La fase degli oniroclasti.

Ho scritto in passato delle diverse fasi dell’emigrazione, e delle cose “buone” o “cattive” che vi succedono quando emigrate. Ogni tanto torno a scriverne, di solito dopo una esperienza “fuori dalla mia comfort zone”. Una di queste, che succede emigrando altrove – tranne a Londra – e’ la fase degli oniroclasti. La fase dell’oniroclastia e’ la fase nella quale sentite l’emigrato italiano schifare la sua nuova patria. Tutti gli sono inferiori, questa gente non capisce niente, qui sono tutti schizzati, e tutto quanto.

C’e’ una ragione precisa per la quale questo succede, ed e’ che state attraversando la fase che io ho chiamato “oniroclastia” La fase nella quale viene distrutto il sogno che ogni italiano vive, sogno nel quale raffigura se’ medesimo in un modo tanto distante dalla realta’ che solo una cooperazione molto interessata della societa’ locale puo’ sostenere.

Se chiedete ad un italiano a quale classe sociale appartenga, inizieranno assurdi giochi di parole per le quali si tratta di un “ceto medio-basso, ma sempre medio”, “benestanti”, “borghesi”, “professionist” , “medio borghesi” , “piccoli borghesi”. Se parlate dei lavori che fanno, parliamo di “professionisti”, “ho un’azienda”, “free lance”, “libero professionista”, “creativo”, “impiegato”, “operatore di XYZ”, eccetera.

Se chiedete ad un italiano dove vive, ovunque viva, scoprirete che vive in un “palazzo del centro”, “zona centrale”, “prima periferia, immerso nel verde”, “palazzo signorile”, “edificio nuovo”, “appena restrutturato”, “a due passi dal centro”, “con finiture di pregio”, “zona prestigiosa”, “collegato dai mezzi”.

Questo sogno borghese e’ ovviamente sostenuto con un certo interesse da chi vuole spingere gli italiani a comprare male la casa, a sopportare un lavoro altrimenti insopportabile, a non solidarizzare coi poveri. Chi vi vende un cazzo di gabbia da polli in un condominio di merda in una zona del cazzo di una qualsiasi citta’ non ve lo descrive come “finiture di pregio” o “appena restrutturato”, o “a due passi dal centro” per farvelo pagare di piu’: il prezzo in quella zona e’ quello, e gli edifici non cambiano la propria distanza dal centro, che conoscete benissimo.

Lo fanno perche’ fa parte del contratto sociale sostenere a vicenda il delirio reciproco

Se voi fate finta di credere di stare comprando casa in un palazzo di pregio, in un edificio signorile, con finiture pregiate, in zona centrale, o prima periferia villaggio immerso nel verde, state soddisfando un “quid pro quo”: loro illudono voi di essere dei borghesi che “abitano ma con stile”, voi state illudendo l’agente immobilare di non essere un coglione di geometra fallito che ha pagato 50 mila euro per avere un biglietto da visita aprire un franchising, ma un agente immobiliare che tratta immobili “di un certo livello”.

Quando qualcuno vi chiama “professionisti” quando siete semplicemente dei passacarte senza speranze di carriera, voi li ricompensate consentendo loro di dire che no, loro non hanno fatto burocrazia: loro sono gente di un certo livello, e si rivolgono ad un professionista. Cosi’ loro sostengono il vostro sogno, e il patto sociale vi impone di sostenere in cambio il loro.

Quando passate i confini, il patto sociale non si applica piu’, e il vostro sogno viene continuamente distrutto.(La sola eccezione e’ Londra (1) )

Perche’ quando andate a cercare casa entrate in una azienda immobiliare e dite “palazzo signorile”, “zona esclusiva” ,“zona centrale”, “finiture di pregio”, e tutta la manfrina che il vostro sogno vi impone di recitare. Il guaio e’ che loro vi prendono in parola, e vi propongono un attico il cui affitto costa 10.000 euro al mese, e ve ne chiedono il triplo tra parcella e fidejussione per l’appartamento.

