La perfezione che uccide.

Mi ritrovo coinvolto, per volonta’ di qualche seminatore di zizzania, in ogni post su Linux postato da un altro blogger. Ora, a parte il fatto che non mi piacciono le guerre di religione, sulle guerre la penso come Clausewitz: se devi farne una, e’ perche’ lo scegli tu. E no, io NON ho scelto affatto, tantevvero che censuro i corrispondenti post-provocazione quando appaiono qui.
E’ sicuramente possibile che io la pensi diversamente da altri su Linux, sulla vita, su tutto quanto e anche sul numero 42. Anche se il mio lavoro si chiama come il loro. E anche se facessimo lo stesso lavoro, sarebbe ancora possibile pensarla diversamente. Non e’ un dramma. Non bisogna ammazzarsi per questo.
L’italiano e’ cresciuto in un mondo cattolico, nel quale c’e’ un papa che e’ infallibile e gli altri la devono pensare allo stesso modo oppure essere degli eretici che contestano il papa. L’idea di qualcuno che non la pensa come il papa ma non ha tutta questa voglia di fare guerra al Papa l’italiano non la concepisce. E questo perche’ in passato non e’ MAI stato possibile, in Italia, pensarla diversamente dal Papa senza entrarci in guerra: se anche non lo facevi tu, ci pensavano i seguaci del papa.

Il blogger in questione, per esempio, e’ molto attento al fatto che una installazione di Linux si possa installare sul computer “stress-free”, e che l’utente non debba per forza sapere porta, IRQ, eccetera, di ogni cosa che fa. Io personalmente sono nato nel periodo in cui PRIMA dovevo settare porta logica ed IRQ sulle schede cambiando dei Jumper (piccoli ponticelli metallici) e POI andavo a configurare il sistema di conseguenza.
Cose tipo “Porta 220h, IRQ 5 , DMA 1” erano l’ave maria. Oppure, avevi il PC muto. Fine della fiera. Che una porta midi sia una varieta’ di porta seriale e si chiami UART per questo lo sanno in pochi. Molti non sanno neppure piu’ cosa sia un midi.
Non mi interessa questo, ne’ dico che per questo tutti debbano muovere jumper sul pc. Anche perche’, quando avevo il mio helpdesk, l ‘ “amico che se ne intende e cambia jumper” era la mia seconda fonte di guadagno, dopo il “cugino che ci lavora e cambia il jumper”. Se il jumper decide la differenza tra 3.3 volt e 5 volt e porta alla CPU, per dire.
Quindi no, a me piace sapere cosa faccia un sistema operativo all’hardware. Mi piace sapere che su una SAN ci sia una opzione per il routing multipath nel kernel, oppure si vedra’ una partizione per ogni path. Ma questo e’ un problema mio. Ho sempre risolto tutti i problemi che mi riguardavano abbastanza facilmente, forse per questa mia predisposizione.  “Facilmente” significa da un giorno al momento in cui la Madonna, esausta per tutto cio’ di cui la accuso, scende e mi aiuta a far funzionare le cose.( La ragazza ne capisce, credetemi: va solo stimolata un pochino. Una buona predisposizione alla bestemmia preghiera di segno negativo aiuta.)
Quindi non concordo. Uso linux come sistema desktop da sempre, con l’alternativa di FreeBSD (che smanettato e ricompilato ha sempre visto i miei laptop) e Opensolaris (che invece e’ quel che e’). C’e’ da dire che come hardware in genere uso HP o Sony, che in genere con linux funzionano bene. Dell e’ una cosa che mi dicono sia buona, specialmente se le vostre piante amano i metalli pesanti nel concime,e  cosi’ via.
In ogni caso, puo’ benissimo succedere che io abbia opinioni diverse da altri.Cosi’ come non e’ che mi incazzo se lui ha opinioni diverse. E poi, io mi incazzo in maniera romagnola, ovvero dopo cinque minuti mi passa e mi aspetto che nessuno si sia offeso. Ormai si sono abituati anche i tedeschi, al mio “temperamento”, come lo chiamano loro. Ma il punto rimane: non trovo nulla di strano se tra chi lavora nell’ IT ci sono opinioni diverse: provate a fare la notte di reperibilita’  in un datacenter e vedete se non vi piace poter parlare all’infinito di cosa fare dei bit.

Ma il punto VERO e’ che oggi nella comunita’ Linux non e’ piu’ permesso. Sono arrivate le ortodossie.

 

E quando arrivano le ortodossie, arrivano i sacerdoti. Arrivano i dogmi. Arrivano le controriforme. E arriva la lunga morte di cio’ che non cambia mai.
Linux ha un problema: si chiama ideologia. Una forma cieca, fondamentalista e bigotta di ideologia secondo la quale:
  1. Se pensi che linux abbia qualche difetto, sei un nemico di Linux.
  2. Se pensi che la comunita’ di linux potrebbe migliorare, allora pensi che abbia un difetto.(vedi punto uno)
  3. Se pensi che la comunita’ di linux potrebbe cambiare, allora pensi che potrebbe migliorare.(vedi punto uno)
  4. Se non pensi che tutto sia perfetto, allora vedi punto uno.
  5. Se non dici che tutto sia perfetto, allora vedi punto uno.
  6. Se sei al punto uno, allora sei in guerra contro il Bene, contro la Liberta’ e peggio, contro la Mortadella.
Ho gia’ visto succedere questo. E’ successo col mondo dell’ Heavy Metal. Un tempo era un posto dove si sperimentava e si innovava. Poi sono arrivati i sacerdoti dell’ortodossia.
Il sacerdote dell’ortodossia e’ un sacerdote che trae i proprio potere non tanto da cio’ che fa di positivo per la causa che sostiene, ma per la ferocia con la quale , usando la conoscenza di particolari irrilevanti, persegue chi conosce meno particolari irrilevanti di lui. Cosi’, conoscere il Kernel e’ meno importante di conoscere nel dettaglio il nome dei figli di Torvalds, sapere come si chiama la distribuzione mongola di Linux conta piu’ di volere piu’ strumenti di debug.
Se critichi il ext4, sarai accusato di non sapere di preciso in quale anno il pinguino e’ stato preferito al gabbiano. Se osi sostenere che si potrebbe fuggire dalla logica 286-ish del kernel boot, sarai accusato di non sapere di preciso la marca e il modello del primo PC di Alan Cox.
Questa e’ la ricetta per morire. Qualsiasi ambiente , qualsiasi OS ha dei difetti. Qualsiasi musica, qualsiasi religione, qualsiasi idea ha dei difetti. Qualsiasi idea e’ viva sinche’ qualcuno puo’ alzarsi e dire “signori, c’e’ un problema: fuori le nuove idee per risolverlo”.
Qualsiasi idea MUORE quando arrivano i sacerdoti dell’ortodossia e dicono “no, qui va tutto bene, semmai sono gli altri -malvagi- che hanno problemi. Noi siamo la soluzione a tutti i mali, e solo la perfida azione tentatrice di Jobs, Gates , Satana impedisce alla nostra Verita’ di diffondersi“.
Nei promessi sposi c’e’ la figura di Don Abbondio. Egli era un inutile omettino che, non sapendo fare una cippa, si fa prete e cosi’ vegeta per tutta la vita. Ben lontano dalla sostanza della religione, lui vivacchia dei dettagli, dei piccoli rituali, della conoscenza del latinorum, un linguaggio non piu’ capito e quindi occulto.
Allo stesso modo, il mondo dell’opensource e’ stracolmo di pretini simili. Chi ha il bloggettino che reblogga sempre e solo le stesse FALSITA, per dire. Basta che un tizio scriva di aver risolto un problema , con una soluzione che ha funzionato solo a casa sua, e da quel momento TUTTA la comunita’ non fara’ altro che linkare a quella risposta: dicendo “il problema e’ risolto” . Qualsiasi ricerca di soluzioni trovera’ solo quella pagina: la verita’ e’ tutto attorno a te, SOLO CHE E’ SBAGLIATA.
Questi piccoli don abbondio col “blog su Linux”, che NON lavorano su Linux ma lo usano a casa (e con la doppia partizione) , col “giornale di Linux con CDROM allegato” , detti anche “early users” non capiscono quasi nulla di IT. Semplicemente vivono, come Don Abbondio, della conoscenza di inutili dettagli e di insignificanti gossip. Inutili per chi lavora, insignificanti per chi lavora.
Essendo la loro esistenza basata su inutili dettagli e insignificanti gossip, essi non tollerano alcun cambiamento sostanziale: se cambiasse l’orizzonte, impiegherebbero ANNI a rifarsi una conoscenza di migliaia di inutili dettagli e di insignificanti gossip.
Allora, il mondo opensource non cambiera’ piu’. Tutti questi sacerdoti continuano a ripetere che e’ un mondo perfetto, e scomunicano chiunque affermi che ci sono dei problemi da risolvere. Attaccano alla persona chiunque si ponga fuori dall’ortodossia. Pretendono che la soluzione di uno, copiata a dismisura su tutta la rete , sia la soluzione di tutti.  Se provi a far presente che ci sono altre esigenze, ti dicono “eh , ma mica tutti hanno milioni e milioni di utenti”. Poi hai un altro problema e ti dicono “eh, ma mica tutti devono lavorare con la chimica”. Poi hai un altro problema “eh, ma mica tutti fanno editoria che devono stampare file cosi’ grossi”. Poi hai un altro problema “eh, ma non e’ che tutti lavorano con le telco”. Ogni cosa, ogni stracazzo di cosa che non va e’ sempre una nicchia: il tuo hardware e’ una nicchia, il tuo software e’ una nicchia, il tuo cliente e’ una nicchia, quello che vuoi fare e’ di nicchia.
Adesso vi daro’ una brutta sorpresa, figlioli. Entrate in casa vostra e guardate il mobilio. C’e’ un tavolo, in cucina? Si? E in cucina avete SOLO TAVOLI, o ci sono anche quattro sedie? Cavolo, QuATTRO SEDIE? ma allora il tavolo e’ una nicchia.
Ho colleghi di universita’ che stanno disegnando il taglio delle stoffe nei pannolini per bambini. E’ una nicchia. Non troverete piu’ di tre o quattro aziende che lo fanno. Per entrarci dovete guardare la Mona Lisa e vederci uno spazio proiettivo. Conosco gente che oggi si occupa di onde sonore nel ferro, appiccicata a sysnoise tutto il giorno. Sono specialisti nei rumori delle macchine agricole. Ci sono cinque o sei aziende che fanno questo.
Tutto, stronzi, tutto e’ una nicchia. Il vostro iPhone mainstream e’ una somma di nicchie: una qualche azienda di questo pianeta costruisce esattamente il pezzettino di plastica che ci vuole per la curva che amate tanto. Un’altra il vetro resistente. Un’altra ancora il chip: quante factory credete che ci siano, al mondo? Nicchie anche quelle, suppongo.
Ma tant’e’, tutto e’ una nicchia. Quando si tratta di rimbalzare una persona che ha un problema prima che qualcuno dei fedeli osi concepire il blasfemo pensiero che ci sia qualcosa che non va , bisogna mettervi a tacere.
Quando la nicchia sara’ tutta attorno a voi, scoprirete una cosa: che la nicchia SIETE VOI: La somma delle vostre “nicchie” che tanto disprezzate copre il 95% dell’ IT.

 

Cosi’, Linux sta morendo, e l’opensource pure. Sta morendo soffocato da sacerdoti dell’ortodossia che non tollerano alcun cambiamento. Anni fa Torvalds disse che il pinguino gli era venuto a noia, come logo di Linux, e che lo trovava ridicolo e stupido. Niente di che, dopotutto la mela di apple prima era colorata e adesso e’ grigia, Microsoft ha gia’ cambiato logo, e cosi’ via.
Le discussioni andavano dallo scandalizzato al “ma si e’ bevuto il cervello”, e se non fosse stato lui, sarebbe stato accusato di eresia e scomunicato. Perche’? Per il merchandising che i Don Abbondio stanno vendendo. Per tutti quelli che parlano “del pinguino”. (1) Per quelli che conoscono LA STORIA del logo. Per quelli che ti accusano DI NON CONOSCERE ABBASTANZA il nero pantone di cui e’ fatto il pinguino se ti lamenti di un modulo del kernel che non va.
Anche gli utenti Apple hanno questo atteggiamento religioso. Ma loro hanno un santone che gli propone le novita’, e il karisma’ (il dono divino di essere Jobs) fa si’ che lo seguano. Torvalds e’ simpatico, ma non ha tutto questo carisma. E non propone grosse modifiche da anni. Dovreste farlo voi, la “preziosa comunita”, ma tutto quello che sapete fare e’ tenervi strette le vostre posizioni di guru dei poveri, i sacerdoti del dettaglio inutile e del rumor che non interessa davvero nessuno.
Siccome non potete scomunicare nessuno, da quando scrivo sull’ OSS mi state venendo a postare insulti sul blog. Avete linkato ovunque cio’ che ho scritto per additarmi allo scandalo: “guardate cosa scrive l’eretico! a morte!”. Adesso state andando nei blog di altri che lavorano con Linux (che non siete voi, voi lavorate attorno a linux, e non vi pagano neanche bene) a cercare di trollare e di causarmi liti con gente che secondo me ha cose migliori da fare che litigare con me.
Aveva ragione Manzoni, sui Don Abbondio: chi tira a campare con un sacerdozio basato sui dettagli meno importanti di qualcosa, e’ sempre un miserabile codardo.
O se preferite: “se il coraggio non ce lo avete, non potete mica darvelo”.
Chi non ama l’ OSS scusi lo sfogo, ne ho proprio piene le palle.

Uriel

(1) Il pinguino fu scelto da gente che pensava che Torvalds vivesse in un igloo circondato dai pinguini, e che gli piacesse. Ma Torvalds si mosse in California, dicendo che il clima era molto migliore e che gli piaceva di piu’, sorprese non pochi. A me commosse quando dichiaro’ che gli piaceva poter girare in calzoni corti d’estate. Quanto lo capisco, adesso che sono qui a 10 gradi (no, non sto scherzando, oggi ci sono proprio una decina  gradi a Duesseldorf).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *