La disinformazione produce recessione economica

Di Levoivoddi aka Uriel Fanelli, 26 febbraio 2003

Avete mai visto quei servizi sulla macchina del futuro? In molti casi, anziche’ il classico parabrezza, il guidatore si trova a guardare sullo schermo quanto succede fuori. Bellissimo, sia chiaro, perche’ si puo’ amplificare l’immagine di notte, mettere l’infrarosso con la nebbia, eccetera.

Adesso immaginate di essere sulla vostra autostrada preferita, diciamo in pianurta padana.

State sfrecciando a 230 km all’ora, in mezzo alla nebbia. ma tanto avete l’infrarosso e l’amplificatore di immagini, ci vedete come se fosse ferragosto. Improvvisamente, il vostro monitor inizia a trasmettere immagini delle isole hawaii. Palmeti, spiagge, luoghi da sogno.

Tutto bellissimo, se non fosse che voi siete dentro la vostra scatoletta lanciati a 230 km all’ora a fari spenti (tanto con l’infrarosso non servono)e con la nebbia.  Cosa pensate vi succeda? Finche’ la strada e’ dritta e sgombra di ostacoli, tenendo la rotta potreste farcela. Al primo ostacolo, al primo imprevisto, siete morti.

Ora, protestando con l’azienda produttrice, quelli vi potrebbero rispondere che un panorama delle hawaii e’ sicuramente migliore di quello di lecco con la nebbia. Ovviamente un’obiezione simile sarebbe ridicola, visto che per guidare bene avete bisogno di VEDERE come stanno le cose VERAMENTE, belle o brutte che siano.

Se ricevete informazioni false sul mondo che vi circonda, andate contro un bel platano. Questa e’ circa la condizione in cui si trovano gli imprenditori italiani ed europei da circa 10 anni. Le informazioni che riceviamo sull’economia sono palesemente false. L’inflazione viene prodotta ad arte per dimostrare come noi siamo degni del trattato di maastricht.

