La malvagia bionda.

Mentre va avanti il massacro delle banche europee -i cui dirigenti andrebbero messi in carcere, altroche’ aiuti- la Merkel si comporta come facilmente prevedibile: lancera’ una proposta di unione fiscale e di cessione della sovranita’ di bilancio -che per forza di cose e’ un progetto a medio-lungo termine- ma non si parla neppure di eurobond in questo periodo. La ragione e’ semplice: la Merkel come capo di governo deve fare quel che vogliono i cittadini, ed i cittadini tedeschi non vogliono l’eurobond.

 

Questa e’ , essenzialmente, la ragione per cui anche l’ SPD ha detto che e’ contraria, come partito, agli eurobond adesso: il consenso contro la loro creazione adesso e’ cosi’ esteso che nessun partito tedesco accetta di dire il contrario. La situazione, semmai, e’ quella di chi si chiede per quale motivo i tedeschi siano cosi’ ostili alla cosa.

Posso fare un esempio tra tanti: stamattina parlando con un collega -che so essere molto cattolico e in qualche modo legato al volontariato, ma non so come di preciso – mi sono sentito chiedere se esistesse un modo per mandare soldi ai terremotati. Ad un solo patto: che non passassero per il governo italiano. Cosi’ ho chiesto come mai, e mi ha detto “Non voglio pagare il conto delle puttane di Berlusconi”. Cosi’ ho chiesto come mai , visto che Berlusconi non e’ piu’ al governo. E la sua risposta e’: non importa. Quello che l’ Italia sta pagando e’ il conto del passato, comprese le puttane di Berlusconi.

Questo riassume la percezione comune abbastanza bene: se la Grecia o l’ Italia fossero state colpite da un terremoto o da una catastrofe, i cittadini tedeschi non avrebbero alcun problema ad autorizzare un eurobond per aiutare le persone, ben sapendo di pagare loro.

Ma il problema e’ che quanto accaduto in Italia, Spagna, Grecia non e’ percepito come una disgrazia o come qualcosa di inevitabile: e’ percepito come qualcosa che in qualche modo italiani, greci e spagnoli hanno fatto di loro sponte. Cioe’, come il conto di un party, conto  che finalmente arriva. E la domanda che segue e’ “perche’ mai dovrei pagare io?”.

Alcuni dicono “perche’ la Germania pagherebbe comunque il conto del crollo di questi paesi”. Ma la risposta sara’ “ma preferisco pagare perche’ la MIA nazione superi un problema, piuttosto che pagare per qualcuno che non cambiera’ mai atteggiamento se qualcun altro paga il conto”.

Il problema e’: supponiamo anche che la Germania autorizzi -a spese dei suoi cittadini- l’eurobond. E supponiamo che si usino per alleviare le sofferenze dei greci. A quel punto -e’ opinione comune- i greci faranno un buco dieci volte piu’ grande.

Anche sul piano economico, si tratta di una catastrofica fesseria dire che i tedeschi dovrebbero salvare la zona ove esportano. Il debito italiano e’ di quasi 2000 miliardi di euro, mentre le importazioni dalla germania sono di gran lunga inferiori. L’ Italia esporta per circa il 30% del PIL (non ricordo il numero a mente), del quale il 12-13% e’ diretto in Germania. Nel 2006, le importazioni di prodotti tedeschi sono state pari a 58.132.708.118 €, mentre le esportazioni italiane in Germania hanno raggiunto 42.963.861.265 €, con un saldo negativo di 15.168.846.853 €. Questo e’ il livello da salvare.

Ora, dire che la Germania deve pagare 2000 miliardi di debiti italiani per salvare poco piu’ di 40 miliardi di esportazioni e’ semplicemente ridicolo.  Nessuno sarebbe cosi’ idiota da farlo.

Il fatto e’ che se alcuni paesi hanno un debito superiore al PIL, ma commerciano con la Germania qualcosa come il 15/20% del PIL, ai tedeschi conviene perdere l’esportazione che pagare il loro debito. Non ha senso per il contribuente pagare 500 miliardi di debito greco quando le esportazioni tedesche verso la Grecia sono qualche decina di miliardi.

Peraltro, le loro esportazioni stanno crescendo in Cina e nelle americhe, compensando l’eventuale perdita di Spagna, Grecia, Italia. Non hanno alcun interesse a salvare alcunchi’ , solo per “salvare il loro mercato”.

Detto questo, il problema e’ “perche’ mai tutti si aspettano che la Germania lo faccia”? Esistono diverse ragioni per questo.

  1. Quando si entro’ nell’euro, si disse che l’ Europa aveva sicuramente salvato l’ Italia dal default, e che lo avrebbe fatto in futuro, cioe’ che l’euro era una garanzia ed una forza. Questo ha generato nei cittadini italiani l’idea che in qualche modo si fosse firmato un contratto che obbligava altri paesi a salvare l’ Italia. E da un lato si e’ speso ancora -tanto c’era l’ Europa- , mentre dall’altro si e’ generata la convinzione che esistesse un trattato che non esiste affatto.
  2. L’italiano e’ abituato alla Grande Tetta dello stato da mungere. La storia del debito pubblico e’ la storia di sprechi, soldi  a pioggia, soldi buttati, e tutti finiti -senza limite- nelle tasche di chi ne godeva senza merito. E’ ormai percezione comune che DEBBA esistere una grande tetta da mungere all’infinito, si chiami Cassa del Mezzogiorno o si chiami “prestatore di ultima istanza” o “eurobond”.
  3. L’intera repubblica italiana e’ fondata sulla prassi che se la Regione Sicilia assume una quantita’ insostenibile di parassiti, da altre regioni piu’ attive DEBBA arrivare la differenza. Questo ha convinto l’italiano che in qualche modo chi e’ “virtuoso” abbia una condanna addosso che lo obbliga a pagare per gli errori dei meno virtuosi. Come se essere virtuosi o meno non fosse il prodotto di scelte, e quindi una colpa od un merito, ma una scelta arbitraria del destino cinico e baro.

Questi tre fattori hanno deformato la cultura politica dell’italiano, sino a far credere che COMUNQUE deve esistere da qualche parte, e deve esistere SEMPRE, una grande tetta che lo salva.

Gli industriali esterefatti continuano a gridare che il governo deve far qualcosa per l’industria italiana, perche’ sono abituati all’idea che quando sono in difficolta’ arrivi sempre -come e’ sempre successo- qualcuno che li salva usando soldi pubblici. E siccome il governo non ha piu’ soldi, allora vogliono l’ eurobond.Oppure la svalutazione, che secondo loro rendera’ attraenti i loro obsoleti prodotti. A spese di tutti, cioe’ del potere d’acquisto.

E se invece  questa volta no?

Il cittadino italiano, che pure ha beneficiato del debito pubblico con un’economia dopata dalla spesa pubblica , ora si aspetta che qualcuno arrivi e lo tiri fuori dalla merda. Ma il debito esiste da tempo, e nessuno ha mai votato per governi particolarmente responsabili a riguardo.

Visti da fuori, le nazioni in difficolta’ sono nazioni che se ne sono fottute bellamente dei problemi in nome del “oggi si mangia, domani si vedra’” e quando e’ arrivato il conto hanno iniziato a dire “ce lo pagano i tedeschi”. Ma il debito pubblico italiano non lo hanno fatto i tedeschi. Hanno il loro, se lo pagheranno, ma quei 2000 miliardi l’italiano DEVE pagarli.

Certo, la finanza ha le sue colpe: ha mancato di due diligence nel comprare il debito italiano. Ma d’altro canto, quei soldi gli italiani li hanno avuti in prestito. Il debito, cioe’, e’ legittimo: quei soldi hanno gonfiato l’economia sotto forma di sussidi a pioggia, Cassa del Mezzogiorno, appalti gestiti alla dio boia,  costi gonfiati, tutta roba che finiva alle aziende italiane,  cassa integrazione che aiutava gli imprenditori italiani, fondi all’editoria che alimentavano i giornali italiani, tutta una pioggia di soldi che finiva cosi’ all’economia di tutti.  E ne hanno beneficiato tutti in qualche misura, nessuno escluso.

