo un articolo ad esempio: http://www.welt.de/politik/deutschland/article134122427/HoGeSa-die-Angst-vor-der-naechsten-Eskalation.html

Per via della distribuzione politica dell’elettorato, se qualcuno dicesse che sono nazisti, succederebbe un disastro. Politicamente, intendo: Colonia non e’ esattamente il posto ove i nazi siano i benvenuti.

Tuttavia, il problema e’ che, appunto, la stampa NON li sta associando ai nazisti, e neanche la polizia e i politici, nelle loro dichiarazioni, lo associano apertamente: si parla di “hooligans”. Chiaramente gli antifascisti sanno benissimo con chi abbiano a che fare, e sanno bene che assorbendo i tifosi il loro numero e’ letteralmente decuplicato.

Ma dal lato governativo, non si sente nemmeno una frazione dell’allarme provocato da 11 tizi che girano con una pettorina idiota. Tanto per farvi capire quanto abbia terrorizzato la citta’, ecco cosa facevano i pub “terrorizzati dai salafisti” qualche giorno dopo:

Bevi sangria, in nome di Trallalla’!

Ora, il perche’ migliaia di “Hooligans contro il salafismo” destino meno allarme di 11 fessi arrestati subito , e nemmeno presi sul serio dai migliori bar della NRW(1), e’ la prima domanda che viene in mente. Perche’ a parte i gruppi “antifa”, tutti gli altri media tendono a sottovalutare “nazi” ed a esaltare “hooligans”. I nazi in curva ci sono sempre stati, ma la sottovalutazione non e’ quella di sempre.

Questo fa sospettare una cosa: che il governo intenda lasciarli fare per un periodo.

In questo momento le comunita’ islamiche in Germania si sgolano a chiedere protezione al governo, dal momento che – basta conoscere la storia del paese  – si sa benissimo che il trucco di “noi vi proteggiamo dai cattivi” funzioni benissimo.

Poiche’, sotto la pressione americana, il governo era stato spinto a sovrastimare la presenza salafista , arrivando a parlare di settemila salafisti a fronte di undici arresti,  e questo aveva causato ansia, adesso arriva chi riscuote il raccolto dell’ansia.

Risultato: stranamente dei salafisti non si parla piu’ molto.  Si sa benissimo che niente aiuta il nazismo quanto una popolazione spaventata da un non meglio specificato nemico incombente. Basta sostituire “salafisti” con “comunisti”, e sembra una scena gia’ vista.

Ma il problema rimane: il numero. In quella manifestazione del ventisei ottobre, non c’era un raduno nazionale. Era un raduno locale. E se solo a Colonia ci sono piu’ “Hooligan contro i salafisti” di quanti salafisti ci sono IN TUTTA LA GERMANIA , secondo stime abbastanza “matematicamente ingiustificabili” , il problema diventa “ma quando entreranno in contatto”?

E questo vi spiega perche’ il Welt titoli “die Angst vor der nächsten Eskalation”

Si sa, cioe’, che prima o poi i due gruppi entreranno in contatto, e questi “Hooligans” sono degli esperti nella violenza, mentre i “salafisti” tedeschi sono poco piu’ di una moda tra gli adolescenti figli di immigrati turchi.

Perche’ la polizia non li chiama col proprio nome, ovvero neonazisti, e non dice che anche loro “reclutano sul web” il giusto? La proliferazione di club “Ho.Ge.Sa” e’ evidente e facile da notare in Facebook:

Per tradurre: ovviamente sono vittime, e ovviamente se le associazioni di sinistra li chiamano nazisti (che potrebbe costar loro caro) sono solo vittime e non si capisce che loro sono per la Germania, eccetera.

Pagine del genere stanno proliferando su Facebook,

e quali siano le intenzioni e’ , credo, abbastanza chiaro. A meno che quella mazza non serva ad ascoltare musica.

Nell’esagerare un fenomeno praticamente inesistente – per far piacere a Washington – hanno svegliato un fenomeno “abbastanza esistente”, che potrebbe diventare, per il governo “abbastanza imbarazzante”. Piu’ di undici idioti con una pettorina che vogliono convincere la gente a non bere birra in Germania.

Ma dicevo, il punto e’ che non stanno generando lo scandalo che normalmente un cosi’ folto numero di nazisti produce. Segno, ripeto, che ilgoverno intende lasciar correre.

La comunita’ islamiche tedesche si sono accorte della loro esistenza, segno che qualche contatto e’ avvenuto , e iniziano a strillare che vogliono sicurezza dal governo. E il piano sembra un piano gia’ visto ai tempi dei comunisti: si lasciano liberi di scorrazzare i fascisti, e quando i musulmani avranno abbastanza paura, lo stato dira’ “ehi, si. vi proteggiamo. Collaboriamo. Noi teniamo a bada i nazi, e voi ci date i nomi degli estremisti”.

