La mosca nella minestra.

Quando ho scritto il post sul perche’ gli investitori non investano in Italia tutti hanno pensato che io stessi sputando sul paese, o che io avessi cambiato idea quando affermo che gli italiani lavorino, in media, piu’ e meglio di tanti altri popoli “ariani”. Poi ho postato sulla bandiera, e molti mi hanno detto “ma sei incoerente” perche’ adesso sei patriottico.Si tratta dell’espediente dialettico del fancazzista italiano, che consiste nell’annegare i danni del proprio fancazzismo nelle prestazioni di sistema.

 

Cambiamo allora paradigma: se c’e’una mosca nella minestra , voi non mangiate la minestra.

 

Quando fate questo, in realta’ non state dicendo che la minestra faccia schifo. Il giudizio che vi spinge a rifiutare il piatto non e’ un giudizio sulla minestra, MA UN GIUDIZIO SULLA MOSCA. Probabilmente mangereste volentieri la minestra, SE non ci fosse la mosca.

 

Quando ho raccontato , in questo articolo, di come l’aereoporto di Roma FCO sia stato bloccato e di come alcuni impiegati fossero incapaci di parlare un inglese comprensibile non intendevo dire che TUTTO l’aereoporto faccia schifo. Ho detto che nessun investitore investirebbe in Italia per questo e quel motivo, ma NON ho detto che faccia schifo l’ Italia. Ho detto che c’e’ una mosca nella minestra; il che non e’ un giudizio verso la minestra, ma verso la mosca.

 

In qualsiasi paese normale, quando c’e’ una mosca nella minestra non ci si mette a fare una riforma che cambi l’intera minestra: se anche io cambiassi e da una zuppa imperiale passassi ad un piatto di tortellini, la mosca disturberebbe comunque.

 

Ho detto che nessun investitore investira’ mai in Italia proprio per questa ragione: nel nostro paese, la mosca ha tutti i diritti acquisiti di stare nella minestra. Questo non significa che la minestra sia pessima, anzi. La minestra e’ ottima, e vale la pena di difendere l’ Italia. Il guaio e’ che c’e’ la mosca.

 

All’estero c’e’ una percezione dei lavoratori e dei professionisti italiani, in generale, ottima. Questo non e’ dovuto al fatto che sia emigrato il meglio, come si vuole far credere. Ad incidere sul problema e’ che all’estero hanno semplicemente gli strumenti (quando dico “hanno” intendo dire “sono legali”) gli strumenti che servono a togliere le mosche dal piatto. E quindi, si godono la minestra.

 

Le persone che rendono l’italia una meta impossibile per lo straniero sono, in definitiva, una esigua minoranza. La minestra e’, nel suo complesso, ottima. Ma la mosca ha trovato una ideologia di riferimento estremamente specializzata nel fare delle cose precise, ovvero garantire per legge che in ogni piatto ci sia la stessa mosca, e che ci sia una mosca in ogni piatto, e che sia garantito il diritto di ogni mosca a stare in un piatto.

 

A chi viene da questa ideologia, fa comodo pensare che se io dico “l’investitore non viene in italia perche’ le aziende si fermano ogni volta che un sindacato decide di scendere in piazza contro il governo”, io abbia dato un giudizio sull’italia. Ma non e’ vero: all’investitore straniero PIACEREBBE investire nell’azienda italiana. Dunque, la minestra e’ buona. Il guaio e’ quella mosca che si chiama FIOM, la quale ferma l’azienda per protestare contro la politica del governo. (1)

 

Le aziende metalmeccaniche italiane non fanno schifo. Prendiamo il caso di Morini Motors, a Bologna. Si tratta di un’azienda che per me ha un valore particolare, perche’ guidai un Excalibur(2) in passato.
Il custom piu’ easy rider (tamarro)  mai prodotto nella storia dell’umanita’.
La Moto Morini e’ un’azienda che di per se’ era stracolma di brevetti e aveva una storia di tutto rispetto. Il guaio e’ che per alcune disavventure (fusione con la Gilera e non so che altro) si e’ trovata in una situazione disperata. Tra i tentativi di salvataggio ci fu quello del fratello di Berlusconi, che voleva principalmente alcuni brevetti.

