La provincia che vi rinchiude

In questi giorni , complice una modifica al DNS che mi e’ costata sette giorni di ban da Lets Encrypt (evabbe’ sopravvivero’, ma ho evitato alcuni attacchi di cache poisoning) ho postato poco. Del resto, mi riesce sempre piu’ difficile postare su argomenti che gli italiani possano leggere, dal momento che la stampa italiana e’ diventata populista per ordine dei grembiulini (la massoneria, per intenderci) e quindi ha reso gli italiani praticamente ciechi.

Se per esempio mi mettessi a parlare della vicenda Huawei, potrei parlare di qualcosa cui agli italiani e’ arrivato un debolissimo eco, e molto distorto. In realta’ il ban degli USA consiste nella parte di software che non e’ opensource, il che significa che Huawei puo’ ancora usare android (come chiunque sul pianeta), a patto di non preinstallare la suite di google, quindi Gmail, Ok Google, Gmaps & co. Quindi questo non implica quasi nulla riguardo ad android su Huawei, e peraltro nemmeno sull “ecosistema” che tutti vanno menzionando di continuo.

Il divieto infatti comprende il preinstallato. Ma nessuno vieta alle persone di installare la google suite dopo: la differenza e’ che essendo installata in spazio utente, cioe’ non cablata sul telefonino, gli utenti potrebbero anche rimuovere la suite di google. Quindi in pratica Huawei potrebbe tranquillamente dare Android senza la google suite, un market proprio (o un market “free” alternativo, opportunamente finanziato sottobanco) ove consente di installare la google suite, compreso il market di google.

Tutto quello che cambierebbe in questo caso sarebbe che gli utenti avrebbero, finalmente, la possibilita’ di togliere google dal proprio telefonino android perche’ la suite iniziale non sarebbe preinstallata. In che modo questo danneggi Huawei piu’ di Google, e’ tutto da dimostrare.

Ma quello che non vi hanno detto e’ che Huawei si e’ gia’ fatta da tempo tutto il suo OS, compreso un market. Ed e’ in grado di far girare gli apk di android, che sono abbastanza portabili. Cosa significa? Significa che nemmeno “l’ecosistema” sarebbe cosi’ toccato. Certo esisterebbe una chance di patent war, ma oggi come oggi Google ha bisogno di una patent war contro Huawei quanto ha bisogno di un asteroide sul quartier generale. Vista la quantita’ di hardware prodotto in Cina, le patent war contro le aziende cinesi finirebbero in un bagno di sangue per gli americani.

Anche in questo caso, cioe’ se Huawei dovesse proporre il proprio OS capace di far girare applicazioni android, questo ban colpirebbe molto Google e poco Huawei: e anche sul discorso privacy non e’ una bella notizia perche’ alla fine dei conti, nello strato di emulazione necessario per far girare le applicazioni android potrebbe esserci di tutto. E lo sviluppatore di app android potrebbe farci poco.

La stampa italiana ha ovviamente tenuto tutto sul piano nazionalpopolare, che e’ un altro nome del nazionalsocialismo su scala familiare. Quindi non ha detto praticamente nulla che aiuti a capire. Su scala provinciale non esistono problemi industriali, esistono problemi che avete in negozio quando comprate il prodotto, e a questo si limiteranno.

Anche quello che sta succedendo in medio oriente viene spiegato poco: USA e Iran si stanno confrontando in una guerra a bassa intensita’. L’esito di questa guerra e’ tutto tranne che scontato. Per prima cosa, se gli USA hanno scelto la guerra a bassa intensita’ e’ perche’ sanno di non poter scalare : l’ Iran e’ un avversario troppo sanguinario perche’ gli USA possano azzardarsi. E’ probabile che vincerebbero, ma a costi proibitivi in termini di vite umane, senza contare che i russi ne approfitterebbero per raffinare le nuove armi in uno scenario di scontro reale.

Cosi’ hanno scelto una guerra a bassa intensita’: ma l’esito non e’ affatto scontato. l’Iran ha una vastissima esperienza di guerre a bassa intensita’, e ha una gigantesca infrastruttura specializzata in questo senso, i Pasdaran e altre organizzazioni supportate come Hetzbollah. E’ vero che si tratta di scaramucce marine, ma si tratta di un golfo cosi’ stretto che le incursioni sono di una facilita’ estrema. Da quando e’ iniziata la guerra con l’ IRAQ l’ Iran ha raffinato le capacita’ dei Pasdaran e di Hetzbollah , che di fatto sono in guerra (libano, siria, kurdistan, yemen) continua da quasi un trentennio. Un trentennio costituisce una base forte per costruire una forza militare efficace: una forza militare ottimizzata in una situazione difensiva e’ un incubo terribile per qualsiasi esercito, americani compresi.