Qual’e’ la critica che faccio a questo approccio? la critica e’ di non notare la fusione tra tifoserie calcistiche e nazi, che se in Italia non era nulla di nuovo, qui non era cosi’ sistematica, e specialmente ha decuplicato i loro effettivi.

Allora, il primo motivo per il quale non sto a parlare e’ che questo bellissimo effetto e’ l’effetto di chi ha voluto ingigantire un fenomeno per motivi politici – gli americani vogliono che tutti mandino un esercito in medio oriente: e’ urgente! Urgentissimo! Urgentissimissimo! – e alla fine ha scoperto che parlando di 7000 salafisti per averne arrestati 11 – disarmati – non fa altro che eccitare tutte le teste calde del paese, e i nazi politici non hanno fatto molta fatica ad arruolare gli hooligan, prima apolitici.

Quindi: adesso sapete dove porta parlare ci cifre improbabili – e vorrei proprio sapere come le calcolino – di salafisti qui e li’. Puo’ far piacere ad Obama, ma porta sfiga sul piano politico. Ripeto: adesso quelli che hanno paura ad uscire la notte non sono i tedeschi perche’ c’e’ la Sharia polizei di 11 persone, sono i musulmani, perche’ in giro ci sono migliaia di persone cosi’.

Andiamo al secondo punto: il potere militare di Isis.

Isis ha un potere militare praticamente nullo. E’ inutile sforzarsi di ingigantirlo, ha preso il controllo di zone instabili e senza veri eserciti. L’unico confine che ha calpestato e’ quello iracheno – magnifico lavoro americano – e di quello siriano – in attesa che a Washington decidano se Assad sia un Villain o un X-Men.

Il potenziale militare di un tizio che crede di non aver paura di morire in guerra e’ , normalmente, bassissimo. Per una ragione: quella religione di dementi dice benissimo che cosa succeda a chi MUORE in guerra contro un infedele. Ma omette un importante capitolo: le mutilazioni.

Un tempo, a quei personaggi gli slavi tagliavano un piede ed un braccio, lasciandoli vivi. Quelli tornavano indietro scoprendo che si, puoi anche morire in guerra e vai in paradiso, ma se rimani senza piedi come soldato hai chiuso, ma NON sei morto. Sei vivo, e non sara’ divertente.

A chi parla di Tzar Bomba e di altre cazzate, cioe’, mi sento di dire che la soluzione a questo problema e’ vecchia, e che le tecnologie moderne sanno applicarla su scala industriale. Chiamatele mine anti uomo, chiamatele flechette, chiamatele “bombe cluster” , ma come mutilare il nemico senza ucciderlo e’ noto da tempo. E se non lo uccidi, non va in paradiso.

Quindi no, non mi preoccupa tanto quella merda: non appena li si vorra’ togliere di torno, si iniziera’ con mine antiuomo , bombe cluster & compagnia,  e anche militarmente quella pseudofanteria incontrera’ la sua nemesi.

No, qui non vai in paradiso. Resti senza piede e senza coglioni.

Ammesso che serva, perche’ per riprendere una citta’ contesa sono bastati due reggimenti di Peshmerga, per cui non e’ che si tratti di gente davvero irresistibile. Il fatto che si guardino bene dal cazzeggiare sul confine turco, giordano, iraniano, fa capire molte cose sul loro “valore militare”.

Andiamo al discorso ideale: la storia dell’islam moderato e dell’islam integralista.

L’islam moderato non esiste. End of story. E’ come le scie chimiche. Qualcuno vede una scia e dice “quella e’ una scia chimica” , e quindi qualcuno vede della gente di origine orientale, o magrebina, magari nati da famiglie musulmane, e dice “ehi, non ha ancora sgozzato nessuno. Quello e’ un musulmano moderato, almeno per le prossime 24 ore”.

Sono cazzate.

