Last Generation? Extinction Rebellion?

E’ da qualche tempo che si vedono in giro delle sigle del genere, che si riferiscono all’idea che il riscaldamento globale possa portare all’estinzione la specie umana. E queste sigle sono normalmente associati a movimenti di giovani, molto giovani,  spesso poco avvezzi a leggere le cose che citano.

Ma come si arriva a credere a modelli climatici estremi, mai sottoposti a peer review, anziche’ basarsi su modelli piu’ accreditati, che NON prevedono l’estinzione del genere umano? 

Il problema e’ che, in quanto teoria, quella del riscaldamento climatico e’ stata tra le peggio divulgate della storia della fisica. Credo che soltanto la teoria del Flogisto possa battere la maniera assurda e dilettantistica in cui si e’ divulgata la storia. 

Cerchero’ di spiegare cosa e’ successo mettendo me stesso nel ruolo del lettore, visto che effettivamente ho cercato quasi da subito di capire di cosa si stesse parlando.

La storia che racconto riassume, piu’ o meno , tutta la confusione che e’ stata fatta, e il motivo per cui molti se ne sono sbattuti allegramente sino a quando qualcuno si e’ degnato di spiegare BENE come funzioni la cosa. Peccato che quasi tutti poi si siano concentrati sulla montagna di merda. 

Quello che segue e’:

“La teoria della montagna di merda(*) applicata al Global Warming”.


Per capire quello che sto per scrivere, occorre capire la struttura degli science proxies, che si comportano per la scienza come gli strati dell’atmosfera fanno per le radiazioni solari. 

Esistono gli strati alti, che definisco accademici: coloro che fanno ricerca , vivono di ricerca, e che originano, mediante papers, il sapere scientifico, o almeno le teorie (che siano vere o false) e che poi verificano, o falsificano, le teorie stesse.

Esiste uno strato intermedio, cioe’ uno spazio di persone che hanno studiato materie STEM , ma nella vita fanno altro. Nel discorso pubblico, queste sono le persone che prendono la scienza dagli strati alti e la diffondono , o almeno la difendono: nel dibattito pubblico “di fronte alla macchinetta del caffe'” sono quelli che debunkano le cazzate (se preferite: spalano la montagna di merda) e sostengono la verita’ scientifica. 

Il pubblico: lo strato piu’ basso, che riceve attivamente quanto riceve da sopra, attivamente perche’ lo capisce come puo’ e risponde come puo’, producendo (anche) la montagna di merda.

Lemma: lo strato intermedio e’ ESTREMAMENTE critico, perche’ spesso gli strati alti sfruttano la montagna di merda per avere visibilita’ e fondi. 

Corollario: lo strato intermedio e’ permaloso e non ama essere preso per il culo.

Se lo strato superiore si mette contro lo strato intermedio, lo strato intermedio dice “meh”, e vince la montagna di merda.

Insomma, lo strato intermedio e’ anche definibile come  “la frangia lunatica”.


Il primo catastrofico errore nello spiegare il motivo per cui la terra si sarebbe riscaldata in seguito alle emissioni di CO2, fu di spiegare la cosa attraverso l’effetto serra.

Se spiegate bene l’effetto serra, puo’ sembrare plausibile che un aumento di CO2  possa causare un effetto serra, ovvero il fatto che la radiazione arrivata viene riflessa dal suolo come infrarosso, che pero’ viene bloccato dalla CO2. Il risultato e’ che la serra si riscalda.

Questo e’ quello che succede nelle serre , sotto un’altezza di circa venti metri. Se cercate di fare serre piu’ alte scoprirete presto che superata una ventina di metri di altezza (circa sei piani) non funziona piu’ e la temperatura al suolo non si comporta come vi aspettate. Entrano in gioco fenomeni di convezione e di raffreddamento per pressione che cambiano tutto il computo.

Inoltre, nell’effetto serra delle serre, per quanto voi possiate fare, il ruolo piu’ importante lo gioca l’umidita’ e non la riflessione o la superficie: se accettate di illuminare l’interno della serra con luci adeguate e di metterci abbastanza acquya, potete fare le serre anche di legno, o in altri materiali opachi, e la serra si riscaldera’ al sole. Questo e’ il motivo per cui l’ Olanda e’ il maggior esportatore europeo di pomodori, davanti a Italia, grecia, Spagna, eccetera.