In che modo, contro un paese che ha il 40% della popolazione in eta’ da servizio militare, gli americani possano sperare di vincere una guerra a bassa intensita’ per sfiancamento non e’ chiarissimo. Per molti commentatori si tratta di una strategia elettorale di Trump, che spera di portare gli americani a considerarsi in guerra, e quando gli USA sono in guerra raramente cambiano presidente, e a volte sono restii anche a cambiare partito. Di certo consentira’ ai russi e ai cinesi di testare su un campo di battaglia asimmetrico i loro nuovi armamenti.

Di tutto questo non c’e’ quasi traccia sulla stampa nazionalsocialista nazionalpopolare italiana. A quanto sembra, ci sono “delle scaramucce”. Chissa’ quando gli italiani scopriranno che gli USA hanno iniziato una nuova guerra.

Lo stesso discorso della FpÖ sembra essere passato in sordina. Che i populisti abbiano seri rapporti col regime di Putin, che il regime utilizzi i propri “oligarchi” come messaggeri e’ noto: non per nulla quando si fanno sanzioni si colpiscono gli oligarchi bloccandone le attivita’ finanziarie in occidente, il che limita la loro capacita’ offensiva.

Per motivi di riduzione a provincia non viene menzionato che il problema non era solo “soldi ai russi”, il problema era che i populisti “patrioti” austriaci stavano promettendo ai russi di cacciare le proprie aziende dagli appalti, per far vincere aziende russe, e di passare ai russi delle informazioni che non dovrebbero uscire dai ministeri, e promettevano loro di far avere al kremlino il controllo dei media austriaci. Tanto per dire, nel periodo fascista (che questi personaggi sembrano amare) per molto meno vi accusavano di tradimento e vi fucilavano alle spalle. Ma questi sono ancora dettagli.

Uscendo dai dettagli quello che non si e’ notato (e che i giornali italiani non hanno voluto far notare) e’ che questo scandalo e’ esploso in Germania, non in Austria. A far uscire i video sono stati Spiegel e Süddeutsche Zeitung , che sono due giornali tedeschi. In che modo due giornali possano aver spiato un’ oligarca russa in missione per conto di Putin (che, suppongo, gira con una certa protezione dei servizi russi) e’ da chiarire, Forse la cosa puo’ esservi chiara sul sito di BND, il servizio segreto tedesco. Che non ne parla, ma mi sembra che il messaggio sia chiaro.

Si tratta probabilmente di un messaggio chiaro: il primo e’ per Putin. Significa che i servizi tedeschi (peraltro l’unica nazione in Europa ad aver costruito un vero cyberarsenale) stanno dicendo “caro Putin, all’estero tu non riesci piu’ a proteggere i tuoi oligarchi”. Un altro e’ per i sovranisti: “non importa dove andiate a discutere con gli uomini di Putin, ovunque nel mondo noi vi registriamo, e lo facciamo da anni. Ma poi rilasciamo il video ad una settimana dalle elezioni europee, questo e’ un segno da non sottovalutare”. Ma a quanto pare la stampa italiana ha deciso di non informare i cittadini italiani del fatto che che, al momento giusto, apparira’ sulla stampa di un altro paese qualcosa che devastera’ qualsiasi governo populista. E a scegliere il momento sara’ un altro paese. In pratica, viste le frequentazioni di Salvini, il governo italiano stara’ in piedi quanto e come decide Berlino.

Ma perche’ la stampa italiana sta degradando sino a questo punto? Ci sono diverse ragioni.

Alle scorse elezioni (motivo per il quale ho rifiutato di fare da ghostwriter) ha partecipato, a favore dei populisti,la massoneria italiana. Dovete sapere che c’e’ un trascorso: nel 2017 la commissione antimafia, presieduta da Rosy Bindi, ha chiesto alla guardia di finanza di sequestrare un elenco completo dei massoni italiani. Sono circa 35.000 nomi, che gia’ all’epoca hanno causato uno scandalo interno di cui esistono ancora degli echi Faccio notare , riguardo agli articoli linkati, l’Espresso ha due trattamenti diversi per GOI e ALAM, per ovvi e noti motivi . Il problema di questo “scandalo interno” e’ che alcune procure sono storicamente sotto il controllo della Loggia di Palazzo Vitelleschi, e in queste procure e’ successo che il padre di un noto politico sia stato tirato dentro ad uno scandalo , diciamo, “per i capelli”. Palazzo Vitelleschi e’ molto forte, per i profani, nelle forze dell’ordine e nella magistratura. In passato avevano anche alcune frange estreme, che hanno sfiorato alcune vicende di cronaca molto note in Romagna nei primi anni ‘90.

