La democrazia privatizzata di Grillo.

Nel primo post sull’hacking di Grillo non devo essere stato abbastanza chiaro, dal momento che continuo a ricevere domande tecniche sulla questione: il problema non e’ di tipo tecnico, ma di tipo principalmente politico.Il problema non e’ SE il sistema sia stato hackerato o meno, il problema e’ CHI LO DICE.

Ci sono molte domande che un giornalista politico SERIO dovrebbe porsi a riguardo. MA non esiste piu’ in Italia quel tipo di giornalisti, cosi’ posso pensare IO a fare quella domanda.
Allora: se un partito fa le primarie, DOPO le primarie succede che i candidati sono sottoposti alla prova del voto. Il voto si svolge sotto alcune garanzie statali, che sono il luogo sorvegliato dalle forze dell’ordine, i commissari eletti con un processo pubblico, e gli scrutinatori che appartengono ad OGNI partito in gara.

Di conseguenza, anche se per esempio le primarie del PD si svolgono senza tutte queste garanzie, e ci sono terribili sospetti di brogli ogni volta, il problema della democrazia non si pone perche’ poi tutto verra’ sottoposto ad un luogo PUBBLICO, cioe’ gestito dallo stato, un luogo di democrazia che sono le elezioni.
E cosi’, se vi chiedo chi vi dica che le elezioni siano regolari, mi direte che ci sono stati scrutinatori di ogni partito a controllare, e il ministero degli interni, etc etc.
Ma se vi chiedo chi vi dice che siano state regolari le “quirinarie” non sapete rispondermi.

 

La pura e semplice verita’ e’ che fino a due giorni fa NESSUNO di voi  sapeva che DNV fosse coinvolta nella certificazione dei processi. E la pura
e semplice verita’ e’ che OGGI voi, NESSUNO DI VOI, sa a quante altre aziende Casaleggio abbia subappaltato le funzioni del proprio sito.

 

Questo e’ il punto. Grillo non sta solo sostenendo la democrazia diretta come idea. Grillo sta sostenendo DUE idee:
  1. E’ meglio se i cittadini esercitano, senza intermediari e rappresentanti, il proprio volere politico votando direttamente su ogni cosa, azione resa piu’ facile dalle nuove tecnologie.
  2. E’ opportuno e giusto che tale funzione non si svolga piu’ sotto il controllo dello stato e di rappresentanti eletti che controllano lo scrutinio, ma questo deve avvenire – come avviene – nelle mani di aziende PRIVATE, che possono – come ha fatto Casaleggio – subappaltare la certificazione del voto ad aziende terze, senza neanche che lo sappiate.

Riguardo al primo punto, e’ questione di opinioni. Io preferisco che ci sia un momento di raziocinio tra lo stimolo di fare e l’atto di fare, e tanto piu’ e’ lungo il momento, tanto piu’ l’atto sara’ ponderato.

Non mi piace pensare che , l’indomani dell’ eccidio di Erika e Omar, quando Erika aveva finto che i colpevoli fossero stati degli immigrati, ci fosse stata la possibilita’ di indire IN TEMPO REALE un referendum online sugli immigrati.

Ma siamo ancora nel campo delle opinioni. Sul punto DUE, invece, il problema e’ MOLTO piu’ grave. E cosi’ vi faccio la domanda che nessun giornalista italiano sembra deciso a fare.

Nell’ottica di elezioni via internet gestite come servizio da un’AZIENDA (Casaleggio Associati) e poi subappaltate (senza neanche gara pubblica) ad un’altra azienda (DNV), NON AVETE IL SOSPETTO CHE VI STIANO PRIVATIZZANDO LA DEMOCRAZIA SOTTO GLI OCCHI?

