La lenta morte dei lavori facili.

Ho letto una notizia sul nuovo sciopero dei benzinai. E’ assai interessante notare la motivazione dello sciopero, dal momento che si tratta di un fenomeno cui dovremo abituarci. Ovvero il crescere della disoccupazione di fronte alla morte dei lavori facili. Ma prima e’ meglio che io spieghi cosa sia un lavoro facile.

I lavori facili sono una delle illusioni che l’ Italiano -e forse il genere umano- hanno coltivato con forza maggiore. Quando qualcuno non sa fare un lavoro complesso perche’ essenzialmente non ha voluto impegnarsi e prepararsi, generalmente opta per un lavoro che -a torto od a ragione- considera “facile”.

Si tratta di fenomeni che avvengono ad ogni livello: quando studiavo ricordo gente che prendeva lauree inutili, tipo “storia della matematica”, allo scopo di “insegnare”. Chiunque non sappia fare lavori che siano misurabili in termini di prodotto , in genere ripiega verso un lavoro che crede essere abbastanza facile da poter essere fatto senza particolare impegno.

Negli ultimi venti anni, risolto il problema di moltissime assunzioni pubbliche col blocco dei concorsi, moltissimi si sono trovati senza lo “sbocco naturale” per persone pigre. E che cosa hanno fatto? Hanno scelto essenzialmente le strade che consideravano “facili”.

  • Aprire un negozio in franchising o un tabacchino. Nella convinzione che basti salutare il cliente, dargli quel che vuole e prendere i soldi.
  • Aprire un’edicola. Nella convinzione che basti salutare, dare il giornale, ed il gioco era fatto.
  • Aprire un distributore di benzina. Nella convinzione che basti salutare, caricare il serbatoio di benzina e prendere i soldi.
  • XYZ. Nella convinzione che basti salutare qualcuno , dire alcune cose, prendere i soldi ed e’ finita li’.

Tutti questi lavori naturalmente non richiedono alcuna particolare abilita’, se non il dispendio di tempo, almeno nel modo in cui vengono concepiti da chi li cerca.(1)

Ovviamente, tutti i settori o quasi sono stati automatizzati, ma questo non ha spaventato molto questi personaggi. Nel senso che fuori dal tabacchino vedete il distributore automatico di sigarette, nei distributori di benzina la notte trovate il self service, fuori dalle edicole a volte trovate distributori di fumetti automatici.

Tuttavia, sinora questo andazzo era supportato dalla formula (giorno–>persona, notte–>automatico).

Il guaio e’ che le cose stanno cambiando, e laddove basta dire buongiorno al cliente e incassare i soldi stanno arrivando i sistemi automatici.

  1. E -commerce.
  2. Vending machine.
  3. Distribuzione di media online.

Il risultato e’ che le edicole stanno venendo stritolate dai tablet. Moltissimi negozietti stanno venendo stritolati dall’e-commerce, e i benzinai stanno venendo schiacciati dai self service, che loro stessi avevano installato.

Il punto e’  che l’automatizzazione fara’ scomparire i cosiddetti “lavori facili”, e anche alcuni di quelli che, sebbene fossero facili, erano almeno faticosi -ripulendo la coscienza di chi li faceva-.

Un esempio e’ quello del “magazziniere”. Un tempo era un tizio con una buona predisposizone al lavoro fisico e una buona memoria, nonche’ una certa capacita’ organizzativa.

Ma un magazzino moderno e’ una cosa diversa. E’ quasi completamente automatico agli scaffali, che non vengono piu’ toccati dall’uomo. La disposizione delle merci viene decisa da un calcolatore. Praticamente ogni cosa e’ fatta con il computer, col risultato che il magazziniere sta diventando un tecnico della qualita’ che svolge il compito di ultimo checkpoint per il prodotto stesso.

Questo significa pero’ che da un lato occorre un magazziniere con una formazione molto piu’ agile e specializzata, ma dall’altro lato coloro che speravano in un lavoro “faticoso ma facile” non hanno piu’ speranza: adesso e’ molto meno faticoso, ma molto piu’ facile.

In generale, stanno arrivando macchine automatiche sempre piu’ sofisticate, ed i lavori facili stanno scomparendo. I benzinai sono solo un anello della catena che porta al cimitero tutta una serie di lavori che molti vorrebbero fare, ma nessuno fa piu’ perche’ sono arrivate le macchine.