Insomma, questi nelle discussioni pubbliche mi parlavano di effetto serra, e io preferivo andare a guardare un video di Stoya.

Oltraggio! Oltraggio! Negazionismo! E giu’ insulti.


Ad un certo punto, qualche persona piu’ competente, in alcune chat che frequentavo, comincio’ a dirmi che avevo ragione, ma il riscaldamento globale non dipendeva da nessun tipo di effetto serra, bensi’ da un fenomeno di solar proxy , e di radiation proxy. Insomma, la terra si riscalda perche’ (per via del CO2) ad irradiare nello spazio il calore non sono piu’ strati bassi (diciamo “meno alti”) e densi dell’atmosfera, ma strati alti e meno densi.

Ripeto: il riscaldamento globale NON ha un CAZZO di niente a che vedere con alcun fenomeno di “effetto serra”, bensi’ e’ legato ad un complesso sistema di proxy di energia realizzati dagli strati atmosferici , sistema che viene disturbato dalla CO2.

In breve, la presenza di CO2 , cioe’, sposta il calore sugli strati piu’ alti dell’atmosfera. 

Essendo meno densi, questi strati irradiano meno energia nello spazio, e quindi il pianeta si scalda perche’ ne tiene di piu’ (di energia). Cosi’ i conti tornano, ma il fatto di essere insultati per non aver creduto all’ improbabile spiegazione dell’effetto serra aveva creato una certa diffidenza, cosi’ lo strato intermedio  che avrebbe dovuto (pur senza lavorarci) aderire prima alla dichiarazione di emergenza venne repulso. In base a questa diffidenza, infatti,  rimanevano due domande:

  1. Perche’ parlare di “effetto serra” quando non c’entra niente?
  2. Perche’ non spiegare la cosa al pubblico con il riscaldamento degli strati piu’ alti dell’atmosfera?

Le risposte che gli “strati alti” della scienza davano erano alquanto sconcertarti. 

  1. Politica ONU, ONU Politica, Fondi soldi ONU politica whatever.
  2. I satelliti che misureranno se gli strati alti si riscaldano andranno in orbita tra dieci anni.

Oggi come oggi i satelliti sono andati in orbita e hanno misurato il riscaldamento degli strati alti (confermando la teoria) ma a quei tempi, mancavano circa dieci anni.

Lo strato medio dell’educazione scientifica, irritato da un pubblico di sicofanti vegani che continuavano a insultare chiunque facesse domande, a quel punto disse “meh”. Sia perche’ e’ uno strato intermedio che e’ permaloso, sia perche’ lo strato alto della scienza sembrava compiacersi del potere insito nella massa caprina che insultava chiunque non si piegasse alla bislacca teoria dell’effetto serra, sia perche’ sembrava una dichiarazione politica in seno all’ ONU, che veniva divulgata in modo da eccitare le masse caprine, sulla base di una bislacca teoria di effetto serra, e questi scienziati sembravano compiaciuti della fede cieca che una delle due tifoserie di capre mostrava nell’insultare lo strato intermedio e come se non bastasse non esistevano vere prove sperimentali a sostegno della teoria, prove che sarebbero arrivate in seguito.


Quando gli strati alti della scienza si accorsero di aver perso il piu’ utile volano di trasmissione del sapere, cioe’ lo strato intermedio, allora cercarono di rimediare usando delle affermazioni ancora piu’ sconcertanti:

  1. esistono improbabili simulazioni al computer che dimostrano la nostra teoria anche senza misurare la temperatura degli strati alti dell’atmosfera.
  2. il 99.7% degli scienziati concordano con questa teoria.
  3. morirete tutti se non si fa come diciamo: leggete questo paper. Le locuste.

se con queste affermazioni si intendeva convincere lo strato intermedio a cooperare con una buona causa, bisogna concludere una cosa: gli scienziati dello strato alto non riuscirebbero a vendere un sandwitch ad un gruppo di deportati che muoiono di fame. Nemmeno gratis.

