La coscienza di Giano.

Avevo gia’ chiarito la mia posizione quando scrissi “io sono bellicoso“, un post di qualche tempo fa, quindi non staro’ piu’ a discutere ancora su quelle stesse cose. Se qualcuno non accetta che io possa anche avercela con qualcuno, si rilegga il post. Ma c’e’ un aspetto che forse non ho approfondito, e cioe’ il valore del volemosetantobbene italico. Facciamo un salto indietro nel tempo, con qualcosa che e’ successo nelle mie zone di origine (l’Emilia Romagna).

Quando fini’ il fascismo, moltissimi avevano dei conti in sospeso. Quando per venti anni dai a piccoli italiani dei piccoli poteri, tutto quello che otterrai saranno piccoli e continuati abusi, che andranno a stratificarsi in uno strato di odio e desiderio di vendetta.

Sebbene la storiografia ufficiale attribuisca al PCI gran parte di quelle uccisioni -che ci furono, eccome- e delle sparizioni, la verita’ cui l’italiano non vuole credere e’ che la stragrande maggioranza di quelle rivalse furono rivalse non eseguite dal PCI (nel quale si riciclarono moltissimi fascisti, peraltro, per sfuggire alla rappresaglia) bensi’ da gente comune che aveva dei conti in sospeso con qualche caporale fascista, o piu’ semplicemente con famiglie che avevano approfittato del fascismo per fare un pochino di porci comodi loro.

 