E anche altri paesi fanno la stessa cosa. Il risultato e’ che nessun imprenditore sa con precisione che genere di aumento dei prezzi di gestione aspettarsi durante l’anno. Capire che dal 2.7% al 6-7% di differenza sui costi di gestione, fa una bella botta al vostro margine di contribuzione! Allo stesso modo, non siamo capaci di valutare quanti soldi abbiano da spendere le famiglie , e come li spenderanno. LE statistiche ufficiali continuano a presentarci famiglie con depositi bancari spaventosi (nella zona da cui scrivo sembra che ognuno abbia in banca almeno 17.000 euro in aumento), quando in realta’ l’osservazione e’ che non ce la fanno a tirare fine mese e ad ogni spesa imprevista attingono al conto , che cala.  E la cosa continua anche con il passato: leggendo le riviste del settore , che conservo anziche’ gettare, scopro che da almeno 5 anni si dice che il settore sia in crisi. E da 5 anni, continuamo a dire che l’anno precedente sia stato un’anno di “boom”. Abbiamo una memoria arcadiana, di un passato bello ed idilliaco, che non c’e’ mai stato. LE riviste specializzate del settore informatica paarlano di crisi del settore fin al 1997, e ne parlano anche nel 2000, anno che viene ricordato come “anno del boom della new economy”! In quell’anno i giornali parlano di “aspettare che tale rivoluzione arrivi anche in italia, in modo da uscire dalla crisi attuale”. Non c’e’ mai stato il boom della new economy, in italia! E’ un sogno che coltiviamo OGGI, per un motivo molto semplice: le cose sono peggiorate. Sono 20 anni che peggiorano in continuazione. La nostra memoria viene riaddestrata in continuazione a vedere la crisi come fenomeno RECENTE, quando la crisi dura dalla fine degli anni 80! E cosi’, il nostro imprenditore vive di una falsa memoria. Vede un passato falso, dei fasti mai trascorsi, e aspetta che tornino. Ovviammente non torneranno perche’ non ci sono mai stati! Poi c’e’ la ripresa. La ripresa e’ dietro l’angolo. Un controllo rapido dei giornali degli ultimi 5 anni mi mostra che la ripresa si nasconde dietro quello strafottuto angolo da almeno 20 anni. Si tratta di una ripresa timida? Problemi di personalita’? Ha un brutto naso, che si vergogna? E’ grassa? Non si preoccupi, noi siamo di bocca buona, a noi le riprese economiche piacciono cosi’ come sono, pardiana. Il guaio e’ che dietro il fottuto angolo ci sono solo ragnatele, da almeno 20 anni. E che dire del numero di utenti di internet? La bufala piu’ pazzesca del dopoguerra italiano. E’ iniziata con la casalinga di voghera di massimo d’Alema. DUE MILIONI di persone collegate ad internet. Cos’aveva bevuto il massimo nazionale prima di sparare una simile cataclismica cazzata ? Si, ci sono due milioni di modem. Ci sono due milioni di abbonamenti. A girare per internet, e trarne contenuti, saranno si e no 500.000. Ad essere fortunati.MOLTO fortunati. Una buona fetta di questi ha la banda larga per scaricare filmati emusica. Sui siti, non ci vanno manco di striscio, forse su quelli dei quotidiani,  per rismarmiare i soldi del giornale. Come se non bastasse, la rete italiana non e’ peer nulla interconnessa. I nostri costruttori di siti non conoscono il concetto di “link”. La principale forza di internet, cioe’ l’ipertesto, cioe’ l’interconnessione, e’ una caratteristica sconosciuta al web designer italiano, che considera l’ipertesto come funzionale al singolo sito, e non usa mai i link per portare la persona fuori. Risultato: i siti italiani sono sperdute isolette nelle quali arrivi soltanto se per pura fortuna un motore di ricerca ti indirizza li’. Per la cronaca, visto il numero di siti, e’ piu’ facile vincere al superenalotto. Se poi considerate che dei 500.000 utenti internet italiani REALI la maggior parte si limita a scaricare la posta elettronica, e visitare siti porno, la verita’ e’ che avere il sito dell’azienda NON SERVE A NIENTE. Il ROI di un sito aziendale e’ si e no di 15 euro per anno. Se qualcuno vi fa il sito a 15 euro l’anno vale la pena, se no sono soldi butttati. Per non parlare dei contenuti. La carenza di contenuti dei siti web aziendali e’ penosa.”Chi siamo, dove siamo, i nostri prodotti, scrivici”. Una scimmia celebrolesa potrebbe fare di meglio. Nessun servizio offerto al cliente. Perche’ mai una persona dovrebbe SPENDERE SOLDI per venirci, sul vostro sito aziendale? Cosa ci guadagna? MA non si puo’ dire. Non si puo’ dire perche’ seno’ quelli che vendono siti web (grafici pubblicitari che hanno fatto il corso di front page e fino a ieri facevano brochures) non li vendono piu’. Come tutte le bolle speculative, il primo che grida “non e’ vero un cazzo!” fa crollare TUTTO. Bene, non e’ vero un cazzo. L’unico e-commerce che rende soldi su internet e’ il circuito del PORNO. Tutti gli altri siti non vendono un chiodo. In italia, poi, la paura a scrivere la carta di credito sul computer e’ tale che tranne alcuni superevoluti fricchettoni pochissimo comprano sul web. E tutti nel settore del porno,  sia chiaro. Pero’, i dati ci parlano di e-commerce in aumento, 12 milioni di utenti internet in italia (SIC!), di utenti che trascorrono le ore CHE NON HANNO a leggere siti web! Il numero di siti web aziendali e’ tale che per essere visitato 100 volte in un’anno ogni sito i reali navigatori dovrebbero passarci la giornata intera, su internet. Guardate i dati delle dorsali italiane: il traffico cresce in settimana e decresce nel week end. Significa che la gente si connette ad internet dal posto di lavoro, non a casa. Anche i dati sulla new economy, dunque, sono falsi. E cosi’, il nostro imprenditore dovrebbe guidare la sua macchina, a 230 all’ora, sull’autostrada, conoscendo dati FALSI sull’inflazione, dati FALSI sulla crescita economica, dati FALSI sulle previsioni di crescita, dati FALSI sull’utenza effettiva, dati FALSI su ogni cosa. Il risultato e’ che il rischio d’azienda cresce enormemente. Quante aziende sono fallite per aver sovrastimato il bacino di pubblico? Milioni. Cadono come mosche, perche’ basano il business, i budget pubblicitari, su dati FALSI. Su dati FALSI forniti da governi FALSI e da istituti di ricerca e rilevamento FALSI. Come pretendete che un’imprenditore mandi avanti la baracca, se si rende conto di essere CIECO? LA percezione di non avere un’analisi del futuro e del presente REALISTICA si sta diffondendo sempre di piu’. Sempre di piu’ ci rendiamo conto di essere CIECHI. Alcuni, i piu’ forti e i piu’ grandi, si fanno statistiche e ricerche al loro interno. Loro ci vedono giusto. Perche’ loro hanno una sezione adeguata alle ricerche di mercato. Tutti quelli piccoli, invece, che dipendono dai dati forniti da altri, e non rilevati in proprio, SONO CIECHI. In pratica, grandi squali con la vista lunga si aggirano sul mercato, mentre i piccoli sono tutti ciechi e brancolano nel buio. In questo modo, la ripresa NON ARRIVERA’ MAI! Fatevene una ragione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *