Le fasi dell’ expat.

Questo e’ un post personale. Tempo fa conobbi alla riunione scolastica (la scuola di Erkrath)  di mia figlia, i genitori di un’altra bambina italotedesca, di terza generazione. Significa che i nonni sono siciliani, i genitori sono nati in Germania , lei e’ nata da genitori che parlano tedesco e un pochino di “italiano” (intendo, che chiamano “termino” l’appuntamento). E questa persona mi aveva descritto le fasi del distacco.
Il post precedente, Darwinismo attivo, e’ un post molto amaro. Nel senso che per me leggere i giornali italiani di oggi e’ stata una specie di goccia che ha fatto traboccare il vaso, ovvero ha sancito la fine di una fase e l’entrata in un’altra.
Quando questo arzillo vecchietto siciliano mi spiegava , con l’italiano aulico dei siciliani che rifiutano il dialetto, che tutti passano per queste fasi, in realta’ non ci credevo. Credevo che usando il raziocinio avrei evitato alcuni passaggi, mediamente dolorosi, che lui mi descriveva, e che io vedevo come eccessivamente sentimentali. Troppo, per i miei canoni.

Questo signore mi spiegava che lasciare una nazione e’ come venire lasciati da una donna.
  1. La prima fase, in cui avete rabbia perche’ avete perso cio’ che e’ stato. In questa fase, se lei tornasse sui suoi passi, sareste disposti a fare la pace. Se se ne va con un altro la disprezzerete come puttana, e se dovesse avere dei guai seri, tipo guai di salute, sareste ancora disposti ad aiutarla.
  2. La seconda fase, in cui avete rabbia per cio’ che poteva essere, ma non potra’ esserci. In questa fase, se lei tornasse sui suoi passi, le direste di no, ma sareste tentati di tornarci. Se se ne va come un altro, semplicemente anticiperete la terza fase, e comunque anche voi vi state guardando in giro. Ma vi spiacerebbe. Se avesse bisogno di aiuto perche’ nella merda, diciamo che vi dispiacerebbe.
  3. La terza e ultima fase. In questa fase, non provate piu’ nulla. Ok, e’ una mia ex. Non “la” mia ex, e’”una” mia ex. Magari avete gia’ trovato una nuova donna, e se lei cambiasse idea, “e che cazzo vuoi ANCORA da me, adesso?” Se si trova un altro in questa fase sono tutti cazzi suoi, e se ha bisogno, beh, la testa di cazzo non mi ha voluto vicino, che si arrangi.
Lasciare un paese , secondo il mio amico siciliano, porta il migrante a queste tre fasi. Oggi, leggendo i giornali credo di aver raggiunto la terza fase. Non me ne frega un cazzo, davvero. Tre famiglie di industriali vi hanno preso tutti i giornali e tutti i partiti e vi stanno conducendo al disastro per comprare le macerie e venderle. Uhm.  Ah, si’? E sticazzi?
Volete abbandonare l’unico progetto politico nel quale avete ancora peso per seguire i liberisti inglesi e diventare un altro messico? Fair Enough. Che cazzo aspettate? Un  Messico alle porte ci fara’ comodo.
Ironia della sorte, mi e’ arrivato oggi la lettera con cui mi chiamano in comune per il certificato elettorale. Per le europee. Sono indeciso, ma sto valutando seriamente AfD. In fondo hanno ragione: la Germania puo’ andare molto meglio senza l’ euro, e senza pagare 150 miliardi di euro e riceverne zero.
Anzi, mi chiedo cosa potrebbero fare, con 150 miliardi di euro l’anno sul bilancio. Se gia’ oggi il welfare e’ cosi’, mi chiedo come potrebbe essere con 150 miliardi di euro in piu’. Ovvio, mi tocchera’ chiedere la BlauKarte per i primi anni, ma ok, lo fanno in tanti stranieri, e sopravvivono. Cosi’ come lo facevano anche gli italiani, come Gästarbeiter.
Perche’, come dicevo, in questo momento non me ne frega un cazzo. Sei nella fase in cui ti sei rifatto una vita con un’altra, e se incontri quella ex, non ti fermi neanche a dirle ciao, un saluto veloce e via.
Si, so cosa significhi.
Significa che sono come tutti gli altri, e che la logica non ti aiuta in questo: le fasi sono le stesse. Alla fine, sono umano, e le regole in gioco sono quelle di tutti gli altri esseri umani.
 Significa che ora il mio problema sara’ semplicemente quello di integrarmi sempre di piu’, di lasciare perdere “le radici”, e di tenerle solo perche’ ce le hai addosso e non puoi cambiarle. Fino a quando , forse, normalmente da vecchio, mi trovero’ a rispolverarle, ma non avendo piu’ nessun parente o amico in vita in Italia , il massimo che faro’ sara’ fare come gli altri vecchi, che vanno nel bar italiano a Gerresheim  , con la spilletta italiana, a parlare di cosa ha fatto il Fortuna Dusseldorf.
Questo e’ piu’ o meno il ciclo della trasformazione.
In realta’, in piu’ rispetto ai vecchi delle scorse generazioni, ho due cose. Internet, che mi consente di leggere online i giornali, e una percezione chiara di come andra’ a finire.