Ma qui viene la prima idiosincrasia dell’italiano: l’incapacita’ culturale di accettare l’idea che il passato torni a presentare il conto. Credo che il concetto di prescrizione in Italia non sia un concetto puramente giuridico, ma addirittura culturale. L’Italiano rifiuta di credere che , qualora faccia del male a qualcuno, questo fatto vada oltre le naturali regole del mondo, per cui rifiuta di pensare a se’ stesso come oggetto di vendette.
Era percio’ quasi obbligatorio per gli storici del dopoguerra attribuire al PCI i morti e le sparizioni : nella cultura italiana risultava (e risulta) impensabile che qualcuno, a distanza di anni, possa ancora nutrire del rancore e desiderare la rivalsa.
Fu proprio questo che terrorizzo’ molti fascisti e li spinse a fuggire dai luoghi ove vivevano: non li terrificava la violenza o l’idea dello scontro in se’. Quello che li terrificava, nelle storie di “camerati” scomparsi nel nulla -ovvero uccisi e dati ai porci- era il fatto che il nemico avesse il primo colpo, per la semplice ragione che loro non ricordavano piu’ da dove quel colpo potesse provenire.
La coscienza italiana e’ specialista nell’autoassolversi. La stragrande maggioranza di loro si era autoassolta di ogni cosa, e quindi non riuscivano a capire CHI potesse, nel buio, desiderare la rivalsa. LA famiglia che aveva approfittato della delazione -anonima- e dei tribunali speciali per far espropriare un podere e poi farselo assegnare, o possedeva una fabbrichetta espropriata, o aveva inflitto altri soprusi contando sulla forza dell’essere dalla parte dei forti, si era messa a tacere la coscienza, magari pensava “ma sono cose vecchie, di dieci anni fa”, o pensavano “ma ormai il tempo ripara tutti i torti”, e cosi’ via.
Quello che non si aspettavano, e che li terrifico’ oltremodo, fu vedere che il tempo di torti ne aveva riparati ben pochi, e che anche i fatti di dieci, quindici, venti anni prima potevano portare rabbia.
Come se non bastasse, per tanti anni questi fascisti avevano preteso il servilismo piu’ bieco, per cui non potevano nemmeno sapere chi, tra coloro che in pubblico sorrideva loro obtorto collo, adesso fosse in qualche stanza ad affilare le armi.
Nel tempo -e di tempo il fascismo ne ebbe- le relazioni forti-deboli si erano istituzionalizzate. NEssuno trovava piu’ niente di strano nei rapporti sociali distorti che il regime aveva creato. Cosi’, l’idea che quell’andazzo -ormai percepito come normalita’- potesse aver creato odio , rabbia e desiderio di rivalsa non passava loro per la testa.
I fascisti -e specialmente i loro amici, perche’ gli amici dei potenti sono assai peggiori dei potenti stessi, che almeno devono gestire il potere- (1) non potevano cioe’ capire chi sarebbe arrivato, la notte, a sbrandarli per ucciderli. Questo li terrificava.
L’idea che il tempo non lavi i torti e che l’odio e la rabbia per i piccoli soprusi -per quanto “normali” ed istituzionalizzati- non se ne vadano facilmente e’ , per un certo tipo di persona, del tutto terrificante. L’idea che quegli amici che obtorto collo sorridono loro pensino di subire un sopruso per il fatto di essere costretti a sorridere loro, e che desiderino la rivalsa, sfugge quasi totalmente a questi potenti pezzenti.
Cosi’ il fascista, magari avvezzo alla violenza, fuggiva dall’ Emilia perche’ sapeva di non avere il vantaggio del primo colpo. Qualcun altro lo avrebbe tirato. E lui non poteva immaginare chi, perche’ si era autoassolto troppo, e se la sua lista dei creditori era vuota, molti avevano il suo nome tra i debitori. Ma lui non sapeva CHI.
Chi mi rimprovera di avercela sempre con qualcuno e’ tra quelli che un tempo sarebbero stati “amici di un fascista”. Sono quelle persone che ritengono non ci sia nulla di male a commettere qualche errore e qualche sopruso, perche’ “s’ha dda’ campa’”. Essi non percepiscono quanti soprusi ed abusi abbiano commesso, perche’ in fondo “lo fanno tutti”, “l’andazzo era questo”, “e che dovevo fare?” e cosi’ via.
Cosi’ forse non lo sapete, ma quella volta che avete parcheggiato contro il muro sul marciapiede, un handicappato -che magari vive di fronte a voi- ha iniziato ad odiarvi. Voleva passare e non poteva. Umiliante. Posso capire la rabbia.
Ora, immaginate un cambiamento. Non per forza il 1945, ma semplicemente una crisi economica. Che vi rende deboli. Che vi costringe a chiedere aiuto. E quell’handicappato, proprio lui, e’ fratello di un direttore di banca. Non c’e’ bisogno di baionette, vedete?