 

Ad opporsi e’ stato proprio il sindacato, e la ragione di questa opposizione e’ stata …. che l’azienza non doveva finire nelle mani del malvagio Berlusconi. Oggi vorrei chiedere agli impiegati che hanno appena perso il lavoro dopo anni senza stipendio se non avesero preferito essere pagati dal Male anziche’ finire in mezzo ad una strada, ma il punto e’ quello: il problema non e’ la minestra . Il problema e’ la mosca: il compratore di Moto Morini , infatti, c’era. Gli interessavano i brevetti, e’ vero, ma e’ ovvio che chi ti compra sia interessato a quello che hai. Del resto, se qualcuno e’ interessato al tuo know-how, non ti puoi certo lamentare che sia una persona che disprezza lo know-how: al contrario, lo valuta al punto di sganciare i soldoni.

 

Ma la sfortuna e’ che l’imprenditore era della fazione politica sbagliata. E quindi, il sindacato ha detto NO.

 

La stessa cosa e’ valsa per Marchionne. Marchionne e’ intenzionato ad investire nel paese, dunque la minestra e’ buona. Ma e’ intenzionato a farlo solo se qualcuno toglie la mosca e gli garantisce che NON sara’ sancito il diritto delle mosche a stare nella minestra e a rovinarla.

 

E qui torniamo al punto dei miei post: la strategia del fancazzista consiste nel PRETENDERE che si giudichi il piatto senza menzionare di preciso la mosca nella minestra. Lo vogliono che la decisione di mangiare o meno la minestra sia espressa in due modi:

 

  • LA minestra e’ buona, e quindi anche la mosca e’ buona.
  • C’e’ una mosca nella minestra, e quindi la minestra fa schifo.

 

Essi NON VOGLIONO e non possono tollerare che qualcuno ipotizzi la possibilita’ di avere una minestra senza mosca, ovvero di ideare qualche strategia atta ad impedire che le mosche finiscano nella minestra. Non sopportano cioe’ che si dica “si puo’ avere una minestra senza mosca”.

 

Riconoscete il fancazzista italiano quando  e perche’ egli sostiene l’inevitabilita’ della mosca nella minestra. E perche’ vi definisce intolleranti quando schifate il piatto con la mosca, e vi incazzate con chi ve la cucina.

 

E’ possibile, quindi, applicare una selezione preventiva. Supponete di fare un colloquio di lavoro ad un cuoco, e di sentirvi dire “beh, una mosca in ogni piatto di minestra e’ inevitabile”. E’ ovvio che sia un cattivo cuoco, formatosi in una condizione culturale ove si considera inevitabile che ci sia una mosca in ogni piatto di minestra.

 

Pochi giorni fa ho avuto una lite con un idiota, il quale mi ha spiegato che “la burocrazia esiste, al massimo si migliora”. Due secondi dopo ero dal mio manager a spiegare che gli obiettivi alti a me assegnati per avere la parte variabile dello stipendio  mi stanno benone, ma con gente del genere avrei fallito. Un minuto dopo, il terrone della situazione(3) si e’ beccato il suo shampoo ed e’ venuto a spiegarmi che ci siamo capiti male e che lui non voleva dire quello e che no, non ero io a dover compilare un excel e mandarlo a tre indirizzi, ma era suo preciso compito.

 

Questa soluzione e’, ovviamente, inefficiente. La mosca e’ ancora nella minestra, solo che si sforza di assomigliare ad un tortellino. La soluzione drastica e’ venuta quando mi sono lamentato col tedeschissimo manager, spiegandogli la situazione(4). Stanno arrivando dei tagli, e tra i tagliati c’e’ proprio lui. Fine della fiera.

 

In realta’ il managgerz non sfancula un tizio se riceve UNA lamentela. Lo sfancula se ne riceve due, tre. Ma se tutti sono dell’idea di lamentarsi (il tedesco si lamenta in continuazione di tutto. Vendere un prodotto in GErmania significa farlo passare attraverso le forche caudine di un cliente tra i piu’ MOSTRUOSAMENTE pignoli e rompicoglioni del mondo, Lamentarsi e criticare e’ nel loro DNA), appena date alla gente la possibilita’ di lamentarsi siete fottuti. Tutti si lamenteranno di voi col capo, e al terzo feedback coerente e motivato siete finiti.