  1. Nel periodo, quasi tutta la fascia scolarizzata intermedia che si occupava di STEM si stava muovendo verso le simulazioni al computer. Nel farlo ne conoscevano bene i limiti. E sapevano benissimo che non esistevano nel pianeta, nemmeno nei top 500, computer abbastanza potenti da eseguire quella simulazione. Ah, si: le simulazioni usavano dei meshing improbabili, non esistevano ancora dati certi sulla temperatura sulla superficie dell’oceano, (ora ci sono, ma prima no) e come se non bastasse per far stare la simulazione nel computer a disposizione, si “ignoravano” delle cose a casaccio. Dimentico: nemmeno oggi esistono computer abbastanza potenti da simulare DAVVERO il clima e le sue interazioni (oceaniche, atmosferiche, biologiche) al completo.
  2. La scienza non va per consenso accademico. Il fatto che il 99.7% degli scienziati voti per qualcosa non significa nulla. La frase corretta sarebbe stata che il 99.7% delle evidenze  sperimentali andavano in quella direzione. Ma usare come una clava il consenso accademico, fuori dall’accademia, non funziona proprio. Mai. In nessun modo. Per nessun motivo. Fuori dall’accademia, il consenso accademico vale quando una varieta’ scadente di letame. E anche nel mondo della scienza sperimentale : altrimenti avremmo gli axioni, i famiglioni, e persino i tachioni. Il guaio e’ che di fronte all’esperimento anche un consenso accademico totale puo’ solo chinare la testa.
  3. Siccome il modello economico di ricerca scientifica dice che i fondi sono circa o(n^2) della quantita’ di paper pubblicati, non appena si scateno’ la questione, un fiume di cartaccia accademica si rovescio’ sui vari giornali. Retroazioni improbabili, positive, negative, semidefinite, definite, costanti di Barkhausen che sembravano uscire dal bingo della nonna, conclusioni che andavano dalla Terra piena di donne in bikini alla distruzione totale, sino all’esplosione del pianeta per colpa del riscaldamento, e ovviamente, se ci mettevi il pericolo di estinzione della specie , avevi piu’ lettori.

La combinazione di questi tre fattori produceva, e produce, un polpettone di diarrea accademica impossibile da digerire per lo strato medio della popolazione scientificamente acculturata.

Oggi come oggi, il global warming viene spiegato alle masse principalmente con strumenti POLITICI, o tipici della comunicazione politica. L’ostinazione nel menzionare l’effetto serra (il che implica un’atmosfera alta venti metri dalla superficie!) , il continuo menzionare paper che sono stati scritti solo per avere i fondi (da entrambi i lati del dibattito), l’uso di simulazioni improbabili, fa si che lo strato intermedio della popolazione con scolarizzazione STEM rifiuti di partecipare al dibattito.

Per farvi un’altra idea delle “simulazioni al computer”: si tratta in generale di sistemi di equazioni differenziali, risolti con metodi equivalenti alle differenze finite. (ovviamente sono ottimizzate con tecniche ancora piu’ sofisticate, eccetera). Il guaio delle equazioni risolte in questo modo e’ che tutto (e ripeto: tutto) dipende dalle condizioni iniziali. Se pensate, per esempio, che sia impossibile superare la velocita’ della luce sbagliate: se scriviamo la teoria con equazioni differenziali e la risolviamo alle differenze finite, basta avere cura di scegliere le condizioni iniziali adeguate. Se il quadrato della vostra massa fosse negativo, per esempio, potreste esistere SOLO oltre la velocita’ della luce, e senza energia (cioe’ in stato di quiete!) la vostra velocita’ sarebbe infinita. Velocita’ infinita in “stato di quiete”? Si:  Avreste bisogno di energia per rallentare.

Morale, quali sono le condizioni iniziali del clima? Il 1945? il 2015? Il 1066? Perche’ la Battaglia di Hastings dovrebbe essere meno “condizione iniziale” rispetto al debutto di Cristina Aguileira in Nashville, o al bombardamento di Hiroshima? La risposta e’ che queste simulazioni sono abbastanza sensibili, e “deragliano un pochino” se cominciamo troppo nel passato.

Morale: in queste condizioni, la comunicazione e’ politica , perche’ lo “strato intermedio” si rifiuta di difendere la teoria, difendendo motivazioni assurde quali “effetti serra”, o “muh simulazione”, o “muh il parlamento inesistente degli scienziati vota per il riscaldamento globale”. Nessuna persona decente vi aiutera’ a sostenere minchiate del genere.