Ma la cosa da capire in questo contesto e’ una: la massoneria italiana ha un “piano culturale”, che non differisce molto da quello attribuito alla P2. (dico “attribuito” perche’ la P2 fu principalmente una tempesta nel bicchiere, e per corroborarla furono usati anche documenti provenienti dalle massonerie “ordinarie”) . Lo scopo della trasformazione culturale che la massoneria italiana vuole e’ quello di ridurre l’italiano ad un paisanotto completamente concentrato sulle vicende del proprio paesello, con una visione di insieme dell’ Italia limitata, a sua volta… al paesello.

L’italiano deve essere portato a rimpiangere i bei tempi in cui le famiglie ignorantissime erano basate sull’economia di sussistenza, mettevano da parte soldi sacrificando OGNI attivita’ culturale , che poi lasciavano in eredita’ ai discendenti creando il famoso “familismo irresponsabile” che rendeva molto facile per le classi dirigenti fare le peggiori porcherie alle loro spalle.

La riduzione dell’italiano ad un maiale senza coscienza che vede poco aldila’ del proprio truogolo e’ l’obiettivo culturale della massoneria italiana, che e’ di fatto alla base della vittoria dei populisti, con la differenza che alcune massonerie sono piu’ forti in un partito e alcune massonerie in un altro. Sono infiltrati di ALAM quelli che stanno dilaniando il PD dall’interno, per essere chiari: e continueranno sino a quando lo distruggeranno. Se vi illudete che Renzi possa riformare il PD, o che sia possibile avere un PD riformista vi illudete. La massoneria devastera’ il PD a furia di lotte intestine, e hanno abbastanza infiltrati per farlo.

Se questo non bastasse, le procure emiliane piu’ vicine a Palazzo Vitelleschi (che, per la cronaca accetta anche donne , per cui non dovete stupirvi se qualche affiliato in toga e’ una donna) partirebbero con le solite “inchieste”.

Ma , dicevo, il piano dei massoni e’ prima di tutto culturale: ridurre l’italiano ad un provinciale che crede di essere nazionalista perche’ tifa la nazionale di calcio e straparla del Duce.

Perche’ un provinciale e non un nazionalista? Per la massoneria, i nazionalisti veri sono un’arma a due tagli. E’ vero che sono razzisti e bigotti quanto basta loro, e sono anche violenti quanto loro vogliono, ma dall’altro lato cercano di avere una visione di insieme dell’intero paese. Questo significa che cercano di occuparsi della nazione intera e delle sue strategie, cosa che la massoneria non vuole.

Meglio e’ per la massoneria se l’italiano crede di essere nazionalista quando e’ solo un provinciale che sventola la bandiera. In questo caso, esso ha una visione limitatissima dell’economia, della geopolitica e della stessa politica nazionale, ma e’ fortemente focalizzato sulle vicende economiche e politiche della propria provincia.

Questo consente la riduzione dell’economia a quello che io definisco “corporativismo provinciale”: una forma di corporativismo su piccola scala, che consente ai piccoli padroncini locali di essere su piccola scala i feudatari di una data zona, coperti da piccoli politici che si accerteranno che nessun concorrente cresca abbastanza da disturbarli, e da grandi politici che ostacoleranno qualsiasi riforma del mercato in senso liberale.

Ma qui c’e’ un altro problema per la trasformazione culturale che la massoneria desidera: l’individuo.

Il motivo per cui alcuni paesi hanno sviluppato un’economia liberale e’ che esiste il mattone essenziale per farlo: l’individuo. Il concetto di persona come entita’ che si descrive mediante le sue qualita’ individuali e non con un’etichetta di gruppo.

L’assenza dell’individuo in Italia e’ il fenomeno per il quale, quanto parlate con qualcuno di politica, venite attaccati con dei pronomi plurali: per esempio, se prendete una posizione che loro etichettano come “comunista”, verrete indicati come “voi comunisti” ma non come “tu, comunista”. Nella mente dell’ homo massonicus non esiste l’individuo: esistono la fazione filosofica o politica, la parrocchia o la mafia di appartenenza, e infine la famiglia.

Nella tradizione provinciale italiana, nessuno ti chiede “chi sei tu?”, ma “da che famiglia provieni”, ovvero “con quale moltitudine di devo identificare”. L’individuo non esiste. In politica non esistono le opinioni del singolo, ma esistono opinioni di massa, per cui non si dice mai “i comunisti come te pensano”, perche’ “te” implica l’individuo: si preferisce cancellarlo dal linguaggio dicendo “voi comunisti pensate”. Non esistono le opinioni dell’individuo o le decisioni dell’individuo, ma occorre capire a quale fazione appartenga, e questo spieghera’ tutto, dal momento che la fazione (mafia, partito, parrocchia o famiglia che sia) spiega tutto. Non esistono ambizioni personali, gusti personali, decisioni personali, peculiarita’ della persona. Se sei del dato gruppo sei cosi’ e cosa’, punto.