Non ci vuole molto. Tre famiglie possiedono i tre grandi gruppi mediatici e i tre grandi gruppi politici del paese. Che cosa vogliono queste famiglie? Vogliono il paese, come giardino di casa ove fare i propri porci comodi. E lo avranno.
Useranno i giornali per persuadervi che all’estero e’ anche peggio, e poi per persuadervi ad uscire da Euro ed UE, e lo farete. Lo farete perche’ vi stanno titillando l’ego, e siccome vi titillano l’ego, molto mussolinianamente cercherete di tirare dritto.
Fatto il botto, tutti balleranno un pochino, e affonderete nei vostri errori. Loro, le tre famiglie , si compreranno quel che resta. De Benedetti vendera’ le macerie come ha fatto con Olivetti, e alla fine vi troverete un sacco di aziende divise tra arabi e inglesi. Avevate Olivetti, e ora ci sono i palazzi di Vodafone.
Gli agnelli compreranno un altro pochino di aziende e le venderanno ad americani, facendo magari da ponte come con Fiat. Avevate Fiat, avete Fiat-Crysler, e gli operai americani del gruppo guardano le Ferrari e dicono “queste le facciamo NOI”. Indovinate chi e’”noi”.
Prima quando pensavo a queste cose ero come quello che ha lasciato una donna e la vede con un altro, che magari la picchia.
Stamattina ho visto l’abisso nella vostra stampa. Ho visto l’orribile malvagita’, la perversione spirituale, la palude senza ritorno che contraddistingue i nemici dell’umanita’: vogliono fare di voi un terzo mondo da spolpare.  E ci riusciranno, e ci riusciranno con gli applausi degli italiani.
E sticazzi?
Davvero, se non ci pensate voi, ma perche’ cazzo dovrei pensarci io? Ovvio, tutti in Europa balleranno un pochino, ma si sa, quando il mare e’ forte, essere sulla nave piu’ robusta e’ meglio. Altro non puoi fare.
Non riesco ad arrabbiarmi. Ha ragione il buon Pino: c’e’ un momento, dopo la fine di un rapporto, ove non te ne frega piu’ un cazzo. Ok, stavolta non ce la fanno. Checcevoifa’? Goditi il carnevale, che lunedi’ e’ RosenMontag  ( http://de.wikipedia.org/wiki/Rosenmontag ) e fatti una birra.
Lo so che e’ brutto, ma se succede a tutti gli expat, non capisco per quale ragione non avrebbe dovuto succedere a me. Anzi, a sentire alcuni ci ho messo anche troppo!
Comunque, ad un certo punto, tra la storia dell’ indice di Gini (che e’ comunque migliore di quello italiano) e l’epidemia da 40.000 morti negli ospedali tedeschi, (1) ad un certo punto ho iniziato a sentire … niente. Non la solita rabbia, o il solito sarcasmo. Semplicemente niente. Ah, la Giulia si e’ messa col Coso? Buon per lei.
Davvero, non credo che parlero’ piu’ del destino dell’ Italia. In fondo, e’ prevedibilissimo. In fondo e’ gia’ tutto deciso tra tre famiglie: De Benedetti, Agnelli/Elkann, Berlusconi. Non e’ bello, ma sticazzi ce lo vogliamo scrivere?
Ci sono un sacco di situazioni interessanti in giro. Ok, la prossima mossa in Ukraina e’ scritta, lo avevo anticipato sul forum: Putin prende la Crimea , aspetta che in Ukraina ci sia un governo legittimo, e poifa un tavolo a tre con UE e Ukraina per discutere i diritti dell’ enclave russa sul mare di Azov. E fara’ apposta ad escludere la NATO.
Ci sono altre cose interessanti che stanno succedendo, come il primo utilizzo estero della brigata militare francotedesca in Africa, come la nuova guerra delle valute tra Cina e USA, e un sacco di novita’ anche nell’ Information Technology. Non c’e’ bisogno di parlare per forza di questo.
Anzi, forse sostituiro’ i post sull’ Italia con post sulla Germania. Dopotutto ormai leggo spesso i giornali locali, sto iniziando ad entrare nella loro mente “politica”.
Non so di preciso, ma onestamente oggi penso di essere arrivato a quel limite di nausea che segna un punto di non ritorno: o vomiti, o ti stacchi. 
Non so neanche se sia colpa della classe di servi che scrive sui giornali . E onestamente non mi interessa, nel senso che vedo benissimo il disegno delle famiglie che intendono spartirsi l’Italia, capisco chiaramente COME se la vogliano spartire, si vede chiaramente a chi vogliano vendere i pezzi, ma come ho detto: ci siete dentro, quindi lo vedrete succedere giorno dopo giorno.
Non so se sia una sindrome di Nerone, nel senso che non so se mi mettero’ a suonare l’ arpa mentre Roma brucia. Magari mi incuriosira’ vedere COME brucia.
Ma di certo, oggi so come ci si sente quando si entra in questo stadio. E’ come quando avete lasciato una donna, siete nella fase in cui non ve ne frega piu’ di lei, e tenete stretta la vostra nuova compagna. E’ un misto tra distacco e serenita’. Una specie di ferita che si chiude.
Meglio non pensare al passato, ormai e’ passato.
E quella e’ solo una ex. Non piu’”la” ex.
Uriel
(1) Poi ho letto che Renzi ha appena applicato la direttiva sulla liberta’ di cura europea. Evidentemente i “De Agnesconi” hanno interessi in quel settore e temono di perdere la pappa.

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