La colpa lattea dell’ Europa, ovvero quando l’innocenza non e’ una scusa.

La colpa lattea dell’ Europa, ovvero quando l’innocenza non e’ una scusa.

Capita poco spesso di avere esempi lampanti di quanto si pensa, nella misura in cui dire le cose richiede di portare degli esempi. Un esempio di quanto ridicolo sia – alla fine dei conti – chi grida “e’ colpa dell’ Europa” oppure “Lo chiede l’ Europa” e’ la vicenda delle quote latte. Perche’ le quote latte erano una cosa infame. Terribile. Da eliminare. Cosi’ tanto che adesso le rivogliono.
Ricordate il branco di MISERABILI CIARLATANI SENZA VERGOGNA che anni fa ne ne andavano sulle autostrate a protestare contro la UE per le infami “quote latte”, che spruzzarono letame sulla polizia , e facevano sfilare le mucche sull’asfalto per fare le vittime?
Bene. Dall’inizio del 2015 le quote latte NON ESISTONO PIU’.
Indovinate un pochino cosa ti fanno quegli stessi BUFFONI di quel periodo?

Allora, ecco lo schema. Ci sono le quote latte. Esse stanno AIUTANDO gli agricoltori italiani, che sono meno produttivi e hanno un prodotto meno competitivo, a vendere un prodotto che altrimenti scomparirebbe sommerso dalla concorrenza.
Ma gli agricoltori scendono in piazza CONTRO le quote latte, perche’ le hanno sforate, perche’ le multe sono infami e perche’ l’ Europa li vuole uccidere – con delle quote che li AIUTANO – e che ovviamente bisogna fare la Padania del Latte Padano, perche’ i malvagi tecnocrati di Bruxelles vogliono farli morire a favore del latte di plastica fatto dalla Bayer nei campi di sterminio. Grillo Docet.
Poi, le quote latte finiscono.
E gli agricoltori italiani scoprono di NON essere competitivi, e scoprono che NON sono poi cosi’ bravi a produrre latte (altrimenti sarebbero competitivi) (1) e che stanno per essere stritolati da chi si e’ industrializzato meglio – ve lo avevo detto, tra parentesi, circa l’anno scorso, quando vi parlavo di come vedevo crescere capannoni per allevare mucche da latte nelle campagne tedesche.
E adesso cosa si scopre? Che quei BUFFONI stavano dando la colpa alla UE di qualcosa che in realta’ LI STAVA PROTEGGENDO.
Allora, vediamo di capire: se l’ Europa fa le quote latte, vuole distruggere i prodi agricoltori padani. Se l’ Europa NON fa le quote latte, vuole distruggere i prodi agricoltori padani.
Oppure, la verita’ e’ che qualsiasi cosa faccia l’ Europa, c’e’ sempre qualcuno che la accusa.
Sia chiaro: non c’e’ nulla di male nel puntare su un dato settore industriale. Se l’ Italia decide che fa bene il cibo, o la Germania decide che fa bene le auto, o la Francia decide che fa bene <qualsiasi cosa faccia bene la Francia> , non c’e’ niente di male a scommettere su un settore industriale.
Ma bisogna che il settore industriale ne sia degno. Si puo’ scommettere su qualsiasi cavallo, a prescindere da razza e colore, PURCHE’ NON SIA UN CAVALLO PERDENTE.
In pratica, il “Made in Italy” ha un problema: la quantita’ di prodotti suini “Made in Italy” supera di gran lunga la produzione di suini del vostro paese. Cosi’, voi scendete in battaglia contro le “falsificazioni” di altri paesi, ma le stesse regole contro la falsificazione rischiano di uccidere l’industria italiana:
  1. Se non si tollera come “Made in Italy” alcun prodotto che non sia completamente originato dall’ Italia, allora piu’ di meta’ delle esportazioni italiane devono finire al macero.
  2. Se si tollera come “Made in Italy” qualcosa , a prescindere dall’ origine della materia prima, allora milioni di emigrati sono pronti a fare gli stessi prodotti altrove, schiacciandovi.
questo vale per l’olio d’oliva, del quale l’ Italia vende piu’ di quanto ne produca. Questo vale per migliaia di altri prodotti “Made in Italy”, che vengono esportati in misura MAGGIORE di quanto non siano prodotti.
Allora, state scommettendo sul settore agroalimentare.