Alla massoneria quindi preme cancellare l’individuo, ed era per quello che anche Berlusconi era indigesto , pur essendone stato un ex membro. Il suo culto dell’imprenditore dava troppo peso all’individuo inteso come persona. Lo stesso M5S, dopo essere stato pesantemente inflitrato dalla massoneria, e’ ridotto a parlare di identita’ collettiva, di valori e di “permesso di utilizzare il simbolo”, perche’ per M5S-massoneria un individuo come Pizzarotti era troppo “individuo” e troppo poco “fazione”. Per un partito massonico come M5S, l’unico tipo di partito possibile e’ il partito-alveare o partito-formicaio: un essere supremo padre/madre di tutti, da amare, e tutti operai o guardie, tutti uguali, tutti a fare le stesse cose, per soddisfare i bisogni universali del padre/madre di tutti.

Nell’ordine di priorita’, la trasformazione che la massoneria vuole e’ questa:

  1. Scomparsa dell’individuo a favore di etichette. Questo comprende un’avversione forte verso il concetto di “leader”, che e’ un individuo++. L’unico leader possibile del formicaio e’ la formica madre/dea , essere superiore , che azzera tutti i membri del formicaio ad essere uniformi: uno vale uno, la formica regina li vale tutti. O come dice Grillo, “l’ Elevato”. L’homo massonicus e’ un organismo umano con l’etica di un insetto, per dirla in parole povere.
  2. Riduzione dell’economia ad una serie di oligopoli locali che operano su piccola scala. Nella mente del massone non esistono nemmeno aziende tanto grandi, perche’ rischiano di piegarsi ad una logica meritocratica per ragioni di efficienza finanziaria, e poi perche’ interagiscono col capitale straniero. Il meglio e’ la piccola azienda locale di successo, che se opportunamente protetta a livello politico e’ un perfetto latifondista economico. Bassa produttivita’, ma chi se ne frega, la miseria la fanno altri. Il padroncino vive bene.
  3. Riduzione della comprensione del mondo alla scala provinciale: se una cosa non avviene su scala locale deve essere vista come remota in modo che l’individuo non percepisca la necessita’ di innovare per rimanere al passo coi tempi. Devono passare solo notizie che abbiano senso in un contesto locale. Allora la storia di un efferato omicidio in Indonesia passa, perche’ avrebbe senso anche nella provincia italiana, ma se vi si chiede cosa venda l’indonesia all’Italia (e viceversa) non ne avete idea perche’ non ve lo diranno mai.
  4. Riduzione della politica al mero consumo di clientele su scala locale. Non deve esistere una politica che non sia un equilibrio tra mafie e parrocchie, con le famiglie schierate come classe dirigente delle une e delle altre. Quale sia la strategia nazionale rimarra’ un mistero, anche per poter adattare le ambizioni al poco che si conclude, in modo da nascondere i fallimenti. Raggiungeranno sempre gli obiettivi, semplicemente perche’ raccontano che gli obiettivi raggiunti erano quelli del piano, che non e’ mai stato pubblicato prima.
  5. Riduzione della politica estera ad una mera sequela di luoghi comuni e leggende metropolitane, in modo che qualsiasi cosa non sia “Italia” sia vista come una serie di alveari fatti da una volonta’ comune e “api operaie” tutte uguali. Se un partito francese, per quanto piccolo, propone di tassare il Cinzano, il titolo e’ “La Francia vuole tassare il Cinzano”. Non esiste la politica degli altri paesi, se non come riflesso di quella nazionale, cioe’ di quella provinciale.

In questo senso, la trasformazione e’ in corso e il modo in cui la stampa vi informa e’ emblematico. Non vi spiega il perche’, non vi fa notare nulla che non si sarebbe gia’ detto dal vostro parrucchiere, e come se non bastasse vi nasconde quanto e’ obsoleto e perdente il modello economico del corporativismo provinciale: i fallimenti di questo modello economico verranno sempre attribuiti a malvagi paesi stranieri.

Ed e’ quello che state leggendo ogni giorno. Vi stanno riducendo a ciechi maiali senza coscienza. Le provincie sono state abolite perche’ tanto ormai sono dentro di voi, come condizione spirituale.

Presto, inizierete a dormire tutti. Se non lo state gia’ facendo.

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