Nella non-dittatura degli scorsi 50 anni, il potere era di ordine economico. Voglio dire: c’era un direttore di banca a Bologna che si divertiva cosi’: chiamava imprenditori ed artigiani che possedessero immobili e OFFRIVA loro il fido. Quando le aziende iniziavano ad usarlo, le studiava per un poco. Capiva a quanto pagavano i loro clienti,e  ad un certo punto: puf, bombardamento di telegrammi, lei deve rientrare subito, e blablabla.
Il conto economico di questo direttore era che un immobile -a quei tempi era cosi’- crescesse molto di valore nel tempo. Di conseguenza, facendo mettere una firma oggi e togliendo l’immobile tra un anno, il valore era enormemente maggiore.
Ora, un coglione del genere faceva il furbo per molto, non forte di una camicia nera o di un appoggio politico, ma forte dell’essere il direttore di una banca. Il suo potere era economico. Questo direttore, nel girare per bologna, sarebbe stato salutato con sussiego da tutti coloro che facevano affari con lui… ma.
Ma se adesso la sua banca deve tagliare quasi duemila posti, e lui finisse nella lista, e il mercato del lavoro non assorbe piu’ , quanto male potrebbe fargli qualcuno che parli male di lui? Adesso lui e’ debole. Probabilmente non ricorda piu’ nulla di tutti quelli cui ha fatto lo scherzetto -con me gli ando’ male perche’ avevo liquidi, ma ci manco’ un pelo- ma quanta gente lo odia?
Questo e’ quello che lui non sa, che non immagina, che non VUOLE sapere : che qualcuno lo odia e non vede l’ora di fargliela pagare. Mentre la sua banca chiude centinaia di sportelli, tra cui il suo, e’ molto facile per molti fargliela pagare.  Perche’ adesso e’ debole. Adesso nessuno gli deve piu’ nulla. Ma molti hanno potere su di lui: medici, artigiani, aziende.
Lui non sa di avere questi nemici. Non vuole nemmeno pensarlo. L’italiano NON VUOLE MAI pensare di avere dei nemici.Pensa che tutto cio’ che ha fatto a proprio favore si giustifichi PROPRIO perche’ era a suo favore: una legge di natura.
Tempo fa , quando gli imprenditori si suicidavano, feci un discorso che mi procuro’ molto astio, ma diceva il vero: quando hai costretto una donna a firmare una lettera di licenziamento in bianco -nel caso rimanesse gravida- e poi l’hai effettivamente cacciata, CREDI CHE A LEI DISPIACERA’ DEL TUO SUICIDIO?Quando hai fatto lavorare giovani come schiavi per seicento euro al mese, credi di aver creato qualcuno che ti ama o qualcuno che ti odia?
Questo e’ il disaccoppiamento della coscienza che io chiamo “la coscienza di Giano”, ovvero la capacita’ tutta italiana di non voler pensare alle UMANE conseguenze del proprio operato.
Quando avevo l’helpdesk a Bologna, avevo una dozzina di concorrenti. Di cui 4 erano aziende. Tra gli altri otto contavo, per dire, una coppia di signori che stampavano volantini, avevano pure inventato un nome per l’azienda, rispondevano al telefono, giravano con una panda con stampato il nome dell’azienda sulla fiancata, ma …. ma alla camera di commercio non erano registrati. Facevano esclusivamente assistenza a domicilio a clienti domestici, su chiamata telefonica, e non pagavano una lira di tasse perche’ non esistevano.
A quei tempi erano forti: uno dei due era un ex GdF andato in pensione con 18 anni, sei mesi e un giorno di servizio, e in cambio del suo part-time nella cricca, evitava che qualsiasi segnalazione andasse in porto.
Ma ora , come sapete , l’atteggiamento dello stato verso gli evasori e’ cambiato. Le segnalazioni oggi funzionano, perche’ lo stato ha un disperato bisogno di soldi. Ho letto di quel fesso “evasore totale” su un giornale locale, col solito trafiletto stupito “tra di loro anche un ex Gdf”. Sembra abbiano evaso un bel pochino.(2)
Ora, non so chi abbia fatto la segnalazione. Questi lavoravano in un appartamento senza nome di azienda sul campanello, avevano i biglietti da visita che lasciavano al bar, avevano una normale utenza telefonica, quindi se li hanno beccati qualcuno li deve aver segnalati. Un tempo non avrebbe funzionato, MA: adesso la crisi ha reso tutti piu’ deboli.
Un altro caso singolare fu di un tizio che mi chiamo’ per settargli un plotter OCE’ su Linux. Quando andai a casa sua, altro anonimo appartamento a Santa Viola, aveva una stanza con un plotter , un plotter a lama per le serigrafie da vetrina , una batteria di stampanti a cera per magliette e altro, e una dozzina di stampanti laser per volantini.