Cosi’ i benzinai verranno sostituiti dalle vending machine dei distributori. Aha. Non ci vedo nulla di strano: se posso far benzina da solo la notte, non si capisce perche’ non dovrei saperlo fare durante il giorno. E’ vero che una macchina si puo’ guastare, ma esistono i chip GSM apposta per avvisare la centrale.

In generale, quello che stiamo vivendo e’ un cambiamento epocale nel concetto di lavoro. Il punto e’ semplicemente che scompare il lavoro ‘facile”, sia quando e’ intellettualmente facile, sia quando e’ intellettualmente poco faticoso.

Qui siamo al punto di cui ho discusso qualche tempo fa.

Un tizio ha avuto un’idea, nell’accezione che i creativi hanno quando dicono di essere tali. Ovvero, che lo scopo del creativo inizia e finisce con l’idea. In realta’ le cose non stanno proprio cosi’.

Lo schema di questo personaggio fu:

  1. Se FBI avesse messo su un server capace di fare quello, questo e quest’altro, allora sarebbe costato meno e sarebbe stato piu’ facile.
  2. Uriel: mi fai una stima dei costi e del tempo-uomo?
  3. Questo non e’ compito di chi ha l’idea. Chi ha l’idea propone, se non e’ fattibile sono i tecnici che devono dirlo.

Si tratta della concezione tipica del “creativo” che si iscrive al DAMS credendo che creare sia facile, e che alla fine avere l’ idea consista nel fantasticare sino a quando non si abbia un bel film.

Il nome di questo processo, che esiste, e’ “brainstorming”. Nella stessa stanza ci sono tecnici e creativi, e spetta al tecnico dire di “no” se l’idea e’ palesemente infattibile. Ma la sorpresa viene dopo. Perche’ dopo il brainstorming, a chi ha l’idea spetta il compito preciso di PRESENTARLA.

Ora, immaginate la scena. Voi siete i creativi. Di fronte a voi avete i manager che devono sganciare i soldi, e dovete spiegare la vostra idea. E  sara’ meglio che lo facciate bene, perche’ alla fine se non li convincete non vi daranno i soldi. Allora iniziate.

  1. Se FBI avesse messo su un server capace di fare quello, questo e quest’altro, allora sarebbe costato meno e sarebbe stato piu’ facile.
  2. Budget-man: mi fai una stima dei costi e del tempo-uomo?
  3. Questo non e’ compito di chi ha l’idea. Chi ha l’idea propone, se non e’ fattibile sono i tecnici che devono dirlo.
  4. Budget-Man: E allora come fai a dire che sarebbe costato meno? Sai quanto sia costato?
  5. No, pero’ secondo me questa soluzione e’ comunque la migliore, quindi costa sicuramente meno.
  6. Budget-Man: ci mostra dei fatti che supportino questa opinione?
  7. Ma questa e’ solo l’idea. Ovviamente i fatti vengono DOPO.
  8. Budget-Man: e abbiamo un’idea di quanto sia questo “DOPO”? Qual’e’ il time to market di questo prodotto?
  9. No , ma posso immaginare che….
  10. Budget-man: se puoi immaginare i costi, puoi immaginare anche i finanziamenti. Buona giornata.

La pura e semplice verita’ e’ che non funziona proprio cosi’. Quando un “creativo” si presenta con un’idea, ovviamente ha fatto tutto il suo brainstorming con i tecnici. I quali hanno gia’ escluso ogni opzione poco fattibile. E fin qui ci sta.

Ma non finisce esattamente cosi’. Una volta capito che sia fattibile, SPETTA AL NOSTRO CREATIVO il compito di capire quanto costi, definire i tempi, sapere quanto tempo occorre per farlo, che tipo di persone bisognera’ assumere o mettere in squadra, e fornire un confronto materiale col prodotto della concorrenza o con quelli obsoleti.

Moltissimi diranno che queste cose non spettano ai creativi, e questo vi spiega per quale motivo di tutte le migliaia di ‘creativi” che arrivano alla laurea in Italia pochissimi vadano a creare qualcosa e molti finiscono al call center: fare i creativi nel mondo in generale non e’ per nulla facile, e “avere un’idea” non ha quasi niente a che vedere col semplice fantasticare.

Non basta avere l’ idea: perche’ abbia valore occorre , se non realizzarla di persona, almeno collegarla alla realta’.