SIETE COSCIENTI DI AVER SCOMMESSO SU UN CAVALLOPERDENTE?

Perche’ puntare su un’industria che VIVE DI FRODE significa puntare su un’industria che puo’ sparire dall’oggi al domani, quando qualcuno “veda” la frode.
E allora torniamo alle regole UE: e chiediamoci una cosa. Faceva bene la UE a dare le quote latte, O (aut) ha fatto bene a toglierle? E fa bene la UE a verificare che il Made in Italy sia “Made in Italy”, o fa bene a “dimenticare” che sia “Made in Argentina” ?
Qui e’ il punto. La risposta e’ la piu’ triste possibile.
La UE non la odiate perche’ le sue regole sono giuste o sbagliate. La odiate perche’ ha delle regole.
Basta questo a scatenare l’ odio. Avete odiato il sistema delle quote quando c’era, e avete odiato LO STESSO sistema quando le ha tolte. Avete chiesto di toglierle quando c’erano, e chiedete di rimetterle quando vengono tolte.
Perche’ voi non avete il problema della bonta’ delle regole. Avete il problema delle regole. Voi non odiate le regole perche’ sono giuste o sbagliate, belle o buone.

VOI ODIATE LE REGOLE PERCHE’ SONO REGOLE.

E la prova sta proprio in questi patetici lamenti: certo, vi aspettavate che le quote ci fossero per sempre, cosi’ potevate sempre lamentarvene e dare all’ Europa la colpa della vostra incompetenza e della vostra mediocrita’ nel produrre latte.
Adesso vi hanno fatto la cosa peggiore che potessero: hanno TOLTO le quote, come avete chiesto.
E allora scoprite che non potete sopravvivere senza, e che la UE vi stava PROTEGGENDO.
LA verita’ e’ che odiate le regole perche’ sono regole. Qualsiasi comunita’ si deve dare delle regole. Buone o cattive, le regole sono regole. Ma a voi non interessa nemmeno se siano buone o cattive: voi le regole non le volete perche’ sono regole.
E allora smettete di scocciarmi perche’, come tanti altri tedeschi, spero nel Grexit. Spero anche che usciate voi dalla UE, e dall’ Euro. E per una ragione: l’ europa, essendo una comunita’, DEVE avere delle regole.
Ma se qualcuno detesta le regole, PERSINO QUANDO LO BENEFICIANO, solo perche’ sono regole e bisogna rispettarle, allora deve stare da solo come un cane: se non sai rispettare le regole, non meriti di stare in nessuna comunita’, in nessun gruppo, in nessuna unione.
Mi spiace, ma sono tante le cose sulle quali vi si aspetta al varco. Presto vedrete il paese , la Grecia, che piu’ ha accusato l’ Europa di strangolarla, morire impiccata quando l’ Europa la lasciera’ andare. E scoprira’ che quelle regole , in fondo, l’hanno protetta. Scoprira’ che la BCE, parte della Trojka, la stava aiutando , accettando come buoni i suoi titoli immondizia. Scoprira’ che i malvagi tedeschi , che hanno prestato loro 60 miliardi (2), in fondo li stavano aiutando.
Ma questo non importa, perche’ NON importa MAI se la regola sia buona o cattiva, o se la regola sia a favore o a svantaggio. Voi le regole le odiate perche’ sono regole.
Odierete Maastricht quando sparira’, tanto quanto lo avete odiato quando lo avete avuto. Odiate l’euro oggi, e implorerete di tenerlo quando morira’.
Juncker ha detto una cosa molto chiara al proprio insediamento: questo e’ il mandato decisivo. O si riesce, o l’ Europa unita e’ un sogno che finisce qui.
