La narrazione

La narrazione.

E’ impressionante leggere giornali tedeschi ed italiani , in questi giorni. La differenza tra l’isteria dei giornali italiani e il soddisfatto distacco dei giornali tedeschi e’ cosi’ abissale da farmi chiedere se viviamo sullo stesso pianeta. Percettivamente parlando, ho paura di no.

L’errore di Tsipras e’ stato quello di credere che davvero la Merkel e i paesi del nord europa avrebbero fatto di tutto per tenere la Grecia nell’euro. La verita’ e’ che le cose stanno esattamente al contrario. La Germania e gli altri paesi nordici sanno bene che i paesi scandinavi non entreranno nell’Euro sino a quando avranno paura di dover sacrificare il proprio benessere per mantenere parassiti del sud europa.

Essi vorrebbero partecipare, ma ogni volta che se ne discute, salta sempre fuori qualcuno che dice “e cosi’ rinuncerete alla vostra pensione per pagare la pensione ai greci?” La verita’ e’ che tutti i paesi nordeuropei che si trovano nell’area dell’euro scambierebbero benissimo la Grecia , la Spagna e il Portogallo con Norvegia, Danimarca ed altri.

Il sogno dell’ Euro a due velocita’ e’ nella mente di Schäuble , e non se ne andra’ facilmente. Non se ne andra’ per nulla. Anzi, sta venendo realizzato.

Se Tsipras avesse osservato di piu’ il suo “nemico” avrebbe saputo che la Merkel non puo’, nemmeno se vuole, dare un euro ai greci. Ne’ come moneta, ne’ come tempo, che (in termini di interessi) e’ sempre moneta. Il suo stesso partito la sfiducerebbe. Gabriel, il ministro della SPD, sa bene che nemmeno il suo partito sarebbe cosi’ compatto.

Davvero Tsipras si aspettava che la Merkel avrebbe rischiato il cancellierato ed il governo per salvare il suo viziato culetto? A quanto pare si’. Il provinciale, del resto, vede sempre lo straniero come un alveare, con l’ape regina e tutti che obbediscono. I greci hanno ripetuto cosi’ tanto a se stessi di essere una democrazia, che alla fine credono di essere l’unica in Europa. Sfortunatamente, non e’ cosi’.

La Merkel, da furbona, ha trovato altro da fare durante il momento della crisi, per non venire associata alla crisi stessa. Se non fosse stata la Regina , sarebbe stato Renzi, Putin, la Cina. Ma non avrebbe messo la firma.

Adesso Tsipras si illude che, vincendo il si, tutti si siedano al tavolo ricominciando come prima. Non succedera’. E’ ancora vero che la Merkel non ha alcuna chance di spuntare soldi dal Bundestag, per cui si sentiranno dire che “non ci sono le condizioni giuridiche”. Il che e’ tecnicamente vero, dal momento che non puoi prolungare un programma scaduto. Occorrerebbe un nuovo programma, ma difficilmente Tsipras potra’ proporne uno: non e’ piu’ credibile.

Se i greci voteranno no, semplicemente se ne andranno dall’ Euro, secondo i piani di Schäuble. Se i greci voteranno si, Tsipras non sara’ credibile perche’ sara’ politicamente troppo debole e il suo partito sara’ spaccato. In ogni caso, il Grexit e’ gia’ avvenuto.

Il resto e’ _narrazione_ .

La narrazione dice che l’ Europa vuola la grecia nell’ Euro. Ma in realta’ le nazioni del nord Europa vogliono cacciare i greci per stroncare le obiezioni dei paesi scandinavi e dei polacchi all’idea di entrarvi.

La narrazione dice che se esce la Grecia allora gli speculatori attaccheranno Italia, Spagna o Portogallo. La realta’ e’ che attaccheranno la Francia, ove la Le Pen non aspetta altro e il governo e’ fatto da un branco di inetti ciarlatani pseudosocialisti.

La narrazione racconta che se i greci votassero si al referendum le porte sarebbero aperte. Basta leggere giornali tedeschi per capire che non sara’ cosi’. Il piu’ tenero e’ l’ Handelsblatt, che dice “illusioni”.

Ma ci sono altre parti della narrazione che i greci non hanno colto. Votare per l’uscita dall’euro o meno e’ ridicolo ed inutile. Quando una nazione e’ al collasso, la moneta locale serve solo allo stato. Come fu dopo il crollo del muro in Polonia, RUssia, Romania, dove si usavano marchi e dollari per l’economia reale, e le monete locali per l’economia statale. Cosi’ pensioni e stipendi dei dipendenti statali erano pagati in moneta locale. L’economia reale, quella che scambia servizi e merci, invece usava monete forti.

La narrazione dice che nel caso la grecia tornasse alla Dracma, le banche europee ne farebbero riserva per gli scambi. Ma dal momento che la Grecia, formalmente, rimarrebbe nell’euro, **non lo faranno**.  La Dracma rimarra’ una moneta interna per lo stato, e l’ Euro la moneta del turismo e dell’economia reale.

Nel progetto nordeuropeo di euro a due velocita’, questo si chiama “adozione parziale”. Lo stato lavora con la moneta locale, e cavoli suoi se lo stipendio dei suoi dipendenti, o le sue pensioni, si svalutano insieme alla moneta. L’economia reale , che compete e vende sui mercati, usa l’ Euro. La BCE non fa riserva delle monete interne perche’ sul piano giuridico uscire dall’ Euro e’ impossibile, e solo i paesi con i conti a posto riescono a sostenere l’ Euro anche come moneta statale.

A queste condizioni, ovvero a condizione di non pagare per gli stati disastrati, paesi come Polonia, Norvegia ed altri sarebbero disposti ad entrare nell’ Euro. L’obiezione di questi paesi e’ stata “noi non andremo a mantenere le nefandezze dei governi x,y,z”.

Come sara’ la narrazione nei prossimi mesi?

Tutti diranno di essere affranti e di volere che la Grecia ritorni a casa. La Grecia sara’ lasciata al suo destino, ma formalmente non uscira’ dall’euro, il che permette alla BCE di non fare riserva di dracme. E cosi’ il governo stampera’ dracme per i pensionati e i dipendenti pubblici , che perderanno potere di acquisto ogni volta che la dracma svaluta. Il turismo e l’agricoltura, gli unici due settori greci che scambiano, lavoreranno in Euro (e pagheranno le tasse in dracme). La narrazione raccontera’ di offerte in extremis e tutto quello che serve per addossare la colpa su Tsipras. Ma in realta’, si brinda a Berlino.

La narrazione dira’ che Portogallo e Spagna e Italia saranno attaccati, ma a subire l’attacco, se ci sara’ un attacco,  sara’ la Francia. Forse non ci sara’, ma questo avverra’ se, dopo il Semi-Grexit, arrivera’ da Berlino la proposta di una serie di riforme finanziarie e di bilancio.

Il problema e’ che tutta questa storia e’ scritta da tempo. Per chi e’ gia’ capace oggi di vederne la conclusione, non c’e’ nulla di sorprendente, e nessun motivo di panico.

A produrre il panico non e’ la realta’. L’economia greca e’ gia’ decotta da anni. Gli investimenti in Grecia sono praticamente inesistenti. Rendere ufficiale questa cosa non cambia nulla. Le borse non stanno reagendo alla realta’, ma alla narrazione.

La narrazione dira’che ufficialmente la Grecia rimane in UE e dentro l’euro, in pratica il governo greco stampera’ dracme che usera’ solo per le pensioni e gli stipendi dei dipendenti. I tagli a pensioni e stipendi non si chiameranno “tagli”, ma “svalutazione”.

La narrazione dira’ che per evitare altri Grexit e’ necessario introdurre nuove riforme e dotare il parlamento europeo di un suo bilancio. La verita’ e’ che il Grexit e’ condizione _sine qua non_ per fare queste riforme, senza trasformare il bilencio europeo in una nuova Cassa del Mezzogiorno. L’ Europa puo’ nascere, ma solo liberandosi delle zavorre, o solo incistandole in una zona cuscinetto. E’ l’euro a due velocita’, e lo stanno costruendo sotto gli occhi di tutti. La narrazione ha il potere fantastico di nascondere le verita’ piu’ evidenti.

La narrazione ha anche raccontato che Tsipras andra’ dai russi o dai cinesi. Non lo fara’. E non tanto perche’ cinesi e russi non siano disponibili. Non lo fara’ perche’ con russi e cinesi i contratti sono contratti, i referendum sono carta straccia, e per molto meno di quello che ha fatto Tsipras ti trovi i carri armati sotto casa. Se fai un debito e non lo paghi alla UE, rischi una saga di meeting a Bruxelles. Se fai un debito e non lo paghi con Putin, sei morto. Raffreddore moscovita, polonio, whatever. Tsipras sa benissimo che puo’ permettersi certe scenate solo con la UE. Non andra’ certo a fare debiti con gente che **uccide** gli insolventi.

Nelle prossime settimane, ci saranno due storie in parallelo.

La narrazione e la storia reale.

Per chi e’ interessato alla storia reale, come me, la narrazione e’ semplice folklore.

Per tutti gli altri, e’ motivo di polemica. Il brutto di vedere i fatti e riconoscere la narrazione
come tale e’ che il gusto di dire “l’avevo detto” non compensa la fatica che serve a togliere la narrazione
dalla testa dei peones.

Del resto, se le pecore accettano la pastorizia, e’ perche’ la narrazione racconta di terribili lupi pronti
a mangiarle se fuggono dal gregge. Ha funzionato persino quando i lupi erano praticamente estinti.

Quindi funzionera’ sempre.

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