La sindrome del matrimonio di zaneta.

L’ultimo post ha avuto una diffusione che non mi aspettavo. IN generale dico cio’ che (pensavo) ritenessero tutti, ovvero che l’ Italia sia letteralmente intossicata dalla politica. E che questa intossicazione crei delle aspettative inutili , le quali si trasformano in nuova frustrazione, la quale frustrazione si trasforma in nuova tensione politica. Quello che e’ difficile spiegare agli italiani e’ che non c’entra la differenza tra politica buona e cattiva, perche’ troppa politica uccide una societa’ in ogni caso.

 

Il problema vero e’ che la politica, in Italia, da’ da mangiare a troppa gente. La quale gente verrebbe lasciata a spasso se la si smettesse di preoccuparsi di politica cosi’ tanto. Capita spessissimo che per “politica” si intenda molto semplicemente quella sacca di persone che non dovrebbero essere in qualche posto perche’ non hanno le competenze, che prendono decisioni che non hanno nulla a che vedere con l’ambito che gestiscono, e per le quali i tecnici avrebbero pututo proporre soluzioni piu’ ragionevoli.

Il fatto che i tecnici siano sistematicamente esclusi dalla “politica” non e’ altro che la prova della cattiva fede di queste persone: essi usurpano un posto, che sanno bene di non meritare, e sanno bene che la loro incompetenza potrebbe essere scoperta qualora un tecnico mettesse piede nella sala. Poiche’ questa commedia potrebbe anche essere scoperta MA finirebbe col terminare il loro reddito, queste persone decidono di escludere i tecnici.

 

E qui c’e’ il primo punto: la “politica” e’ una zona dell’economia caratterizzata dal pasto gratis. Sia chiaro: non dico che non costi.
Dico solo che, se io devo prendere due certificazioni entro fine anno per avere il mio pasto (oltre a lavorare normalmente) , queste persone NON devono avere alcuna particolare competenza per svolgere il proprio lavoro. Il loro output non viene misurato, e basta loro chiamare “qualunquista” chi li accomuna in una singola classe di cialtroni incompetenti (quali sono) per difendersi dall’accusa di essere parassiti.

 

Chi ha una posizione che non merita perche’ non e’ competente od occupa una posizione “politica”, ovviamente, non tollera che si inviti la popolazione ad occuparsi di meno di politica. Se per esempio discutessimo delle competenze specifiche di un Vendola, per dire, Vendola avrebbe pochissimo da opporre. Ma Vendola puo’ buttarla in caciara (come sta facendo perche’ la sua giunta e’ sotto inchiesta per la gestione della sanita’) e litigare con Formigoni.(1), e tutto finisce li’.

 

Il primo punto, quindi, e’ che esiste una numerosissima classe di cialtroni che NON accettera’ MAI che la politica assuma un ruolo marginale  nella cultura italiana, perche’ sanno benissimo che in un ambiente sereno, ovvero un ambiente dove non la si puo’ buttare in caciara,  e’ assai difficile per loro sopravvivere.

 

Un esempio e’ la divisione in quote politiche. Nel mio dipartimento, ci dividiamo per aree di competenza: System Design & Lifecycle, Developement, e cosi’ via. Se invece osserviamo una classica divisione “politicizzata”, la divisione e’ “in quota a quel partito” o “in quota a quel partito”. Se  in un direttivo di Mediaset potrete trovare che so io, “Entertainment”, “marketing”, “infrastructure”, e cosi’ via, nel CDA di RAI avete “in quota alla sinistra”, o “in quota alla destra”. Se in un qualsiasi direttivo di avvocati potrete trovare “penalisti”, “civilisti”, “internazionalisti”, eccetera, nel CSM trovate “laici”, “csx”, “cdx”, “togati”.

 

Grazie alla politica, cioe’, scompaiono le aree di competenza. Scompaiono le competenze. In un mondo fatto di politica, non c’e’ alcuna distinzione tra un chirurgo cardiovascolare , un cuoco disoccupato e un chirurgo ortopedico: la differenza  nel direttivo di un’azienda sanitaria e’ “centrodestra”  e “centrosinistra”. Fine.

 

Cosi’, chi e’ un cuoco disoccupato ma vuole guidare una ASL, deve solo sperare che sia la politica a decidere chi guida le ASL. A quel punto si potra’ anche gettare sul viso di chi protesta per un cuoco alla guida di una ASL che esiste la “buona politica” e la “cattiva politica”, cioe’ del fumo negli occhi. MA sta di fatto che solo quando la scelta del capo di una ASL e’ politica, un cuoco puo’ sperare di essere “in quota” per arrivare ai vertici.

 

Un paese migliore, cioe’, e’ un paese nel quale la politica e’ ridotta al minimo. 

 

Il secondo punto e’ che si crede che sia la politica a renderti felice o infelice. Questo e’ tipico dei falliti, ed e’ il pensare che la politica sia in fondo la maggiore delle tue preoccupazioni.L’equivoco nasce, essenzialmente, dal fatto che e’ vero che i problemi del paese possano diventare problemi materiali del cittadino, ma NON e’ vero che i problemi del cittadino siano problemi del paese.

 

Ma specialmente, il problema e’ che non tutte le soluzioni ai problemi del paese sono anche soluzioni ai problemi del cittadino. Se dovessi per esempio dare una spinta all’economia del paese, dovrei semplicemente spingere gli imprenditori ad aumentare il tasso di produttivita’. Supponiamo che io ci riesca, le aziende mi chiederanno immediatamente un ricambio generazionale perche’ non tutti i lavoratori sono in grado di lavorare in un sistema produttivo moderno.

 

Cosi’, potrei alzare la produttivita’ del paese, e lasciare in strada due milioni di persone. Una volta accresciute le esportazioni ed il PIL, direte voi, dovrai redistribuirlo. Cazzate.

 

Come sapete, la tassazione e’ progressiva per i redditi. I redditi piu’ piccoli pagano meno in percentuale, quelli piu’ alti pagano di piu’. Cosi’, mi converrebbe spalmare la nuova ricchezza sui redditi che pagano le aliquote maggiori, onde avere un maggiore gettito fiscale e rinnovare le infrastrutture.(3)

 

Sto descrivendo un pessimo governo? Al contrario, sto descrivendo un governo che fa alzare il PIL, rende piu’ competitive le aziende, costruisce infrastrutture, migliora i conti. Questo renderebbe piu’ felici i cittadini? No. Eppure, alzerebbe il “rating” del paese di almeno un paio di punti presso qualsiasi organismo di rating.

 

Potrei addirittura aumentare a dismisura gli investimenti stranieri in Italia, semplicemente dicendo che se la maggioranza della societa’ che investe e’ straniera, negli stabili di sua proprieta’ e sui terreni di sua proprieta’ puo’ fare cio’ che AL SUO paese e’ lecito fare, con la sola eccezione dei danni causati a cittadini italiani e demanio.(inquinamento, incendi, eccetera).  E pagherebbe le tasse del SUO paese. Alla sola condizione di assumere solo italiani.

 

Probabilmente otterrei ina gigantesca fiammata di investimenti in Italia. Con un piccolo problema: che non appena aumentasse la fame di terreni e stabili, aumenterebbero i relativi prezzi, e  per un italiano comprare un capannone industriale diverrebbe impossibile. E’ successo in alcune zone della toscana, il “chiantishire”, dove il tasso di investimenti immobiliari anglosassoni e’ diventato altissimo. Col risultato che quei poveretti emigrano in Emilia perche’ comprare casa e’ una chimera: prezzi troppo alti. Sting si puo’ permettere una casa, Giuseppe no.

 

Sicuramente ci sarebbero piu’ assunzioni, ma otterrei assunzioni di personale qualificato, probabilmente giovani anglofoni, creando ancora MENO occasioni per chi gia’ oggi non trova alcun posto nell’economia.

 

La morale della storia e’ che una buona politica puo’ risolvere molti problemi collettivi, ma i problemi PERSONALI del cittadino non sono tra gli obiettivi del governo. Se pensate davvero che non riusciate a trovare lavoro perche’ BErlusconi scopa le mignotte fate pure: tuttavia, esiste anche la possibilita’ che il prossimo governo smetta di scopare le mignotte e voi siate sempre disoccupati.

 

Direte allora che “i governi sono tutti uguali”, ma la verita’ e’ molto diversa: NESSUN governo ha in carico i VOSTRI problemi particolari. Quelli sono , al 90% , cavoli vostri.