Quindi no, il cittadino tedesco non vuole l’eurobond, e la Merkel fara’ il suo dovere e non lo permettera’. E non e’ pensabile che i cittadini di una nazione straniera chiedano alla cancelliera di tradire il mandato coi suoi elettori. Semmai, il mandato di Monti era di ridurre gli sprechi e portare crescita: che ne dite di pretendere questa cosa con la stessa forza?

Ma perche’ tutto questo odio per il tedesco e’ necessario? Perche’ rifiuta di pagare i tuoi debiti, comportandosi come quella Padania “egoista” che rifiutava di continuare la Cassa del Mezzogiorno. State usando contro la Germania la stessa retorica che avete usato contro la Lega quando rifiutava di far pagare alle regioni del nord gli sprechi del sud.

E’ assai difficile per molti , che fino a ieri erano antieuropeisti perche’ della Lega, ammettere che vorrebbero essere salvati da una Kassen del Mezzogiornen.  Ma e’ quello che volete, tutto quello che volete e’ tutto quello di cui accusate I TERRONI: una cassa del mezzogiorno che vi paghi i debiti.

Perche’ tutto questo. Perche’ in fondo il fascismo non e’ mai finito. Scrive Ennio Flaiano nel 1976, cioe’ in tempi non sospetti:

Il fascismo conviene agli Italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i  loro odi, rassicura la loro inferiorità. Il fascismo è demagogico ma padronale retorico, xenofobo, odiatore di cultura, spregiatore della libertà e della giustizia oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a indicare negli « altri » le cause della sua impotenza o sconfitta.

L’ultima frase dice tutto, ma non specifica una cosa: che oggi l’italiano non e’ preoccupato per il destino del paese. E’ preoccupato per il destino del proprio stile di vita. Quando avevo la mia azienda giravo per i primi forum e mailing list , perche’ come tanti cercavo aiuti in rete, consigli , su come funzionassero alcune parti oscure della burocrazia.

Finii per frequentare alcuni gruppi di yahoo, e alcuni gruppi di google. E ci sentii dire una cosa tipo “beh, io se una non ha vinto almeno una volta un concorso di bellezza non laconsidero neanche”. In pratica, partecipare ad un concorso di bellezza -fosse anche miss LaccaPerCapelli 2012- apre la porta al fidanzamento con un imprenditur. Fantastico. Forse e’ per questo che ho chiuso: Lady Uriel non ha mai vinto concorsi di bellezza. O forse perche’ non volevo “fare la terza offerta” per truccare delle gare d’appalto?  Quelle che oggi si chiamano “debito pubblico”.

Adesso le vostre miss Sagra della Sfoglia non vi vogliono piu’, vi arrivano le cartelle di Equitalia, e compagnia bella. Adesso volete salvare il paese. Da cosa? Da voi stessi?Dal conto?

Ho bannato qualche giorno fa un tizio che e’ venuto a fare la lezioncina che secondo lui, riguardo al fisco, ” entrate – spese = profitto”. Era sicuramente uno di quelli che studiano alla Bocconi, o una merda del genere che studia economia. E pretende di sapere che spese-entrate=profitto. Aha. E adesso state usando il male come cura: lo stesso Monti, probabilmente, crede che l’imponibile sia “entrate – spese”.

Questa convinzione produce il grasso imprenditore evasore italiano: e’ semplice. Basta che la vita personale (automobili, viaggi, vestiti, case) dell’imprenditore sia caricata sull’azienda, (1) Ed ecco che improvvisamente un pezzo del “profitto” diventa spesa.

E questo e’ quello che si vuole salvare. Allora da un lato abbiamo gli accademici come Monti che arrivano con le loro formule del cazzo, dall’altro c’e’ un paese che non vuole salvarsi, vuole essere salvato.

E impreca contro chi rifiuta di farlo.

L’Italia non vuole salvarsi. VUOLE ESSERE SALVATA. E quando si sente dire “no, non ti salvo”, impreca.

Il mito della malvagia bionda, la culona inscopabile (quante ne avete dette a Berlusconi per questa cosa che oggi ripetete con orgoglio!. Come se Berlusconi fosse Brad Pitt, poi.) vi ha convinti. Perche’ nella vostra mente avete il diritto di essere salvati ma non il dovere di salvarvi.

Beh, mi spiace: la Merkel fa bene a seguire la volonta’ dei tedeschi, e i tedeschi fanno bene a non voler pagare il conto della vostra festa.

C’e’ un immenso proliferare, proprio adesso, di teorie del complotto. E’ tutta colpa degli ebrei, del Bildberg, della trilaterale, della massoneria. Sapete perche’? Perche’ serve tutto a  tener lontana quella coscienza, quel grillo parlante che in realta’ vi sussurra “no, guarda che e’ colpa tua”.

Tempo fa parlavo di un default gestito, gestito in modo da scaricare quasi in toto il costo sui vecchi. Lasciando ai giovani -che credevo migliori- un futuro decente. Ma oggi vedo semplicemente un giovane che, come i suoi padri, vuole ancora soldi gratis, vuole ancora la Cassa del Mezzogiorno,  vuole ancora lo stesso andazzo a spese altrui.

E siccome non ha il coraggio di accusare i propri padri -in persona- di questo disastro perche’ vede nel padre IL PROPRIO VOLTO, allora accusa la malvagia bionda.

Quando parlavo cosi’ al sud, ero un cagaminchia. Quando parlavo cosi’ al nord ero “pistino”, per usare un modo di dire piemontese. Beh, adesso e’ arrivato il conto.

Sapete cosa vi da’ fastidio? Di non essere piu’ “tutti”. Quando dicevo qualcosa contro l’andazzo che ha portato l’ Italia ad essere in questa situazione, mi si arrivava addosso con la forza di “tutti”. “Tutti dicono che”, “tutti la pensano diversamente”, “tutti fanno cosi’”, “questo e’ quello che si fa da sempre”, “e’ inutile che ti sbatti, tanto non cambiera’ MAI”, e cosi’ via.

Adesso i vostri “tutti” e i vostri “mai”, il potere che pensavate di avere, finisce qui. Tutti? Tutti gli italiani, forse. 60 milioni in un mondo di 7 miliardi. Cioe’ nessuno. Meno dell’ 1%. Non finira’ mai? Sta per finire, invece. Non cambiera’ mai? Oh, sta cambiando eccome.

Dov’e’ adesso la vostra forza, la forza del “SEMPRE”, del “TUTTI”, del “MAI”?

Un milione e mezzo di rompipalle se ne sono andati. Un milione e mezzo di volte avete detto “ecco, un rompicoglioni in meno”.

Adesso la festa e’ finita. Arriva il conto. E i figli si scoprono uguali ai padri, tutti li’ ad odiare il malvagio straniero senza essere disposti ad ammettere che quel debito ha pompato , oltre agli stipendi dei politici, anche aziende decotte, anche appalti dati alle vostre SrL, alle vostre Coop. A voi.

Beh, mi spiace. Nessuno vi paghera’ il conto della festa, a quanto pare. I tedeschi potranno avere i loro problemi ed i loro difetti, non sono perfetti, e tutto quanto. Ma non hanno IL DOVERE di pagare il conto della vostra festa.

Non e’ loro dovere, e specialmente NON E’ VOSTRO DIRITTO.

Uriel Fanelli, 12 giugno 2012

(1) I SUV sono autocarri aziendali, i viaggi sono trasferte di lavoro, i vestiti sono marketing, le case sono uffici, ho visto persino il matrimonio del figlio finire come “evento promozionale”.  Ma per loro l’imponibile e’ ancora “entrate – spese”.