E allora potate via le finiture di pregio, la zona esclusiva, centrale, il palazzo signorile, e riprovate. E scoprite che a prezzi molto ragionevoli per voi ottenete una casa. Ma se credete che sia traumatico, non avete visto il peggio: e’ che senza tutte quelle cose, avete avuto COMUNQUE una cosa migliore di quella dove stavate in Italia. In questo modo, il vostro sogno borghese non e’ soltanto distrutto al momento, e’ distrutto retroattivamente. Non solo non state “abitando con stile” nella vostra nuova situazione, ma non lo facevate neanche in Italia.

Quando vi presentate a definirvi , scoprite che a New York il “ceto medio” inizia coi 250.000 dollari/anno, e che qui inizia dai 150.000. E che altrove i borghesi cominciano dal milione di euro in su, e non basta avere una ferramenta per dire che “lavorate nel commercio”. Ci sono posti ove “lavoro nel commercio” indica una cosa molto diversa da “ho un negozio”.

In questa fase, che ho passato circa 3 anni fa, siete immersi nella disperazione. Cercate disperatamente di trovare i difetti del luogo. Vi SERVE trovare i difetti del luogo, perche’ dovete disperatamente togliere autorevolezza ai vostri giudici. Perche’ se loro non sono davvero dei pezzi di merda classisti, allora voi non siete davvero chi credete di essere.

In questa fase, li odiate. Odiate la vostra nuova patria, perche’ non accetta quel contratto sociale che in Italia tutti accettano, ovvero “tu alimenti il mio sogno e io alimento il tuo”. Cosi’ se siete ad una grigliata qui, siete ad una grigliata di gente molto semplice e vi racconta “mio padre coltivava patate” . In Italia si dice “mio padre aveva un’azienda agricola”. Mica seghe: gente di un certo livello. Anche perche’, se provate a darvi delle arie, vi classificano come spocchioso e non vi invitano piu’. Dal momento che la gente dice di essere borghese solo quando lo e’, ed i borghesi frequentano eventi MOLTO diversi dagli altri, se siete borghesi e siete li’, tra loro che SANNO di non essere borghesi, evidentemente siete nel posto sbagliato. Che diavolo ci fate in una casa di normalissimi lavoratori se bevete il vino con l’aria di un sommelier, discutete di cucina con l’aria di un cuoco da tre stelle e parlate di viaggi come se foste un nobile del periodo vittoriano? Alcuni penseranno persino che vi piace umiliarli sottolineando le differenze di classe. Quindi, vi faranno capire che non siete graditi. E siccome i VERI borghesi non vi si inculano di striscio , rimanete soli in un limbo nel quale realizzate che il vostro sogno non vi consente di vivere.

Tutti vivono, tutti hanno amici, tutti vanno d’accordo con gli altri, e voi siete tagliati fuori. Perche’? Qual’e’ l’ostacolo? Il sogno che coltivate di voi stessi. E se volete essere capaci di andare al pub con loro, se volete essere capaci di andare a far i giri di bicicletta e i picnic con loro, dovete spegnere il sogno e capire che si, siete soddisfatti di quanto avete, avete piu’ di prima, ma in fondo siete solo i vicini di casa.

Mese dopo mese, siete costretti a spegnere il vostro sogno italiano. Nessuno coopera nel sostenerlo. Certo, guadagnate il triplo rispetto all’ Italia. Avete una casa migliore. Un’auto migliore. Avete un lavoro migliore Fate una vita migliore. I vostri figli vanno in una scuola migliore e il vostro stile di vita e’ migliorato. Ma non siete nemmeno un decimo di quello che credevate di essere in Italia.

Questa fase e’ quella in cui odiate la vostra nuova patria. Ci sono passato, circa tre anni fa.

