La manovra di qui e di la’.

Sto vedendo da lontano la storia della manovra economica, fatta in fretta e furia e con uno strano intento. Non so se sia stato Tremonti a idearla, ma sul piano politico e’ geniale quanto e’ dolorosa su quello economico. In effetti, Tremonti ha capito due cose: che non riuscira’ mai ad abbattere i privilegi se lo propone lui, e che deve rimettere in riga alcuni ambienti finanziari ITALIANI che giocano CONTRO l’ italia.
Sia chiaro, il disastro di una settimana fa e’ stato causato da hedge fund americani. Ma non SOLO da loro, perche’ diversi enti economici italiani “vicini” aggli Hedge americani ne hanno approfittato e si sono uniti alla cena.

 

 

In Italia non esiste piu’ il reato di tradimento o quello di sabotaggio (1) cosi’ l’unica cosa che si puo’ fare contro queste persone sul piano legale e’ mandare avanti i magistrati, i quali dovranno dimostrare che qualcuno abbia approfittato di una turbativa di mercato. Mi aspetto, ad Agosto, un paio di avvisi di garanzia verso  un paio di affaristi.  Italiani.

Quindi il primo punto e’ che c’e’ una quinta colonna americana in Italia che rema contro.

 

Andiamo al secondo. Il punto e’ che il parlamento italiano sabotera’ qualsiasi tentativo di riformare i costi della politica, come e’ avvenuto sinora. Del resto, i costi della politica NON si possono riformare semplicemente cancellando i benefit dei parlamentari: ognuno di questi parlamentari ha una intera famiglia “sistemata” dentro i ministeri e la PA, nonche’ tra le aziende fornitrici dello stato.

 

Se voi togliete, che so io, 100.000 euro/anno al parlamentare, quello chiede alla moglie di aumentare di 50.000 euro la prossima fornitura di lenzuola a qualche ospedale, e di scaricare gli altri 50.000 in benefit verso altri due figli sistemati in luoghi anonimi della pubblica amministrazione. In definitiva, cioe’, e’ facile dire che Fini guadagni o che Cicchitto guadagni, ma pochi vanno a vedere quanto guadagni il subdirettore laterale destro del servizio di pulizia dei piccioni della provincia di Sturamonte.

 

Cosi’, siccome il subdirettore laterale destro del servizio lalala e’ , guarda caso, il figlio di qualcuno, quando togliete a qualcuno i soldi, quello che vi succedera’ e’ semplicemente che i soldi che avete tolto al padre finiscono nelle tasche del figlio.

 

Sia chiaro, non sto dicendo che sia sbagliato ridurre i benefici: sto dicendo che se guardiamo solo quelli del parlamentare e non quelli della sottostante casta, il risultato e’ che il calo al vertice verra’ recuperato da un pulviscolo di “recuperi” dentro la PA, a cura dei parenti del politico. Cosi’, o la riforma e’ davvero capillare (e quindi non contro i privilegi di una casta, ma anche contro la Gennaro Esposito SrL che fa i lavori per il comune di Sgommate sul Cambro -con buona pace di Gennaro Esposito che oggi si indigna per i deputati- ) , oppure non cambia nulla nella spesa pubblica.

 

Per fare un esempio, Fausto Bertinotti non e’ piu’ in politica. Ma come ex presidente della camera oggi e’ dentro la Fondazione della Camera. Questa fondazione si occupa di arte, eventi culturali ed altro, che vengono sponsorizzati dalla fondazione, i cui soldi vengono dalla camera. Ovviamente, i dirigenti della fondazione hanno uno stipendio. Questo per dire che persino chi NON e’ piu’ in politica consuma, e ci sara’ sempre modo di far avere ad un figlio pittore un finanziamento da parte della Fondazione , se a papa’ vengono tolti soldi. Quando non un posto nella fondazione stessa.

 

Cosi’, il punto e’ che semplicemente fare una legge contro i privilegi dei parlamentari non passa perche’ i parlamentari la bloccano, e se anche passasse non cambierebbe nulla. A meno che non si segua un percorso diverso, e si scelga di fare qualcosa di estremo.