Quando chiedi un esempio di correnti islamiche moderate, nel senso teologico del termine, non ne trovi. Esistono quattro principali scuole islamiche:

  1. La scuola hanafita, fondata da Abu Hanifa al-Numan a Kufa, ruota intorno al ragionamento analogico. Dall’Iraq si è diffusa alla Persia e all’Asia centrale fino ad imporsi come indirizzo ufficiale dell’Impero ottomano
  2. La scuola malikita, fondata da Anas ibn Malik a Medina, pone l’accento sulle proprie origini nella terra del Profeta ed è un po’ più tradizionalista dell’hanafita, più legata anche agli hadit, i detti di Maometto. E’ diffusa nel Maghreb, nelle regioni curde curda e in misura minore in Egitto e in Africa subsahariana.
  3. La scuola shafi’ita, fondata da Mohammed ibn Idris al- Shafii (nato in Palestina e vissuto al Cairo) cerca di sintetizzare le due scuole hanafita e malikita con predilizione per la tradizione. E’ diffusa in Egitto, Bahrein, Yemen, India, Indonesia e Africa orientale. Ad essa fa riferimento al Ghazali, uno dei massimi teologi dell’islam.
  4. la scuola hanbalita, fondata da Ahmed ibn Hanbal a Baghdad, è la più rigida, quella che si riferisce in modo più dogmatico al Corano e alla sunna (la tradizione), limita il ragionamento analogico a casi eccezionali e chiude la porta all’ijtihād (l’interpretazione dei testi). Si basava e si basa su pratiche abituali ed è dunque la più facile da seguire. È diffusa soprattutto in Arabia Saudita. Ad essa si richiamarono Mohammed ibn Abd al-Wahhab (padre del wahhabismo) e il suo ispiratore Ahmad ibn Taymiyya (che già a suo tempo, nel XIV secolo, aveva dichiarato guerra allo Sciismo, al Sufismo e alla filosofia greca).

come si puo’ notare, possiamo scegliere tra  “ragionamento analogico”, ovvero  “cazzate come se piovesse”, a quelli che vogliono un islam “un pochino piu’ tradizionalista”, sino a quelli “piu’ rigidi”, passando per “predilezione per la tradizione”.

In definitiva, cioe’ , NON ESISTE nessuna grande corrente islamica “moderata”. NESSUNA corrente dell’islam e’ moderata o mira alla moderazione. L’unica che non vuole essere rigida, tradizionalista o ancora piu’ rigida e tradizionalista e’ una scuola che fa “ragionamento analogico”, ovvero “e’ cosi’ perche’ si, e se non ci credi tutte le gambe del tavolo sono uguali ma la terza e’ piu’ uguale”.

Ce ne sono di “moderate”? Si, ma sono molto ben lontane dalla diffusione di quelle 4. Per esempio, il Dopolavoro Tassisti di Tobruk ha una sua versione di islam moderato, ma hanno in tutto 25 iscritti.

Quando poi si parla di nazioni, si va al delirio. La prima ad essere nominata come esempio di “Islam Secolare” e’ la Turchia. Aha. Solo che , anche a non VOLER vedere che la Turchia sta desecolarizzando l’islam in modo abbastanza entusiastico, la secolarizzazione e’ stata imposta usando come guardiano… l’esercito.

Il messaggio e’ chiaro: se gli punti un fucile addosso, il musulmano diventa moderato. Ok, adesso conosciamo il potere secolarizzante delle armi automatiche, ma non mi sembra decisamente un buon esempio di “islam secolare”. A me sembra un buon esempio di “se ti scanno , diventi secolare”.

L’altro esempio e’ l’Albania. Dimenticando che la “secolarizzazione” si e’ ottenuta, per dire, mediante un’azione “vagamente repressiva” del partico comunista locale. Se questo e’ l’esempio, abbiamo un messaggio chiaro: “cinquant’anni nei gulag e il musulmano diventa moderato”. Magari era meglio la versione turca, vedete voi.

Tra gli altri paesi “islamici moderati” annoveriamo, vediamo… il marocco, cioe’ quel posto che gli USA hanno adoperato per torturare i membri di Al Qaeda. Ok “se il tuo Re ha intenzione di rimanere al potere, e ti fa scannare dai suoi sbirri, il tuo islam diventa moderato”. Poi ci sarebbe l’algeria, che manda un messaggio tipo “se mando l’esercito a massacrarti, blocco le elezioni e metto in carcere i militanti, dove vengono stuprati e torturati, allora l’islam diventa moderato”. C’e’ poi la Tunisia, che manda un messaggio chiaro: “c’e’ mancato un pelo che i moderati prendessero il potere”, e la Libia, che ci dice “eh, era bello essere moderati con Gheddafi, senza gheddafi la moderazione ha qualche difetto”. Infine un altro esempio di islam moderato e’ l’ Egitto , che lancia il messaggio “niente di meglio di un generale fascistoide al potere per moderare l’ islam”.

Si, c’e’ anche l’islam moderato dei paesi ex sovietici, ma qui vale sempre l’esempio albano: “per fare l’islam moderato, inserire una monetina e premere il tasto rosso del Gulag”. Ok, con cinquant’anni di deportazioni, torture, indottrinamento scolastico e imam impalati , potete fare un islam moderato.