In generale, il lavoro facile, cioe’ quello che per farlo non occorre essere tanto preparati, si appresta a finire.  Cassiere, tabaccai, negozianti senza valore aggiunto, agenti immobiliari, rappresentanti da negozio, magazzinieri , sono tutti lavori che vanno a morire. E vanno a morire perche’ tutti saprebbero farli, e quindi prima arriva l’immigrato che li fa a meno, e poi arriva la macchina che lo fa ad ancora meno.

E non mi riferisco soltanto a questi. Prendiamo il lavoro del commercialista.

Quando avevo l’ helpdesk, pagavo sta tizia perche’ immettesse i valori delle mie fatture dentro un programma. Peraltro io ero tra i rivenditori di quel programma , visto che per farci assistenza occorreva anche venderlo. Quindi avrei potuto avere gratis il programma -l’avevo tra le demo- e inserire i valori da me.

Che genere di lavoro stava facendo quella donna? Niente. Di per se’ si occupa di inserire dati. Sicuramente il sistema fiscale e’ ormai una scienza occulta, e quindi necessita dei suoi sacerdoti, da cui la sacerdotessa che ti fa la contabilita’: ma il punto e’ proprio che, una volta che si semplificasse il fisco, anche quel lavoro sarebbe facilmente sostituibile.

Capisco il lavoro dei contabili dentro le grandi aziende: un buon controllo di gestione e un buon auditing possono migliorare la performance aziendale e di molto. Ma non ricordo di aver mai ricevuto preziosi consigli dalla “scienza” della mia commercialista.

Cosi’, e’ ovvio che il commercialista lavora laddove il semplice ragioniere non puo’ mettere la propria firma; essenzialmente basterebbe che da domani si decidesse che sotto una certa cifra i ragionieri possono agire da commercialisti, e avremmo abbassato di molto il target.

In generale sono moltissimi i lavori che sono sopravvissuti solo perche’ la tecnologia non era ancora arrivata ad occuparsi di loro; ed in generale sono moltissimi quelli che sono ancora in vita solo perche’ non si applica correttamente la tecnologia migliore.

Se improvvisamente le aziende italiane si dotassero tutte delle tecnologie migliori, potrebbero licenziare i 3/4 del personale, e lo stesso dicasi per lo stato.

Cosi’, occorre fare un passo indietro: tutta questa inefficienza quanto costa?

Complicare il sistema fiscale per metterci il commercialista obbligatorio e’ una cosa che magari puo’ dar dei posti di lavoro; sarebbe la stessa cosa se pagassimo qualcuno per prendere dei secchi d’acqua dal mare e versarli sulla spiaggia qualche decina di metri dopo il bagnasciuga. Avremmo creato dei posti di lavoro.

Se iniziamo a capire che tutti questi stipendi sono essenzialmente delle inefficienze del sistema economico, possiamo capire una cosa: la piramide delle “competenze” in italia non consente piu’ la piena occupazione.

Il ceto medio italiano non e’ scomparso ne’ e’ stato cancellato. Semplicemente ha scelto di declassarsi, quando era richiesta loro una maggiore competenza, e invece hanno abbandonato la sfida per cercare qualcosa di meno impegnativo. Senza chiedersi se fosse davvero possibile.

La verita’ e’ che ad un certo punto in tantissimi hanno detto “apro un negozio” e ci si sono tuffati, riempiendo le citta’ di negozi tutti uguali e tutti quasi inutili perche’ tutti uguali. In tantissimi hanno detto “prendo un titolo di studio e faccio un concorso”. In tantissimi hanno detto “male che va vado a pulire i cessi”, “male che va faccio la cassiera”, “male che va un lavoro da magazziniere lo trovero”, “male che va faccio l’operaio”.

Ma anche persone che prima appartenevano al ceto medio hanno fatto la stessa scelta. Commercialisti che si sono detti “ehi, ma se bado a 100 negozietti mi annoiero’ anche, ma incasso di piu’”. E avvocati che hanno detto “ehi, ma le liti da condominio non saranno roba da principi del foro, ma ci girano i quattrini”.

Nessuno ha piu’ spinto verso il meglio: tutti hanno deciso di fare un passo INDIETRO e cercare la vita tranquilla nella nicchia sonnolenta. Risultato: non appena la tecnologia delle vending machine diventa affidabile, saltano i benzinai.