 

In passato, i privilegi dei parlamentari venivano nascosti con manovre che comunque si sforzavano di salvare la faccia, e contenevano tagli un poco per tutti. Ovviamente, poi i politici recuperavano mediante i familiari, mentre la gente comune non poteva. I politici del PCI davano meta’ dello stipendio al partito, che poi usava quei soldi per mantenere un ufficio stampa, nel quale trovavate i figli del politico o la moglie o il fratello o la sorella.

 

Questo permetteva alla gente del periodo DC di essere incazzata ma di dire “beh, qualcosa tagliano anche a loro”, oppure permetteva ai comunisti di dire “i nostri deputati si dimezzano lo stipendio dandolo al partito”.

 

Questa manovra e’ concepita, senza ombra di dubbio, per far montare una rabbia popolare. Tremonti ha scelto di mettere in pericolo la cadrega dei parlamentari , cioe’ l’unica cosa cui essi tengano. Con una manovra che e’ fatta per suscitare scandalo, e che i parlamentari hanno stupidamente approvato per salvarsi i privilegi, il risultato e’ che ora lo scandalo cresce e loro sentono di perdere capacita’ elettorale.

 

E’ come se per uccidere un coccodrillo gli spingessimo un intero ippopotamo in bocca: il coccodrillo avido aprira’ la bocca, e poi morira’ soffocato. Tremonti , che si e’ gia’ visto bocciare dal parlamento due proposte di riduzione della spesa, bocciate o sterilizzate, ha scritto una manovra scandalosa che la stupida avidita’ dei parlamentari ha fatto passare. Adesso non solo c’e’ una grossa pressione dell’opinione pubblica per togliere quei privilegi che i parlamentari erano sicuri di mantenere grazie alla manovra, ma rischiano anche di perdere popolarita’ e di perdere la sedia.

 

Il secondo punto politico che Tremonti ha raggiunto e’ di costringere i ricchi e le banche a remare dalla sua parte. Tremonti ha esaurito in un colpo solo tutta la capacita’ di pagamento delle famiglie. Se domani arrivasse un’altra ondata speculativa, per forza di cose pagheranno i ricchi , i superstipendiati di stato e le banche: non solo i signori non si possono permettere un’altra devastazione, ma la “quinta colonna” finanziaria che ha collaborato con gli americani una settimana fa e’ avvisata. “Alla prossima botta, avro’ tutta la forza politica che serve per colpire voi, e nessuna alternativa“.
Il motivo e’ abbastanza semplice: sebbene le famiglie italiane siano poco indebitate, la quantita’ di debiti in sofferenza , in Italia, e’ gia’ al limite e la manovra non migliorera’ le cose. Cosi’, un’altra finanziaria cosi’ mandera’ all’aria l’intero sistema bancario, e Tremonti non fara’ mai una cosa simile ad ABI: non con Draghi alla BCE.
Siamo di nuovo al punto di prima: il colpo che e’ arrivato lo scorso weekend era americano, ma ha avuto dalla sua una copiosa quinta colonna italiana. L’ondata di vendite non e’ stata solo di speculatori americani, ma di enti italianissimi che hanno aiutato i gangster del Casino’ di Wall Street.(non so come chiamino oggi la borsa gli americani, io vado per la definizione esatta).

 

Troppi italiani hanno venduto allo scoperto amplificando l’effetto americano. Troppi italiani hanno remato contro. Troppi italiani sapevano benissimo che gli screzi tra Berlusconi e Tremonti erano nulla rispetto a certi momenti difficili del passato. Eppure hanno aiutato gli americani vendendo allo scoperto, e neanche su short, perche’ tanto avrebbero finito lo sporco lavoro il lunedi’ successivo alla manovra arricchendosi col rimbalzo del martedi’.

 

Ci sono troppi finanzieri italiani che non remano dalla parte giusta, alcuni dei quali ben rappresentati dall’articolo del Sole, ove si suggerisce di far soldi vendendo questo e quello. Ipocriti: con 140 miliardi si ottiene solo di sanare l’8% del debito, rimanendo in una situazione attaccabilissima dagli speculatori. In pratica i soliti finanzieri vogliono altri gioielli di stato (come ENI ed altri) di cui fare spezzatino per arricchirsi, secondo la consolidata tradizione De Benedetti. Se in viale Jervis, al posto di Olivetti oggi c’e’ una telco inglese, chissa’ cosa pianificano al posto di ENI: una succursale di Mac Donald’s? Una catena di sexy shop londinese?

 

Con questa manovra, in un certo senso Tremonti si garantisce due cose:

 

  • la prossima volta che fara’ una proposta per ridurre alcune spese ai politici (gli stipendi della PA sono uno dei capitoli piu grossi: un magistrato guadagna almeno 90.000 euro/anno, piu benefit) , ci sara’ un consenso contro i parlamentari cosi’ forte che non potranno sterilizzarla come fatto in passato.
  • alla prossima ondata speculativa grave, ci sara’ un’altra manovra, che essendo seguente a questa non potra’ di nuovo toccare la gente, e andra’ a colpire quelli che remano contro.

 

Che cosa garantisce Tremonti contro gli eccessi di questa vulgata? Lo garantisce il fatto che nessuno tra quelli che fomentano l’opinione pubblica contro il governo che non si taglia i costi ha davvero interesse ad andare a fondo.

 

Prendiamo per esempio Famiglia Cristiana. Il giornale cattolico legato ad un ente, il Vaticano, che ha TUTTI i beni DETASSATI perche’ extraterritoriali, si indigna perche’ le tasse le pagano solo i poveri. Aha. Secondo voi cosa fara’ Famiglia Cristiana quando, nell’abolire i PRIVILEGI, si andra’ ad aprire il capitolo “esenzioni alla chiesa cattolica?” .

 

Ovviamente,  Famiglia Cristiana si ritirera’ dal coro di indignati.

 

I sindacati si incazzano perche’ pagano sempre e solo i lavoratori. Ma i sindacati sono apparati con migliaia di pseudodipendenti e dei giri di affari non indifferenti, tutti o quasi esentasse per via del loro particolare status. Che cosa faranno, secondo voi, quando al grido “tagliamo i privilegi” qualcuno mettera’ le mani sui costi dei dipendenti pubblici e sulle pensioni, normalmente loro feudo?

 

Ovviamente,  la Triade Sindacale si ritirera’ dal coro di indignati.

 

Ora si incazzano gli imprenditori , gli stessi delle PMI che vivono di miliardi e miliardi di euro di appalti concessi con la logica del subappalto frattale. Cosa faranno questi imprenditori quando qualcuno , al grido di “basta con gli sprechi”, andra’ ad aprire il calderone degli appalti?

 

Ovviamente, l’imprenditur  si ritirera’ dal coro di indignati.

 

Ora si incazza il PD. Ma cosa faranno quando, al grido di “basta coi privilegi” qualcuno andra’ a questionare il problema del trattamento fiscale e previdenziale di favore alle coop? Cosa faranno quando, alla voce “basta con gli sprechi” qualcuno andra’ a questionare la marea di corsi provinciali, regionali, stage, percorsi formativi , che fa capo alle loro coop?

 

Ovviamente, anche il PD si ritirera’ dal coro di indignati.
Si incazza l’ IDV. Ma cosa fara’ Di Pietro quando qualcuno andra’ a questionare gli sprechi nella giustizia, il trattamento economico dei giudizi, la scandalosa abitudine agli incarichi extragiudiziari, gli arbitrati , le spese dei “periti delle procure”, la scandalosa inefficienza con cui lavorano? Cosa fara’ di Pietro quando si questionera’ che l’affitto delle sedi di partito non dovrebbe pagare il mutuo dell’edificio, di cui e’ proprietario il capo del partito?

Ovviamente, anche l’ IDV si ritirera’ dal coro di indignati.

E si incazza anche il cittadino comune. Ma se togliamo tutte le categorie sopra, la domanda e’:

 

CHI RESTA?

 

Se togliamo cattolici, piddini, imprenditori, statali, dirigenti statali, coop, sindacati, che si ritireranno dal coro  quando si andra’ a toccare LA LORO fetta di privilegi,  CHI CAVOLO RIMANE ad indignarsi?

 

Su sedici milioni di lavoratori in italia, tre milioni e seicentomila sono statali. Che si ritireranno dal coro di indignati quando andremo a questionare la spesa pubblica e l’efficienza. Poi ci sono gli imprenditori, e relativi dipendenti, che lavorano sulla gigantesca torta dei piccoli appalti statali. Poi ci sono i sindacalisti e la loro cricca, con tutte le loro attivita’ commerciali. Poi ci sono i cattolici e il loro mondo esentasse. Poi ci sono gli ordini professionali che non vogliono che siano tolti loro i privilegi.

 

E questi sono solo i privilegi ufficiali. Conosco una persona celiaca. Questa persona riceve un buono sanita’ che gli permette di comprare cibo per celiaci, avendo un reddito abbastanza basso. Il problema e’ che tale buono lo possono spendere solo in farmacia. Ove il cibo per celiaci costa 4 volte lo stesso cibo, stessa marca e stesso nome, che si trova al supermercato. Cosi’, questo aiuto e’ un aiuto ai farmacisti: essi vanno alla Metro a comprare cibo per celiaci, come fa il negozio all’angolo, ma poi sanno che il buono per i celiaci si puo’ spendere solo da loro, per cui quadruplicano il prezzo rispetto al negozio.

 

Cosa pensate che faranno i farmacisti quando qualcuno andra’ a questionare la cosa e proporra’ un buono pasto spendibile ANCHE al supermarket? Diranno che, tutto sommato, i privilegi non sono un gran male. E non saranno piu’ cosi’ indignati.

 

Il privilegio e’ semplicemente un diritto che compete a pochi. Ma se tutti hanno dei privilegi, il sistema di privilegi verra’ rinominato come “sistema di diritti”, e difeso come se garatisse diritti. Ma se tutti hanno dei privilegi, che cosa succedera’?

 

Succedera’ che un popolo che gode, direttamente o indirettamente, di qualche privilegio o spreco statale, si trovera’ ad accusare solo i privilegi piu’ evidenti. Ma difendera’ i propri.

 

E niente cambiera’, perche’ se le camere costano 7 miliardi di euro per novecento persone, su tre milioni e mezzo di dipendenti pubblici basta uno spreco di 2000 euro/anno a testa per sprecare lo stesso. Se ogni dipendente pubblico si fa una mezzoretta al giorno di “pausa caffe’”, per intenderci, ha gia’ sprecato la stessa cifra. Quei sette miliardi di euro, divisi per 60 milioni di italiani, fanno 100 euro di spreco a testa: basta una multa non pagata o un giorno di falsa malattia (che verra’ spesata da INPS) e zac, abbiamo fatto la stessa cifra. Ma in modo MOLTO meno visibile.

 

Cosi’, tutti questi cittadini indignati si ritirererebbero dal coro degli indignati ESATTAMENTE nel momento in cui il governo facesse sul serio nel ridurre gli sprechi.

 

E faccio presente che ho dimenticato gli evasori fiscali: non credo proprio che continueranno ad indignarsi, non appena il governo alla voce “moralizziamo” dicesse “basta evasione”.

 

La cosa non succede solo in Italia: semplicemente e’ diventata insostenibile solo in Italia. Sino a quando non diventa insostenibile, e’ la classica barca che va, e lasciala andare. Qui in Germania non c’e’ meno schifo, c’e’ semplicemente abbastanza ricchezza da pagarlo.

 

Prendiamo il caso del Sindaco di Duisburg, coinvolto con la strage avvenuta per la Love Parade.

 

Subito dopo la strage, gli fu chiesto di dimettersi. Ma lui sfido’ la sua giunta a sfiduciarlo. Sapete perche’? Perche’ il borgomastro tedesco, quando non fa piu’ il sindaco, prende un vitalizio di 4800 euro/mese. Vita natural durante.

 

Ma: se viene sfiduciato dal proprio stesso partito, per motivi del tutto incomprensibili, ne viene a guadagnare circa 6700. Parlo di un sindaco, non  di un parlamentare  o di un presidente di un Lander. Parlo di un borgomastro di un paesello tedesco, che il giorno prima della fine del mandato si fa sfuduciare dal partito per aumentarsi il vitalizio. Avete capito perche’ si dimettono alla minima fesseria? Si fanno sfiduciare dal partito.

 

Ma il meraviglioso borgomastro di Duisburg non e’ stato sfiduciato: il cittadino tedesco SA che sfudiciando il borgomastro gli si moltiplica la diaria, cosi’ hanno aspettato il processo per la strage.

 

Processo dal quale si e’ deciso (per motivi legati alle assicurazioni tedesche, potentissime) che la responsabilita’ della strage e’ stata dell’azienda cui era stato appaltato il compito di gestire la sicurezza. I poliziotti hanno eseguito gli ordini (e qui la scusa vale, non siamo a Nurnberg) e quindi sono innocenti di aver tenuto la gente in galleria a soffocare. Il sindaco aveva ricevuto un piano approvato dalla polizia, e quindi e’ innocente. La polizia aveva approvato il piano perche’ la consulenza spettava alla ditta che ha fatto la security. Gli organizzatori sono innocenti perche’ hanno delegato il compito tecnico alla ditta. Ma la ditta , la cui assicurazione e’ chiamata a pagare, fa sapere che il suo piano era stato approvato dal borgomastro e dalla polizia, quindi e’ stato un malaugurato incidente.

 

Oggi, NESSUNO e’ stato punito, e i processi sono praticamente finiti. La giustizia qui in NRW e’ veloce, non trovate?

 

Ma il punto e’ che il borgomastro di Duisburg e’ ancora li’, essendo innocente. Quando se ne andra’, prendera’ un vitalizio , come ogni altro borgomastro. Se ne avra’ voglia, quando decideranno il suo successore qualcuno tirera’ fuori la storia della strage, e verra’ sfiduciato dal suo partito un giorno prima della fine del mandato in modo da non far gravare ombre sul successore. E se ne uscira’ dalla politica con un vitalizio di 7000 euro/mese anziche’ i miseri 4800. Perche’ all’estero, sapete , si dimettono: vengono sfiduciati dallo stesso partito che li ha eletti, capite?

 

Ora, il succo e’ che queste cose procedono , senza indignazione dei tedeschi, per una semplice ragione: nessuno tocca molto le loro tasche, nel senso che non c’e’ ragione di chiedere sacrifici ai tedeschi perche’ la loro economia tiene.

 

E questo e’ vero anche in Italia: i privilegi sono una cosa antica, che dura almeno da 50/60 anni . Nessuno si e’ mai lamentato troppo (troppo =  qualcosa di diverso dalle chiacchiere mai seguite da azioni concrete) sino a quando non e’ arrivato il conto.

 

Oggi arriva il conto, e allora sale un coro di indignati. I quali , pero’, finiranno di indignarsi ESATTAMENTE nel momento in cui si toccheranno I LORO privilegi.

 

Perche’ sia chiaro, se in Italia i privilegi si chiamano “diritti” e’ perche’ ne godono tutti. La differenza tra un diritto ed un privilegio e’ che del privilegio godono pochi. Ma se anziche’ discutere del singolo privilegio un sistema da’ un privilegio diverso a tutti, ecco che il sistema di privilegi diventa un sistema di diritti.

 

E senza un grosso choc, come una manovra omicida, non se ne rendera’ conto nessuno.

 

Uriel

 

(1)Pessima idea. Chi non rema dalla parte giusta va gettato in mare.

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