E posso dire che oggi AMO la Germania PROPRIO per questa sua capacita’. Pensavo che fosse una cosa tipica della Germania, ma alla fine mi sto convincendo, parlando con altri emigrati, che (con l’eccezione di Londra, che e’ un magnete di farlocchi) quasi tutti gli altri paesi siano simili. L’Italia sembra essere uno dei pochi paesi, insieme ai paesi dell’ Est, ove esiste un contratto sociale che impone ad ognuno di nutrire l’ego altrui, a patto di ricevere in cambio nutrimento per il proprio.

Questo processo di smantellamento durissimo ed implacabile del vostro sogno e’ l’origine dell’ ODIO che provate all’inizio verso il paese straniero

Ed e’ una cosa bellissima.

Perche’ dico che e’ una cosa bellissima?

Perche’ il sogno delirante di borghesia intellettuale e raffinata nella quale vivete vi impedisce di migliorare.

Pensare di essere cresciuti in una famiglia di un certo livello con papa’ che “aveva un’azienda edile” vi impedisce di realizzare che forse dovreste migliorare la vostra educazione. Non avete avuto i raffinati precettori che avevate pensato di avere: avete frequentato un liceo qualsiasi.

Quando stavo in Italia, ogni anno le mie performance venivano misurate. Il tizio che ha parlato peggio di me ha detto che “quando c’e’ un problema lui e’ la Madonna col Bambino in Braccio”. Su sedici dimensioni di valutazione, avevo il top in tutte e sedici. Pensate sia bello? Balle. Vi impedisce di crescere. In cambio, il solo fatto di essere cosi’ tale splendore serviva al mio boss per pensare di non fare “body rental” ma “consulenza”. Loro nutrivano il mio ego, io nutrivo il loro.

Da quando sono qui, ogni anno si discute delle cose che devo migliorare. Ho un lavoro migliore di prima, finalmente faccio davvero consulenza, sono pagato meglio, ma il punto e’ che devo migliorare. Un sacco di cose.

E mi rendo conto che se qualcuno mi avesse fatto notare i miei difetti dieci anni fa, probabilmente avrei cominciato dieci anni fa, e ora sarei molto oltre.

Chi mi ha definito “la Madonna col Bambino in Braccio” non mi ha fatto un favore. Certo, cosi’ lui gestiva il team “dei migliori selezionati tra i migliori”, e quindi anche lui era stupendo. Uno scambio di ego perfetto. Ma cosi’ non miglioravo mai. Questa cosa mi ha danneggiato.

Potete migliorare solo se partite da voi stessi

Non da quello che CREDETE di essere , ma da quello che siete. Il mio capo mi fa un sacco di complimenti. Solo ieri mi hanno dato in mano un cliente che vende 15 milioni di automobile l’anno. Ma solo una settimana fa, su 12 dimensioni di valutazione, mi ha tirato un culo durissimo su 3. Certo, mi hanno dato un aumento che non avevo chiesto, ma sono uscito da quella riunione di valutazione con un paio di cose alle quali ripensare. E hai voglia a fare i corsi per “accettare le critiche”: un tedesco che vi critica e’ tutto quello che il vostro “sogno di voi stessi” NON vuole incontrare.

Ma d’altro canto capite che se non vi facessero questo, non migliorereste mai.

L’italiano va in giro a dire “stay hungry”, ma contemporaneamente va in giro a dire che lui ha tutto quello che si possa desiderare. Emigrare vi serve a capire , molto chiaramente, che no, non avete davvero tutto. Potete avere molto, potete essere soddisfatti, ma siete “our expert”, non “la Madonna col Bambino in Braccio”. Perche’ qui vi dicono che siete la Madonna col Bambino in Braccio solo se siete palestinesi, vergini, avete partorito e vostro figlio cammina sull’acqua.

Per questo li odiate. Per questo all’inizio quando siete all’estero odiate il posto.