 

Qual’e’, dunque, la differenza? Che il sistema tedesco possiede una strategia per eliminare una mosca dalla minestra: lamentarsi col capo. Questo ovviamente permette ad un gruppo molto organizzato di farvi fuori parlando male di voi al capo, quindi vi conviene documentare tutto quello che fate in maniera “scripta manent”(5), ma ogni cosa ha dei difetti: se dovessimo aspettare che qualcosa non abbia difetti per farla, non faremmo mai nulla. Il punto e’, pero’, che esiste almeno una strategia il cui scopo dichiarato e’ di tagliare fuori le mosche dalla minestra.

 

Quello che non si riesce ad introdurre nella mentalita’ dell’italiano e’ il concetto di “intolleranza necessaria”: non avrete alcuna minestra mangiabile sino a quando non sarete completamente INTOLLERANTI sia verso chi mette la mosca nella minestra, sia verso chi dice che si deve tollerare, sie verso chi mangia ugualmente la minestra.

 

Il principale problema (ma in un certo senso anche la mia principale forza) nel lavorare in Italia e’ la mia intolleranza. Nutro una completa ed orgogliosa intolleranza verso le cose che non vanno. Perche’ so che se tollero una mosca nella minestra, prima o poi qualcuno mi dira’ che “c’e’ una mosca nella minestra, non pago”.

 

So che il collega che tollera la mosca nella minestra danneggia anche me, perche’ il cliente non paghera’ e finiremo a picco tutti. So che quando si inizia a dire che “alla fine, quale minestra non ha una mosca?” si inizieranno a vedere sempre piu’ mosche nella minestra, fino a quando i clienti non pagheranno piu’, e saremo tutti in merda.

 

Deve essere chiara una cosa: se ci sono tutte queste mosche nella minestra in Italia e’ perche’ in Italia qualcuno si e’ messo a dire che l’ INTOLLERANZA SIA UNA COSA BRUTTA. No, non e’ vero:

 

L’INTOLLERANZA E’ PROGRESSO. E’ LA MAGGIORE FORZA ESISTENTE CHE SPINGE VERSO IL PROGRESSO. ESSERE INTOLLERANTI SIGNIFICA NON ACCETTARE IL PEGGIO. SOLO L’INTOLLERANZA GENERALIZZATA SALVA I SISTEMI DAL PROGRESSIVO CROLLO , CROLLO INEVITABILE SE SI TOLLERA E SI MINIMIZZA IL DIFETTO.

Qui siamo al punto: la tolleranza e’ MALE.

 

Quando c’e’ una mosca nella minestra, sono avvenute diverse cose. Un cuoco evidentemente considera accettabile produrre minestra con le mosche. Un camieriere serve senza guardare se nella minestra ci sia una mosca. Il padrone del ristorante non licenzia nessuno se c’e’ una mosca nella minestra. Evidentemente qualche cliente ha accettato di mangiare una minestra con la mosca in precedenza, e cosi’ non si e’ percepita la gravita’ del fatto.

 

TUTTE QUESTE PERSONE SONO UGUALMENTE COLPEVOLI.

 

Quando dico che un investitore trova la mosca nella minestra e scarta la minestra, mi riferisco ad un processo di questo tipo: quando uno sciopero di 150 persone pralizza Fiumicino, sono avvenute diverse cose.

 

Innanzitutto, quei lavoratori considerano accettabile che l’aereoporto della capitale si fermi. Secondo, qualcuno considera accettabile comprare servizi a terra da un’azienda che ogni tanto fornisce ore di assemblea sindacale. La dirigenza dell’aereoporto, inoltre, non toglie l’appalto a quell’azienda. Infine, c’e’ evidentemente qualcuno che dopo questa esperienza a Roma FCO continuera’ ad usare quell’aereoporto anziche’ andare in un altro e poi prendere un TAV, cosa che da ora in poi faro’ di certo.

 

Qui c’e’ il punto: la tolleranza. La tolleranza e’ un’idea che sta avvelenando l’ Italia. Quando si inizia a tollerare la prima mosca nella minestra, ne arrivera’ una seconda. Ed una terza. Fino a quando tutte le minestre avranno una mosca. E tutto andra’ in merda.