 

Questo e’ il punto che l’italiano si ostina a non capire. Il tasso di disoccupazione nazionale PUO’ essere un problema per il governo, ma la tua PERSONALE situazione e’  un problema SOLO TUO.  Sicuramente, considerando il tasso di disoccupazione al 10%, se scende al 9%, avete avuto un 10% di chances in piu’ di trovare lavoro. Ma chi ha trovato lavoro in questa oscillazione, non dimentichiamolo, erano i piu’ appetibili tra quel 10% di disoccupati.

 

Se il tasso di disoccupazione scendesse ancora, diciamo sino ad un 6%, per voi sarebbe ancora un 40% di chances di trovare un lavoro. Tuttavia, diciamolo chiaramente, a trovare lavoro sarebbe il 40% piu’ appetibile dei disoccupati.

 

Quindi, ancora una volta, il vero problema e’ “quanto siete appetibili, in una scala da 1 a 10?”. E qui e’ il punto, perche’ essere appetibili per le aziende …. sono tutti cazzi vostri.

 

Quello che fa il cittadino, a questo punto, e’ fare il seguente ragionamento: siccome c’e’ il tale incompetente nel posto tale (per via della politicizzazione di cui ho parlato sopra), allora quanto io sia appetibile e’ irrilevante. Il cittadino italiano si convince che la politica abbia il potere magico di “trovare un posto” , e quindi in realta’ respinge questa responsabilita’.

 

Il ragionamento che sta intossicando il paese di politica, e’ semplicemente questo: “i miei problemi personali possono essere, tutti, risolti dalla politica. Poiche’ la politica ha la magica caratteristica di dare un posto di lavoro a prescindere, di dare ricchezza a prescindere, di garantire l’accesso a qualsiasi servizio o bene a prescindere dal merito, la questione non e’ il merito, ma la politica”.

 

Cosi’, l’ italiano crede di essere infelice perche’ Berlusconi si scopa le mignotte. Lo crede perche’ vede che Berlusconi assegna soldi a profusione ad una categoria che lo esclude. Se Berlusconi anziche’ scopare le mignotte avesse semplicemente lottizzato un ministero mettendo tutte persone in quota al governo, questo avrebbe fatto molto meno scandalo, sebbene il danno sarebbe stato molto maggiore per lo stato. Avrebbe fatto meno scandalo perche’ in fondo, a quel punto, non bisogna piu’ succhiare cazzi , ma basta “essere in quota” al partito giusto.

 

Le mignotte scandalizzano gli Italiani piu’ dei raccomandati per la semplice ragione che tutti pensano di poter essere raccomandati, mentre solo donne belle e giovani possono sperare di essere mignotte. In realta’ Ruby ha fatto molto meno danni al paese di un raccomandato che dirige una ASL,(3) o di una Jervolino che dirige Napoli e si arriva ai rifiuti per le strade.(4)

Ma il meccanismo politico che ha messo in lista la Jervolino piace: basta essere in quota ad un partito, e si potra’ essere candidati a sindaco. Il meccanismo che porta Ruby nel letto di Berlusconi, invece, e’ riservato a pochissime donne. Per questo, e solo per questo, fa piu’ scandalo.

 

Cosi’, quando l’italiano fa politica pensando che possa risolvere i suoi problemi personali, spera e si riferisce ai meccanismi ILLEGALI della politica, perche’ in se’ la politica puo’ risolvere i problemi del paese, ma non quelli personali dei cittadini.

 

Torniamo indietro ai disoccupati: siete nel 10% di disoccupati. Il governo dimezza la disoccupazione, e la porta al 5%. Dunque, potreste essere tra quei fortunati che trovano lavoro, oppure no. Lo sarete? Sono tutti affari vostri.

 

Ma adesso facciamo un passo indietro: le probabilita’ che avete di trovare lavoro crescendo nella graduatoria di appetibilita’ (cioe’ in formazione) sono le stesse che avete di trovare lavoro se il governo lotta contro la disoccupazione. Infatti, quando siamo al 3% di disoccupati, si parla di “piena occupazione”: il 3% di persone disoccupate e’ considerato cosi’ inappetibile da non venire nemmeno considerato “disoccupazione”.

