La Leggenda di FCA-Renault

Ho letto con curiosita’ la narrativa riguardante la trattativa FCA- Renault, per osservare in che modo si sia cercato di raccontare i fatti basandosi su luoghi comuni. La narrativa vuole che i due privati FCA e Renault volessero fondersi e fossero d’accordo, quando lo stato malvagio (e macronico) si e’ messo tra i due, anziche’ rimanere estraneo alla cosa.

Quindi siamo alla solita narrativa da tea-party, che vuole lo stato come palla al piede degli imprenditori attivi e laboriosi che vogliono costruire (anche se magari poi licenziano le persone, ma chissene).

In tutta questa narrativa c’e’ un solo piccolo dettaglio che non viene raccontato: lo stato francese e’ l’azionista di maggioranza del CDA di Renault.

Quindi lo stato non si e’ intromesso TRA le due parti. Lo stato ERA una delle due parti. E quindi non e’ nemmeno vero che ci fosse un accordo tra privati gia’ pronto mentre lo stato ha mandato tutto all’aria: poiche’ lo stato e’ azionista di maggiore di Renault, e in passato non si sono fatti scrupoli a crescere ulteriormente, per limitare decisioni che avrebbero ridotto il potere dello stato:

preso da qui: https://www.reuters.com/article/us-renault-sa-france/france-bolsters-renault-influence-defies-ceo-ghosn-idUSKBN0MZ0BO20150408

Quindi le cose non sono andate come hanno raccontato i giornali.

  • L’accordo non era “praticamente concluso” tra i due privati.
  • Lo stato, da proprietario di quota maggioritatia, ERA uno dei due privati, e non c’era quindi alcun accordo.
  • Non essendoci alcun accordo tra privati, non e’ successo che lo stato sia intervenuto per impedirlo.

Insomma, e’ come se i bravi fossero andati da Don Abbondio per impedire il matrimonio, e il prete gli avesse risposto tipo “ma guardate che Renzo e’ gay , di sposare Lucia non ci ha mai pensato manco di striscio”. E qualcuno pretendesse di mandare avanti la storia di Don Rodrigo che fa dire ai bravi “questo matrimonio non s’ha da fare”. Ma non c’era nessun matrimonio.

Ma allora, se l’azionista maggioritario di una delle due aziende non ha mai dato il via all’accordo, perche’ per qualche giorno la stampa lo ha dipinto come praticamente concluso?

La risposta la troviamo qui: https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2019-05-31/fca-manley-vende-titoli-35-mln-l-annuncio-deal-renault-071335.shtml?uuid=ACeL2nK

Quello che e’ successo e’ abbastanza imbarazzante.

In pratica, viene il 27 MAggio viene annunciato l’inizio del MErger. Esso viene dato per “praticamente concluso”. Le azioni si comportano in questo modo:

Vedete chiaramente cosa sia successo il 27 Maggio. Ora, non so a cosa fosse dovuto il capitombolo precedente e non voglio specularci sopra, i dati sono questi e giudicate voi:

Potete notare tutti cosa e’ successo il 31 maggio, subito prima che Manley vendesse i suoi titoli per “spese personali”.

Ma c’e’ un altro problema. Nissan. Sulle prime, sembrava che tutti i privati in gioco fossero felici del merger, e solo lo stato non lo fosse. Da cui sembrava lecito pensare che non ci fossero ostacoli (dimenticando/omettendo che lo stato era parte del “privato” in trattativa).

Peccato che si venga a sapere questo:

Quindi ricapitolando:

  • L’azionista piu’ influente non era d’accordo.
  • Il secondo azionista piu’ strategico chiedeva piu’ tempo.

Di quell’accordo non c’era NIENTE.

Ma qualcuno vendeva l’accordo come gia’ fatto.

(e le azioni si impennavano).

E come se non bastasse, “provvidenzialmente”, il CEO vende le proprie azioni il 31 , poco prima che facciano un bel capitombolo. Quando esce la narrativa per la quale un accordo praticamente fatto sarebbe stato affossato dallo stato.

A me spiace, ma con tutta la buona volonta’ si fatica molto a non pensar male.

Non e’ nulla di strano , e’ successo prima di oggi e succedera’ ancora.Quando si parla di finanza si parla di un ambiente fatto da persone che hanno la moralita’ di un nazista pedofilo.

Ma se siete dei cittadini o dei risparmiatori, e gli unici strumenti di informazione che avete sono i giornali che hanno venduto l’accordo come praticamente concluso, vi consiglio fermamente di tenere i soldi sotto il materasso.

Storicamente la stampa moderna si sviluppa attorno a Londra e poi alle borse americane. Il primo dovere era di fornire notizie in anteprima che aiutassero i finanzieri a capire il mondo e ad orientarsi meglio negli investimenti.

Oggi gli investitori sono computer e non hanno bisogno di questo strumento, ma c’e’ ancora un investitore che ne ha bisogno, ed e’ il risparmiatore che si gioca i risparmi di una vita.

Anche questo investitore dovrebbe avere una stampa che dice il vero. Per orientarsi.

E invece ha questa roba qui: gente che si presta a diffondere una storia inventata, su un matrimonio che in realta’ non era nemmeno un corteggiamento particolarmente riuscito.

Se avete dei risparmi, teneteli sotto il letto, o giocateli in qualche casino’. Vista la qualita’ delle informazioni, le probabilita’ di vincere sono uguali, ma almeno nei casino’ ci si diverte.

E ovviamente, mentre veniva strombazzato un accordo mai nemmeno vicino ad esistere , i prodi “debunkers” italiani dormivano sonni tranquilli.

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