Per questo, se sopravvivete a quel periodo senza chiudervi in un ghetto di connazionali al solito scopo di ripristinare il sogno di voi stessi, senza frequentare solo connazionali per ripristinare il contratto sociale di nutrimento reciproco dell’ ego, quando ne uscite state molto meglio.

State molto meglio perche’ , spento il sogno, quando rimanete “solo” voi stessi, scoprite che non siete per niente male. E questa volta non e’ l’ego a parlare. Questa volta e’ lo specchio.

Potete dire di venire da un paese pieno di cultura e di storia, e atteggiarvi a raffinati intellettuali, ma se non sapete cosa sia stata la Terza Guerra di Indipendenza, voi non rappresentate ne’ la cultura ne’ la storia. Quando alla fine incontrerete un VERO intellettuale del posto, che sa dirvi del VOSTRO paese cose che non sospettavate nemmeno potessero succedere, vi ridimensionate molto. Certo, quanto in TV chiamano “intellettuale” Giuliano Ferrara, alla fine dei conti e’ facile sostenere un sogno di voi stessi che vi vede in grado di discutere di qualsiasi tema.

Ma quando , in preda a questo sogno, vi infilate in un vero convegno di politica attuale, scoprite che non soltanto non siete degli intellettuali perche’ superate Giuliano Ferrara e Vattimo , ma non lo eravate nemmeno in Italia. La distruzione, cioe’, e’ retroattiva.

Quando finite in mezzo a colleghi che non sanno dove sia Torino, pensate “ah, ma gli americani non hanno nessuna cultura, sono degli ignoranti”. Ma quando, a furia di atteggiarvi , finite col partecipare ad un barbecue di studenti e dottorandi di una facolta’ umanistica qualsiasi, capite che di mestiere voi fate altro.

Questo e’ il punto.

Ma solo quando il vostro sogno e’ distrutto, comprerete un libro per capirci qualcosa davvero.

Quando eravate in Italia, sapevate dove sia Torino, ma non eravate piu’ colti di un americano.

Il greco che se ne sta nel suo ristorante a fare il cameriere per un terzo dello stipendio di un operaio specializzato puo’ coltivare quanto vuole il suo sogno di essere un sofisticato filosofo che viene dalla culla della civilta’ europea, finito in mezzo ai barbari. Ma ogni volta che si presenta in qualsiasi posto, i prezzi di ogni cosa gli ricordano che lui guadagna 1300 euro al mese, un terzo di un operaio VW, e che i sofisticati filosofi normalmente sono ex ragazzi di buone famiglie col reddito mensile a cinque cifre, che hanno frequentato universita’ umanistiche a numero chiuso e anche preso il PhD in filosofia.

Questo e’ il motivo per il quale AMO questa nazione. La capacita’ di distruggere il sogno , frutto di un contratto sociale che obbliga chiunque a dirvi che siete stupendi se voi fate lo stesso, lasciandovi soli con i fatti della vostra vita. Da questi potete partire a ricostruire. Da questi fatti potete anche capire che in fondo vi piace quel che siete. Che siete soddisfati delle cose VERE che avete. Che potete essere soddisfatti del lavoro che fate VERAMENTE, e non di quello che SOGNAVATE di fare.

Che essere “our expert” e’ MEGLIO di essere “la Madonna col Bambino in Braccio” , se “our expert” e’ tutto vero. Se e’ frutto di un processo ove se c’e’ qualcosa che non va VE LO DICONO, e se qualcosa puo’ essere migliorato allora DEVE essere migliorato, “our expert” e’ MOLTO superiore a “Madonna col Bambino in Braccio”. Molto.

Se vi vengono esposti, i vostri difetti vi spingeranno a migliorare. Se nessuno vi dice che siete carenti, crederete di essere perfetti. Se tutti vi dicono che siete “i migliori scelti tra i migliori”, non migliorerete mai.

quel maledetto sogno , che tutti hanno alimentato in cambio del vostro ricambiare il favore, vi ha fatto MALE

Questo e’ quello che realizzate quando abbandonate la convenzione sociale di alimentare reciprocamente il sogno borghese. Quando abbandonate i vostri immobili di pregio, il vostro lavoro ad altissima specializzazione, quando abbandonate il vostro “ceto medio”, state molto meglio.