 

Cosi’, c’e’ un piccolo problema. Se il 25% dei giovani dai 15 ai 24 anni e’ senza lavoro, e io abbassassi la percentuale al 20% percento,  considerando la percentuale scolare, avrei saturato il mercato. Ma avrebbero trovato lavoro solo 20 giovani su 100 tra i disoccupati. Il resto dei disoccupati , i meno appetibili (e quindi probabilmente i meno studiosi) rimarrebbero come prima. Di chi e’ il problema di eccellere?

 

Supponiamo anche che il governo faccia “eccellenza”. Molto bene: stiamo parlando di creare una elite , attorno a uno per centomila, di persone che occupano lo stato dell’arte. Lo sforzo per il governo e’ abbastanza piccolo, in termini di budget: sono 600 ricercatori/scienziati da assumere e coprire di sesterzi, i migliori in circolazione.

 

Adesso prendiamo la quantita’ di giovani laureati a spasso: sono centinaia di migliaia. Per avere uno di quei 600 posti,  devono lottare per essere tra i primi seicento. (divisi per diverse specialita’, poi, parliamo di poche decine). Di chi e’ lo sforzo maggiore?

 

Qualsiasi problema di cui parliamo, che sia trovare un normale lavoro o che sia l’eccellenza, il problema e’ sempre questo: la quantita’ di sforzo richiesto sara’ sempre MAGGIORE per le persone che hanno i problemi, e minore per le persone che devono agire sul governo.

 

I problemi personali dei cittadini, cioe’, vengono in piccolissima percentuale dal comportamento del governo, e in grandissima percentuale dal comportamento del singolo.

 

Qui c’e’ la trappola: sopravvalutando la politica, il cittadino evita la propria responsabilia’. Gente che si presenta ai colloqui di lavoro dopo tre anni di disoccupazione, cui chiedi che cosa abbiano fatto per la propria formazione  nel tempo vuoto, e ti rispondono “niente”, oppure qualche corso di poca importanza offerto dalla regione.  I corsi di certificazione “veri” sono troppo costosi. Aha.

 

E cosi’ scopriamo che hanno comprato a rate un nuovo cellulare  ma non farebbero un prestito per comprare a rate un corso di certificazione professionale. E semmai, dovendo impegnarsi, ecco qui che “fanno politica”: http://www.iphoneaffossato.com/

 

Questo e’ il risultato di un circolo catastrofico che e’ la politica italiana.

 

  1. Ho un reddito di merda.
  2. Voglio fare unos tile di vita piu’ alto, e quindi comprare l’ Iphone.
  3. Potrei impegnarmi sul lavoro e aumentare il mio reddito.
  4. Invece faccio politica, e con una petizione voglio un Iphone a rate a prezzo piu’ basso.
Questa e’ la politica italiana. Questo e’ il modo col quale l’italiano si illude che una “buona” politica possa risolvere i suoi problemi.  Questo e’ il loop col quale si pensa che la politica italiana debba risolvere i problemi del cittadino: se il cittadino e’ povero, allora le cose costano troppo, e quindi IL GOVERNO deve in qualche modo rendere ogni cosa economica: il massimo dell’impegno dei cittadini sara’ quello di agire (con una petizione su internet, wow) perche’ il governo agisca.

 

Ma supponiamo che quella petizione riesca. In questo modo, cosa succedera’? Succedera’ che persone che non possono permettersi un cellulare ne avranno uno. Bene. Cosi’, le persone che non possono permettersi una casa, se il governo si mette a costruire case, potranno averne una. E poi, se il governo si mette ad assumere gente come in passato, forse potra’ anche avere il lavoro gente che non se lo puo’ permettere.

 

Questa e’ l’idea dell’italiano di “politica che risolve i problemi del cittadino”: il governo che arriva e ti da’ cio’ che tu, troppo pigro per agire, non hai conquistato perche’ il tuo investimento personale era troppo scarso.

 

Cosi’, e’ chiaro che la gente sia infelice per il caso di Ruby: il governo perfetto degli italiani non regala 8000 euro ad una troia per un pompino. Spende 38.000 euro all’anno assumendo un precario incompetente ed improduttivo della scuola, per 18 ore a settimana, in una nazione ove la natalità e’ in calo. Questo si’ che e’ bello.