 

La parola “intolleranza” in Italia e’ diventata sintomo di razzismo, di reazione esagerata, di qualcosa di male, di anormale. Mentre sarebbe normale, secondo la vulgata odierna, sarebbe ragionevole e civile “tollerare”.

 

Si arriva al punto di dire che un sindaco che non tollera lavavetri sia, appunto, “intollerante”. E questo sarebbe un male. Ovviamente, tollerando UN lavavetri al semaforo avremo un lavavetri ad OGNI semaforo. E poi arriveranno le mignotte per le ore serali. E poi arriveranno gli spaccini. E poi il racket. E poi gomorra. E tutto parte dalla singola scelta di accettare UN lavavetri ad UN semaforo.

 

Quello che non si capisce e’ che qualsiasi fenomeno di degradazione sistemica inizia con un piccolo passo. E se si tollera UN passo, il destino del sistema e’ segnato.

 

Quando scrivo che l’investitore straniero non investe per poche mosche nella minestra parlo di un investitore INTOLLERANTE. Quando dite che all’estero la cosa funziona diversamente, state dicendo che all’estero sono INTOLLERANTI verso le cose che vanno male.

 

Qui i bordelli sono legali, ma quando c’erano due o tre mignotte in CharlotteStrasse hanno fatto immediatamente una cazzo di retata e le hanno espulse. I vicini sono scesi in strada a fare delle piazzate allucinanti.

 

Ovviamente, al fancazzista questo non fa comodo. Egli parla di tolleranza, perche’ sa che la tolleranza e’ l’acqua nella quale egli sguazza. 

 

Siete liberi di tollerare che si vendano sigarette di contrabbando. Siete liberi di tollerare che ci sia qualche bagascia qui e la’ . Siete liberi di tollerare le droghe leggere. Poi, pero’, vi tenete Gomorra. 

 

La mafia nasce dalla tolleranza. Il fancazzismo nasce dalla tolleranza. Il crimine nasce dalla tolleranza. Le uniche nazioni che sono meno oppresse da questi fenomeni sono quelle maggiormente INTOLLERANTI.

Vivere all’estero mi ha insegnato proprio questo: i paesi stranieri ove alcuni sistemi funzionano meglio non sono paesi dove la minestra e’ migliore, ma sono semplicemente paesi ove NON C’E’ la mosca dentro.

 

Qui in GErmania per avere una partita IVA servono DUE SETTIMANE. In Italia, quando ho avuto la mia azienda sono entrato in un ufficio alle 10, a Ferrara, e sono uscito alle 11.30 con la mia Partita Iva. Che cosa cambia? Perche’ in Germania sembra che sia tutto piu’ efficiente?

 

Ve lo dico io: quando sono entrato, alle 10.00 circa, la persona che cercavo era in pausa caffe’ e ho dovuto aspettare che tornasse. NEssuno era imbufalito. Tutti si lamentavano, ma nessuno disse una sola parola all’impiegato quando arrivo’. Da queste parti, se fate una cosa simile, ogni fottuto cliente in coda vi mobbera’ la minchia insultandovi, poi scriveranno una lettera al vostro capo, e poi ai giornali locali. INTOLLERANTI.

 

Cosi’ , quando andate qui ad aprire partita IVA, ci mettono due settimane. Ma l’impiegato/a e’ al suo sportello. Vi saluta. Scrive sul PC con 10 dita. E’ al suo posto dal primo minuto in cui l’ufficio apre all’ultimo minuto in cui chiude. La minestra e’ peggiore, MA … manca la mosca.

 

LA burocrazia tedesca non e’ minore di quella italiana. I tempi della burocrazia non sono cosi’ paradisiaci, qui. Ma manca alla loro minestra la mosca: funziona sempre allo stesso modo. E’ predicibile. 

 

Immagino che prendendosi 15 giorni per l’equivalente di una partita IVA , un giorno di sciopero cada nella ridondanza. Cioe’, se vuoi un sistema piu’ robusto devi farlo piu’ lento. Ma il succo e’ che manca la mosca nella minestra.