La piramide delle competenze lavorative rende IMPOSSIBILE che l’ Italia torni ad essere un paese con un buon livello di occupazione. Non c’e’ forza lavoro preparata. Attualmente la disoccupazione non aumenta perche’ siete OBBLIGATI ad andare dal commercialista quando magari avete almeno un parente disoccupato in famiglia che potrebbe farvi il bilancio , vi obbligano ad andare dal notaio, e tengono le farmacie come negozi quando sarebbero il caso perfetto di vending machine. Parliamo di taxi?

Guardate questa roba qui: www.drive-now.com

Quando prendete una tessera vi danno un RFID. Con questo rfid potete accedere a qualsiasi automobile dell’zienda che sia parcheggiata nei dintorni. Potete parcheggiarla e lasciarla libera o tenerla in lock (pagando). La mappa ve la da’ il vostro cellulare. LA benzina la fate con una tessera  che si trova sull’auto, che controlla che l’auto sia effettivamente riempita. Hanno riempito Duesseldorf di macchine di questo tipo,  e’ una specie di car sharing molto sofisticato, ma il punto e’ che potrebbe succedere che il taxi ve lo guidiate da soli, in futuro.(2)

Perche’ in fondo il tassita guida un’auto. Ma anche voi sapete guidare. Cosa fa quindi di cosi’ speciale il tassista? Vi affitta la sua auto? Potete affittarla, adesso, anche piu’ facilmente.

Presto non sara’ piu’ possibile costringervi a pagare un servizio che potreste anche fare da soli, o una cosa che la macchina puo’ fare. Il barista vi prepara il caffe’ azionando una o due leve di una macchina: esistono gia’ vending machine capaci di farlo. Un bar del futuro potrebbe non avere il bancone, ed essere semplicemente una stanza coi tavoli  , le poltrone,  una fila di vending machine sui muri,  ed una persona a controllare la situazione. Per un bar che oggi magari impiega 4-5 persone.(3)

Lo stesso dicasi delle trattorie e dei ristoranti in genere: tranne pochissimi, la mano del cuoco potrebbe essere sostituita da una grossa azienda di catering che rifornisce delle vending machine.

Molti si sono crogiolati nell’idea che “tanto non arrivera’ mai”, “tanto questa e’ fantascienza”. Eppure, oggi i benzinai italiani rischiano di chiudere perche’ i gestori vogliono distributori sempre piu’ automatici.

E’ solo questione di tempo, e poi andrete in farmacia con una ricetta, la infilerete dentro una fessura, e le medicine usciranno da una apposita scansia. Niente farmacisti.

E’ solo questione di tempo, e poi (come accade in Sudamerica) il governo vi mettera’ online un programma di contabilita’ ove VOI inserirete le fatture, e poi alla parte fiscale ci pensera’ lui. Sembra fantascienza, ma in alcuni paesi e’ gia’ cosi’.

Anni fa avreste detto che era fantascienza andare a comprare il biglietto del treno da una macchina e non ad uno sportello. Si pensava che una volta assunti come bigliettai nelle FS non ci fosse nulla che poteva davvero sostituirvi. Oggi, in qualsiasi ferrovia comprate biglietti da macchine automatiche.

Anni fa era fantascienza il GPS. Anni fa erano fantascienza tante cose. Che oggi sono realta’.

Quindi, il punto e’: preparatevi a vivere in questo mondo. Ad avere a che fare con macchine. A ripararle. A costruirle. Ad installarle. A programmarle. E questo per una ragione molto semplice: per tutti gli altri, ci saranno solo lavori ad alta specializzazione, oppure la fame.

I lavori di rendita, dovrete farvene una ragione, sono al tramonto.

Forse, tra i lavori “facili”, rimarra’ solo il piu’ antico del mondo.

RubyMoodys

ma non ne sarei tanto sicuro.

Uriel Fanelli, 17 luglio 2012

(1)Bisognerebbe poi capire se e quanto tali lavori siano effettivamente facili, a seconda di come li si faccia.

(2) No, non potete portarla fuori citta’. HAnno incastrato una microsim nella testata, appena vi allontanate troppo prima l’auto vi avvisa, poi arriva l’sms che la spegne e blocca il motore.  Lo so perche’ gli SMS passano per il mio hub.

(3) Si, voi ci tenete a Mario. Ma appena il caffe’ costera’ un poco meno nel bar automatico, andrete dal sig Siemens.

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