E il fatto che voi abbiate saputo solo due giorni fa CHI fosse UNO DEI garanti della correttezza (senza nemmeno sapere se siano gli unici. Sarebbe spassoso se Mediaset fosse l’altra azienda!) , ne’ cosa stessero facendo e per conto di chi.
Ma non stiamo parlando di primarie. Non parliamo di un processo che DOPO finira’ nelle mani di un luogo PUBBLICO di democrazia, come le elezioni gestite dal ministero degli interni con regole note e condivise.
No, stiamo parlando dell’iniezione sulla scena politica di candidati, che per dire ha il mero effetto di bruciarli, ma sempre un effetto e’, avvenuto senza che NESSUNO di voi sapesse CHI DIAVOLO CERTIFICASSE IL CORRETTO SVOLGIMENTO DELLE ELEZIONI.
Per un movimento che bambana di voler aprire il parlamento e di voler fare trasparenza, direi che si predichi bene ma si razzoli malissimo.
Il problema vero pero’ e’ la cecita’ della stampa, che si e’ trasformata in una macchina di fango e ignora i VERI temi in gioco. Signori, Prodi e Rodota’ sono stati BRUCIATI dalla nomination di M5S, e questo pretende di essere il risultato di un processo sul quale ha vigilato Casaleggio, e per conto suo un’azienda, DNV, che e’ pagata da Casaleggio , scelta da Casaleggio.
Stiamo parlando di spostare il luogo della democrazia da luoghi PUBBLICI (il Parlamento, le elezioni, eccetera) ad un luogo privato (il data center di un’azienda), ovvero vi hanno PRIVATIZZATO un pezzo di democrazia sotto il naso.
Mica male, per essere gente che dice di combattere contro i grandi poteri della finanza!
E non solo ve l’hanno privatizzata : ve l’hanno pure SUBAPPALTATA senza nemmeno informarvi! Fino a due giorni fa nessuno di voi sapeva chi diavolo fosse, questa DNV, ne’ che stessero certificando le quirinarie. 
No, questo non ha niente a che vedere col voto elettronico, questo e’ semplicemente un cavallo di troia. Sotto la bella bandiera di volervi dare il voto online, questi vi stanno privatizzando le elezioni.
Non c’e’ niente che vieti alla camera o al senato , tramite le loro fondazioni, di finanziare un sistema di voto elettronico che sia sotto la supervisione della polizia postale o di altri, e che almeno vi faccia sapere CHI diavolo stia controllando.
Questi hanno bruciato dieci candidati alla presidenza, atto assolutamente POLITICO, usando come legittimazione un voto, voto che SAREBBE avvenuto perche’ lo dice Casaleggio, e se non credete a lui dovrete allora chiedere all’azienda che Casaleggio PAGA.
Interessante.
Se le elezioni politiche si svolgessero cosi’, sareste a gridare alla morte della democrazia.
Le primarie eleggono candidati che POI dovranno venire confermati dalla gente. Ma in questo caso si inietta una proposta direttamente in politica. Lo si fa pretendendo che sia democrazia diretta, quando e’ solo democrazia PRIVATA.

Come se non bastasse, la procedura investe persone che NON SONO del M5S, e cui nessuno ha mai chiesto un parere. Per una giornalista che si sforza di essere imparziale, diventare improvvisamente la donna del M5S puo’ essere gradito , ma anche no.

Non potete dire che sia come le primarie, perche’ nelle parlamentarie – verso le quali non ho fatto molte obiezioni – grillini votavano grillini. Ok, cavoli vostri, giocate in casa. Ma qui avete investito gente che NON fa parte di M5S, e queste persone non hanno nemmeno idea di dove diavolo sia l’ente che certifica le operazioni.

Se il mio club privato elegge la pompinara dell’anno, e tutte le iscritte lo trovano divertente, non c’e’ nulla di male. Ma se vi arriva a casa, non richiesto, il premio pompinara dell’anno, magari volete sapere chi diavolo abbia fatto il vostro nome e perche’ siete state elette. E capire cosa sia successo. Anche se magari in qel cliub di scambisti non c’e’ nulla di male in un trofeo del genere.

Le persone che avete votato non hanno mai mostrato di gradire l’attenzione, e almeno Prodi e la Bonino sono stati bruciati dalla vostra geniale trovata. E siccome avete toccato gente che stava FUORI dal recinto M5S, la cosa non e’ proprio per nulla “privata”.

Privata e subappaltata.
Grazie al cielo c’e’ stato un attacco , forse, che ha fatto emergere almeno CHI era li’ dentro a certificare il voto. Alla fine, quel poco di trasparenza che volevate, non l’avete avuta da Grillo.
L’avete avuta grazie agli hackers.
E questo vi dice tutto: pregate che ci sia sempre un hacker che costringa Grillo a spiegarvi a chi diavolo abbia subappaltato la gestione , gia’ privata, del vostro voto.
Uriel

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