La voce del padrone.

Mi chiedono a gran voce di parlare di finanza, ma se non ne parlo non e’ che mi sia stufato, e’ solo che per diversi motivi (che ora spiego) tutti i dati “ufficiali” sono falsati e incoerenti. Ogni volta che prendo in mano previsioni di grandi enti (IFM, OCSE, etc) mi ritrovo con assunzioni paradossali, misure non chiare e correzioni incomprensibili. Credo che il problema sia, in definitiva, di due ordini.

Il primo dei due problemi e’ che ci sono le elezioni europee. Sebbene tutti vi diano poca importanza, si tratta di capire la differenza tra un farlocchissimo parlamento con un ancora piu’ farlocco presidente, come Barroso, e quello che verra’. Poiche’ quasi tutti i grandi paesi europei (tranne l’Italia) hanno maggioranze in bilico (Zapatero non se la passa bene , idem per la Merkel, Brown sta affogando, di Sarkozy ce ne sono le palle piene, il governo belga e’ nel guano, quello olandese idem) questo test e’ fondamentale.

Cosi’, a seconda del fatto che l’ente sia piu’ o meno controllabile, le previsioni vengono “corrette” per dire quello che fa comodo in campagna elettorale. Per esempio, l’euforia tedesca per Magna non si spiega non essendo il contratto non vincolante, tantevvero che e’ stata Frau Merkel a cacciare i 300M che servono per il prestito ponte, ed oggi i giochi sono, dicono , ancora aperti. MA serviva la grande festa dello scampato pericolo, perche’ ci sono le elezioni. E questo spiega anche perche’ NON ho sentito niente di razionale in TV a riguardo.

Cosi’, e’ noto che sia la Germania il paese che in Europa ha subito piu’ danni. Primo dato incoerente: la City londinese ha denunciato perdite enormi ed e’ la principale industria britannica. Non si capisce come sia possibile una cosa del genere, nei confronti di un paese manufatturiero i cui indici non sono crollati abbastanza rispetto a quelli britannici: probabilmente questi dati sono un favore di OCSE verso Brown. Ma sono anche un favore verso Frau Merkel, visto che a lei fa comodo “annegare”  un pochino di magagne nella crisi.

Altro dato incoerente col resto sono i numeri che tira fuori Draghi: innanzitutto non si capisce perche’ i dati sull’ Italia siano diversi da quelli BCE di un punto e mezzo. Stiamo dicendo che BCE e Bankitalia valutano l’outlook, e quindi calcolano i rischi, in maniera diversa?  Con un punto percentuale e mezzo di differenza? Ma stiamo scherzando? Io non ho mai avuto problemi con il conflitto di interesse di Draghi, ma questo sembra un piacere fatto agli inglesi, che non devono far vedere di aver preso la botta piu’ forte.

In definitiva, da un mese a questa parte il balletto dei dati sembra essere dovuto non tanto alla necessita’ di dati credibili, ma alle necessita’ politiche dei vari leaders. E questo produce un secondo fenomeno, che falsa ancora di piu’ i numeri.

Ci sono alcuni problemi che sembrano spariti. Negli USA decine di comuni e di contee chiudono ogni settimana, lasciando i cittadini nelle mani dell’amministrazione federale, per mancanza di fondi. Finche’ fallisce springfield, nessun problema. Ma ci sono grossi attriti sul bilancio californiano, e non si capisce come far quadrare i conti. Gli USA non possono fare debito all’infinito, perche’ i cinesi li hanno gia’ avvisati che sono al limite.

Il problema e’ sparito. Approfittando del fatto che i dati siano comunque farlocchi per via di questi 450 milioni di elettori che vanno al voto (il pil dell’ eurozona attuale e’ il piu’ alto del mondo), tutti si stanno “dimenticando” di fare analisi: tanto, finirebbero nel calderone delle stronzate propagandistiche.

Cosi’, la questione delle carte di credito non si tocca, Obama annuncia la fine della crisi senza UN SOLO indicatore positivo, ovvero annuncia  che dopo 6 mesi gli americani si siano adattati per resistere alla crisi al meglio. Non si discute piu’ di sanita’, e non si vede come si potrebbe, non si discute di redditi (un problema non da poco negli USA, e presto anche in Europa) , la Fed tace.

In mezzo a questo mare di cazzate e silenzi interessati, ognuno butta fuori i numeri che vuole. Dall’ OPEC che parla di petrolio come se venisse da Marte sino al mercato dei futures che ormai e’ praticamente casuale. Sembra che tutti vogliano tutto, ma non si capisce se sia per timore di rimanere senza materie prime o per danneggiare i concorrenti. O semplicemente per tenere in piedi i produttori.

Il prezzo del petrolio e’ stato alzato per paura che i russi, che hanno calcolato le riserve forex sufficienti per tre anni, debbano creare dei fondi sovrani che raccattino soldi nel mondo facendo i raider; cosi’ come per sostenere il regime saudita e altre “stabilita’” nel mondo OPEC. E va bene, ma ora come sappiamo se si tratti di un indicatore di ripresa o di una mera speculazione?

In definitiva, nel bailamme che ne sta uscendo (siamo nel momento piu’ buio, del resto) non si riescono ad ottenere dati convincenti. Si tratta di una summa propagandistica che non convince, che e’ incoerente e contraddittoria, come nel caso della forbice Bankitalia/BCE , che presenta lacune e distrazioni, come i famosi “stress test” americani. Non c’e’ nulla che resista ad un severo esame logico.

La mia opinione e’ che tutti si stiano limitando ad incrociare le dita, e aspettare che passi, e nel frattempo aspettiamo il G8 e le elezioni nella UE. Perche’ se vincesse l’ SPD in Germania, per dire, Putin avrebbe un alleato a Berlino, inizierebbe a portare piu gas aumentando la dipendenza europea, e fine dei giochi.

Se la tendenza a sinistra si verificasse anche (almeno) in Francia, come si teme, gli alleati di Medvedev in europa sarebbero ben tre, e di grosso calibro come PIL: Francia, Italia e Germania. Il che e’ un disastro politico per inglesi e americani. L’ IMF sta spingendo alcuni stati come la Lituania, l’ Estonia e co a diventare delle offshore sul confine russo, nella speranza di irritare i russi e spingerli alla ritorsione armata, cosa che obbligherebbe la NATO a rispondere. Ma la verita’ e’ che Medvedev non e’ uno sprovveduto come sembrava all’inizio, e probabilmente sceglierebbe la via politica se solo avesse qualcuno in Germania che lo ascoltasse.

In definitiva, quindi, siamo nel periodo piu’ buio ed un certo numero di narcisismi e di necessita’ elettorali spingono tutti a nascondere la polvere sotto al tappeto oppure a renderla ben evidente: difficile dire qualsiasi cosa, se non “questi dati sono merda”.

Uriel

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