 

Questo e’ essenzialmente il motivo per il quale io mi trovo all’estero e molta gente che “fa politica” continua a minacciare di andarci ma NON Ci VA MAI.

 

Di fronte a casa mia, c’e’ un marciapiede. Il marciapiede , quando nevica, e’ scivoloso. Se io chiedessi al governo di pulirlo, la risposta sarebbe quella che effettivamente il Lander mi da’: tocca a te pulire il marciapiede di fronte a casa tua. Anzi, per la precisione DEVI, altrimenti sono 6800 euro di multa se qualcuno ti denuncia, e devi pagare se qualcuno si fa male.

 

La risposta e’ sempre piu’ o meno questa, ogni qual volta si chiede al governo di risolvere qualche problema : hai fatto la tua parte?

 

Hai fatto la tua parte?

 

PErche’ la “tua parte” e’, guarda caso, il 90% di quel che c’e’ da fare. Quando lo chiediamo ad un tedesco, scopriamo che spesso si’, hanno fatto la loro parte. Non tutto l’ordine e la pulizia che vedete se girate per queste citta’ lo fanno i governanti o gli stati. Succede si e no nelle grandi citta’. Ma se dovessi dire di chi sia il merito se la Germania funziona in questo modo, non indicherei certo il governo.

 

Oh, la Merkel non scopa con Ruby. Immagino che la passera della Merkel dovrebbe essere il mio principale problema, cosi’ come per gli italiani deve essere importante il cazzo di Berlusconi. Ma la verita’ e’ che non posso accusare il governo fino  a quando IO non avro’ fatto TUTTO quello che potevo fare.

 

 Non posso accusare il governo fino  a quando IO non avro’ fatto TUTTO quello che potevo fare.

 

Non posso accusare il governo di non fare abbastanza per la disoccupazione quando IO stesso dopo anni a casa , nonostante il tempo a disposizione, non ho preso un corso di certificazione che uno. In cinque anni di disoccupazione posso prendere una laurea. Posso certificarmi. Posso studiare. Posso migliorare in tanti modi.

 

Voi dite che se ci fosse la WIFI ovunque le aziende ne trarrebbero giovamento e quindi ci sarebbe occupazione. E’ vero. Probabilmente mi chiamerebbero dall’ Italia a lavorare a qualche backbones, o qualche mio collega esperto di antenne, di autenticazione o di wifi verrebbe chiamato . Ma e’ gente che lavora gia’. Voi cosa sapete (a patto saperla usare per scaricare porno) di tecnologie Wifi? Sapete dirmi cosa significhi “beacon”? E cosi’, adesso state facendo le petizioni per avere la wifi. Adesso la legge e’ cambiata, complimenti, avete vinto: adesso avrEMO lavoro. Voi, che avete creato un business del wifi perche’ “da’ lavoro” ma non avete studiato per fare in modo che il lavoro sia IL VOSTRO lavoro, rimarrete a casa.

 

Riuscirete probabilmente ad ottenere un primo ministro che non scopa Ruby, o meglio che lo fa in privato. Questo probabilmente spingera’ le aziende straniere ad investire di piu’ in italia, dite. E va bene, supponiamo anche che succeda. Quanti di voi sono “fluent” in inglese? AHAHA. Qui casca l’asino: avrete abbattuto Berlusconi, arriveranno gli stranieri che adesso amano l’Italia perche’ non c’e’ piu’ Berlusconi (bum!) e voi siete fuori perche’ parlate al massimo l’ italiano di Di Pietro.

 

Ho assistito, qualche tempo fa, ad una assemblea della comunita’ montana. Sono quelli che “fanno politica”. Si sentono la parte “nobile del paese”. Perche’ la “buona politica” fa. Tutti si lamentavano perche’ nessuno fa niente per il turismo. Qui, dicevano, c’e’ il panorama e le montagne e l’aria buona e la cucina e abbiamo i maneggi coi cavalli ma i turisti non vengono. Ho risposto in inglese ad uno di questi, e mi ha chiesto di parlare italiano. Il governo Italiano puo’ fare il cazzo che volete, ma a Duesseldorf io entro in un cazzo di grill  e se ordino in inglese la signora MI CAPISCE. (5) Questi bifolchi non parlano che il loro dialetto.