State meglio perche’ riuscite a vivere coi vostri pari. State meglio perche’ riuscite finalmente a GODERE del fatto di avere un lavoro migliore a prima, una casa migliore a prima, un reddito migliore a prima, che sono migliori nei fatti misurabili, e non in un sogno.

Quando abbandonate l’ Italia, siete i migliori professionisti del mondo, in mezzo agli incompetenti del luogo. Quando uscite dall’italia siete praticamente onniscenti, in mezzo a questi barbari. Quando lasciate l’ Italia siete abituati a palazzi di pregio, ad una vita borghese, ad una macchina “sportiva”, a vestire “comunque in un certo modo”, e siete pieni di storia, fascino e cultura. Siete campioni di design, di stile di vita e di raffinatezza, siete dei creativi persi tra gente inquadrata e senza fantasia. Niente che queste lande barbare possano produrre sara’ mai abbastanza buono per voi.

In due o tre anni, questo sogno e’ distrutto. Quasi ovunque andiate. USA, oriente, europa. E credetemi, e’ durissimo. E’ durato tre/quattro anni, e ne sono uscito tre anni fa.

Mentre succede, li odiate. Li disprezzate. Li schifate. Si, hanno questo e quello, tutto quanto, ma non e’ merito loro: se fosse merito loro questo, allora voi cosa dovreste avere? Avranno rubato, imbroglieranno da qualche parte. Lo so bene. Parole mie.

Se riuscite a sopravvivere a questo processo catartico senza tornare in Italia, se riuscite a resistere SENZA infilarvi in un ghetto di italiani e SENZA farvi macinare dall’odio o dalla nostalgia verso il vostro sogno, iniziera’ il vostro cammino.

Quando sapete chi siete, potete migliorare. Quando qualcuno vi dice che avete dei difetti, potete iniziare a risolverli. Quando sapete che lavoro fate, potete sapere se vi piaccia o meno. Quando sapete quanto guadagnate, potete sapere se volete di piu’ o se vi basta. Quando sapete quanto sia sportiva la vostra auto, allora potete decidere se ne volete una piu’ o meno sportiva. Quando sapete in che casa abitate, potete decidere se ne vorreste una migliore.

E allora inizierete ad odiare, ma non odierete piu’ il posto ove vi trovate per aver spento il vostro sogno di borghesia illuminata. Odierete quella societa’ che vi ha instillato un sogno falso, chiedendovi in cambio di ricambiare nutrendo quello altrui.

Odierete quella societa’ e quel paese che vi hanno tarpato le ali impedendovi di crescere, per tutti quelli che vi hanno chiamato “La madonna col bambino in braccio”. Per tutti quelli che vi hanno definiti “i migliori scelti tra i migliori”, per tutte quelle feste “di un certo livello” cui avete partecipato.

Perche’ tutto quel sogno vi ha impedito di vedere i fatti da cui potevate partire.

Non e’ solo la Germania. Quasi ogni posto vi apre gli occhi, perche’ quasi in nessun altro posto vige la convenzione sociale di ingigantirsi a vicenda l’ ego. Alla fine capite che il sogno che vi legava le ali e’ la cosa che avete lasciato, e che quel sogno era tossico quanto la societa’ che lo produce. Tossico per l’anima, ma anche tossico per la vita.

Quel sogno vi ha impedito di migliorare nella maniera piu’ micidiale che esiste: convincervi di essere il non plus ultra.

Questa e’ la prima fase dell’emigrazione. Questa e’ la fase nella quale ODIATE e DISPREZZATE la vostra nuova patria.