 

La minestra puo’ piacerti o meno, ma questo e’ un altro punto: in generale, la minestra tedesca e’ peggiore di quella italiana. Se le loro aziende ci spaccano sui mercati e’ per la ragione che sono intolleranti, e non c’e’ la mosca nella minestra.

 

Sono 50 anni che l’industria automobilistica tedesca produce bare di colore scuro su grosse ruote. Qualsiasi auto un tedesco concepisca e’ un grosso parallelepipedo di colore scuro su ruote. Le chiamano “wagen” e hanno ragione: sono dei vagoni ferroviari lucidi , e con le ruote adatte alla strada.  E’ possibile superare le auto tedesche  nel design, e anche in performance,  con una certa facilita’. Possiamo produrre modelli di auto di gran lunga migliori, se guardiamo l’auto. Solo che noi tolleriamo la mosca nella minestra, e nelle nostre auto c’e’ sempre il cazzo di difetto. 

 

Quello che non vogliamo capire e’ che al paese e’ venuta a mancare una poderosa forza progressista, la forza piu’ progressista di tutte, che e’ l’ INTOLLERANZA.

 

Il progresso viene quando qualcuno ha il coraggio di alzarsi e dire “ehi , ma che merda e’ questa roba che stiamo facendo? Mavaffanculo a chi la fa, chi la compra, a chi dice che e’ buona e a chi non si incazza!”

Continueranno ad infibulare donne sino a quando qualcuno non dira: “ehi, ma che merda e’ questa? Vi va bene infibulare donne? Ok, dovete crepare tutti perche’ siete delle merde , saziatevi di Napalm e Anticristo, branco di negri sottosviluppati di merda!“.

 

L’intolleranza assoluta, unita ad una forsennata violenza delle reazioni , e’ l’unica possibile forza progressista del mondo.

 

Quando si vuole fermare un’epidemia,  si bruciano le cose appartenute ai morti. Si fa perche’ le cose appartenute ai morti sono infette, e sebbene sembri che un singolo “strappo alla regola” sia una cosa da nulla, bisogna capire che quel singolo strappo alla regola puo’ uccidere milioni di persone.

 

Se se per paura di un’epidemia si ordina di bruciare le cose dei morti e qualcuno tiene le vecchie lenzuola ricamate della nonna, avete due scelte:

 

  • Essere tolleranti e dire “eh, ma hanno un valore sentimentale, e’ sbagliato ma non possiamo punirlo cosi’ tanto”, lasciamogliele tenere.
  • Essere intolleranti, prendere il tizio, fargli ingoiare le lenzuola, e poi bruciarlo vivo in piazza per dare l’esempio ai bambini.

 

Solo una delle due popolazioni si salvera’ dall’epidemia, e non e’ la prima.

 

Alla prima popolazione accadra’ che tutti quelli che vogliono salvare le lenzuola della nonna, visto il precedente, lo faranno. E l’epidemia li ammazzera’ tutti.

 

L’ INTOLLERANZA E’ PROGRESSO. LA TOLLERANZA E’  DECADENZA.

 

Questo e’ il punto del mio “patriottismo” e il punto delle mie critiche al paese.

 

Io SO che la minestra e’ ottima. So che la minestra italiana e’ migliore di quella straniera. Ma so che quella italiana viene scartata perche’ dentro ogni fottuto piatto di minestra c’e’ una mosca.

 

La mosca c’e’ per colpa della nostra tolleranza. Perche’ il cuoco tollera che ci siano mosche in cucina. Il cameriere tollera che ci sia una mosca nel piatto che serve. Il padrone non licenzia cuoco e cameriere per via delle mosche. Il cliente, a volte, toglie la minestra dal piatto e poi mangia,  accettando la cosa.

 

LA somma di queste TOLLERANZE e’ la somma dei problemi.

 

C’e’ nel nostro paese una piccola cricca di persone che rappresentano la mosca nella minestra. Se esistono e’ perche’ c’e’ tolleranza verso la mosca nella minestra.

 

Io desidero che vi sia intolleranza, odio, disprezzo, verso chiunque non solo sia la mosca , ma accetti la mosca, la giustifichi, la definisca inevitabile, la tolleri. Chi sbaglia, cosi’ come chi tollera, va isolato , colpito, perseguitato, annientato, senza alcuna pieta’, avendo in mente che quella persona sia solo l’inizio di un’epidemia che distruggera’ ogni cosa e uccidera’ ognuno.