 

Qual’era la parte del governo, dunque, e quanto E’ GRANDE la parte dei cittadini? Quanto e’ grande il GAP che separa queste valli dal diventare turistiche se considero il governo, e quanto e’ grande il GAP attribuibile ai cittadini?

 

Posso dire che il governo non faccia abbastanza, ma posso dire che IL CITTADINO abbia fatto abbastanza?

 

Ecco il circolo vizioso che porta la politica italiana a diffondersi, e a diventare sempre piu’ cattiva: un cittadino che ha un ristorante non vede i clienti. Vorrebbe che i clienti arrivino e siano stranieri. Ma non si prende la briga di imparare almeno UNA lingua straniera per accoglierli. Dopodiche’, per nascondere il fatto che LUI , LUI, LUI NON ha fatto abbastanza per il turismo, ACCUSA IL GOVERNO DI NON FARE ABBASTANZA. Si “impegna” e per questo crede di aver nascosto LE PROPRIE MANCANZE, entrando a far parte della componente nobile della popolazione.

 

A quel punto, a furia di petizioni, riuscira’ a ottenere che il governo mandi dei fondi per il turismo. Ovviamente, poiche’ la zona NON e’ pronta per il turismo , si lamenteranno ancora di piu’. Fonderanno un ente per il turismo locale, e ci fionderanno la gente “in quota” alle associazioni che “si battono per il turismo”.

 

E avranno il loro pasto gratis.

 

Ma il pasto gratis non esiste, e di conseguenza la situazione peggiorera’ ancora. Cosi’ si infurieranno ancora di piu’.

 

Ecco il punto: il cittadino tedesco NON ha bisogno di far politica su ogni cosa perche’ fa molto di piu’ per far andare le cose FUORI dalla politica. Essendo molto piu’ efficace sul piano personale, risolve MOLTO meglio i propri problemi, che ammassati sono anche problemi della comunita’.

 

Non accetto che si accusi il governo di qualcosa,  fino  a quando chi accusa non avra’ fatto TUTTO quello che poteva fare sul piano personale.

Quando i miei colleghi tedeschi vengono in Italia per lavoro hanno bisogno di una guida. Nei bar non parlano cazzo di nessuna lingua. Nei ristoranti non parlano nessuna cazzo di lingua. Nei negozi non parlano nessuna cazzo di lingua. La polizia non parla nessuna cazzo di lingua. Fuori dal maledetto hotel, nessuno parla inglese.

 

E poi vedo i ristoratori italiani che spesso hanno solo il menu’ in italiano: “tanto non abbiamo tanti stranieri”. Ho capito, CAZZO, ma forse se uno straniero potesse leggere il tuo menu’, magari ritornerebbe, no?  Poi sento i negozianti dire che i turisti non fanno shopping.

 

E per nascondere le proprie mancanze civiche, economiche, professionali, il popolo italiano si sta gettando sulla politica, dalla quale si aspetta la soluzione cui non collabora per pigrizia.

 

Bersani dice “rimbocchiamoci le maniche”:

 

 

non ha capito un cazzo. Dovrebbe dire “mi rimbocco le maniche”, perche’ il cittadino italiano che “fa politica”  e’ come un bambino che pretende che la mamma prepari il pranzo. Quelli che oggi sono nel tunnel della politica NON si rimboccheranno MAI le maniche, perche’ l’unico modo che conoscono di rimboccarsi le maniche e’ FARE POLITICA, ovvero pretendere che il governo faccia le cose, anche quelle che dovrebbero fare loro, anche quelle che richiedono al cittadino UN CONTRIBUTO FATICOSO che loro non danno.

 

Bersani, come chiunque altro andra’ al governo, avra’ sempre a che fare con lo stesso branco di stronzi fanatici della politica, del buon governo e di sarcazzo cosa, il cui impegno personale sara’ quello di fare politica. Cittadini inutili e pigri, che pensano di espiare alle proprie mancanze scendendo in piazza per una bella bandiera, e che continueranno ad

 

INTOSSICARE UN PAESE DI POLITICA.

Se proprio volessi lanciare una  campagna politica, lo farei con una bellissima campagna: “basta con la politica”.

 

20 pagine su ogni cazzo di quotidiano sono troppe. Una discussione sulla politica ogni giorno, coi colleghi, e’ troppa. Sei telegiornali al giorno che parlano di politica sono troppi. Dedichiamo TROPPO tempo alla politica e poco a noi stessi.