Ora, con mia sorpresa mi disse di non fatturare, perche’ NON avevano partita IVA. Giuro. Si trattava, come recitava il loro biglietto da visita, di un “HOBBYSMO”. E a quanto ho capito, se una persona svolge un lavoro artigianale come “hobby”, a patto di specificarlo nei biglietti da visita e nei contratti, e’ esente da ogni cosa, compreso il dovere di aprire partita IVA, e di fatturare. E’ un hobby, fine.
No, non sto scherzando. Era legale, aveva pure il biglietto da visita con scritto “Hobbysmo di stampa digitale” (con la lettera Y).
Ovviamente tutto questo a me stava sul cazzo -ma non come il concorrente in nero- ma posso immaginare quanto piacesse a quelli che volevano fare davvero stampa digitale ed avevano questi signori come concorrenti.
Ora, durante una crisi tutti sono piu’ deboli. E’ difficile tenere in piedi amicizie, gestire favori, perche’ mancano o soldi per il “do ut des”. Tutti questi sono deboli.
Quei signori non immaginavano che esistesse da qualche parte qualcuno che li odiava e che, con una semplice email al ministero delle entrate, li avrebbe fatti chiudere. Invece esisteva. E piu’ di uno.
Ma questa idea per molti e’ terrificante, non vogliono neppure pensarci perche’ se ci pensassero dovrebbero farsi prendere dal panico e, come molti fascisti nel 1945, fare i bagagli e andarsene lontano.
Cosi’, si. Ogni raccomandato ha un nemico che lo odia. Colui cui ha preso il posto. Magari quella persona aveva studiato anni. Magari ci teneva. Magari era il sogno della sua vita. Ma voi, con la vostra raccomandazione, avete usurpato un posto. Bene: da qualche parte c’e’ qualcuno che medita vendetta e vi odia.
Non che questo qualcuno non ci dorma la notte, ma SE PER CASO capitera’ l’occasione, e gli capitera’ di fronte il vostro nome, e avra’ il potere di farvi del male, LO FARA’.
Cosi’ siete in una specie di campo minato sociale. Sinche’ la vostra azienda andra’ bene , forse quel precario dovra’ sorridervi. Ma quando , con questa crisi, diventerete dei falliti, quel precario magari lo incontrerete in un altro contesto. E quella volta, per lui sarete semplicemente il bersaglio di una rivalsa.
Voi pensate che vi perdoneranno, che dimenticheranno, che capiranno. Vi illudete che il tempo ripari ogni torto, che alcune cose vadano in prescrizione. Ma non e’ cosi’. Avete dei nemici.
E se la crisi avanza, siete sempre piu’ deboli.
Non ho mai creduto, nei momenti di crisi, alle guerre tra poveri. Credo che quelle che si chiamano guerre tra poveri in realta’ siano semplicente rivalse tra poveri ed ex ricchi piombati in poverta’.
Ora, io non so che fine possa fare il direttore bastardo dopo che la sua filiale di banca ha chiuso. Dovra’ cercare lavoro presso qualche azienda. Magari pensera’ di sentire qualcuna delle aziende ex clienti? Quelle che a natale gli regalavano sempre la cassettina?  Ma e’ certo di avere tutti quegli amici nelle PMI?
Questo pensiero e’ intollerabile per voi. Per moltissimi di voi. Per questo non volete pensare, neanche di striscio, che sia normale, come me, avercela con qualcuno che ti ha fatto un torto in passato. Per voi la vendetta e’ impensabile, perche’ se ci dovreste pensare NON DORMIRESTE LA NOTTE DALLA PAURA.
Illudetevi pure. Illudetevi che io sia l’unico rancoroso del mondo. L’unico a ricordare i soprusi. L’unico a tenere un libro dei conti. L’unico che un giorno si presentera’ per farvela pagare.
Ma ho brutte notizie per voi: siete circondati. Solo che vi sorridono tutti. Ma sono tutti attorno a voi. E affilano coltelli. Basta che facciate un passo falso, che cadiate a terra.E vedrete che nessuna mano si tendera’ ad aiutarvi, e molte a darvi dei calci.
Non e’ un crollo di regime come nel 1945. E’ una crisi. Ma , analogamente, rende deboli quelli che sono forti.
E siete gia’ molto piu’ deboli di prima, vero?
Per questo avete paura.

Non illudetevi: con la crisi che arriva, e non e’ ancora finita, moltissimi di voi ganassa dal piccolo potere sono destinati a diventare DEBOLI. E stanno per iniziare le vendette e le rappresaglie. Non vi uccideranno, no.

Ma sara’ molto, molto, molto divertente.Mi chiedo solo se, poi, inventerete un partito di malvagi comunisti che ordinava tutte queste rappresaglie, o sarete capaci anche solo di PENSARE che fossero conti aperti contro di voi.

Uriel
(1) Spesso chi ha un vero potere e’ troppo preso dal gestirlo e perpetuarlo. I veri soprosi vengono poi compiuti da chi lecca loro il culo, ovvero a chi si professa di continuo loro amico, al preciso scopo di abusare di tale posizione. E’ il triste spettacolo del piccolo italiano col piccolo potere.
(2) L’informatica si presta benone per il riciclaggio, btw.

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