Vedetela come volete, ma a me manca ancora un esempio di islam che, senza la minaccia di spari, torture, deportazioni e/o sparizioni misteriose nel nulla, arresti arbitrari e campi di lavoro, evolva liberamente verso la moderazione.

Cambiero’ idea quando mi mostrate un musulmano che diventa moderato senza fargli presente che gli conviene rigare dritto per motivi che sanno di ” ti finisce male”.

Il problema e’ che dall’altra parte , quando si cerca di tirare fuori dei fatti, salta fuori gente che e’ l’analogo dei credenti nelle scie chimiche. Non importa il fatto che non abbiano prove dell’esistenza di un “islam moderato” o di qualcosa che gli assomigli lontanamente – e senza minaccia di arrestargli la madre e stuprarla in carcere :  loro ci crederanno comunque.

Non ha alcun senso far notare l’evidenza a questa gente. Non serve a nulla far loro presente che non c’e’ nessun fenomeno che corrisponda a “islam volontariamente e liberamente moderato”: queste persone INTENDONO credere all’esistenza dell’islam moderato, e non c’e’ nulla che possa far cambiare loro idea, decapitazioni a parte.

Certo, sicuramente ci saranno tante brave persone tra i musulmani. Ma esistevano anche pompieri nazisti che salvavano i bambini dagli incendi. Il problema di un gruppo , la sua caratterizzazione, non la fanno coloro che NON agiscono, la fanno quelli che agiscono. Se si odia il nazismo non e’ per il signore pacifico, iscritto al partito, che amava i gerani. Lo si odia per il signore meno pacifico che nel weekend andava a fare un picnic in Polonia.

Cosi’ so benissimo che esisteranno bravi ed onesti muratori musulmani , droghieri musulmani e infermiere musulmane, come esistevano bravi ed onesti muratori nazisti, droghieri nazisti e pompieri nazisti: il problema NON sono “quelli bravi”, per intenderci. Il problema sono quelli cattivi.

Per esempio, sono entrato a far parte di un club di persone che si ostinano a riparare le cose, detto “repair cafe’”. Ci sono un sacco di brave persone, li’, come tra i musulmani e tra i nazisti. La cosa che mi piace, pero’, e’ che NON ci sono quelli che invadono la Polonia, e neanche quelli che sgozzano giornalisti. Insomma, il problema di un gruppo non sta in quelli buoni: sta in quelli cattivi.

Cosi’, e’ inutile spiegare a quella gente che l’islam moderato sia solo un loro sogno, o spiegare ad una improbabile giornalista palestinese che non esiste un “islam secolare” quanto non esiste un “tramonto mattutino”: non serve.

E’ perfettamente inutile. E’ come spiegare che non esiste babbo natale. Che esista o meno, avrete un sacco di gente cui piace comportarsi come se esistesse.

Un articolo contro Babbo Natale ha senso? No, perche’ tutti sappiamo che non esiste Babbo Natale, cosi’ come tutti sappiamo che non esiste un islam moderato.

Ma tra poco, tutti saremo a guardare orribili film della Disney sullo “spirito natalizio”, e a comportarci come se credessimo che quel periodo sia diverso da qualsiasi altro. E’ un rituale che la societa’ non abbandona solo perche’ qualcuno dice “le renne non volano, cazzo!”.

Allo stesso modo, e’ un rituale politico dire frasi come “Non e’ uno scontro di civilta’ ” quando sappiamo BENISSIMO che lo e’, eccome. Ed e’ un rituale politico dire “islam moderato”, o “islam secolare”, come se esistessero davvero. Il rituale e’ questo, quindi bisogna dire che esiste l’islam moderato e che le renne volano.

Opporsi a questo NON ha senso. Non serve a nulla. Appartiene al delirio collettivo, per cui si crede che i conigli facciano uova di cioccolato o che a natale passi una slitta volante, o che la Turchia sia diventata “secolare” senza mettere un esercito come “garante della laicita’”.

Quindi no, mi interesso pochino del discorso ISIS. E per quanto riguarda i temibili salafisti tedeschi, adesso che ci sono dei veri, consolidati – quelli si’ che sono un problema – “hooligans contro il salafismo”, mi limito ad una cosa:

E per tornare ai Ho.Ge.Sa: ne hanno parlato TUTTE le TV tedesche. Se qualche giornalista “inviato a Berlino” avesse mai messo piede a Berlino, e acceso una TV, forse se ne sarebbe accorto.

Ma questo e’ un altro capitolo del giornalismo italiano.

Uriel Fanelli sabato 8 novembre 2014

(1) Si trovano tutti a Colonia.

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