 

Basta petizioni. Basta comitati. Basta partiti. Basta associazioni. Basta propaganda. Basta controinformazione. Basta informazione. BAsta dibattiti.

 

Questo paese ha bisogno di una pausa. La chiamero’

 

“Pausa fatica”.

 

Ecco, una bella pausa fatica. Una pausa faticosa nel mezzo del gioioso , facile fancazzismo che e’ “fare politica”. Invece di far politica, iscrivetevi ad un bel corso di inglese. Invece di partecipare ad un comitato, prendete una certificazione. Invece di scendere in piazza, provate a fare, sul lavoro, qualcosa che oggi fate male o potreste fare meglio.

 

Ma questa e’ utopia: semplicemente continuerete ad intossicare il paese con questo veleno, la politica. Vorrete che in ogni parte del paese, in ogni azienda e in ogni angolo, ci sia la quota di destra e quella di sinistra, anziche’  quelli assunti perche’ sanno fare questo o quello. Perche’ in fondo, per questo volete far politica: volete un posto.

 

Ogni cazzo di comitato , ogni cazzo di partitello, alla fine nasce e si alimenta della speranza che hanno i suoi partecipanti di “essere in quota” e di avere qualcosa in cambio. Al posto di quello che avrebbero potuto ottenere lavorando. E che non avranno mai.

 

Chi fa politica inquina il paese. Chi fa politica avvelena anche te.

 

E sarebbe ora di smetterla.

In italia c’e’ una gran parte dei cittadini che manda avanti la baracca. Poi c’e’ la mosca che rovina la minestra. E la riconosci con una certa facilita’: ha fondato un comitato, milita in un partito, fa politica attiva. 

In fondo, prendere la mira non e’ cosi’ difficile.

 

Uriel

 

(1) Questa lite ovviamente porta acqua al mulino della Lega. Poiche’ si afferma che in lombardia ci sarebbe una presenza di cosche calabresi, la prossima legge locale che si approvera’ in Lombardia e’ “fuori le aziende non lombarde dagli appalti”. E’ gia’ stato proposto, e finira’ presto all’ordine del giorno. Sapere che una mafia CALABRESE infesta la Lombardia e’ solo un motivo in piu’ per tenere a debita distanza i calabresi. I boss calabresi si riuniscono negli ospedali lombardi? Bene, basta solo non far entrare calabresi negli ospedali, e il problema si risolve. Dal punto di vista della Lega, questa diatriba di Vendola e’ manna dal cielo: “avete visto cosa succede a far venire qui i calabresi?”
Del resto , la Lega non ha mai avuto grosse abilita’ di punta, se non quella di saper sfruttare appieno gli errori altrui.

 

(2) Questo vi dice perche’ la tassazione progressiva sia cosi’ assurda: al governo conviene arricchire di piu’ i ricchi , invece di “redistribuire i redditi”.

 

(3) Chi tira in ballo lo scandalo internazionale legato a Ruby dovrebbe chiedersi che impatto abbiano sui giornali stranieri i nostri casi di malasanita’.

 

(4) La raccolta dei rifiuti e’ una funzione normale di tutte le citta’ italiane. Se solo in una municipalita’ si arriva a questo, due o tre domande al sindaco di Napoli vanno fatte.  I giornali stranieri si chiedono come mai il sindaco di Napoli non abbia ancora dato le dimissioni, quando arrivano le notizie riguardanti ai rifiuti. Ma questo, ai piu’ viene taciuto. Se una citta’ tedesca avesse i problemi di rifiuti di Napoli, il borgomastro (il sindaco) si dimetterebbe cosi’ in fretta da avere dei problemi di effetto Doppler. Rosa Russo Jervolino, invece, resiste.

 

(5) Tralasciamo per pura pieta’ che quando abitai in Lorettostrasse e cercai un ristorante da asporto  su Internet lo trovai grazie al sito web. Col menu’ aggiornato.  Evaffanculo, tu ristorante italiano di merda che mi dai , quando sei su internet, l’indirizzo dentro una Jpg. Perche’ il bifolco del tuo padrone voleva il font piu’ fico, che lui ha un ristorante “di una certa”.

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