Significa che se non si cava ragno dal buco in 5 anni, finisce tutto. Certo, per voi “chi vivra’ vedra”, mai arrivare pronti. Sempre farsi cogliere impreparati.
Ma cosi’ come e’ arrivato il 2015 con la fine delle quote, cosi’ come e’ arrivata la regolamentazione sull’origine dei prodotti nel 2015, allo stesso modo nel 2020 arriva il redde rationem.
Non ci saranno “riforme”, perche’ i paesi che stanno bene e crescono (19 su 28)  delle vostre stronzate non vorranno piu’ saperne. Non ci sara’ un’ “Europa diversa” perche’ quei 19 ne hanno gia’ i coglioni pieni delle vostre patetiche sceneggiate.
Questo e’ l’ultimo mandato utile dell’ Europarlamento. O si riesce, o si fallisce.
Quando finiranno tutte le protezioni sul “made in Italy”, quando finiranno tutte le regole che oggi vi stanno proteggendo?
Adesso voi mi chiederete come mai, se le regole sono il problema, come mai ci si lamenti se le quote latte   sono FINITE e non ci sono piu’ regole.  Ma non e’ vero che non ci siano piu’ regole.
Bene, ho brutte notizie per voi:
L’ UNICA ALTERNATIVA ALLE REGOLE UE SONO LE REGOLE DEL MERCATO.
ed e’ per questo che i miserabili cialtroni inculamucche si stanno lamentando. Con la fine delle quote, delle regole di Bruxelles, non sono “finite le regole”. Sono semplicemente andate in auge ALTRE regole, che sono quelle del mercato.
Bene, signori, allora vi dico qualcosa che non vi piacera’ sentire:
  1. Se finiscono le regole di Maastricht, iniziano quelle del rating.
  2. Se finisce il fiscal compact, iniziano le regole del mercato forex.
  3. Se finisce Bruxelles, poi le regole sono quelle di Wall Street.
e con quelli, NON AVETE VOCE: o obbedite, o vi schiacciano come merde.
Per cui, onestamente sto cominciando a cambiare opinione, e a sperare che Juncker fallisca. Che l’ Euro fallisca e si torni alle monete nazionali. Certo, finito Schengen dovro’ farmi una Blaukarte per stare qui, ma i requisiti sono semplici: 40.000 euro di reddito per componente della famiglia. La Germania vuole solo personale qualificato.
Ma quando finiranno le regole europee, ed inizieranno quelle del mercato, “sarete tutti allevatori”.
Ovvero, gente che puo’ stare sul mercato solo se Bruxelles la protegge, dopo che Bruxelles ha fatto un passo indietro.
E li’ capirete una cosa: che potete ribellarvi a qualsiasi regola, ma non a quella che dice “non esiste il pasto gratis”.
A quella regola, nel lungo termine, non sfugge NESSUNO. MAI.
per quanto mi riguarda gli inculamucche,  possono morire. Avete tanto ciarlato di quote latte nate per proteggere l’industria tedesca, e adesso che le quote latte non ci sono piu’, piagnucolate perche’ gli altri paesi europei vi stritolano a furia di produzione.
So che avrete la faccia da culo di non scusarvi mai per le stronzate dette in passato. Beh, chissenefrega, tanto chiuderete tutti.
(1) E non mi parlate di qualita’. Che voi possiate produrre BUON latte NELLA PIANURA PADANA, cioe’ in uno dei luoghi PIU’ INQUINATI del mondo, non ci credo NEMMENO SE LO VEDO. Portatemi pure tutte le certificazioni che volete, cosi’ risparmio sulla carta igienica.
(2) Prima spillano 60 miliardi dal bilancio tedesco, poi vanno a lamentarsi che il governo tedesco  non investe. Eh, forse a lasciare quei 60 miliardi in cassa….

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