 

SOLO L’INTOLLERANZA PUO’ SALVARE IL PAESE.

 

Sia chiaro, non sto dicendo che ci sia TROPPA tolleranza. La tolleranza non e’ MAI un bene. Salva un lenzuolo dal rogo, e torna l’epidemia.  Sto dicendo che serve INTOLLERANZA. Dire che si tollera troppo significa consigliare un atteggiamento neutro. Dire che deve esserci intolleranza significa consigliare una reazione ostile.

L’italia ha bisogno di un poderoso respiro di intolleranza, nella quale si vada a colpire prima di tutto la mosca nella minestra, cioe’ il PICCOLO evento.

Perche’ il malfunzionamento e’ come un’epidemia: voi tollerate un piccolo bacillo, e moriranno milioni di persone. L’unico modo di lottare e’ di combattere ogni fottuto bacillo avendo in mente quanti milioni di morti puo’ fare. Occorre essere intolleranti con la ferocia di chi sta lottando per la vita.

Bisogna iniziare a capire che UN fottuto treno in ritardo e’ l’inizio di un’epidemia che puo’ fottere il paese, produrre milioni di disoccupati.  Non si tratta di una reazione eccessiva e intollerante, perche’ stiamo combattendo l’inizio di un’epidemia che puo’ distruggere ogni cosa.

O cominciamo a reagire ad ogni singolo , piccolo difetto con estrema e violenta  INTOLLERANZA, capendo che abbiamo di fronte  l’inizio di un’epidemia dalla pericolosita’ catastrofica, o ci troveremo SEMPRE una mosca nella minestra. E con una sola mosca nella minestra, tutta la minestra viene scartata. Anche se e’ ottima.

Solo l’intolleranza ci puo’ salvare. O se preferite, la caccia ai tolleranti.

Perche’ ogni grande porcheria che vedete oggi e’ figlia di qualche piccola minchiatina che avete tollerato ieri. 

I disastri di oggi sono sempre figli della tolleranza di ieri. Chi tollera uccide anche te.
Uriel

 

(1) L’imprenditore non ci puo’ fare nulla. Per quanto gli operai siano trattati bene nella sua particolare azienda, non puo’ certo cambiare la politica del governo. E cosi’ rimane inculato due volte: da un lato tratta bene i suoi dipendenti, assumendosi dei costi. Dall’altro, il sindacato fara’ lo sciopero politico comunque, a prescindere dagli sforzi fatti dall’imprenditore per dialogare col sindacato locale.

 

(2) A me lo presto’ un tizio siculo che era andato  in Germania per qualche tempo. Conobbi una ragazza,  detta “Sandy” , che frequentava il  “Piccolo Bar” di piazza verdi, e lo vendeva perche’ faticava ad usarlo. La moto aveva un “piccolo difetto”, dal suo punto di vista: Sandy poteva salire sul pedalino di accensione  e ballarci, senza avere la piu’ pallida opportunita’ di  abbassarlo di un millimetro. Occorreva la forza scalciante di quattro somari sardi per accenderlo, per cui la vedevi in giroa chiedere di qualcuno che le accendesse la moto. Diciamo che come compressione andavamo molto bene, ecco.

 

(3) Il tipo e’ di milano, ma come sapete la parola “terrone” per me indica una condizione dello spirito e non una condizione geografica.

 

(4) Dei manager tedeschi ho imparato una cosa: non dovreste mai aver paura a riportare loro un problema. Quando andate da loro in continuazione con dei problemi, essi si sentono “in contatto” con voi, e sentono che voi volete “migliorare le cose”. E’ stato difficile liberarsi della sindrome italiana, per la quale chi solleva il problema E’ il problema, perche’ se non si solleva un problema allora il problema non si vedrebbe.

 

(5) E’ successo ad una collega di essere tagliata fuori per colpa di un gruppo ben organizzato di lamentatori professionisti. Il suo errore e’ stato essenzialmente quello di non smerdare abbastanza chi smerdava lei.

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