Non importa dove la passiate ma quesa nemesi, questa catarsi, vi togliera’ di dosso la peggiore delle catene: la convinzione di essere gia’ arrivati alla fine del percorso. NIENTE ferma un corridore piu’ di una falsa scritta: “traguardo”. Nessuna palla al piede e’ piu’ efficace, e nessuna catena e’ piu’ robusta.

Eppure questa palla al piede e questa catena fanno parte di un compiaciuto contratto sociale che vi intossica la vita.

E alla fine, guarderete i carnefici che hanno spento tutto il sogno con riconoscenza, quando capirete , quando vedrete quanto potete MIGLIORARE ANCORA, se solo avete il coraggio di partire dai fatti reali.

In questa fase moltissimi cedono. Molti tornano a casa, per tornare tra i migliori del mondo. I greci tornano a casa per tornare nella culla della filosofia, pur senza aver mai studiato filosofia un’ora. Gli italiani tornano nella patria della bellezza e della storia, se solo ricordassero chi diavolo sia stato questo Arduino di Ivrea. Molti altri si chiudono in un ghetto cercando le stesse convenzioni sociali. Volete conoscere i migliori professionisti del mondo? Andate a Gerresheim, nella zona italiana, ed entrate in un bar italiano. Vi renderete conto di quanta crema di Dio la Germania si stia perdendo, relegando tanto genio a consegnare pizze a domicilio.

Oppure, potete accettare la retrocessione da “Madonna col Bambino in Braccio” a “our expert”. Trovarvi nella sede di un’azienda , che ha il fatturato annuale di Fiat nel primo quarter dell’anno, a parlare con gente che non avreste mai nemmeno sperato di poter vedere dal vivo. E il manager che vi presenta come “our expert” vi ha tirato un culo quadro sui vostri difetti, solo due settimane prima, pero’ si fida abbastanza da portarvi li’.

Mentre quello che vi definiva “la Madonna col Bambino in Braccio”, tutta questa possibilita’ non ve l’ha data. Non vi ha mai detto cosa dovevate migliorare, e quindi non potevate arrivare sino li’. Vi ha fatto del male, solo che vi piaceva.

Il problema non e’ mai dove andate. Tanti posti possono distruggere il sogno tossico.

Ma dovete prima uscirne, e per uscire da quel sogno tossico dovete prima uscire dalla nazione che ha quel sogno tossico come principale convenzione sociale.

L’impatto sara’ durissimo, ma quando il sogno sara’ morto, scoprirete che la realta’ e’ pure meglio, per una semplice ragione: puo’ ancora migliorare un sacco. Dovete rinunciare all’idea di essere arrivati al traguardo, per scoprire quanta strada avete ancora di fronte a voi, e quante cose potete ancora fare.

Il sogno tossico , invece, scrive “traguardo”, dove sarebbe piu’ onesto scrivere “fine”.

Ma ce lo scrive un sacco bene. (2)

(1)Londra e’ una citta’ che si e’ finanziarizzata cosi’ rapidamente da aver cancellato la necessita’ di lavoro materiale nelle classi alte e medie. Se arrivate li’ e sapete piantare un chiodo, o scrivere “Hello World” sulla console del computer, non siete dei carpentieri o dei programmatori. Siete come minimo “deputy architect” e “senior solution designer”. Tanto e’ lo stupore per chiunque sia capace di realizzare qualcosa con le proprie mani, che OGNI tecnica e’ considerata come una forma di stregoneria. Non e’ necessario che una societa’ regredisca a livelli pre-tecnologici per considerare come magia ogni forma di tecnica: basta che la societa’ regredisca a livelli very cool .

(2)E poi, in fondo, questa “Madonna col Bambino in Braccio” era solo una ragazza un pochino leggerina che l’ha data via a qualche soldato romano, e ha trovato un escamotage furbissimo per non farsi lapidare come adultera. Fine che avrebbe fatto se un certo Giuseppe non avesse creduto alla piu’ incredibilmente pazzesca giustificazione della storia , sposandola.

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