Ripeto: di conseguenza la comunicazione a riguardo va direttamente dallo strato accademico a quello popolare, usando una strategia di comunicazione politica, e questo di riflesso prevede che ci sia maggioranza e opposizione, e prevede alternanza, cioe’ che l’opposizione possa battere la maggioranza.

As easy as that.


Sarebbe molto diverso se si spiegasse la storia dei proxy atmosferici, e si spiegasse che i satelliti HANNO misurato il riscaldamento agli strati alti, e che si e’ anche misurata l’energia dissipata, che e’ inferiore, ovvero il pianeta trattiene piu’ energia. 

E’ una teoria del tutto decente che , per quanto semplificata, lo “strato intermedio” della scolarizzazione sarebbe disposta a difendere nel dibattito pubblico. Ma se mi chiedete di sostenere l’effetto serra, implicando quindi che l’atmosfera sia spessa 20 metri, io vi dico “meh” e passo a guardare Valentina Nappi.


Andiamo adesso a “Last Generation” e “Extinction Rebellion”. Perche’ esistono?

Abbiamo detto che una fase della farloccheide (l’eneide e’ la saga di Enea, l’ Iliade e’ la saga delle genti Ilie, la Farloccheide e’ la saga dei farlocchi)  comunicativa del mondo accademico e’ consistita nella pubblicazione di una montagna di merda patascientifica (roba che non ha nulla da invidiare al calcolo sella superficie di Dio, https://it.wikipedia.org/wiki/Patafisica) che portava a qualsiasi conclusione.

Ma se date ad un gruppo di adolescenti (come sono questi ragazzini) la scelta tra teorie sul futuro, sapete cosa scelgono? Scelgono la piu’ scientifica? Scelgono quella che ha piu’ peer review positive? Scelgono quella piu’ corretta sul piano matematico? Non illudetevi. Sceglieranno questa:

Sceglieranno quella piu’ epica: lo scenario post-apocalittico

Sceglieranno quella piu’ epica: scenario post-apocalittico, cazzotti a pioggia, stelle di hokuto, funghi atomici , macerie, guerrieri, sangue, budella, eroi.

E’ ovvio: sono adolescenti.

Un adolescente non sa che farsene di un pallosissimo aumento statistico degli eventi atmosferici estremi, non gliene frega nulla di un blocco della corrente del golfo che non si puo’ prendere a cazzotti, gli frega zero di un riscaldamento di due gradi.

Vuole l’ EPICA, e lottare contro l’estinzione, essere l’ultima generazione, con tutta la sua narrativa apocalittica, e’ prima di tutto EPICO. C’e’ il fatalismo storico, l’eroismo di essere l’ultima speranza dell’umanita’, il narcisismo di un supereroe che non riesce a vestirsi normalmente e si veste come Hulk Hogan alla comunione del figlio, tutto concentrato in una frase: noi siamo l’Ultima Generazione, i maledetti e i dannati, che lottano per salvare l’umanita’.  Come Capitan Harlock, ma senza donne nude.

E cosi’, per via della teoria della montagna di merda, migliaia di scimmie a caccia di fondi accademici (dette anche “dottorandi in ricerca”), battendo a casaccio sulla tastiera, hanno scritto una gigantesca montagna di merda sul riscaldamento globale. In questa montagna di merda c’erano anche storie EPICHE, che puntualmente gli adolescenti a caccia di EPICA hanno preso in prestito. Con risultati a volte imbarazzanti.


Insomma, detto in breve: questa non e’ l’ultima generazione. E’ il prodotto di un miscuglio assurdo di cattiva accademia , moltiplicata scalarmente per i film di Mad Max e i cartoni animati di Kenshiro.

Non esiste praticamente alcuna reale possibilita’ che l’umanita’ si estingua davvero nei prossimi 50 anni, perche’ persino in caso di guerra nucleare, dopo pochi anni la popolazione tornerebbe a crescere e nel raggio di un secolo, massimo due,  saremmo punto a capo in otto miliardi.

Tutto quello che ho fatto e’ stato semplicemente spiegare a mia figlia che no, non appartiene all’ultima generazione, e che no, puo’ togliersi di dosso l’ansia da estinzione, e che no, se vuole l’epica le presto la mia serie cartacea di Kenshiro, compresa isola dei demoni. 

Morale della storia: cari accademici, voi li avete creati, voi ve li smazzate. 

La frangia lunatica , onestamente, se ne fotte.

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